Comunicato Stampa
Convegno organizzato dal Centro Studi "Lorenzo Milani" di Filottrano sulle:
applicazioni biotecnologiche in agricoltura.
Sala del Consiglio Comunale, 28/06/2001.

Il prof. Bruno Mezzetti, gli OGM, la difesa della ricerca scientifica.

L'agrobiotecnologia italiana è tra l'incudine e il martello. Da una parte le potenti multinazionali che fanno il bello e il cattivo tempo sia per quanto riguarda le produzioni "tradizionali", sia nel settore della ricerca e delle applicazioni biotecnologiche; dall'altra la diffidenza dell' opinione pubbblica, certo non informata dai mezzi di comunicazione di massa in modo esauriente, che è comunque preoccupata per quel che si mangia ogni giorno . Né vanno sottaciute le diffidenze dei medici più scettici sui benefici delle biotecnologie. Un potente aiuto alla ricerca in agricoltura è venuto dal pronunciamento degli scienziati italiani del 13 febbraio 2001, unico nella storia italiana dall'unità. Essi hanno denunciato i pericoli delle ingerenze politiche sulla ricerca nazionale. Infatti i firmatari del documento intitolato "Appello per la ricerca", ora sottoscritto anche da scienziati stranieri e da comuni cittadini, hanno paventato il rischio di cedimenti a suggestioni oscurantiste e antiscientiste. Tra i sostenitori della protesta ci sono: Rita Levi Montalcini, Renato Dulbecco, Silvio Garattini, Tullio Regge, Giuliano Toraldo di Francia e altri bei nomi della scienza italiana. E' in questo quadro complessivo che s'è mosso il prof. Bruno Mezzetti, estensore di una parte del documento degli scienziati italiani, docente di Frutticoltura presso la Facoltà di Agraria dell'Università di Ancona e responsabile d'un progetto di ricerca sulle produzioni vegetali. Il professore ha esordito spiegando che cos'è il DNA ricombinante, come si opera in laboratorio, quali sono i risultati che si ottengono, tematiche, nel complesso, che mal tollerano esemplificazioni, che hanno lati che devono ancora essere sviluppati e che hanno aspetti etici, ancorché legati alle produzioni vegetali, da valutare. Da parte degli intervenuti c'è stata attenzione e partecipazione, interesse e passione. Evidente il timore di mangiare alimenti divenuti "mostruosi", che non sono più il frutto di ibridazioni tra specie esistenti, ma manipolazioni dell'uomo, a volte, "impressionanti": ad esempio alcuni di questi esperimenti prevedono la combinazione tra il DNA delle piante e quello degli animali. D'altra parte la ricerca sul genoma umano ha dimostrato che condividiamo con animali e piante proprio gran parte del nostro DNA. Il prof. Mezzetti ha rassicurato la platea: gli OGM non sono pericolosi per la salute se prima dell'ingresso sul mercato vengono sperimentati correttamente e controllati da Istituti esterni alle aziende produttrici; del resto, molti di questi prodotti sono già in commercio, hanno alle spalle una sperimentazione trentennale e non si sono registrati, finora, problemi sanitari di un qualche rilievo. Piuttosto ha sottolineato tre cose: un arresto della ricerca sarà la causa della marginalizzazione definitiva delle facoltà universitarie statali italiane che studiano l'agricoltura e l'alimentazione; che se tra qualche tempo si scioglieranno (com'è prevedibile vista la revoca della moratoria sugli OGM a livello europeo) le riserve sui rischi legati alla produzioni vegetali biotecnologiche, il mercato italiano sarà invaso da prodotti sui quali non ci sarà nessun controllo, né comparazione, da parte di istituti nazionali di ricerca, di fatto divenuti obsoleti, visto che i finanziamenti statali attualmente sono vincolati alla promessa di non sperimentare biotecnologie; che tutto il sistema economico italiano legato allo studio, alla produzione e alla commercializzazione di prodotti agricoli alimentari, compresi quelli tipici, avrà una battuta d'arresto formidabile, con chiari vantaggi per gli interessi economici stranieri e quelli delle "famigerate" multinazionali. A questo punto che dire? Il Centro Studi, che lavora a Filottrano dal 1990 e che si interessa di politica e di cultura, non può prendere posizione sulla pericolosità, o meno, degli OGM perché, è ovvio, non ne ha le competenze. Certo è che la nostra posizione è per la libertà di ricerca e di pensiero, e per il diritto di saperne sempre di più, senza esemplificazioni e fanatismi, anche su argomenti complessi come quello delle agrobiotecnologie. Per questo organizzeremo altri incontri sull'argomento, perché abbiamo bisogno, tutti, di maggiori informazioni.

Guido Carletti, Presidente del Centro Studi"Lorenzo Milani" .