Il Convivio

Serena Careddu

Signora Rossi

Fino l’ondeggiar del corpo,
lo sguardo fiero,
carnose labbra rosso sangue.
 
Signora Rossi
palese l’orgoglio e
l’anima trepidante:
per chi? per cosa? per quante?
L’urlo menzognero or ti circonda
viva la voce del tempo remoto.
 
Per cosa
le urla vaganti per monti lontani.
Una voce che ancor non tace
e giunte ad orecchie
sorde.
 
Signora Rossi,
quanto umidi i tuoi occhi grigi,
di luce opaca ormai.
 
…e rinunciasti per render vivi
ideali mancanti.
 
E lui non c’è,
ancor senti il respiro
e sofferente ricercare il corpo
fra lenzuola bianche.
 
Ruvida la pelle
del viso sfiorito
che i vent’anni ancor cerca.
 
Vesti di mestizia
e senti il freddo
divoratore
della vita traditrice
che t’abbandonò.
 
Ma forse il grido aleggiante
colpirà
il cuor dell’umanità
e sorriderai
all’inutilità.
 

Stampa    Stampa il testo