Il Convivio

Rosario Contarino

Percettibile dissolvenza di Rosario Contarino (ed. in proprio)


Perché dissolvenza? Probabilmente perché l’uomo tornerà cenere, le parole voleranno via col vento e soltanto ciò che è scritto verrà letto dai posteri che giudicheranno in bene o in male la nostra attuale poesia. Allora l’autore Rosario Contarino ha una ragione in più per giustificare la scelta di questo titolo dato alla sua raccolta di liriche che sono alcune in dialetto siciliano, altre in lingua italiana. «L’esistenza, computata con gli anni di vita, affiderà alle persone ed alla società, convivente con essa, un patrimonio di azioni, opere ed attività, buone o cattive, le quali verranno annoverate e sottoposte ad un giudizio ‘a posteriori’ inserendole, poi, nel ricordo». Così apre il libro Rosario Contarino, ex-insegnante nelle scuole nautiche di Siracusa. Dalla dissolvenza ai lieti e anche tristi ricordi, traspare quasi sempre un accenno di rimpianto. «Se briciola di vita mi restasse, dopo che l’alma sia volata via, la offrirei a chi mi ha tanto amato o a chi, da me, amore ha ricevuto» (“Memorandum”). Anche un’osservazione attenta attorno ad una lacrima può suscitare poesia con riferimenti filosofici perché è comunque il frutto di qualcosa, gioia o tristezza che sia. «Stilla iridata di tepòre satura, nel tuo cader stillante, dall’occhio al suolo: riproduci il percorso di una vita» (“Effige triste di una lacrima”). Non sarà un Leopardi carico di nostalgia, ma Contarino sa parlare di se stesso, del suo tempo vissuto e delle speranze che ha avuto e che ha fino a “ La sera”. «Sera, sei triste e silenziosa incombi: sinonimo di ‘fine’ è la tua vita!» Ma perché è tanto importante per l’autore il concetto del tempo? Perché non perde alcuna occasione per rievocarlo e quindi reclamarlo? Rosario Contarino se fosse vissuto nell’Ottocento sarebbe stato un nostalgico romantico, colui che continuamente si impegnava ad innalzare i propri ideali sopra ogni cosa, assieme alla passione, ai sentimenti, ai sogni, invece lui è di questo secolo, ma i requisiti di prima restano e l’autore si dimena tra il passato e il presente che stempera i suoi giorni nella “Probante soluzione”. «Oltre la vita, che scorre al par di un fiume, un percorso si snoda, nel profilo di luci ed ombre tetre, ove fluenti vàgan le meterore». Anche e soprattutto il tempo diventa così dissolvenza, una nuvola che dilatandosi scompare.
  Isabella Michela Affinito 
 

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