LA FIGURA FEMMINILE
Quella
delle opere d'arte, però, nonostante gli ineguagliabili monili prodotti dai
Celti, non era certo l'unica bellezza riconosciuta da questo popolo. La
mitologia è letteralmente traboccante di toccanti descrizioni dello splendido
aspetto sia degli eroi…di cui viene accentuato spesso, in questo modo, il
contrasto tra la natura- le scene in cui si abbandonano al terrificante furor
guerriero- e cultura, in lunghi brani che li raffigurano durante le parate o i
banchetti, magnificamente agghindati…sia delle donne, delle quali vengono
esaltati tanto l'apparenza, talmente superba da far sì che i guerrieri rischino
la vita per loro, quanto il carattere indomito e bellicoso.
Nella cultura
celtica, le donne erano amate e rispettate, ma esse godevano anche di libertà e
diritti impensabili per qualsiasi matrona classica. "Dione Cassio narra di un
incontro tra Giulia Domna, moglie dell'imperatore Severo, e una anonima donna
caledone. La contegnosa patrizia canzona la sua interlocutrice (…). Questa
rispose, con una certa asprezza, che le abitudini del suo popolo erano ben
superiori a quelle romane. Poiché tutto si svolgeva in modo franco e chiaro,
[lei e le sue sorelle] potevano unirsi senza vergogna ai migliori tra gli
uomini. Le matrone romane, invece, con la segretezza che i loro ipocriti modelli
di rispettabilità imponevano, potevano trovarsi degli amanti solo tra coloro
disposti ad indulgere in relazioni segrete." (W. Rutherford, "Tradizioni
Celtiche").
Inoltre, dato che era la ricchezza a determinare l'autorità di
una persona, all'interno di un matrimonio la moglie poteva anche essere il
coniuge più importante, anche se ciò non era sempre accettato: la regina
mitologica Medb costituisce un esempio di questo, ma nella mitologia non se ne
trovano altre dimostrazioni, in quanto una pratica simile era spesso
sconsigliata in una cultura originariamente patriarcale. L'indipendenza delle
donne era in ogni caso riconosciuta ed approvata, sebbene, come si è visto, era
raro che queste giungessero a dominare il marito nel rapporto di coppia.
Innumerevoli nella mitologia sono le praticanti delle arti druidiche, e così
anche le guerriere (che cessarono di esistere in Irlanda solo poco prima del
1000 d.C. sotto l'influsso del cristianesimo, con l'Editto di Tara).
LE AMAZZONI
Ecco
la descrizione di Feidelm, profetessa e guerriera: "Aveva i capelli biondi.
Indossava un mantello variegato trattenuto da un fermaglio d'oro e una tunica
con un cappuccio dal bordo decorato di rosso. Portava calzari con legacci
dorati. Il volto era sottile in basso e ampio alla fronte. Le delicate ciglia
scure ombreggiavano metà del viso fino alle guance. Le labbra sembravano tinte
di rosso scarlatto. I denti tra le labbra erano una cascata di perle. I capelli
erano acconciati in tre trecce: due avvolte intorno alla testa, la terza che
ricadeva sulla schiena fino a sfiorare i polpacci. La donna teneva in mano una
bacchetta di findruine [ probabilmente elettro ] con intarsi d'oro. In ogni
iride erano incastonate tre pietre preziose. Era armata, e due cavalli neri
conducevano il suo carro da guerra."
In questo brano si evidenzia la
considerazione che i Celti nutrivano nei confronti della bellezza femminile, per
la quale diversi eroi sono pronti a compiere imprese suicide, e
contemporaneamente si accenna anche al fatto che Feidelm fosse armata, e
viaggiasse su un carro- privilegio, questo, riservato all'aristocrazia guerriera
e simbolo di potere e di forza. Esiste un gran numero di riferimenti ad amazzoni
nella mitologia: lo stesso Cù Chulainn apprende tutte le sue prodezze da una
anziana guerriera scozzese, Scatàch; è la figlia di questa, Uathach la
Terribile, che, innamoratasi di lui, gli spiega come sopraffare la madre; ed
infine è Aife, amazzone avversaria di Scatàch, a combattere Cù Chulainn
spezzandogli la spada. D'altro canto, anche gli antichi Greci conobbero la
feroce figura della guerriera celtica e la descrissero in diversi testi, come,
ad esempio, il resoconto del sacco di Delfi ad opera di Brenno. E furono queste
strane donne del nord a ispirare nei Greci il personaggio mitologico delle
Amazzoni, che divenne l'archetipo della "donna forte" da sottomettere nei
racconti per dimostrare la loro virilità, che non si esprimeva certo al meglio
con le sottomesse mogli, rinchiuse nel gineceo, che si ritrovavano.
E' perciò
dai Celti che deriva anche la classica figura dell'amazzone, la donna guerriera
per eccellenza: all'interno della loro società la donna aveva diritti
paragonabili a quelli dell'uomo: poteva ad esempio detenere beni suoi che, in
certi casi, erano addirittura superiori a quelli del marito, sebbene questo
fosse, per lui, degradante e venisse perciò evitato; e, in caso di separazione
dei due coniugi, a lei spettava la metà del patrimonio collettivo della coppia,
oltre a tutti i beni che aveva portato in dote. Ci sono inoltre giunte
testimonianze di come una donna potesse anche ottenere il potere politico, e,
come già detto, le donne guerriere erano quanto mai comuni. Feroci nei confronti
dei loro nemici, sono presenti in gran numero nella mitologia e hanno colpito a
tal punto la civiltà classica…e la nostra…da essere diventate un carattere
ricorrente sia nelle leggende latine e greche, sia nella moderna
fantasy.
LE DRUIDESSE
D'altro
canto, come la stessa descrizione di Feidelm suggerisce, le donne potevano anche
entrare a far parte della classe druidica . Ci è tramandato dalle fonti
classiche che, nell'isola di Mona, durante l'attacco dei Romani, si trovavano
druidi, non solo di sesso maschile, ma anche femminile, che suonavano le grandi
arpe da guerra e salmodiavano per terrorizzare gli invasori. Anche la mitologia,
inoltre, è ricca di riferimenti a druidesse, spesso specializzate come
satiriste, indovine, maghe e, appunto, profetesse.