Il Convivio

Giovanni Caso

Ahmed e Shimon poeti, una silloge di grande attualità  di Giovanni Caso


Silloge vincitrice del Premio Venilia 2001, “Ahmed e Shimon poeti” ha ben meritato questo premio. Giovanni Caso, poeta di Mercato San Severino (SA), ha già al suo attivo numerose raccolte, tutte pubblicate in quanto vincitrici di 1° premio Concorsi Nazionali. Poiché è bene precisare che questo autore è voce limpida, aurorale e, al tempo stesso, unisce alla bellezza del suono il timbro forte e significativo, una voce dunque che emerge in modo deciso nel panorama della poesia meridionale attuale. Questo in esame è un poemetto a forma di dialogo e riguarda l’atavico conflitto arabo-israeliano. Ahmed e Shimon si parlano - da poeti - ognuno esprimendo con voce che a tratti si fa grido di dolore, le ragioni del loro dissenso verso l’altro, le antiche e mai sopite invocazioni della propria terra martoriata quanto la loro anima. «Ti scrivo questi versi perché tu sappia. / Qui da noi più non si spezza il pane, / cresce dolore nelle carni delle madri / e gli occhi sono pietre di furore...» (da Ahmed in Hebron, 15 aprile). Replica Shimon:  «Credimi, Ahmed, / ho posato il fucile sulla roccia / e respirato il vento, / ho cercato le labbra dell’immenso. / Ho pianto...». I due poeti dicono al mondo il loro immane dolore che è tutt’uno con l’amore alla loro terra, un suolo che ha gli stessi elementi naturali: le colline arse dal sole, gli olivi, i cedri, l’aloe. «Lo riconosci, / l’odore della mia terra assolata. / Sa di pietra e d’erba secca./ Sa di pollini. Sa di ulivi stormenti. / Da zolla un sussurro, / come d’amore...» (da Shimon in Gaza, 20 ago-sto). E Ahmed: «Madre che porti l’acqua alla mia sete, / po-sami sulla fronte un grosso bacio, / mi fermerò nel crepuscolo ad aspettarti / come silenzio tra giunchi addormen-tati...». Poiché, fa capire l’autore, sia Ahmed che Shimon non sono solo “guerriglieri avversari” ma uomini che si assomigliano: lo stesso dolore per le loro madri, le uguali speranze per il futuro ed hanno un’anima che qui è quella della poesia. Comprenderanno mai che il loro scontrarsi è sempre più inutile e deleterio? Mai guerra ha dimostrato di essere stata utile all’umanità ma solo devastatrice e fonte di immani sofferenze. Questa silloge è a mio avviso – data anche la tragica attualità – un monito, un insegnamento, un documento che fa di un dramma attuale un’opera di altissima poesia.

  Rina Dal Zilio 
 

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