indirizzo e-mail: centrodonbosco01@tiscali.it - tel.: 0535 82573
 
Home -> Parrocchia -> San Felice Vescovo Martire

Oratorio (Home)

Chi siamo
Dove siamo
Regolamento
Orari Apertura
ANSPI

Link

SAN FELICE VESCOVO MARTIRE

Chi era il Vescovo Felice? Egli nacque verso l'anno 247. Probabilmente non era nativo dell'Africa, ma vi fu inviato dal Sommo Pontefice dalla natìa Sicilia.
Il 5 giugno dell'anno 303 uscì un editto degli imperatori Diocleziano e Massimino che vietava ai cristiani di riunirsi liberamente, ordinava la distruzione di tutti i libri sacri e delle loro chiese.
Per ordine del governatore, fu arrestato il Vescovo Felice e portato alla presenza del giudice che, gli intimò la consegna dei libri sacri. Egli si rifiutò decisamente di consegnare i testi sacri. All'alba del 25 luglio la nave del prefetto partiva per l'Italia: su di essa vi fu caricato anche il Vescovo Felice, in pessime condizioni di salute.
A Venosa il prefetto, vista la sua costanza, condannò San Felice a morte mediante decapitazione. Si narra che la luna in quella notte si tingesse e ricoprisse del colore del sangue.
Giunto al luogo del supplizio, l'uomo di Dio s'inginocchiò, e dopo aver raccomandato la sua anima al Padre, offrì il suo capo al carnefice. Era il 30 agosto dell'anno 303.
Il corpo di Felice fu sepolto dai cristiani nel luogo dove morì.
Pare che un gruppo di coloni d'Africa, per sfuggire alla invasione dei Vandali nel 429 si rifugiasse in Italia, stabilendosi nella bassa modenese in una località dove già sorgeva una chiesetta. Avevano portato con sé una reliquia del loro patrono San Felice. Attorno alla chiesa sorse un villaggio che prese il nome del santo ormai noto e venerato: "San Felice".

STORIA DELLA NOSTRA PARROCCHIA

Solo verso il 960/970 si parla di una vera ed organizzata comunità cristiana a San Felice, comunità che ha dato poi vita a quelle di Rivara e San Biagio.
San Felice, secondo documenti dell'Archivio Capitolare di Modena, già nel 1026 era tra le più antiche pievi della bassa modenese. Ciò prova che la nostra comunità aveva già fino al mille un certo ascendente religioso sulle chiese e cappelle del vicinato.
I documenti del nostro archivio parlano di un'attiva e costante partecipazione popolare nei vari secoli alla vita religiosa che aveva il suo centro nella chiesa della comunità.
Anche negli ultimi cento anni le tante attività religiose si sono rinnovate e ripetute per l'incisiva azione pastorale di zelanti e validi parroci. Una prova di tali esperienze di fede può essere data dal fatto che in questi ultimi 50 anni, così turbolenti e così caratterizzati anche in senso anti cristiano, nella nostra bassa, San Felice con le sue filiali Rivara e San Biagio, ha saputo difendere le proprie tradizioni e la propria fede senza tradire il suo passato cristiano.