(Credo... la risurrezione della carne)

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I NOSTRI CORPI

RISORGERANNO

(Gv. 5, 28 s.)

Terminò in un fallimento l’esperienza della predicazione di Paolo ad Atene: il suo discorso dinanzi all’areopago quando giunse al punto cruciale della "Risurrezione dei morti, alcuni si misero a deriderlo, altri dissero: su questo argomento ti ascolteremo un’altra volta". La stessa cosa accadde quando Paolo davanti al Re Agrippa, incatenato, parlò di Cristo Risorto e accennò alla Risurrezione dei morti: "Festo a gran voce disse: sei pazzo, Paolo; la troppa scienza ti ha dato al cervello" (1).

E’ difficile essere compresi quando si parla della Risurrezione dei morti, ma è una verità sicura e fondamentale. E’ uno dei temi centrali nella predicazione degli apostoli. Quando qualcuno mise in dubbio la Risurrezione dei morti, l’intervento di S. Paolo scattò fulmineo: "Se i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto e se Cristo non è risorto è vana la nostra fede... Ora, Cristo è risorto" (2).

Il celebre scrittore Vittorio Messori scrive che con la Risurrezione dei morti il cristianesimo raggiunge il vertice dell’umanesimo e supera tutte le altre religioni: "Il cristiano vede nel Vangelo un vertice che non può essere superato: perchè nulla è più alto che vada oltre l’Incarnazione di Dio stesso; nulla è pensabile che vada oltre la Risurrezione dei morti.

Gandhi stesso lo comprese e perciò disse che compito dell’Induismo - se vuol avere un futuro - è assorbire il massimo possibile di cristianesimo" (3).

Il filosofo Jean Guitton afferma: "Questo mistero è paradossale e sta al centro della fede, è il mistero dei misteri"

S. Agostino esclama: "La nostra speranza è la Risurrezione dei morti; la nostra fede è la Risurrezione dei morti. Tolta questa fede, tutta la dottrina cristiana va in frantumi".

1. LA RAGIONE ESIGE LA RISURREZIONE DEI MORTI:

a) Dio è sapienza infinita, le sue opere sono fatte bene. Ora, Dio ha creato l’uomo composto di anima e di corpo, cioè di spirito e di materia. La morte li divide: il corpo muore e l’anima non muore; ma questa separazione violenta e contro natura (dovuta al peccato) non può durare in eterno, non può l’uomo rimanere incompleto per l’eternità. Dunque è necessaria la Risurrezione dei corpi.

b) Dio è giustizia infinita e ciò esige che il corpo debba seguire, nel premio o nella pena della vita ultraterrena, la sua anima, poiché esso è stato compagno e strumento di bene o di male sulla terra: dunque deve risorgere.

2. LA SACRA SCRITTURA CI DÀ LA CERTEZZA DELLA RISURREZIONE DEI CORPI.

"E’ certa la Risurrezione dei corpi? - chiedeva il S. Curato d’Ars - E’ certa come è certo che c’è la domenica dopo il sabato? Di più! E’ certa com’è certo che c’è il giorno dopo la notte? Di più! Perché può darsi che i giorni cessino, ma non può darsi che la Parola di Dio non si avveri". Infatti Dio per mezzo dei profeti e del suo stesso Figlio Gesù e di S. Paolo e di S. Giovanni ha parlato chiaramente.

Isaia: "Il Signore distruggerà la morte per sempre e tergerà le lacrime su ogni volto... I tuoi morti rivivranno, i tuoi cadaveri risorgeranno! Si sveglieranno ed esulteranno quelli che giacciono nelle tenebre" (4).

Daniele: "Quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l’infamia eterna. I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre" (5).

I sette fratelli Maccabei e la loro mamma, davanti al carnefice che per ordine del Re Antioco con orribili torture aveva cercato di costringerli a calpestare le leggi del Signore senza riuscirvi, prima di esalare l’ultimo respiro, affermano la loro fede nella Risurrezione, e uno di loro cui era stata strappata la pelle del capo insieme ai capelli, a nome di tutti dice: "Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il Re del mondo, dopo che saremo morti per obbedire alle sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna" (6).

Cristo Dio con autorità afferma: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e Io lo risusciterò nell’ultimo giorno". "Io sono la Resurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà" (7).

Gesù dice di se stesso: "Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo e si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sopra le nubi del cielo con forte potenza e gloria. Egli manderà i suoi angeli con grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro del cielo" (8).

S. Paolo con entusiasmo esclama: "Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. Poichè se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà la risurrezione dei morti; e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo" (9). "Tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. E’ necessario infatti che questo corpo corruttibile si rivesta di incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità. Quando poi questo corpo corruttibile si sarà rivestito di incorruttibilità e questo corpo mortale di immortalità, si compirà la parola della Scrittura: Dov’è, o morte, la tua vittoria?" (10).

Anche S. Giovanni ci parla, nell’Apocalisse, della Risurrezione di tutti i morti e del loro presentarsi al Giudizio di Dio: "Vidi un trono grande, candido, e Uno che vi sedeva: dal suo cospetto fuggì terra e cielo. E vidi i morti, grandi e piccoli, ritti dinnanzi al trono e furono aperti dei libri. E un altro libro fu aperto che è della vita; e furono giudicati i morti da quello che era scritto nei libri, secondo le loro opere. E il mare rese i suoi morti, e la morte e gli inferi resero i morti da loro custoditi e ciascuno fu giudicato secondo le sue opere" (11).

3. COME SARANNO I CORPI RISORTI?

I corpi dei dannati, dice S. Bonaventura, "saranno carichi di miserie e di difetti", sensibili al dolore, pesanti, oscuri, tenebrosi, orribili e destinati a rimanere per sempre, insieme all’anima, nell’inferno.

Invece i corpi degli eletti saranno meravigliosi. Rimarranno gli stessi corpi di prima perchè, altrimenti, non si tratterebbe di una Risurrezione, ma di una nuova creazione; conserveranno pure i loro sensi come la vista, l’udito, l’odorato, il tatto, il gusto. Tuttavia i corpi con i loro sensi saranno trasformati, spiritualizzati, pur restando visibili. Infatti lo Spirito Santo ci dice per mezzo di S. Paolo: "Si semina un corpo corruttibile e sorge incorruttibile; si semina ignobile e sorge glorioso; si semina debole e sorge pieno di forza; si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale" (12).

Questi corpi non saranno mai più soggetti a sofferenze: "Ecco la dimora di Dio con gli uomini – dice la Bibbia –; e tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non vi sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perchè le cose di prima sono passate" (13). Saranno corpi perfettissimi, agili come la fantasia, veloci come il pensiero, luminosi e partecipi dello splendore e della gloria dell’anima. "I giusti - dice Gesù - rifulgeranno come il sole nel Regno del Padre loro" (14).

4. ATTENZIONE: CHI RISORGERA’ PER L’IGNOMINIA, CHI PER LA GLORIA.

Già il profeta Daniele aveva detto: gli uni risorgeranno "alla vita eterna, e gli altri alla vergogna e per l’infamia eterna" (5).

Gesù esclama: "Non meravigliatevi di questo, perchè viene l’ora in cui tutti quelli che sono nei sepolcri udranno la voce e ne usciranno: quelli che bene operarono per una risurrezione di vita, quelli che male operarono per un risurrezione di condanna" (15).

Cammineremo verso la Risurrezione gloriosa, se, risorgendo alla grazia di Dio, perseveremo e cresceremo in grazia.

Le preghiere, i sacrifici, le lotte, le rinunce, le sofferenze aumenteranno, giorno dopo giorno, la nostra gloria futura, come ci assicura lo Spirito Santo: "Il momentaneo e leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria" (16).

ESEMPIO. Nelle biografie del P. Pio da Pietralcina, incontriamo il celebre attore Carlo Campanini. E’ una delle innumerevoli anime che hanno trovato Dio per merito delle inaudite sofferenze e dell’assiduo apostolato in confessionale del P. Pio. Carlo, dopo la sua conversione, nei teatri e nelle piazze d’Italia, ove parlava ai gruppi di preghiera di P. Pio, andava ripetendo: "Io vivevo come una bestia, senza Messa, senza preghiera, immerso in tanti peccati. Poi ho incontrato un santo Sacerdote che mi ha riportato al Signore. Ho incominciato a partecipare alla Messa ogni giorno. Ma qualche volta cadevo ancora in alcuni peccati di desiderio impuro. Il P. Pio mi disse: Carlo, non avvilirti; pensa che hai una Mamma nel Cielo; invocala ogni giorno con la recita del Rosario. Da quel momento ho sempre recitato ogni giorno tre Rosari, e non sono più caduto in nessun peccato, neppure di desiderio. E nel mio cuore, pur in mezzo a tribolazioni, ho sempre avuto tanta gioia!...".

Anche noi se vivremo una intensa vita eucaristica e mariana, vinceremo tutte le tentazioni, vivremo in grazia e nella gioia, in attesa del giorno in cui, come dice S. Paolo, "Gesù Cristo trasfigurerà il nostro fragile corpo per renderlo conforme al suo Corpo glorioso" (17).

PROPOSITO. Chiediamo alla Madonna che il nostro corpo sia sempre strumento di grande amore a Gesù e al prossimo affinché possa risorgere per la risurrezione gloriosa".

(1) At. 17, 32; 26, 23 s.

(2) 1 Cor. 15, 16 ss.

(3) V. Messori, "Scommessa sulla morte"

(4) Is. 25, 8; 26, 19

(5) Dan. 12, 2 s.

(6) II Mac. 7, 7 ss.

(7) Gv. 6, 54; 11, 25

(8) Mt. 24, 30 s.

(9) 1 Cor. 15, 20 ss.

(10) 1 Cor. 15, 51 - 55

(11) Ap. 20, 11 ss.

(12) 1 Cor. 15, 42 s.

(13) Ap. 21, 3 s.

(14) Mt. 13, 43

(15) Gv. 5, 28 s.

(16) 2 Cor. 4, 17

(17) Filip. 3, 21