BACIO E MORTE NELL'ARTE

divagazioni di Geremia Paraggio

Un bacio... un bacio ancora... e così si conclude la tragedia della gelosia: Otello soffoca l'incolpevole Desdemona e quando sa che tutto era stato ordito dal perfido Jago, si trafigge mortalmente col pugnale. Manon Lescaut ha una struggente nostalgia per il suo Des Grieux che ha lasciato

....senza un saluto... un bacio!
In quelle trine morbide
nell 'alcova dorata v 'e' un silenzio,
un freddo che m'agghiaccia!
Ed io che m'ero avvezza
a una carezza
voluttuosa
di labbra ardenti e d 'infocate braccia...
or ho... tutt 'altra cosa!
E quando in America sola, perduta e abbandonata è sul letto di morte, con un soffio di voce, dice:
Qui, qui, vicino a me, voglio il tuo volto...: Così, così mi baci... ancor ti sento...
Povera Manon! Esala l'ultimo respiro sul bacio di Des Grieux sus surrando:
Le mie colpe... travolgerà l'oblio
ma l 'amor mio... non muore...
Rodolfo si innamora subito di Mimi, la dolcissima Mimi di Bohème ed alla fine del primo incontro cinge con le braccia Mimì e canta:
O soave fanciulla, o dolce viso
di mite circonfuso alba lunar,
in te, vivo ravviso
il sogno eh 'io vorrei sempre sognar!
Fremon gia nell 'anima
le dolcezze estreme/nel bacio freme amor!
È l'inizio inebriante di un amore che ha fatto lagrimare generazioni.

Spesso nell'arte il bacio è connesso con la morte: abbiamo visto come nel mondo del la lirica per Desdemona, Manon e Mimì la conclusione della vita è legata al bacio. Similmente nella poesia. Due baci famosi, tra i tanti, sono quello di Paolo e Francesca e quello di Melisenda e Jaufré Rudel: molto più conosciuta la coppia dantesca che quella carducciana. Diamo uno sguardo. Nel V canto dell'inferno Dante presenta Paolo e Francesca. Cognati-amanti - Paolo era fratello di Giangiotto, marito di Francesca - sono nel girone dei lussuriosi, trasportati dalla bufera infernal che mai non resta. Accorsero al richiamo di Dante. Quali colombe dal disio chiamate lasciano la schiera dei peccatori e si fermano avanti a Dante e Virgilio. Parla subito Francesca:

O animal grazioso e benigno: che visitando vai per l'aer perso
noi che tingemmo il mondo di sanguigno...
e racconta la loro tragica storia.
Amor che al cor gentil ratto s'apprende
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e il modo ancor m'offende
Amor ch 'a nullo amato amar perdona
mi prese di costui piacer si forte
che, come vedi, ancor non m 'abban dona
Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense.
(...)
Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lanciallotto come amor lo stnnse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.
(...)
Quando leggemmo il desiato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi baciò tutto tremante.
Galeotto fu il libro e chi lo scrisse.
Da quel giorno più non vi leggemmo avante.
Ahimé Giangiotto aveva visto il bacio e trafisse la dolcissima moglie Francesca ed il taciturno fratello Paolo. Dante, quando sentì il racconto, cadde come corpo morto cade.
Tutta la scena è dominata da quel protagonista assoluto che è il bacio.

E vediamo Jaufré Rudei e Melisenda.
Era un poeta provenzale che cantò con infinita dolcezza l'amore lontano, mai raggiunto, ma pur fonte di gioia intima e privilegiata. Jaùfré partecipò alla seconda Crociata nel 1147 e da essa mai tornò. Sentì parlare di Melisenda, contessa di Tripoli di Siria e se ne innamorò senza conoscerla. Si ammalò del più tremendo dei mali, l'incurabile mal d'amore che porta inesorabilmente alla tomba. Sentendo avvicinarsi l'ultima ora, decise di andare a conoscere Melisenda. La nave Crociata latina prese il mare. A poppa, di febbre anelante sta il prence di Blaia, Rudello, dice Carducci in una canzone che non ha avuto larga considerazione da parte della critica ma che ha fatto versare lacrime a diverse generazioni. La abbiamo cercata nelle nostre antologie ma non siamo riusciti a ritrovarla: anche il Buscetta la ignora. Dobbiamo affidarci alla memoria che qua e là vacilla e ne chiediamo venia ai lettori.
La nave arriva nel porto di Tripoli all'alba. Jaufré cerca col guardo natante/di Tripoli in alto il castello.
Manda di corsa un ambasciatore a cercare Melisenda. Potenza dell'amore! La contessa saputa la storia. corre per le stradine della città fino al porto e sale, trafelata, sulla poppa della navc. Si inginocchia al fianco del prence di Blaia, gli stringe la mano, lo guarda negli occhi che si spengono...

Contessa, cos 'è mai la vita?
E' l'ombra di un sogno fuggente!
La favola breve è finita.
Il vero immortal è l 'amor
Gli occhi di Melisenda si gonfiano di sincere lacrime. Il buon Rudello. prence di Blaia, in Francia, Crociato, poeta innamorato, conclude la sua vita imploratido un bacio:
Ed ora contessa accomando ad un bacio
lo spirto che muor.
Tutte romanticherie? Eppure siamo certi che ci sia ancora chi, pur di avere l'agognato bacio sarebbe disposto a rinunciare al maggior bene. Se così non fosse, saremmo tutti un pò più poveri.