POLONIA

 
 

   La Polonia
  

   La Polonia è uno Stato del centro Europa, ampio e popoloso, con un'importante storia alle spalle, e con la popolazione provata da grandi sofferenze durante la Seconda Guerra Mondiale.

   Un Paese di grandi tradizioni cattoliche, con una forte identità nazionale, che per quasi tutto il secolo XIX non è esistito come entità autonoma, ma è stato smembrato e assorbito dai tre vicini più potenti. Una Nazione che ha avuto l'onore di dare al mondo il primo Papa slavo, Karol Wojtyla.

   La forma geografica è vagamente quadrangolare, con un'appendice a forma di codina nell'angolo sudorientale. La superficie è di poco maggiore di quella dell'Italia, e la popolazione non raggiunge i 39 milioni di abitanti. La breve costa sul Mar Baltico è singolarmente priva di isole, ma si possono notare due filiformi penisolette a nord e ad est di Danzica.

   La lingua è il polacco. Da notare che esiste una consonante, la L barrata, che si legge come se fosse una U. Infatti Wojtyla si legge voitìua, Pilsudski (un importante uomo politico del XX secolo) si legge piusùdski, Walesa si legge vaue(n)sa, il nome della città di Lodz si legge ug, e così via. Anche la moneta corrente, in attesa dell'euro, che si chiama zloty, si legge suòti, con la s dolce.


STORIA.

   La Polonia ebbe un momento fortunato nella sua storia dopo il 1386, quando, con il re Ladislao II Jagellone, iniziò un periodo di circa due secoli in cui lo Stato si affermò militarmente, divenne prospero e culturalmente impegnato - è di quegli anni la fondazione dell'università di Cracovia (allora capitale) - e difese con successo i labili confini, ad est e a ovest. La mancanza, in questi tratti del confine, di difese naturali fu causa non ultima delle secolari guerre di conquista da parte dei bellicosi vicini (Germania e Russia).

   Iniziò, con la scelta di sovrani stranieri, fra cui la nobile famiglia svedese dei Vasa, un lento declino del Paese. Con il re Giovanni III Sobieski vi fu un effimero risveglio, specialmente quando le truppe da lui guidate salvarono Vienna dall'invasione turca (1683). Nel successivo secolo XVIII a poco a poco la Russia estese la sua influenza sul regno. Nel 1772 esso venne diviso fra Russia, Germania e Impero austriaco, e il Congresso di Vienna, nel 1815, avallò questa suddivisione e smembramento della gloriosa Polonia.

   Sostanzialmente questa situazione durò un altro secolo, fino ad una sorta di nemesi storica: Austria Germania e Russia uscirono dalla Grande Guerra prostrate e vinte, e la Polonia riacquistò la sua indipendenza, con il Trattato di Versailles del 1919.

   Vennero di nuovo fissati i confini "deboli" ad ovest e ad est - quelli con la Russia a seguito di un breve conflitto, da cui uscì la figura del maresciallo Pilsudski, che instaurò un regime dittatoriale nella Nazione, fino alla sua morte (1935). La presenza di minoranze etniche nella Repubblica, il famoso Corridoio di Danzica e altre circostanze - fra cui la volontà di espansionismo di Hitler - furono la causa di un'aggressione della Germania nazista, il 1° settembre del 1939, data dell'inizio della Seconda Guerra Mondiale.

   La Polonia venne facilmente invasa dalle preponderanti forze tedesche, che esercitarono sulla Polonia una brutale e terrificante occupazione. Quasi tutti gli Ebrei di nazionalità ebraica vennero sterminati nei tristemente famosi campi, fra cui Auschwitz e Treblinka. Inoltre circa 3 milioni di polacchi di origine slava vennero trucidati, e la rivolta di Varsavia del 1944 venne soffocata nel sangue.

   Terribili sofferenze furono inflitte al popolo ebraico, nella martoriata Polonia, e il ricordo di ciò che allora avvenne non dovrà mai essere dimenticato.

   La Conferenza di Yalta, alla fine della guerra, stabilì la cessione di ampi territori polacchi all'URSS, mentre la frontiera occidentale era corretta, invece, da acquisizioni di territori appartenenti al Terzo Reich.

   Nel 1947, con le elezioni politiche, si impose il regime comunista, che terminerà soltanto quarant'anni dopo. La Polonia riuscì a mantenere, durante questo periodo, alcune leggi e conquiste degli anni precedenti, fra cui la proprietà privata, e il popolo fu sempre vicino alla Chiesa, che conservò una notevole influenza, nonostante le forti limitazioni del regime alla sua vita quotidiana e nonostante una continua sottile guerra di posizione.

   Il 16 ottobre del 1978 l'arcivescovo di Cracovia, il cinquantottenne cardinale Karol Wojtyla, venne eletto Pontefice, a sorpresa, anche se qualche giornalista l'aveva, senza tanta convinzione, inserito nella rosa dei papabili.

   L'elezione di un Papa polacco, il primo Papa non italiano dopo più di quattrocento anni, provocò un piccolo terremoto dentro i palazzi dei governi polacco e sovietico, che temevano che questa clamorosa elezione destabilizzasse, nel tempo, la situazione politica della Polonia. Ben presto nel Paese si palesò l'influenza di questo imprevedibile avvenimento.

   Nacque il sindacato Solidarnosc e l'opposizione, che si era già fatta sentire negli anni precedenti, mediante manifestazioni e brevi rivolte, diventò più incisiva. Dopo la legge marziale e la repressione imposte dal presidente, generale Jaruzelski, che probabilmente evitò l'invasione del Paese da parte delle truppe sovietiche, a poco a poco si addivenne ad un miglioramento nelle condizioni generali, miglioramento che sfociò, nel 1989, in libere elezioni. Proprio mentre l'URSS si sfaldava, e i regimi comunisti terminavano più o meno violentemente la loro esistenza nei vari Stati satelliti.

   Il sindacalista di Danzica, Lech Walesa, fondatore di Solidarnosc, diventava il nuovo capo dello Stato.


PROFILO GEOGRAFICO.

   Pianure e basse colline costituiscono la maggior parte del territorio polacco, che nel sud, con i Monti Beschidi e Sudeti, innalza un po' le sue quote. La Vistola, la Warta e l'Oder-Neisse sono i corsi d'acqua principali.

   Numerose miniere producono lignite e carbone; inoltre molti metalli vengono estratti dai numerosi giacimenti. Fra essi il rame, lo zinco, l'argento e il ferro. Alcune grandi, storiche, miniere di salgemma, ormai esaurite, sono oggi originali e suggestivi musei a molte decine di metri sottoterra (Wieliczka, soprattutto).

   Altre fonti di reddito: agricoltura e allevamenti, fra cui sono celebri quelli dei cavalli, ancora usati come animali da tiro.

   Fra le città primeggiano, oltre alla capitale, Lublino, Breslavia (Wroclaw), Cracovia, Lodz, Danzica (Gdansk), Poznan e Stettino.

   Una cultura che ha radici profonde: Sienkewicz emerge nella letteratura, Chopin nella musica. Un altro polacco, Zamenhof, ha creato alla fine del XIX secolo la lingua artificiale chiamata Esperanto, che è tuttora diffusa in molti Paesi europei e dell'America latina, accanto alle lingue nazionali.

   L'ultimo decennio del secolo XX ha visto la Polonia fare passi da gigante nelle condizioni economiche, grazie anche all'afflusso di ingenti capitali stranieri e di finanziamenti dei Paesi occidentali. La Nazione si sta via via modernizzando e anche la società, bloccata nel suo maturarsi per troppi anni, si sta evolvendo. L'attuale presidente si chiama Alexander Kwasniewski.

Tutto è pronto per "l'ingresso in Europa". Fra il 7 e l'8 Giugno si è tenuto il referendum popolare per questo ingresso, che ha visto un'affluenza del 59% della popolazione ed una percentuale di 77,45% dei voti per il si.

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  La bandiera ¬ 

Il vessillo nazionale della Polonia è una delle bandiere europee più semplici: una banda superiore bianca, e una inferiore rossa, di uguale larghezza. La bandiera polacca è stata conservata nelle sue forme originarie per tutto il periodo del governo comunista, a differenza di quelle di quasi tutti gli altri Stati sottomessi al "protettorato" sovietico. Questa bandiera, con i colori rovesciati (rosso in alto), diventa il vessillo del Principato di Monaco.