Giulio Bich
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 Giulio Bich

Guida Alpina che nel 1928 fece parte della spedizione al Polo Nord alla ricerca del Generale Umberto Nobile Caduto sul Pack con il Dirigibile ITALIA

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Le Foto
In questa pagina vi sono le foto di giulio Bich con la Regina Maria Josè ed alcune pagine di Giornali                             Clicca qui

Le Foto 1
Queste sono una parte della documentazione fotografica alla ricerca del Generale Umberto Nobile dopo la sciagura del Dirigibile ITALIA al Polo Nord                                                             Clicca qui

Nel riquadro sottostante, un breve ritratto di Giulio Bich scritto dal Generale Antonio Vizzi.
 

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NOTE SULLA FIGURA DEL SERGENTE DEGLI ALPINI

GIULIO BICH

Giulio Bich, Guida alpina del Cervino e Maestro di Sci è mancato ai suoi cari da poche settimane. Avrebbe compiuto 96 anni nel 2003. Ma ha deciso di unirsi ai suoi compagni del dirigibile Italia, con i quali nel 1928 aveva vissuto la sua più bella avventura, funestata però dalla tragedia della “Tenda Rossa”.

Prima della fine dell’anno 2002 Ipotesi Cinema Valle d’Aosta aveva finalmente organizzato le riprese a Cervinia per registrare i ricordi di Bich, ultimo testimone di quella disavventura che ebbe a livello mondiale un’eco planetaria.

L’allora caporale Giulio Bich del btg. Aosta, forte montanaro della Val Tournenche, fratello della celebre guida alpina Edoardo Bich, morto sulla Dent d’Hérins, che conosceva la conca di Zermatt e dell’Ortles, aveva sette compagni:

  • il sergente maggiore Giovanni Gualdi, di Mont Valsesia, svelto, robusto, intelligente, resistentissimo ad ogni genere di fatica, impassibile in ogni frangente, con un viso generoso e con l’animo forte. Era il più tarchiato e il più erculeo. Dopo la II G.M. si trasferirà a Cervinia a svolgere la professione di maestro di sci.
  • Il sergente maggiore Giuseppe Sandrini, del btg. Tirano, un camuno di 28 anni, snello, agile, sciatore audace e abile, alpinista esperto, sicuro, coraggioso. Conosceva tutti i mestieri e s’ingegna con il buon senso e con la volontà. Da bambino percorreva già i ghiacciai dell’Adamello. Rocciatore esperto è uno sciatore abilissimo; l’alpino Angelo Casari del btg. Morbegno, sciatore eccezionale, già campione in alcune specialità. Moralmente solido, fisicamente audace. Era di Lecco e viveva a Concento,in Valsassina, dove faceva il falegname. Era sempre allegro e il pericolo lo rinnegava. Richiamato a Milano mentre era in licenza si presentò al suo capitano persuaso che lo avrebbe inviato a partecipare a qualche importante gara di sci. Ma la domanda, che non lo sorprese, era di un altro tono: “Casari, domandano la tua opera per la spedizione polare del generale Nobile. Che ne diresti di una passeggiata al Polo con gli sci? Andresti volentieri?”; “Signor sì”; “Adagio: prevedi che cosa ne penseranno i tuoi di casa?”; “Signor capitano  aggiunse Casari furbescamente  se domando ai miei, magari mi consigliano di non accettare, e invece, se non dico niente, stanno tranquilli…”.
  • Un altro alpino era Silvio Pedrotti del btg. Tirano. Montanaro classico. Di media statura, tarchiato, calmo nelle parole e negli atti, riflessivo. A prima vista si dimostrava tranquillo. La sua famiglia vantava un buon numero di guide alpine. Abitava  a Curlo presso Cima di Valmalenco e sin da ragazzo saliva sul Bernina a caccia di camosci. C’era poi un altro valdostano, l’alpino Giulio Guedoz, del btg. Aosta, di Pre’-Saint-Didier. Era portatore del Monte Bianco, che conosceva a meraviglia. Intelligente e pieno di spirito d’iniziativa, era un bravo rocciatore e esperto di ghiacci. Forte sciatore che per far parte della spedizione aveva rinunciato al congedo già maturato.
  • E poi ancora, Mario Derriard, di Courmayeur. Alpino del btg. Aosta di prossimo congedo aveva rinunciato per prendere parte all’avventura di Nobile. Era nipote di Giuseppe Petigax, la celebre guida alpina che seguì il Duca degli Abruzzi in giro per il mondo dal 1897 sul Sant’Elia, in Alaska, fino al 1909 nel tentativo di salire sul K2, nel Karakorum. Suo padre era guida del Monte Bianco e lui era portatore. Sul ghiacciaio si trova come a casa sua. Era anche un ottimo sciatore di fondo.
  • Infine Beniamino Pellissier, del btg. Aosta. Di Antey-Saint-André in Valtornenche. Suo cugino Alessandro era una delle più apprezzate guide del Cervino. Conosce tutto del Cervino: non conosceva la stanchezza. Tutti erano stati scelti dall’Ispettorato delle Truppe Alpine. Tutti pronti a sacrificarsi per il buon nome dell’Italia, per la riuscita dell’impresa. Con fierezza per l’onor della penna.

Ecco chi erano i compagni di Bich al Polo Nord: Ecco chi erano i componenti della famosa squadra del Capitano Gennaro Sora, di Foresto Sparso in provincia di Bergamo.

Per questo Ipotesi Cinema Valle d’Aosta non poteva perdere una grande e unica occasione per intervistare Giulio Bich e realizzare un Corto metraggio. Della squadra  di Sora ben cinque (ricordiamo che Gualdi si trasferirà a Cervinia dopo la Guerra Mondiale) sono valdostani. Quale migliore occasione di celebrare i loro nomi per ricordarli alle giovani generazioni e ai vecchi valdostani che hanno sentito parlare della tenda Rossa?

Ed è proprio questo è stato l’obiettivo di Ipotesi Cinema Valle d’Aosta.