Il segreto della Piramide
di Samina Zargar (segnalata sez. racconto ragazzi)

 

Nelle terre dell’Alto e Basso Egitto, governate dalla regina Hatsheptut, prima donna regnante nella storia millenaria dell’Antico Egitto, viveva la famiglia di Ashbina, una ragazza di tredici anni. La casa era situata sulle sponde del Nilo, proprio dove gli abitanti erano spiati dai coccodrilli che speravano in un buon pranzetto! Ogni giorno essi andavano al mercato, dove lavorava il papà commerciante. Egli ogni tanto si doveva assentare per andare a procurasi altre cose da vendere in lontani villaggi e paesi. La mamma, invece, si affaticava come domestica al palazzo reale, guadagnando poco. Ashbina e suo fratello Ramene andavano a scuola. Ashbina era molto brava e adorava fare progetti per costruzioni, ma era troppo piccola! All’età di quindici anni finì gli studi e stava cercando lavoro quando… la regina Maatkara Khenemet-Imen-Hatsheptut, Colei che Amon abbraccia, la Prima delle Dame Venerabili, era venuta a sapere dell’intraprendenza di Ashbina e la fece chiamare. Appena arrivata alla corte, Ashbina era molto entusiasta, ma al ritorno a casa lo era ancora di più!

La Regina, infatti, voleva far costruire una piramide che sarebbe stata la dimora del suo corpo dopo la morte, ma aveva bisogno di una persona intelligente come Ashbina di cui fidarsi completamente, per fare in modo che la tomba non sarebbe stata mai profanata. Ashbina si impegnò molto e alla morte della Regina fu sistemato tutto per bene. Gli scribi scrissero la sua storia raccontando l’incoronazione voluta direttamente dagli Dei. Fu raffigurato Khnum, il dio vasaio, che aveva plasmato la bimba ed il suo ka sul tornio. Poi Ahmes che aveva partorito la figlia e l’aveva presentata ad Amon perché vegliasse sull’educa-zione della principessa con l’aiuto di Thot e della sua nutrice divina Hathor, e tante altre scene del suo trionfo. Passarono tremilatrecentonovantasette anni. Un’archeologa molto giovane di nome Cleatria decise di cercare i suoi avi e svelare i segreti del loro modo di vivere e della loro storia. Dopo lunghi studi e analisi dei luoghi, trovò una splendida piramide e dopo tante investigazioni riuscì ad entrarvi. Lesse i geroglifici. C’era scritto: «Chiunque riuscirà ad entrare non uscirà mai più. Solo i discendenti della regina Hatsheptut potranno uscire, perché ricorderanno d’un tratto, come se l’avessero sempre saputo, il progetto ingegnoso di Ashbina. Gli altri si addormenteranno per sempre».

Cleatria era spaventata. Visitò tutta la piramide e incontrò Hatsheptut, una dei suoi avi più lontani, e ne ebbe un saluto. Riuscì ad uscire, ma non raccontò niente a nessuno perché doveva rimanere un segreto. Ancora adesso nessuno ne sa niente. Tutti credono che il figliastro di Hatsheptut, Thutmosis III, una volta divenuto sovrano a pieno titolo dopo la matrigna, abbia fatto eliminare tutte le tracce della regina per cancellarne il ricordo, scalpellando il suo nome ed il suo volto da qualsiasi raffigurazione. Credo, però, che qualche altra abile archeologa, tremilaquattrocentonovantasette anni dopo la costruzione delle opere di Ashbina, riuscirà a scoprirle. O forse resterà un segreto per tutta l’eternità!