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   Cattedrale Antica

   Cattedrale Intermedia

   Cattedrale Attuale

   Cripta

   Pila dell'Acqua benedetta

   Cappella di San Michele

   Fonte Battesimale

   Cappella di San Pietro         Martire

   Pulpito

   Cappella del Crocifisso

   Organo

   Altare Maggiore

1687
È stata costruita su progetto dell'architetto genovese Domenico Spotorno (che diresse anche i lavori della costruzione della Cattedrale di Cagliari), morto il 17 giugno 1684 e sepolto in questo Cattedrale. L'architetto Ignazio Merigano sostituisce il maestro Spotorno, servendosi dei minuziosi disegni dell'estinto e della preziosa collaborazione dei maestri Antonio Cuccuru e Lucifero Marceddu di Cagliari, porta a compimento l'opera nel 1687. La nuova Cattedrale venne consacrata da Mons. Didoco Cugio il 9 maggio 1688. La facciata esterna della Chiesa è di stile barocco con due campanili, uno per loto, fra loro comunicanti mediante una terrazzina sovrapposta al piccolo atrio che sta davanti alla porta maggiore. La terrazzina è munita di una balaustra di pietra tufacea. L'edificio ha pianta a croce latina, all'incrocio dei due bracci (navata e transetto), si erge l'alta cupola. Le dimensioni dell'edificio sono: la navata 21 m di lunghezza e 10 di larghezza; il coro 10 m di lunghezza e 7,40 m di larghezza: entrambi i bracci del transetto hanno 7,80 m di lunghezza (quindi oltre 24 m di lunghezza complessiva della crociera); 36 m di altezza la cupola; 16 m di altezza la volta centrale e 26 m di altezza le due torri. Tutti gli ambienti della Chiesa: abside, navata, transetto e cappelle hanno la volta a botte su sottarchi in pietra decorati da cassettoni in rilievo, a loro volta ornati con motivi classici, quali rosoni, foglie, motivi araldici (tiara papale e mitra vescovile), un cesto con lavorazione ad intreccio, ed infine da facce grottesche. Nelle maggiori solennità dell'anno liturgico, le pareti venivano completamente foderate in rosso fiammante con dei preziosissimi damaschi di seta, dal cornicione in giù. Nell'anno 1907, per essersi le tappezzerie alquanto logorate dal lungo uso di circa 200 anni, e per le difficoltà di appenderle e rimuoverle mediante altissime scale, si decise di non adoperarle più e si provvide alla decorazione della Chiesa affidata allo ditta Rodolfo Gambini di Milano. La direzione dei lavori fu tenuta dal pittore Giovanni Ferraboschi di Bergamo, che fece pure quasi tutti gli affreschi. I damaschi di Ales, con le dovute autorizzazioni governative, passarono alla Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma. Durante l'Episcopato di Mons. Antonio Tedde, specialmente negli anni dal 1950 al 1962, ci furono numerosi interventi (decorazione completa della cupola, rifacimento di quasi tutti i pavimenti, decorazione di diversi locali annessi alla Cattedrale e costruzione della sacrestia parrocchiale). Ma poi, per la scarsità dei fondi e forse per aver sottovalutato le condizioni del tetto della Cattedrale, molte pitture, a causa di infiltrazioni d'acqua dal tetto, si erano molto rovinate e, a partire dal 1983 fino al 2003 compreso, grazie all'interessamento costante dei Vescovi Mons. Paolo Gibertini e, soprattutto di Mons. Antonino Orrù, con lo collaborazione determinante delle Amministrazioni Comunali e della Soprintendenza per i Beni AA.AA.AA. e SS. di Cagliari e Oristano, si sono ottenuti diversi contributi che hanno permesso di restaurare non solo tutte le pitture ma, anche di rifare il pavimento e, così, riportare la Cattedrale all'antico splendore.



  
   Credenza di Marmo

   Balaustra e Pittura della         Volta centrale

   Leoni

   Pitture della Cupola

   Coro Ligneo

   Cappella della Madonna         del Carmelo

   Cappella di Sant'Antonio

   Cappella del Santissimo o         dell'Immacolata

   Sacrestia dei Beneficiati

   Sacrestia dei Canonici

   Aula Capitolare