Viaggio esistenziale in Onde di vita
di Giancarlo Zedda (ed. Tigullius Bacherontius, 2000)
Giancarlo Zedda, sulla
scena poetica italiana da circa un decennio, ha al suo attivo un
apprezzabile curricolo produttivo, suffragato dai successi ottenuti in
agoni culturali e la sua presenza in numerose pubblicazioni. L’essersi
fatto conoscere gli è stato agevole dato che le sue composizioni sono
prevalentemente improntate all’ottimismo, alla esaltazione dell’amore
come spirito di fraternità. Il percorso della sua silloge “Onde di
vita” è quello di un viandante che, assetato d’amore, s’imbatte nelle
situazioni più varie, ma pur sempre egli evidenzia l’indispensabilità
di questo sentimento. La raccolta è un lungo viaggio esistenziale,
intercalato da incontri fortuiti, ma utili a consolidare il senso
della realtà, la nostalgica evocazione di una passione che cova nel
suo animo e che si fa fuoco vivo. «Starti vicino è un sogno /
trasformato in realtà». Più oltre: «Amore / la più bella parola /
ch’io possa conoscere / poiché l’amore è sinonimo / di tutto ciò che è
bello». Questi pochi versi sintetizzano la schiettezza creativa di Zedda. Ma ci sono anche note di realismo e senso di pietà quando
affronta temi assillanti. «Ho provato dolore nel leggere / sul volto
di mia madre / la sofferenza del male». Una particolare attenzione
verso chi soffre, indice di delicatezza d’animo. Egli trascura il
culto per le bellezze del creato a cui sono dedicate alcune
composizioni. A proposito della sua terra egli la definisce «dei miei
affetti più cari». Ne assapora tutti gli aromi, se ne inebria,
aspirandole il clima olezzante, «profumo d’olive». La silloge è un
percorso compiuto da un personaggio che ha avuto la capacità di osservare
l’esistenza umana da un punto di vista sereno, mai ossessivo,
fervoroso di affettività, proteso verso la simbiosi, alla ricerca di
quel quid diverso ardentemente desiderato, ossia quell’amore che è
alla base di una vita felice. Poesia fascinosa per scorrevolezza e
limpidezza espressiva, poesia che sa farsi apprezzare, evidenziando
nobiltà d’animo.
Pacifico Topa
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