© 1998-2001 Fabio Rizza |
La Ballata dall'esilio fu composta nel 1956 come regalo di compleanno per la cantante Marya Freund. La chitarra accompagna il canto con masse accordali a tre o quattro voci e occasionalmente si libera in brevi spunti melodici che anticipano o fanno da eco alla voce. In questa lirica, delicata e commossa, è impossibile non ravvisare l'immedesimazione del compositore con il forte sentimento di struggimento che Cavalcanti prova per la lontananza dalla terra amata. Non è certamente un caso che per questa sorta di "confessione", Castelnuovo-Tedesco scelga la chitarra, strumento al quale più che al pianoforte , affiderà d'ora in poi tutte le proprie composizioni più intime e autobiografiche. |
|||||||||||||||||||||||||||||