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I colori del mattino
- La campanella d’una
vicina scuola
- oggi ha un suono fioco
che m’arriva
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sull’onda lunga d’un blando rimpianto.
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- Dei liberi colori del
mattino
- -senza schermo o riquadro
di finestra-
- io mi saziai una volta,
quella sola
- che marinai la scuola.
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- Mio padre lo seppe e
pensò certo
- che quel ragazzo dalla
faccia seria
- - ch’io ero - gli
diventava sperto
- e ne fu quasi contento.
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- Ma io che sperto
non ero
- - né sarei mai diventato
-
- presi sul serio il suo
leggero
- rimprovero e più non
m’assentai.
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- Potrebbe risalire a
quella sola
- volta che marinai la
scuola questa mia
- perenne nostalgia di
trasgredire.
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