Sammichele di Bari — Centro Studi di Storia Cultura e Territorio

GLI ANTICHI MESTIERI

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Disegno di Peppino Lerario

Testo di Maria De Palma

 

IL QUARESIMALISTA

 

“Il quaresimalista” era una figura importante nella vita religiosa e sociale del paese ed esercitava, sia pure nel limitato periodo della quaresima, una forte spinta all'aggregazione. Puntualmente la sera, sia uomini che donne, confluivano tutti in chiesa agli “esercizi”: avrebbero ascoltato le prediche del sacerdote, giunto da parrocchie anche lontane a soggiornare per l'intero periodo in paese e, soprattutto in base alla sua capacità di coinvolgere emotivamente il pubblico dei fedeli, l'avrebbero sottoposto ad un giudizio più o meno generoso. Il disegno di Peppino Lerario fissa con straordinaria forza espressiva la calca di gente attorno al pulpito sul quale “il quaresimalista” tiene u priedeche: la predica del Giovedì Santo che rievocava la passione di Cristo e il dolore della Madonna che va in cerca del figlio. La gente è giunta in chiesa a coppie ed a gruppetti, magari chiacchierando degli eventi della giornata o esprimendo le aspettative sulle abilità oratorie del nuovo o già noto predicatore. Molti hanno portato con sé la sedia, poggiata sulla testa; alcuni l'hanno assicurata in chiesa, fissata alle altre con catena e lucchetto come un bene prezioso. Forse commenti e sguardi curiosi proseguono anche quando il predicatore inizia a parlare, ma al grido fatidico: “Vieni, o Maria, a prendere tuo figlio!” l'uditorio sarà da tempo silenzioso ed attento. Spalancatesi le porte della chiesa, assisterà commosso all'ingresso della Madonna che, portata a spalla da quattro uomini incappucciati, varcherà l'ingresso centrale dirigendosi verso il pulpito dove il sacerdote le porrà accanto il crocifisso esclamando: “Ecce Homo”. I sammichelini, come puntuali fruitori di una medievale sacra rappresentazione, erano disponibili a cogliere ogni variazione del consueto canovaccio du priedeche ma, carichi di aspettativa per le battute finali, erano capaci di intransigenti e delusi commenti qualora il “quaresimalista” non fosse stato in grado di sollecitare la consueta e talvolta lacrimevole commozione. E' ancora vivo il ricordo, in alcuni anziani, dei quaresimalisti” don Contegiacomo di Putignano e don Madaro di Massafra.