VIAGGIO NELLA STORIA
Breve nota per conoscere Castel Morrone.

 

Castel Morrone, ("Morrone in Terra di Lavoro" fino all'unità d'Italia), è un piccolo paese, 10 km a nord di Caserta, antichissimo per storia.


Esso, infatti, ancora oggi conserva la struttura dei "Pagus Tifatinus" con ben nove "Fundus" di sannitica memoria che si snodano ai piedi del monte Castello, che deve il suo nome, non ad un castello medioevale di cui sopravvivono alcuni ruderi, ma ad una antichissima fortezza detta, appunto, "
Castellum" del III-II sec. a.C..
Nel suo territorio sopravvivono ben 5 km. di mura megalitiche o poligonali risalenti al VII-VI sec. a.C. entro le quali pare sia vissuta l'antichissima città di Plistica che faceva da ponte per l'espansione dei Sanniti alla conquista di Capua e Cuma.

Pietra scolpita a Balzi

La plurisecolare civiltà romana ha lasciato a Castel Morrone pochissime testimonianze delle quali sono sopravvissute due pietre situate una alla frazione Torone e l’altra a quella di Balzi.

Nessun luogo d'Italia è stato testimone della storia come Morrone che ha visto sfilare su un lembo del suo territorio, bagnato dal fiume Volturno, quasi tutti gli eserciti della storia, dai più antichi, come quelli degli etruschi e quelli sanniti nelle memorabili e secolari guerre contro i romani, all'esercito di Annibale che ivi sostò per i cosiddetti "ozi di capua", ed agli eserciti barbarici del nord Europa a vocazione nomade, a quelli dei vari principati nell'alto medio evo, durante la nascita delle città-stato e fino all'armata garibaldina e alle armate alleate dell'ultimo conflitto mondiale.

 

Pietra scolpita a Torone

Morrone in Terra di Lavoro è stato un ambito ducato del Regno di Napoli al cui titolare spettava anche il titolo di "Nobile Patrizio Napolitano".

Morte di bronzetti -Quadro del pittore TORO -Napoli- Museo Nazionale La campagna meridionale di Garibaldi, nelle vicende risorgimentali, ha avuto sul castello di Morrone il punto focale e decisivo per le sorti della battaglia del Volturno, che portò alla unificazione d'Italia, tanto che lo stesso Garibaldi appellò il luogo "le Termopili d'Italia".
Morrone in terra di lavoro è anche una delle "Universitas Civium" più antiche e forse coeva con le prime in assoluto dato che il suo riferimento
storico accertato risale al 1280.
Monte Castello: Le termopili d'Italia - Foto Aerea

 


Di tutta la storia passata che, per un piccolo paese come Castel Morrone, risulta notevole, non sono rimaste che rovine e squallore:

Chiesa della Madonna (facciata) La chiesetta sul Castello dedicata alla Madonna protettrice detta, appunto,del Castello, risulta l’edificio più antico, ruderi a parte, che in una bolla vescovile del 1113 viene attribuita a SANTA MARIA DE MURRONE. Dopo un tentativo di restauro praticamente ultimato, per avvicendamenti politici, tutto il complesso è stato abbandonato per cui è ritornato al primitivo squallore.
Palazzo Ducale Nuovo Il palazzo ducale costruito nella sua parte più nuova, agli inizi della seconda metà del seicento, da Onofrio di Mauro per festeggiare l’acquisito titolo nobiliare di Duca di Morrone nel 1662, ora di proprietà comunale, giace in un colpevole abbandono senza speranza di restauro, mentre la parte più vecchia, ora in mani private, probabilmente, fra non molto, lo vedremo trasformato in ristorante! Palazzo Ducale Vecchio
Campanile della Chiesa dell'Annunziata Il bel campanile della chiesa dell’Annunziata costruito nel 1692, da un certo Cesare Piroisa, alto più di 34 metri, rischia di crollare da un giorno all’altro.
Palazzo Bonito L’antico palazzo "Bonito" nella metà del settecento ospitava un gentiluomo che si chiamava, appunto, Francescantonio Bonito il quale, pur essendo solo ad un quarto delle ricchezze del Duca, gareggiava in lusso permettendosi dame di compagnia per la consorte, camerieri, servitori, cocchieri e , perfino, un cappellano privato. Questo palazzo ora è in mani private e non vi sono speranze di recupero.
Palazzo Alzone Il mastodontico palazzo "Alzone" dove viveva in modo modesto e riservato il gentiluomo Carlo Alzone che ricopriva la carica di "LUCOTENENS ET JUDEX TERRA MURONIS", le cui ricchezze erano pari a quelle di Bonito. Costui morì nel 1752 lasciando tutto il suo sostanzioso patrimonio ai Padri della Missione di S. Vincenzo de’ Paoli per la qual cosa il palazzo, pur essendo stato trasformato ed adattato nel corso di questo ultimi due secoli e mezzo, ha conservato la sua originaria ed imponente struttura e si è salvato dal degrado perché ancora oggi ospita il ramo femminile dell’ordine vincenziano, ossia le Suore di Carità che gestiscono un asilo ed una casa di accoglienza per anziani.

L’ultimo colpo al patrimonio storico artistico è stato sferrato da poco tempo con il furto di un bellissimo seicentesco quadro dell’Annunciazione che era costato, di solo restauro, ben 150 milioni.

Il quadro generale è veramente desolante!

 

INDICE

VIAGGIO NELLA STORIA VIAGGIO NELLA MEMORIA RITROVATA

VIAGGIO NELLA TRADIZIONE E NEL FOLKLORE

VIAGGIO NELLE VISCERE DELLA TERRA

VIAGGIO NELLA CULTURA

VIAGGIO NEL TRAPASSATO REMOTO

VIAGGIO NEL MEDIOEVO VIAGGIO NEL RISORGIMENTO ITALIANO

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