Il Convivio

Silvio Craviotto

Due opere in versi di Silvio Craviotto: Scarti e scorie (Sicor Grafica Varazze, 1998) e I minuti del recupero (SMA, 2001)


Volutamente provocatore, ben deciso a sbaragliare assiomi e certezze, ci appare Craviotto fin dalle prime pagine della breve raccolta “Scarti e scorie”: si tratta di 26 composizioni «espressione di consapevolezze capaci di frastornare il borghese filisteo, di mettere in discussione il perbenista dalle finte certezze in noi… Per nulla casuale il fatto che la prima… nasca proprio dalla lezione, solo in apparenza negativa e negatrice, del “poeta maledetto” Camillo Sbarbaro». È un susseguirsi di immagini iperboliche che, traendo spunto anche da oggetti di consueta quotidianità, espresse con estrema musicalità di ritmo e di verso, cui sottende sempre un filo di sottile, leggera e dissacrante ironia: «Il nettapipe di metallo freddo, / dono d’un vecchio amico, eredità / di suo padre, rimane una reliquia. / S’alzano i primi soli su le nevi / di gennaio, da un angolo in disparte / del locale tornato silenzioso / occhieggia un Buddha redivivo, sazio / di silenzi e visioni. Ammonimento / unico nella pace d’ombre alterne / a solicelli obliqui, un estintore / di color rosso fuoco. Altra è la fiamma / che in me divamperebbe se sapessi / scioglier nodi gordiani in cui da sempre / m’avviluppo chiudendomi ogni via. / L’Illuminato guarda il tutto e sembra / sorridere con placida ironia» (Il nettapipe).

Silvio Craviotto è poeta prolifico e consumato, con al suo attivo già oltre una quarantina di pubblicazioni. La raccolta “I minuti di recupero” è dedicata a Varazze, «non si tratta, è chiaro, d’un ritorno ad Itaca poiché credo di aver sempre amato e cantato la mia piccola patria – chiarisce l’autore – … ogni cittadino ha il compito di custode della sua città, piccola o grande che sia». L’immagine metaforica dei minuti di recupero, che dà il titolo all’intera raccolta, prelude ad una serie di composizioni apparentemente e volutamente provocatorie: «…Siamo disposti a tutto. / C’è ancor vino in cantina. /  Intanto il cronometro gira / e l’arbitro di Marassi / indica i minuti di recupero / nella strana partita detta vita».

Il volume si articola in 5 sezioni. Nella prima predominano le liriche indirizzate ai personaggi della sua città, veri spunti per proporre immagini anticonformiste e paradossali, per lanciare interrogativi provocatori, capaci di graffiare ben oltre la superficie delle apparenze. È una galleria di personaggi passati o presenti, fissati come in altrettanti flash, per una loro caratteristica, per un parallelismo, in una sorta di trasgressività verbale sotto cui si cela spesso il pudore dei sentimenti. La seconda sezione, “Il gatto è tornato”, è un apparente omaggio all’animale dalla stoica indifferenza “tema ormai quasi ossessivo nei miei scritti”: “…Ma da tutto / il relax del tuo essere s’irradia / cordialmente pelosa sonnolenza, / messaggera di provvisorie paci” (da Due magiche lanterne). La terza sezione, che più s’accosta a stilemi ermetici, è dedicata ai luoghi del Ponente ligure : “Cose nuove ed eventi / stranissimi riaccadono eppur so / che ad ogni ciclo, a ogni ritorno ingrossa / il fiume della Storia. / Sarò pago / d’una borraccia, d’una sola, d’acqua / trattenuta dall’onda che mi sfugge. / Ne basterebbe un goccio a vincere la sete che mi strugge» (Cose nuove ed venti). Seguono le sezioni Longevità e Pensieri quando piove, sull’arte e altro.

   Maristella Dilettoso 
 

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