Sammichele di Bari — Centro Studi di Storia Cultura e Territorio

GLI ANTICHI MESTIERI

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Disegno di Peppino Lerario

Testo di Maria De Palma

 

IL TOSATORE (u carèsaciucce)

 

Due i carèsaciucce che operavano a Sammichele, Geseppe u Cialmarese e Ambrogio u carèsaciucce. Essi, comunque, tosavano anche le pecore. Gesè, vieneme a caresà u ciucce” (Giuseppe vienimi a tosare l’asino), ma poteva essere un cavallo, un mulo, e lui correva. Con la stessa solerzia prestava la sua opera” Ambrogio che Peppino Lerario ricorda come un uomo gentile, “un galantuomo”. L'operazione avveniva all'aperto, per strada, in un cortile, ove ci fosse, e dove c'era un animale da tosare. Con entrambe le mani, u carèsaciucce faceva scorrere sulla pelle dell'animale una grossa forbice, quasi una piccola macchina, e lo liberava del pelo superfluo. Il periodo, settembre-ottobre. Venivano ritosati un mese dopo, terminato il duro lavoro dell'aratura. Durante l'inverno cavalli e muli non venivano tosati; il pelo lungo li avrebbe riparati dal freddo.