Il treno del sorriso
(I class. Sc. Sup.)
di Giacomo Circosta
 
Pur voci reca
leggero venticino,
come passano
gli anni! Sembrano delle belve,
ma come li conti,
diventano-sembrano
un niente.
Una vecchina lė
seduta, con tra le mani
una fotografia da baciare,
non pių vicina,
al focolare;
dalla vuota finestra,
si vede un treno
che rallenta,
lė č la fermata,
davanti a quella
vuota finestra,
senza pių accanto
quel sincero sorriso,
e qui la domanda,
dove porta quel treno?
E sul treno
ricompare
quel dolce sorriso.
Il cielo gli canta
la terra
gli mostra la strada;
mentre
le lucciole
passano i solchi
delle notti brune
e una nuova foglia
intanto germoglia.