Introduzione al

MESE DI MAGGIO

(Per chi fa la pia pratica del mese Mariano)

(Gal. 4,4)

1. MAGGIO, MESE DELLA MADONNA. Ritorna Maggio, il cuore della primavera; è il mese dei fiori: dedichiamolo a Maria Vergine, fiore dei fiori; offriamolo a Colei che il sommo poeta invocava più volte al giorno: "il nome del bel fior che io invoco/ e mane e sera". Maggio è il mese delle splendide aurore: dedichiamolo a Lei, "aurora che sorge" e che annuncia e che porta il "Sole della giustizia", Gesù Salvatore. E’ il mese dei canti: dedichiamolo a Lei che ha recitato il canto più alto, il "Magnificat". E’ il mese più bello dell’anno: dedichiamolo a Lei che è la più bella tra tutte le creature.

Uno scrittore moderno scrive: "L’uomo è una canna, una canna pensante. E tutti gli uomini sono un canneto. All’improvviso si desta uno spiraglio di vento e tutto il canneto canta". Sorge il bel mese di Maggio. Anch’io sono una canna pensante. Oh, che tutto il canneto, ossia tutto il popolo di Dio, in questo mese canti! Voglio cantare anch’io, voglio cantare a Maria!

Il Concilio Vaticano II "esorta tutti i figli della Chiesa perchè generosamente promuovano il culto, specialmente liturgico, verso la beata Vergine, abbiano in grande stima le pratiche e gli esercizi di pietà verso di Lei, raccomandati lungo i secoli dal Magistero della Chiesa" (1). Ebbene, la pia pratica del Mese Mariano, in questi ultimi secoli, è stata molto raccomandata dal Papa e dai Vescovi. E’ una devozione che deve stare a cuore a tutti, specialmente alla gioventù, poichè fu iniziata dai giovani, in Italia, nel 1700 e poi dai giovani venne diffusa nel resto dell’Europa (2).

Ci sia di esempio il P. Pio da Pietrelcina (che il celebre scienziato Enrico Medi, nel Duomo di Rimini, gremitissimo di Gruppi di preghiera, definì come "una delle persone più devote della Madonna in questi due mila anni"). Egli così scrive al suo Direttore spirituale, P. Agostino: "Che gioioso mese è il mese di Maggio! E’ il più bello dell’anno. Come predica bene le dolcezze e le bellezze di Maria! Innumerevoli benefici ha fatto a me questa cara mammina! Quante volte le ho confidato le penose ansie del mio cuore agitato e quante volte mi ha consolato! Il mese di maggio per me è il mese di grazie! Questa cara mammina seguita a prestarmi premurosamente le sue materne cure, specialmente in questo mese. Mi sento tutto bruciare senza fuoco: mi sento stretto e legato al Figlio per mezzo di questa Madre. Vorrei volare per invitare le creature tutte ad amare Gesù, ad amare Maria" (3).

2. "AMATE, INVOCATE, IMITATE LA MADONNA", specialmente nel mese di maggio. Il P. Pio esclamava: "Vorrei avere una voce così forte per dire ai peccatori di tutto il mondo: Amate la Madonna! Invocate la Madonna! Imitate la Madonna!"

AMATE LA MADONNA: è la Madre di Cristo Dio, "nato da donna", dice S. Paolo (4); è la nostra mamma spirituale, tenerissima, sempre giovane: ha già compiuto duemila anni, ma gode della giovinezza perenne di Dio; una mamma che non invecchia mai, che non muore mai, che non ci lascia mai e ci protegge sempre. E’ volontà dello Spirito S. che l’amiamo: quello Spirito che l’ha sollecitata a profetizzare: "Tutte le genti mi chiameranno beata" (5); quello Spirito che ha suggerito all’Arcangelo Gabriele la lode più grande: "Ave, piena di grazia" (6). Tutti i Santi e tutte le anime forti l’hanno amata. Giovanni Paolo II ha potuto dire: "Quando ero operaio nella fabbrica di Solvay, leggevo continuamente un libretto intitolato: Trattato sulla devozione alla Vergine Maria, che alla fine era tutto sporco di soda, tante erano le volte che lo avevo letto. Questa devozione l’ho avuta prima da bambino, poi da scolaro e poi ancora da universitario" (7).

INVOCATE LA MADONNA: "Siete nel dubbio? Maria è la luce. Avete turbamento? Maria è sicurezza. Siete tristi? Maria è causa di letizia. Guardate a Lei e avrete gioia e pace" (8).

IMITATE LA MADONNA: "Come tutte le madri – dice Pio XII – provano soavissimi sentimenti quando scorgono che il volto dei propri figli riproduce per qualche somiglianza le loro fattezze, così Maria, Madre nostra dolcissima, non può non avere maggiore desiderio nè più grande gioia che nel vedere riprodotti nei pensieri, nelle parole e nelle azioni di coloro che Ella accolse come figli sotto la croce del suo Unigenito, i lineamenti e le virtù della sua anima" (9). Aggiunge S. Agostino: Maria è lo "stampo" di Cristo Dio; chi si getta in questo stampo, deventa simile a Gesù.

3. OGNI GIORNO DEL MESE MARIANO, UN OMAGGIO A MARIA! Giovani, fanciulli, genitori, persone anziane, non omettete questa bella devozione; la mancanza della pratica del Mese di Maggio, sarebbe, per lo spirito, come la mancanza della primavera.

Ogni giorno, un canto alla Vergine.

Ogni giorno, il S. Rosario che è come un roseto che offriamo alla Rosa Mistica: "è una preghiera da innamorati; infatti è l’innamorato che non si stanca mai di ripetere alla persona amata: quanto ti amo! e così ogni volta che dice le dolcissime parole in esse include tutta intera la sua anima ed è come se le dicesse la prima volta. Così, l’innamorato che prega: Ave, Maria! Ave, Maria!" (10).

Ogni giorno, una breve catechesi-meditazione sulle principali verità del Credo, il quale contiene la storia più vera, più bella, più estasiante: la storia dell’amore infinito di Dio per noi.

"Ogni giorno - come esortava la Didakè nei primi decenni del cristianesimo - cercate il volto dei Santi" e dei servi di Dio di ieri e di oggi nell’esempio che vi si propone: essi sono il vangelo vissuto. E cercate pure il volto della Madonna nel racconto di alcune rivelazioni e apparizioni approvate dalla Chiesa.

Insomma, ogni giorno, un nuovo palpito di amore filiale alla Mamma celeste, la quale, dopo Dio, è la nostra più grande speranza e la nostra gioia, come proclama il Concilio Vaticano II: Lei "brilla innanzi al pellegrinante popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione" (11).

Il fervente devoto della Madonna, S. Luigi de Montfort, ci assicura che, lasciandoci guidare dalla Vergine, faremo più progresso in un solo mese che non in molti anni senza di Lei. Venga, dunque, in noi e in tutto il mondo, il regno di Maria affinchè per mezzo di Lei si estenda ovunque il regno di Gesù!

ESEMPIO. Il Servo di Dio P. Pio da Pietrelcina fin da giovane si era offerto come vittima per i poveri peccatori. Ebbene, quando l’immagine della Madonna, nel 1959, partì da Fatima per il pellegrinaggio nelle principali città d’Italia, appena entrò in terra italiana, subito il P. Pio si ammalò gravemente. Forse Dio permise questa sofferenza affinchè molti peccatori si convertissero, come realmente avvenne. Rimase ammalato per tutti i 150 giorni del pellegrinaggio e guarì prodigiosamente quando la venerata immagine fu portata, come eccezione, a S. Giovanni Rotondo, ove ebbe termine il pellegrinaggio nazionale. Udite come il P. Pio racconta questa istantanea guarigione: "Quel giorno in cui l’elicottero si era alzato per partire e volteggiava sul piazzale della chiesa, io ero presso una finestra della nuova chiesa. Vedendo che la Madonna stava per andarsene senza avermi guarito, preso da sgomento, mi rivolsi a Lei, pregandola con le lacrime agli occhi: Mamma mia, sei venuta in Italia e mi hai portato questo guaio (lui stesso ha spiegato: è stato un guaio perché non potevo confessare tanta gente e neppure celebrare la S. Messa); sei venuta a S. Giovanni Rotondo e mi hai trovato ancora ammalato; ora te ne vai e mi lasci in queste condizioni, senza neppure darmi la tua benedizione! In quel momento fui preso da una sensazione di calore e di benessere, sentii il bisogno di camminare. Ero guarito".

Se saremo veramente devoti della Madonna e se la invocheremo con fede e con fiducia, ci otterrà tante grazie, soprattutto la conversione morale e ascetica, la liberazione dai mali spirituali, e ci aiuterà a diventare santi. Il Servo di Dio P. Mariano da Torino, il Cappuccino della Tv., ripeteva: "Se abbiamo ancora dei difetti, se non siamo santi, ciò dipende dal fatto che non amiamo abbastanza la Vergine Immacolata".

PROPOSITO. Sarò fedele alla mia pratica del Mese Mariano, e inviterò altre persone a partecipare.

 

 

 

 

 

 

 

 

(1) L.G. 67

(2) Cfr. Janez Jenko, "Maria e il nostro tempo" - ep.

(3) Cfr. Epistolario I, 1 Maggio 1912 e 1913, di P. Pio.

(4) Gal. 4,4

(5) Lc. 1,48

(6) Lc. 1,28

(7) Omel. a Cracovia, 8-XI-68

(8) Don Giaccardo

(9) Enc. "Fulgens corona"

(10) P. Turoldo

(11) L.G. 69