Invito e manifestoCelebrato per la prima volta nel 1890 il Primo maggio ha raggiunto il 1990 il traguardo del secolo. Festa, lotta, corteo, comizio, spettacolo, gioco e rito: intorno a questa data si è sedimentato, nel corso del tempo, l'intero universo di immagini, rivendicazioni, stati d'animo, valori e aspettative che hanno attraversato la storia del movimento operaio. Dalla richiesta delle "tre otto" (otto ore di lavoro. otto ore di svago, otto ore di riposo), la "Pasqua del lavoro" ha segnato il confine tra il quotidiano e l'utopia, le forme della solidarietà e dei bisogni, i momenti di una acculturazione politica collettiva, l'autorappresentazione delle organizzazioni operaie. Questa mostra è stata un punto di partenza per ricostruire a partire dalla memoria dei Primo maggio, i processi mentali, ideologici, sociali che hanno sotteso lo sviluppo del movimento dei lavoratori e quindi gli strumenti della comunicazione, i linguaggi, le sensibilità, i miti che ne hanno caratterizzato la crescita, le crisi, la coscienza. Lontana dalla retorica e dalla ritualità, questa mostra è stata quindi una scommessa: quella di ritrovare, nell'età dei lavori e non più del "lavoro", delle differenze e dei nuovi bisogni, il valore d'uso della memoria, nel suo essere insieme strumento di conoscenza e di valorizzazione di una storia che esce dagli schemi delle immagini ufficiali e coinvolge, per quanto spesso dimenticata, da vicino tutti.


GENOVA, CENTRO CIVICO DI CORNIGLIANO
19 MAGGIO-2 GIUGNO 1990


In collaborazione con: Comune di Genova, Centro Civico di Cornigliano, Cgil-CdL di Genova.

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