Una maestra racconta,
un saggio pedagogico frutto di una lunga esperienza sul campo, di
Rosita Orifice Rabe (Ed. Asis Messina 1998)
- Una evocazione in tono
moderno del mai dimenti-cato “Cuore” di De Amicis, un’appassionante
ripercorrenza d’una carriera, quella di insegnante di scuola materna,
che Rosita Orifici Rabe ha realizzato, coronando in suo grande sogno:
testimoniare la vocazionalità professionale che l’ha sempre guidata
nell’adempimento del suo delicato impegno educativo. Lo si potrebbe
definire un testo di pedagogia, oltre ad essere un minuzioso diario di
vita vissuta nel mondo dell’infanzia, con saggia descrizione delle
problematiche scolastiche, un vademecum utile per chi si appresta a
svolgere questa professione. Con competente sagacia lei analizza la
realtà della scuola materna, il primo gradino educativo del bambino,
quello su cui dovrà poi costruirsi la sua personalità; l’autrice ne
schematizza le varie componenti, precisando che la scuola materna è..
«una famiglia più grande e l’educatrice è la mamma di tutti». Nulla di
più sacrosanto! Il volume è ricco di tante osservazioni tese a svelare
la personalità dell’infante, esso ne codifica alcune norme basilari:…
«L’educazione deve essere tenera e severa, non fredda e molle». La
Rabe presuppone che l’educatrice debba conoscere la psicologia
infantile per attuare un’educazione personalizzata. Ciò che emerge da
questa opera è lo sforzo costante nel salvaguardare le singole
individualità, mai amalgamandole. L’autrice non si risparmia nel
dettagliare la programmazione, adeguata alle esigenze dei più piccoli
ed utile per un lavoro proficuo. Il motto che sovente viene ribadito è
quello che «istruire non basta, bisogna educare». Massima
inconfutabile! È importante per l’educatrice conoscere la realtà
familiare da cui proviene il fanciullo, utile per dare un’impronta
idonea alla propria opera che possa anche giungere al nucleo
familiare. Questo è un testo che potrebbe essere adibito alla
specifica prepara-zione di neomaestri. La scuola materna ha
caratteristiche ben definite che la differenziano dalle primarie, sta
qui il nocciolo della validità di un attento studio frutto di
esperienze personali come quella della Rabe. Non mancano
esemplificazioni, spunti di lezioni: validità del gioco, lavoro di
gruppo, disegno, canto, iniziative di socializzazione, sono questi
elementi importanti per una educazione iniziale. Sollecitare la
fantasia infantile, sfruttandola allo scopo di costruire quella
personalità che è essenziale per la vita sociale. Il testo si conclude
con regole basilari di insegnamenti morali: l’amicizia, l’amore, la
solitudine, la fantasia, con alcuni giudizi espressi dalle colleghe e
con il profilo psico-logico di alcuni alunni, oltre alla lettera con
la quale la Rabe annuncia il suo ritiro dall’incarico, lettera piene
di malcelato rimpianto, ma anche di augurale felicità per i suoi
alunni.
-
Pacifico Topa
|