- Dalla
silloge “Primo amore” (IIIª classificata ex aequo)
- di Giacomo
Manzoni di Chiosca
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- Castello di nuvole
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- Come
un castello magico di nuvole
- che
si erge misterioso in mezzo al mare,
- così
vorrei che fosse una parola
- nuova,
più che nel suono, nell’affetto,
- a
ricordarmi che viviamo ancora.
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- Sono
rimasto morto nel passato,
- eternamente
solo, sospirando
- la
luce che intravedo e che scompare.
- Perché
levarsi ancora a faticare,
- se
a nulla più che a me giova la vita?
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- Così
noi rivedremo un altro giorno,
- come
a migliaia sono già passati.
- Sempre
più radi sono nel ricordo,
- ed
io ti invoco: andiamo ancora insieme,
- come
quel giorno unico di vita
- quando
nacque e morì la mia speranza.
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- Addio
-
- Lasciami
dirti addio, non te ne andare
- senza
sapere quello che ti chiedo,
- senza
togliere un’ombra al mio destino.
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- Piangi;
sei tanto sola e tanto stanca.
- La
sera è piena di luci iridescenti.
- Cerchi
qualcosa che non sai trovare;
- cerchi
qualcosa che non sai che sia:
- forse
ti illudi di saperne il nome.
-
- Nel
cielo vuoto cerchi qualche stella,
- ma
sono tutte uguali ed infinite.
- Soffri
senza saperlo, e ti compiaci
- quasi
di questa tua malinconia.
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- Chi
non può offrirti nulla ti offre tutto:
- accetta
queste lacrime sue, perché da esse
- nasca
la gioia che non trovi altrove.
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- Epilogo
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- Se
davvero non è scherzo crudele
- che
ci illude
- la
vita oltre la tomba; se davvero
- qualcosa
resterà del mio pensiero,
- sarà
per te.
-
Per sempre la mia anima
- rispecchierà
nel tuo sorriso amico
- l’amore
che ci porta in paradiso.
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