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Vittorio Baccelli |
Visione irreale e interpretazione del
presente in Vittorio Baccelli (La rosa gialla. Canti I - XX
(1975 - 1982), Montedit. Melegnano (MI). 2002)
La datazione posta alla silloge La rosa gialla del poeta
Vittorio Baccelli, alquanto esplicativa, sembra apparentemente
testimoniare che le tematiche in essa trattate sia-no riferite ad un
vissuto e ad un contesto ormai trascorso, ma al contrario, ciò che
caratterizza e nello stesso affascina in essa, è invece la
straordinaria attualità sia dei temi che delle modalità di scrittura.
Come riportato nella prefazione (a cura di Brandolino da Sant’Ilario)
le poesie sono state salvate dalla dispersione nelle varie riviste di
‘movimento’ nelle quali apparvero nei primi anni Ottanta o sono state
ricostruite dall’autore salvando l’intero corpus dei venti canti dai
vecchi foglietti ingialliti dal tempo a testimonianza di un
particolare momento storico e socio-culturale. Il momento storico è
quello degli anni ‘di piombo’ dominato dall’angoscia e dalla tensione
politica, ma soprattutto è la visone personale e l’interpretazione
dell’autore, la testimonianza più diretta del suo canto che in forma
ermetica e sinuosa simboleggia la sua interpretazione della storia e
dei suoi accadimenti contemporanei, dei fatti di vita e delle
sensazioni.
In quest’opera, soprattutto, è individuabile la conti-nuità tra i fatti più recenti e quelli dell’immediato passato, una sorta di visionaria e reale profeticità dei temi sempre presenti nella silloge, quali quelli della cultura o del timore della caduta, cioè della fine della cultura occidentale. Il poeta ci offre la visione delle contraddizioni socio-politiche e culturali dell’epoca unitamente ai suoi grandi enigmi irrisolti, elaborandone lo scenario di tutti i lati più oscuri ed indecifrabili, più alienanti e dissociativi, anche ricorrendo, in maniera quasi profetica, alla metafora e alla simbologia della caduta del muro e delle torri, simboli del potere politico e di quello economico, come anticipando quello che in epoca attuale è stato il crollo delle grandi illusioni e la tragedia dell’umanità civile occidentale dell’11 settembre 2001. |