- Primavera
- Nel tratturo
-
costeggiante i valloni
- saltellando fra il colore ginestrale
- e l’olezzo selvatico,
- il fauno discende il canneto,
- scapricciato dal leggero venticello
- e raggiunge il salice
- godendone l’ombra,
- intona il suo canto
- al chiacchierare del ruscello
- e al gracidare della rana.
- Gioca, mentre lei si nasconde
- ora fra i sassi, ora fra la ninfea.
- Il sole fa capolino,
- il merlo va in concerto.
- Felice, il fauno fa ritorno.
- Serena scende la notte,
- ed è primavera.
|