Luglio 1960: con l'ultimo sussulto della
memoria resistenziale, Genova inaugura, senza saperlo, la fine
del centrismo. 1983: col caso Teardo Genova anticipa, ancora
senza saperlo, l'era di Tangentopoli. Tra i due estremi, due
decenni che cambiano il volto della città, lacerano le
identità tradizionali, vedono l'esaurimento di vecchie
esperienze e la nascita di un pulviscolo di nuove formazioni
politiche, l'emergere di nuove soggettività sociali, il
definirsi ora esaltante ora drammatico di percorsi incrociati
di impegno e militanza. La città registra l'accelerazione
della metamorfosi con la fine della sua identità forte
di centro produttivo fondamentale della grande industria di stato.
Nello stesso periodo, il Paese vive la grande ondata del movimento
operaio e studentesco, la stagione del terrorismo, l'assassinio
di Moro, la fine dei vecchi equilibri di governo.
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