INTERVENTI.

Prof. Francesco BONINI - Coordinatore Nazionale per il Progetto Culturale.

 

 

In un’epoca di accelerazione dei processi non (più) sostenuta da un’idea di progresso (espressa durante i secoli scorsi in forme anche aberranti),  è l’ipertrofia nel sistema della comunicazione e del consumo globale uno degli elementi che più caratterizzano il contesto.

E in gioco in modo sempre più stringente il rapporto tra le generazioni (oltre che l’idea stessa di generazione) e la stessa trasmissione della fede.

E’ un momento delicato, carico di disorientamento, ma anche un momento di grandi attese e  di grandi domande, talora inespresse. che è sempre più difficile articolare e sovente restano allo stato di generiche istanze.  E’ un momento storico affascinante, ricco di potenzialità.

Una delle nostre grandi responsabilità è tenere aperti gli orizzonti, tenere vivo e vitale questo rapporto di civiltà che connette il passato, come memoria e  identità, il presente come vita ed operosità e il futuro come investimento e prospettive di sviluppo.

 

(Correggere)

 

 Per questo è necass conc sull’essen ed essere solleciti t mettersi i movimento.

E’ la nostra grande, la nostra sintetica esperienza dei Giubileo, con lì sua proposLa esigente ma po capace di coinvolgere milioni o n±li di persone. Abbiamo fatto esperienza di un dinami culturale e spìrit he è s una delle cifre sintetiche del pomi di Giovanni paolo 11, la ricapitolazion e ti rilancio della fede e della vita di fede, interno all’espetienza viva della presenza di Ges’li Cristo, ieri, oggi, sempre, n tempi di accelerazione dei pro:essi. Siamo stavi bene. ma non basta. Pa meno di un anno li tempo del Giubileo sem’cra lontanissimo, at questo aino di u che ha fatto balenare ìa respemtiva d uno ‘sccn”-,ro di civiltà

E’ d una hiziativa d tnte!iigente qucìi di cin con prcspe iung ualla de!. Millennio di an Nilo, verso il Nuovo rii1ie zhz è gi iniziato, Secondo le s puntualmente aggiornate e pubblicate nel sito ufficiale Santa Sede al 29 novembre 2001 Giovanni Paolo Il ha presieduto 131 ceri.iìo di beati e 43 d canonizzazione. Ne sono stati protagonisti un totale c 1282 nuovi beati e 456 santi. Tra essi una andc prevalenza d martiri, 1020 contro 262 confessori Ira I Beati e 401. contro 55 tra i Santi

La recentissima pubblicazione d tipica del Martirologio Romano, 1. prima dopo il Concilio, ricca c b 65J voci (assclì.tamente non esaustive dell’elenco di tutti i Santi) è una ulteriore chiara dimostrazione de1i’attuali e dell’urgenza dcl terna della santità.

A tutta prima non aveva mancato di sollevare discussioni questo altissima nune di “certi u di anxità”(ed ò imminente cuella di Padre Pio, con alt dodici Ira decreti di beatificazione e santificazione già promossi), che ha caratterizzato fin daiPinizio questo pontificato ricco di record. Ma presto un po’ tutti hanno capito. E’ un segno straordinariamente pariante di una proposta alta ai mondo contemporaneo, una proposta non a caso rilariciata proprio nella .Wov d fr quendo Giovanni Paolo Il sottolinea che ‘ prospettiva in cui deve porsi ttrtto il cammino pastorale quella della santit senso ultimo dell’indulgenza giubìlax&’, dinamica di ricapitolazione, di rinnovamento e rilancio. E’ un impegno che, n1 il papa, non riguarda solo alcuni cristiani. ma rilancia l’afTermazione conciliare della “vocazione universale alla a Simili sono anche i toni degli orientamenti pastorali p gli anni novanta dcll italiano su ‘ li Vangelo in un mondo che cambia”. Ritorna il ribadito invito alla santità, la proposta della santità come cammino della vita dei cristiani, e loro identità profonda.

L’accelerato quadro dei cambiamenti in atto pone oggi una nuova e sempre più stringente questione sull’uomo, una “questione antropo!ogioa”, come si dice. E’ qui il punto, Il crinale, il terreno più dclicato qui si gioca la partita decisi’ia, la sfida sul futuro. Qui si misura la vocazione all’impegno, alla testimonianza, alla carità, in una parola alla santità. AI grande realismo della santiià, come si evince dallo figure dì San Nile e di San 3artolomneo. dalla loro attualisalnia eredità. Attonzione infatti all’affermazione del tifer ien:o alla sanità corna scorciatoia, aì “salto” immediato verso la testimonianza, la missione. L’atteggìamcnto pi” eo e costrUttivo di fronte ai canìbiamn in corso non à quello di adeguarsi semplicemente ad essi (come ci invita a fare con toni suad o imoositivi il sistema della comunicazione e dcl consumo globale), né la tentazione del piccolo gregge, dei piccolo orizzonte gatificante, ma cercare di tnod di orientarh e ìn senso profondo “convertirli”, operando con fiducia e realismo all’intorno di essi.

E la logica del progetto o r. orientato in senso cristìano promosso dalla Chiesa itaiiana proprio i auesti anni. E’ anche la logica di questo incon del “cantiere del millennio», che 3i colloca proprio sul orinale della cultura e della spirituaii:, il terreno cn oggi. Qui bisogna esserci, con la pazienza d coltivare, il coraggio dell’investire, l’ambizione di incidere sull’agenda della vita pubblica, non indebolendo la nostra identità, ma al contrario partire da essa e in forza di essa trovando così le ragioni vere dì dialogo e di incontro con tutti gli tomini di buona volontì..

Partire, lo 3tart-up signi avere la co degli obiettivi e anche una certa ambizione, avere la oons delle risorse a disposizione e degli investimenti da fare, Signmfica avere un orÌzzonte di lavoro comune, attivando le necessarie collaborazione tra tutti i molteplici soggetti che fanno viva e vitale la comunità cristiana e la comunità sociale e civile, signifca l’impegno a seguire i più alti standaz qualitativL Il cantiere comporta i progetto di riferimento, un pro di lavoro, str,.itturato nel medio periodo, che implichi anche un termine per a verifica e una comunità di lavoro. Proprio da ques:a vogliamo partire per un percorso impegnativo, ma così ricco di fascino e di s il lavoro per questo cantiere de! m