- Dalla
silloge “Vorrei poter andar via” (IIª classificata)
- di
Anna Messina
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- Tacete,
insomma.
- Un
po’ di silenzio!
- Dove
posso trovarne?
- Ho
bisogno di silenzio,
- di
sentire ancora il fluire dei miei pensieri,
- il
brivido delle mie emozioni, di riconoscermi.
- Un
po’ di silenzio, per favore!
- Se
poteste tacere
- riuscirei
forse ancora
- ad
afferrare i lembi sfilacciati
- di
quel sogno lontano.
- Se
riuscite a fare finalmente
- silenzio
- anche
i ricordi tornerebbero a galleggiare
- nel
mare nero della mia coscienza.
- Riuscite
a fare silenzio?
- Voglio
pensare alle cose che
ho fatto…
- Perché
questo fondo silenzio?
- Parlate!
Parlate!
-
- Quando
seppi delle mie cellule impazzite
- ho
avvertito nelle carni un fremito sconosciuto
- e
un gelido ribrezzo per quella parte di me
- -
che malgrado mi ripugnasse - portavo
- ovunque
andassi sempre con me
- estranea
all’ordine logico e naturale delle cose.
- Qualcosa
di me degenerava improvvisamente
- senza
preavviso né avvertimento
- senza
autorizzazione né consenso.
- Ho
incominciato a pensare alla morte,
- neanche
allora ho pianto.
-
- Rivoglio
i miei occhi,
- quegli
occhi giovani e foschi
- che
indossavo
- incurante
e innocente
- prima
che le pretese
- incidessero
intorno ad essi
- i
segni odiosi del tempo nascosto.
-
- Il
traguardo è lontano
- so
che potrebbe non bastare
- tutta
la vita
- per
tagliarlo.
- Il
traguardo è lontano
- e
vorrei giungervi
- saggia
e ben pettinata,
- con
le risposte giuste
- per
ogni domanda
- che
mi faranno.
- Il
traguardo è lontano
- e
quando lo avrò raggiunto
- penserò
a tutti i minuti
- smarriti
per strada
- nel
tentativo di vivere.
- Il
traguardo è lontano?
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