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Il Convivio

Domenico Cara

La poesia di Domenico Cara, autore di primo piano nel panorama letterario milanese ed italiano, è tutta tesa verso l’interiorizzazione del mondo oggettivo, ponendosi di fronte a ciò che lo circonda senza preconcetti. Nell’ambito di un superamento dell’ermetismo, in una poesia volta verso il futuro ma legata alla realtà contingente, L’autore si mostra poeta del quotidiano e delle piccole cose, ma senza inflessioni crepuscolari. Scopo della sua poesia è la comunicazione e soprattutto la volontà di incidere nel sociale. In quest’ambito si colloca la tematica ecologica che, diventata ormai modus vivendi, viene presentata con una grazia e liricità che affascinano: «Nella sporcizia… spuntato primule, bulbi di narciso» (Angelo Manitta)

Status  Tedio  Minuetto marino  Comunicazione  Messaggio in dormiveglia  Nell’accidia

Status

Perdo voce nel clima
delle eleganti sapienze,
riconosco i limiti
del progetto privato...
 
A che servono i rapidi
momenti per vincere
una dimessa allegria,
il dettato dell’inerzia
nell’infermità?
 
Con un gesto dinoccolato
definisco meglio il gioco,
il campo delle passioni
su cui costruisco idilli
parziali, massacri di larve
anteriori, dentro una terra
breve che cerca il colore
esatto di ulteriori albe.
 
Ciò che è accaduto
non ha memoria di gridi,
e le conversazioni
non hanno alcunché di temibile
o che prosegua la sfida.
 
Tutte le sottrazioni
(nel mutare) si coniugano
per esprimere che esisti
per via della parola
usata e che – comunque -
evita gl’inverni, corpi
in cui ricrescono follie,
per annunci solitari,
reti di scoraggiamento;
leggo pertanto cosa scrive
il pioppo, che vede il fiume
sfuggire alle sue brezze
beffarde o sorprese.
 
Comunicazione

Le farfalle sono uno
dei volti della poesia del mondo.
(Marcel Roland)
 
Esistono strane (o ipotetiche)
ricchezze in un immondezzaio,
 
nei bidoni dei rifiuti pubblici,
dentro cui continuamente i poveri
cercano non si sa cosa...
 
Da fogli di giornale escono
tuttavia bucce su bucce, scatole
rotte, lattine con un residuo
goccio di acido liquido nella
sensitiva e molle putrefazione
 
Si fermano i passanti lerci
per frugare nel fondo ignoto
delle cose inutili e - a volte -
dignitose figure, incredibilmente
ansiose. (Ma il mucchio che promette?).
 
Nella sporcizia, da un punto terso,
spuntano primule o bulbi di narciso,
il giorno in cui qualcuno s’aggira
per fumi di letame, isole di stracci,
da cui sussulta una farfalla pulita.
 
Messaggio in dormiveglia

Ormai quando ti sogno è già mattino
e sembra che il viaggio
si compia su un cocchio d’estasi;
gli attimi stanchi (uno dopo l’altro)
cercano a me un passaggio,
e con essi, invisibile corpo,
mi avvicino ad una traccia
di spostamenti, come una o più foglie
alla corrente del distacco,
quasi chiami da lontano, nell’inerzia,
un assai buon eco delle cose;
ma è il risveglio, se detta maniere
d’alba a un mondo che dilaga,
iniziando da un sonno infermo
il suo gioco terrestre...

Tedio

M’ispiro alla foglia
che s’accovaccia
contro un’altra, forse
all’aria che le sta intorno,
quasi preparata apposta
per distruggerla, sebbene
sempre in fuga e già
segnata dallo smog
invisibile, dall’umidità!

Minuetto marino

Oh sì, da qualche parte
la bellezza finisce
e il mare continua
la ripetizione delle
pubbliche angosce,
nell’insonnia delle onde,
dentro il mattino estivo,
tra i colori dei rifiuti,
le acque fresche, le ombre
del folto mucchio di alberi,
i segnali del vento
impalpabile, di stanchi fumi.
 
Il sole è uguale in tutta l’immobilità
e i viaggi chissà
dove avranno sosta!
 
Solo la morte non avrà
la morte, sebbene taciturna
e solitaria, nel proprio
sonno di pietra,
e quasi mai distante
da rumori terrestri,
quando sconvolgono
ogni sia pur piccola pace!

Nell’accidia

Come uno dei soliti
piccoli  molluschi
sulla spiaggia, resti
in te stessa ritirata:
arti, corpo (pensieri),
annusando l’aria,
increspata come la carta
di un uovo di Pasqua
 
Ti bacia la tenue
brezza setosa, certo
spii la pubblica
conchiglia dell’acuta
curiosità, la gente
che ti osserva, sibila
e, dinanzi ad essa muori,
appena un sogno ti cerca.


 

 

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