IRAQ: A fianco dei popoli, fuori gli eserciti..

 

Chi manifestava per la pace l’aveva previsto:

 

·        Le ragioni dell’attacco all’Iraq erano 2 (solo dopo s’è aggiunta la democrazia):

-togliere al regime di Saddam le armi di distruzione di massa

-combattere  il terrorismo di Al Qaida che avrebbe dovuto avere legami con il governo iracheno

 Ebbene le “armi” non si sono mai trovate

 La guerra ha moltiplicato il terrorismo di matrice islamica che si è ramificato in tutto il mondo  ( v. gli atroci attentati in Turchia paese tradizionalmente lontano da fanatismi politico-religiosi), e lo stesso Iraq nell’anarchia più generale è diventato il ricettacolo di terroristi provenienti da  altri paesi.

·        La democrazia non si esporta con le armi!

·        L'invio dei militari italiani, fortemente disapprovato dalla maggioranza dei cittadini e in palese violazione dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica, ci rende complici dell'illegale occupazione del Paese. Il Governo ha inviato i soldati a fiancheggiare gli occupanti esponendoli ai rischi della guerra. La tragica morte dei 19 soldati italiani è la conseguenza della politica irresponsabile e cinica del  nostro governo, che oggi si vanta di aver ottenuto una fetta dell’affare  legato alla “ricostruzione”irachena grazie alla presenza delle nostre truppe!

A questo cinismo del governo gli italiani hanno contrapposto il grande e consapevole cordoglio del lutto.

·        Ogni mese spendiamo 40 milioni di euro per mantenere il nostro contingente militare: tale cifra potrebbe essere usata per ricostruire scuole, ospedali, centrali idriche.

·        l'Iraq deve tornare agli iracheni.  La ricostruzione materiale, sociale, civile dell'Iraq dovrà essere garantita dall'ONU insieme ad una forza araba che non si sia schierata per la guerra 

·        Il popolo iracheno, prostrato da 13 anni di embargo voluto dall'Occidente, subisce oggi ulteriori sofferenze. Anche dopo l'arresto di Saddam le truppe di occupazione si scontrano con atti di guerriglia nè appoggiati né osteggiati da una popolazione sempre più disillusa nella sua attesa di pace, libertà, lavoro e sviluppo.

 

Per tutti questi motivi, chiediamo:

 

RITIRO DELLE TRUPPE ITALIANE

 

Ribadiamo la volontà di pace riempiendo ancora i balconi e le finestre con le bandiere arcobaleno

 

Il 21 dicembre 2003 a Chieri in via Vittorio Emanuele II zona isola pedonale saranno raccolte le firme per la petizione per il ritiro delle truppe italiane dall'Iraq.

 

Comitato Chierese Bastaguerre: Un ponte per Bagdad - C.V.X - Lega Ambiente circolo "UnPòBlu" - Social forum del chierese - gruppo "Pace e disarmo" - comunità cristiana di base di Chieri - Verdi di Chieri - Rifondazione comunista di Chieri, Cambiano, Santena - associazione Patchanka - Carcafucio - Lega Italiana dei Diritti dell'animale - S.P.I.-C.G.I.L. Chieri - Giovani comunisti di Chieri - Gruppo Perù - Centro Famiglia - FIOM CGIL Chieri Moncalieri Nichelino - Comitato per la qualita' della vita, amici del centro storico - D.S. (democratici di sinistra) di Chieri e Pino Torinese - Comitato Pace e Cooperazione internazionale - Associazione Gyana - centro studi yoga - ENPA - Associazione Giochimpara