Note Biografiche


Cesare Cabras nasce a Monserrato (a tre chilometri da Cagliari) il 13 novembre 1886, egli cresce presso una famiglia di piccola borghesia rurale che coltiva direttamente i propri terreni ed alleva il bestiame allo stato brado.

Fino a quasi vent'anni, il giovane Cabras conduce una vita da contadino con la sua famiglia, la quale è via via sempre più consapevole della predisposizione per l'arte che il ragazzo manifesta. Nel 1905, la sua famiglia decide di alloggiarlo in qualità di apprendista presso la bottega di Giuseppe Conci, decoratore che pittura le case in stile liberty della borghesia di Cagliari.

Nel 1907, all'età di quasi ventidue anni, Cabras si iscrive all'Istituto di Belle Arti a Roma, circa cinque anni dopo nel 1912 egli consegue il diploma dell'Istituto.

Nel 1913 comincia a lavorare presso lo studio di Pietro Gaudenzi.

Nel 1915 con l'entrata in guerra dell'Italia, Cabras torna a casa per curare l'azienda di famiglia. I suoi fratelli sono richiamati alle armi e occorre aiuto per il lavoro nei campi, a causa di una menomazione congenita egli era stato esonerato dal servizio militare.

Al termine della guerra Cabras si stabilisce a Teulada, un paese del basso Sulcis, adagiato sul fondovalle tra montagne e vallate incolte e disabitate che costeggiano il mare. L'artista aveva trovato in quel paese un ambiente naturale che fosse sorgente delle sue ispirazioni.

Il decennio che corre fra la fine degli anni Venti e i tardi anni Trenta rappresenta il periodo più felice per Cabras, sia per la creatività espressa che per i riconoscimenti ottenuti. Favorito anche dal movimento fascista che tende a riorganizzare la cultura verso un'adesione al regime. In questo periodo egli viaggia per tutta l'Italia partecipando alle maggiori esposizioni del periodo.

Nel 1934, sulla scia della propaganda coloniale, Cesare Cabras riceve dal commissario artistico l'invito a recarsi in Libia insieme ad altri sette artisti. Immerso nella realtà africana, egli la dipinge e raffigura, ritrovando tutto il piacere e le sensazioni che gli davano i paesaggi della sua campagna.

Dopo la seconda guerra mondiale, l'Italia è invasa da varie correnti artistiche, tra tutte spiccano "postcubismo" e "picassismo", le quali non sono per niente congeniali a Cabras, anzi egli si oppone severamente a esse e si colloca tra i pittori "realisti" in contrapposizione polemica con i pittori e i critici dell'astrattismo. Questa scelta allontana Cesare Cabras dall'arte che conta per i critici e gli espositori di questo periodo.

Muore a Monserrato il 13 novembre 1968.


Per queste note biografiche si è fatto riferimento al volume:
Salvatore Antonio Demuro - "Luce tono, ruralità nella pittura di Cesare Cabras" - STEF - Cagliari - 1989


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