Dedica
 

Oggi l'uomo vive spesso nell'ansia guardando solo davanti a se senza mai voltarsi indietro.
Ma è un peccato, perché, guardarsi indietro, per vedere cosa è stato fatto prima di noi vuol dire scoprire quanto ingegnoso è stato l'uomo nella sua ricerca e nel suo sforzo di migliorare le proprie condizioni di vita: infatti nel corso degli anni quante soluzioni ad altrettanti problemi sono stati trovati! E molte di esse ricche di ingegno e di senso artistico!
Una frase mi è rimasta impressa che molte volte ho sentito pronunciare: "Ah se tornassero quei tempi... ":
anche per questo volentieri mi fermavo ad ascoltare gli anziani che con orgoglio parlavano di usi e costumi del passato:

per questo stavo a sentire i pensionati che, a gruppi, discorrevano con animazione e vivacità di abitudini e di cose di un tempo, della montagna, della Langa e della pianura.
Dalla mia attenzione e dal mio interesse per il passato, alla decisione di raccogliere le testimonianze, il passo è stato breve: a ricercare, mettere insieme ed ordinare cose, oggetti, attrezzi del tempo andato ha aiutato la mia attività di raccoglitore e antiquario che, in oltre quarant'anni mi ha fatto incontrare persone e luoghi e suppellettili del nostro Piemonte e della vicina Liguria. Ho cosi riscoperto, recuperato, ripulito, riunito e ordinato su pannelli utensili e strumenti che un bravo artigiano aveva costruito e che erano stati adoperati per chissà quanti anni per poi finire abbandonati e dimenticati da tutti. Ho anche restaurato e completato, prendendo a modello congegni i simili e avvalendomi delle preziose informazioni e dei suggerimenti di artefici anziani, -attrezzi mancanti di qualche parte.
Alcuni pannelli non sono opera mia, ma di artigiani che li avevano predisposti per poi esporli in vetrina allo scopo di far conoscere alla clientela qualità e strumenti del loro lavoro.
Gli unì e gli altri sono raffigurati in questo libro: a me pare che valga la pena di fermarsi un momento a guardarli senza fretta e con attenzione, perché essi faranno rivivere per un attimo quei nostri progenitori che li hanno adoperati e amati.
Dedico questo modesto lavoro, frutto di una ricerca appassionata, alla mia famiglia, ma anche a quelli che verranno con la speranza che accettino quanto ho realizzato e soprattutto sentano, come me, il desiderio di continuarlo, ampliarlo e migliorarlo per far conoscere ad altre generazioni la sapienza e la cultura di un mondo tramontato, ma che non si può e non si deve scordare.

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