Sammichele di Bari — Centro Studi di Storia Cultura e Territorio

GLI ANTICHI MESTIERI

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Disegno di Domenica Cici

Testo di Maria De Palma

 

LA TUTTOFARE

 

Caterina “la pezzòne” era una delle donne tuttofare del paese, prestatrice di servizi occasionali di qualunque genere, remunerati più in natura che in danaro. Portatrice d'acqua, trasportava anche, su richiesta di privati, in equilibrio sulla testa, poggiata sulla spare, la tavola del pane, ma era nota come addetta a portare, per conto dell'artigiano che la costruiva, la cassa funebre alla casa del defunto. Veniva retribuita dal falegname in base al numero di casse distribuite. “Ierene casce de tavele”, precisa Peppino, casse leggere, dunque, pietosamente vestite all'interno con carte dai colori teneri smerlettate ai bordi. Donna molto loquace, dicono, che ostentava "sapere", frutto del continuo girovagare per il paese a prestare "servigi". Al marito, richiesto conduttore di maschere durante il carnevale, veniva indirizzata la rima: “cè chembenazione Spartaiagghie che la Pezzone”.

Richiesta per lo stesso compito, una donna nota come la moglie d'u Sdamècche, cosiddetto perché era basso, grosso e ondeggiante nell'andatura come uno “sceicco”.