LA BONIFICA DELLA PIANA DEL SELE

Paolo Sgroia

La pianura che và da Salerno fino ad Agropoli, lunga circa 35 km, prende il nome di Piana del Sele, dall'omonimo fiume che la solca, ma ci sono altri fiumi minori che la percorrono e sono: il Picentino, il Tusciano, Capodifiume e il Solofrone. Nei secoli passati è stata una terra invidiabile, tanto che i Greci vi fondarono una colonia: Poseidonia, detta poi Paestum dai Romani, che conobbe uno splendore che ancora oggi possiamo ammirare nelle sue rovine. La splendida città si trovava su un'ampia terrazza calcarea alta 20 metri, la sua marina si estendeva di oltre 500 m. oltre l'attuale spiaggia e terminava con un porto. posto di fronte alla Torre di Paestum. Il porto fu utilizzato fino al III-IV sec. prima che s'insabbiasse completamente; nell' ottocento come testimoniano alcuni viaggiatori si notavano ancora resti di costruzione affioranti dall'acqua.

La decadenza di questa città è sicuramente da imputare principalmente a cause geologiche: il bradisismo è una delle tesi dei geologi. La pianura si abbassò inesorabilmente e s'innalzarno alti cordoni di sabbia sul litorale che impedirono il naturale sfogo dei vari fiumi e torrenti che solcavano la pianura, provocando in poco tempo l'impaludamento di tutta la Piana.

Ben nota è la situazione dei secoli scorsi raccontata dai numerosi viaggiatori italiani e stranieri che si recavano ad ammirare i Templi di Paestum: c'erano solo case sparse e una desolazione incredibile con gli abitanti che avevano l'aspetto di fantasmi dovuto alla malaria.

La bonifica della Piana del Sele iniziò solo nell'800, il primo progetto si ebbe nel 1833 con i Borboni. Nel 1856 iniziarono i primi lavori: in sinistra Sele si tracciarono cana li di scolo e in destra Sele vi furono delle colmate. Nel 1882 si formò un consorzio d'irrigazione su un territorio di 3.372 ettari. I lavori erano ancora modesti, solo con la legge sulla bonifica del 1923, s'idearono progetti più importanti affidati all'Opera Nazionale Combattenti, ma il proposito di creare una piccola proprietà diretto coltivatrice s'infranse contro le difficoltà ambientali.

Nel 1924 con la Società Farina-Valsecchi, iniziò la grandiosa opera di risanamento della Piana con derivazioni d'acque dal Sele, con arginatura dei tronchi inferiori del Sele e del Tusciano, con costruzione di strade, acquedotti e borgate agricole.
Il 19 agosto 1932 fu costituito con R. Decreto il Consorzio di Bonifica in Destra Sele regolato da statuti, leggi, decreti e regolamenti applicati ai consorzi di Bonifica dal R. Decreto del 13 febbraio 1933.

   


Al neo Consorzio aspettò la manutenzione delle opere che la Società delle Bonifiche aveva eseguito ed anche l'opera più importante: la costruzione della diga sul Sele. I sondaggi di fondazione della diga avvennero nel 1929, la costruzione incominciò nel 1932 e tenninò nel 1934.
Nel periodo della seconda guerra mondiale gli eventi bellici bloccarono i lavori di bonifica che ripresero nel '45 con il piano Marschall e nel '51 con i piani straordinari per il Mezzogiorno. Negli anni seguenti visto il forte sviluppo agricolo di tutta la Piana, si pensò che l'opera della bonifica era terminata.
Invece nel '70 il Consorzio Destra Sele con gli interventi della Cassa per il Mezzogiorno iniziò un'importante fase di ribonifica. Si mantenne la manutenzione delle opere già attuate e nacquero nuovi progetti come l'acquedotto rurale di Montecorvino Pugliano, il riordino idraulico del Lignara, del Radica e del Tusciano e il risanamento della diga sul SeIe che fece nascere l'Oasi di Persano, dove ha trovato un habitat favorevole la lontra.
Una piana che era una palude, con un progetto ideato semplicemente per debellare la malaria, ha portato una realtà che da tutti ci e' invidiato: un'agricoltura all' avanguardi i mondiale che produce ricchezza ed occupazione.