Il Convivio

Anna Famà

Strazio apocalittico

E arrivano i destrieri dell’apocalisse,
di funereo ammantati.
Su uno squarcio del cosmo un’agonia urlante,
lo straziante morire senza viatico.
In cenere di fiamme avvelenate preghiere soffocate.
 
Si fa sgomento il cuore del mondo,
inorridiscono gli occhi della coscienza umana.
Come anime d’argilla
le gigantesche aquile di cemento armato
si piegano su se stesse uccidendo anime di carne.
 
Dalla terra che chiede vita all’Amore
si fece vita l’odio
per scolpire abito di morte sulla sofferenza umana.
Con mente machiavellica concretizzò il turpe sentimento
un volto mascherato, maschera di viltà assassina.
 
Qual è la sede degli inganni, dove il pifferaio del male?
Che per errore forma umana Dio gli diede.
Un boato umano al cielo sale; nel tempo e nello spazio
[l’eco rimane.
Su una bara di ferro e fuoco
la dignità dell’uomo è stata piegata.
 

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