Sammichele di Bari Centro Studi di Storia Cultura e Territorio |
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Pianta del borgo di Casale S. Michele, redatta nel 1819 dall'architetto Giovanni Memola di Acquaviva. A nord-est č visibile la zona nella quale doveva sorgere il nuovo cimitero. |
Le foto che seguono, riproducono quadri realizzati da: Giuseppe Lerario, mastro scalpellino, costruttore e pittore; Stefano Viniero, intagliatore, pittore e poeta. Rappresentano fedelmente il nostro paese com'era tra la fine del XIX ed i primi anni del XX secolo e sono tra le poche testimonianze esistenti di quel periodo.
E' vietata la riproduzione, anche parziale, e la divulgazione delle immagini senza l'espressa autorizzazione degli autori. |
Piazza Caracciolo, giā Largo Castello. Al centro č visibile il forno a legna, demolito negli anni sessanta del XX secolo, nel quale era stato cotto il pane per i primi abitanti di Casa Vaaz. (G. Lerario) |
La chiesa della Maddalena costruita, tra il 1619 e il 1632, sul sito di una antica cappella di epoca medioevale. (G. Lerario) |
Via Vaaz, giā Via della Porta, vista da Largo Castello. (G. Lerario) |
Piazza Vittorio Veneto, giā Piazza Duomo e giā Largo della Piscina Vecchia. Sulla piazza erano posate fasce di basole, alternate a fasce di terra battuta. Sono anche visibili le due vere dell'antica cisterna e l'unico fanale a petrolio. (G. Lerario) |
Largo S. Antonio, giā Largo Quadrivio. Sullo sfondo č visibile palazzo Lagravinese. (G. Lerario) |
Via Roma, giā Strada Pebliscito. Sulla destra č visibile palazzo Daddabbo con la caratteristica torretta. (G. Lerario) |
Donne che sono andate a riempire l'acqua dalla grande piscina della contrada Canapelle sulla via per Gioia del Colle. (G. Lerario) |
Il castello Caracciolo, giā torre Centuriona, dopo i lavori di restauro eseguiti a metā del XIX secolo. (G. Lerario) |
"Narducce u lollō" mentre accende i fanali a petrolio. (G. Lerario) |
"Narducce u lollō", con la lunga canna, soffia per spegnere il fanale a petrolio in Via Torino, giā Via Passaturo. (G. Lerario) |
Ancora Piazza Caracciolo, con sulla sinistra i locali dove oggi sorge l'Aula Civica. (G. Lerario) |
Piazza della Vittoria con, sulla destra, l'attuale Palazzo Municipale e di fronte lčre (laia) du Salenāre. (G. Lerario) |
Largo Imbriani, ora occupato dai giardinetti, con sulla destra Corso Vittorio Emanuele, giā Corso Sabaudo, e sulla sinistra Via D. Alighieri. (G. Lerario) |
La strada, attuale Via della Rimembranza, appena realizzata per accedere alla stazione ferroviaria costruita nel 1904. (G. Lerario) |
Contrada Canapelle, ora occupata dai giardini pubblici e dalla Biblioteca Comunale. Sullo sfondo si vede la grande cisterna per l'acqua, con i cinque boccagli, costruita nel 1820. All'estrema sinistra si intravede palazzo Nitti. (G. Lerario) |
"U ciucce de la Mangiapovele", asino dall'aspetto indolente che trainava il carrettino per il ritiro del latte e la consegna dei latticini. (G. Lerario) |
Giuānne u surde (Giovanni "il sordo"), venditore di frutta secca. (G. Lerario) |
Ancora la chiesa della Maddalena con l'ingresso del castello. (G. Lerario) |
La torre dell'orologio sulla porta del vecchio borgo. (G. Lerario) |
"U ualane", il pastorello. (G. Lerario) |
Le vere dell'antica cisterna in Piazza Duomo. (G. Lerario) |
Via Cap. Dalfino, giā Strada Palazzo Municipale, comunemente conosciuta come Strada Larga. In fondo č visibile Casa Larocca, sede municipale dal 1860 al 1930 circa. (S. Viniero) |
La rivendita di pesce, situata sotto la porta dell'orologio. (S. Viniero) |