Sammichele di Bari — Centro Studi di Storia Cultura e Territorio

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E’ stato pubblicato l’ultimo libro di Giacomo Spinelli

“STASERA A SAN MICHELE … storia di una sagra”

 

Il lavoro racconta quarant’anni (dal 1967 al 2006) di storia, fatti, note di cronaca, aneddoti, curiosità, personaggi, note biografiche, non solo locali, aventi come filo conduttore la Sagra della Zampina del Bocconcino e del Buon Vino di Sammichele di Bari. Il tutto corredato da un ricco apparato fotografico.

L’autore, in alcuni anni di lavoro, ha raccolto documenti, delibere, articoli di giornale, fotografie per evitare che si perdesse la memoria storica di un evento che, nato per rilanciare l’economia locale, ha raggiunto traguardi regionali e nazionali.

208 pagine a colori formato 32x22 cm con copertina plastificata.

Per informazioni mandaci una e-mail:

centrostudi@iol.it

© Centro Studi di Storia Cultura e Territorio di Sammichele di Bari.

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TORNATA ALLA LUCE L’ANTICA CISTERNA IN PIAZZA VITTORIO VENETO

Dopo circa 80 anni, torna alla luce l’antica cisterna in Piazza Vittorio Veneto. Era stata chiusa intorno al 1925 quando, con la posa delle prime fontanine allacciate alla rete dell’Acquedotto Pugliese, era venuta meno la sua funzione.

La cisterna era stata realizzata nei primi decenni del XVII secolo, dagli abitanti del Casale per sottrarsi ad una sorta di monopolio detenuto dal conte Michele Vaaz. Il feudatario, in realtà, aveva accordato agli abitanti una serie di benefici ma l’acqua bisognava attingerla dalla cisterna nell’atrio del castello o dai pozzi sorgivi di Fontanelle, sempre di proprietà del conte.

Per sottrarsi a questa servitù i Casalini pensarono di costruire una cisterna che raccoglieva l’acqua che scorreva lungo le strade. Non si trattava certamente di acqua pulita ma, evidentemente, per loro era più importante essere autosufficienti.

Il sistema idraulico studiato dai nostri antenati non si limitava alla sola cisterna ma era strutturato in maniera  più complessa. L’acqua piovana era convogliata in una vasca di decantazione collegata alla cisterna mediante un canale di sfioramento. Un altro canale collegava la vasca ad un inghiottitoio che aveva una funzione di “troppo pieno”. La cisterna ha le dimensioni di 20x6m ed è profonda 5m, con una capacità, quindi, di 600.000 litri d’acqua. E’ fornita di due boccagli per attingere l’acqua e di due botole d’ispezione.

Nel 1870 nella cisterna fu incanalata l’acqua, sicuramente più pulita, proveniente dalle tettoie della nuova chiesa e, pertanto, fu realizzata una nuova vasca di decantazione tra la chiesa e la cisterna stessa.

L’acqua piovana che scorreva lungo la strada, fu invece incanalata in una galleria interrata che, passando per Via Galliano, sfociava nella lama.

Giacomo Spinelli

 

 

 

Tratto del canale che portava l’acqua dal tetto della chiesa alla vasca di decantazione.

PIAZZA VITTORIO VENETO NEI PRIMI ANNI CINQUANTA

 
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