Il Convivio

Wanda Melfa

Wanda Melfa, Il mio diario… la mia vita (Editrice Il Lunario, Enna, Giugno 1996)


“Il mio diario… la mia vita”, opera prima della poetessa di Enna, Wanda Melfa, presenta tutti i caratteri precipui, come dal titolo esplicitati, di una Poesia intima ed allo stesso tempo colloquiale, dischiusa verso un’intima introspezione, nel proprio essere e nel proprio sentire, e verso gli altri, nel momento in cui tali contenuti-riflessioni diventano oggetto di lettura e quindi di confronto e di indagine. I dati più immediati che si rilevano dalla lettura delle poesie della silloge sono l’immediatezza e la semplicità, unitamente alla delicata e accentuata sensibilità, costante di tutta l’opera, in una spontanea adesione ai temi che si riferiscono al vissuto personale e quotidiano, ma soprattutto al sistema di valori della poetessa che s’intravedono forti e ben accentuati. E questi valori sono facilmente rilevabili proprio nella capacità dell’autrice di offrire un inventario di memorie, di sentimenti condivisibili nella colorazione cromatica e nella figurazione della sua Poesia personalmente vissuta in maniera umana ed etica e con un’intensa spiritualità e religiosità, nel suo linguaggio essenzialmente limpido e denso di contenuti positivi di bellezza e di speranza per tutti.

La silloge è divisa in quattro sezioni che conten-gono i momenti salienti dell’indagine degli aspetti di vita quotidiana, delle fatiche e degli eventi dell’uomo rappresentati con sensibilità e con commossa religiosità, i ricordi che il tempo ci rivela in maniera spesso dolorosa, ricordandoci le occasioni più dure che la vita ci offre, ma sempre ricomposti dal sentimento dell’autrice in maniera discreta nell’ottica della sua religiosa compostezza. L’icastica semplicità della Poesia di Wanda Melfa descrive inoltre i sentimenti eterni sui quali si fonda l’esistenza di ogni essere, quali l’amore come «trasparenza d'animo», il dono dei figli «che saranno lo specchio / del nostro passaggio / nel conte-sto umano», la famiglia nella quale «concepire è amare per amarsi / capire per capirsi, donare per donarsi» a cui si con-trappone, in un vortice di negazione di vita e di sentimenti, l’egoismo più sfrenato e più corrosivo. Ed in questo alternarsi di contraddizioni, in questo descriverne i frutti più laceranti, si rinviene la carica più accentuata della Poesia di Wanda Melfa, il carattere esortativo ed ansimante verso la volontà d’acquisizione di modelli e comportamenti più significativamente e più umanamente condivisibili.

Chiude la silloge una sezione dedicata alla Poesia d’ispirazione religiosa, carattere sempre presente in tutto lo svolgimento della silloge, ma qui dichiaratamente espresso in componimenti tematici nei quali si esprime il sentimento profondamente religioso dell’autrice in forma di preghiera e di dichiarata confessione e trasporto. Vanno menzionati, in conclusione, i disegni dell’autrice che accompagnano e illustrano alcune liriche accentuandone i temi espressi e sottolineandone, in modo immediato, i caratteri con un candore espressivo che esplicita, quasi didascalicamente, i messaggi e le emozioni dei versi.

  Franco Dino Lalli 
 

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