"La grandezza di una vita non si misura dalla grandezza del
luogo in cui si è svolta, ma tutt'altre cose". Questa frase, con
la quale Don Lorenzo Milani chiude una della sue innumerevoli lettere inviate
alla madre (siamo nel 1954), è senz'altro la più indicata per
rappresentare lo slancio ideale con il quale prese il via a Filottrano una delle
più significative esperienze d'impegno culturale e sociale degli ultimi
anni: il "Centro Studi di formazione politico-culturale 'Lorenzo Milani'".
Tracciare una sintesi ora, in un momento di forte evoluzione e di trasformazione
dell'associazione, è senz'altro difficile. Non più di tre anni
fa, infatti, il sottoscritto, allora presidente del Centro Studi, presentando
la prima raccolta di contributi culturali, frutto di numerosissime testimonianze
di personaggi del mondo della politica e della cultura italiani, ospiti dell'associazione,
"celebrava" gli obiettivi raggiunti in otto anni di continuo impegno associazionistico.
Dal 1990 (anno di fondazione del Centro Studi) ad oggi, le nostre iniziative
hanno dato l'opportunità a tanti filottranesi e ai numerosi ospiti dei
centri limitrofi di potersi confrontare con un numero incredibile di interlocutori
provenienti da disparati contesti culturali: università, scuola, mondo
religioso, politica, sanità, volontariato. Non posso non ricordare, tra
gli amici che hanno collaborato ai nostri momenti formativi Alfredo Trifogli,
Ernesto Balducci, Dario Pasquini, Pedro Miguel, Ennio Pintacuda, Alberto Niccoli,
Luigi Di Liegro, Luigi Manconi, Giovanni Banchi, Edoardo Martinelli, Fabio Fabbiani,
Daniele Novara, Paolo Crepet, Luciano Cupia, Ugo Ascoli, Luigi Giacco, Sergio
D'Antoni, Marino e Sandro Severini, Rosario Portale, Fausto Guazzati, Emmanuele
Pavolini, Bruna Aguzzi, Gilberto Batosti, Sandro Pirani, Pierpaolo Parma, Francesco
Zannini.
Altri, oltre ai citati, hanno lasciato una traccia nella memoria del nostro
cammino, ed ognuno ha contribuito a stimolare riflessioni tra i partecipanti.
Grazie di cuore a tutti per questo.
L'esperienza del Centro Studi "Lorenzo Milani" è stata ed è un
tentativo di scavare nella miseria dell'indifferenza verso i problemi più
scottanti della quotidianità. L'esperienza è stata ed è
soprattutto una sfida nei confronti del conformismo culturale e dell'appiattimento
dello slancio ideale di cui si alimentano i centri grandi e piccoli dell'Italia
contemporanea.
Per queste ragioni, lo statuto dell'associazione contempla, come primo obiettivo,
il "recuperare il valore dell'essere uomini, depauperato nella nostra società",
a cui fa seguito il "sensibilizzare l'opinione pubblica ai problemi sociali,
culturali e politici in ambito locale, regionale e nazionale".
Due sono i filoni, come dire propedeutici, alla fondazione del circolo culturale.
Il primo è sicuramente da ricercare nel sistema sociale di riferimento:
a fronte di una delle più alte percentuali di giovani presenti nella
provincia di Ancona, Filottrano registra il più basso livello di scolarizzazione
della provincia stessa (Fonte ISTAT 1991). Ad un elevato benessere economico
diffuso non corrisponde un adeguato livello di formazione culturale. Eravamo
preoccupati da tale contesto socio-culturale, così poco stimolante nei
confronti dell'impegno attivo della popolazione, volevamo prendere coscienza
della difficoltà che hanno soprattutto i giovani a prendere parte attiva
allo sviluppo morale e civile della nostra città.
Il secondo elemento propedeutico ed embrionale dell'associazione s'incarna nel
tentativo di dar voce all'eredità dell'insegnamento di Don Lorenzo Milani.
A tale proposito riecheggiano le parole (mirabili) del compianto padre Ernesto
Balducci, che il Centro Studi ebbe la fortuna di ospitare nell'incontro inaugurale.
Balducci riteneva che "Barbiana e Milani non sono più nel Mugello:
hanno assunto il valore come di un'immensa e mirabile metafora del tempo nuovo".
I corsi di formazione organizzati dal Centro in questi dieci anni hanno messo
in moto un elevatissimo interesse nei confronti di tanti problemi discussi.
Le riflessioni emerse nelle tante ore di confronto culturale offerte dall'Associazione
hanno prodotto non solo risposte, ma anche domande; hanno stimolato la ricerca
e l'approfondimento su molti temi d'attualità.
I nostri tanti ospiti di questo lungo viaggio (in gran parte registrato nel
volume che raccoglie gli atti di molti corsi di formazione) rappresentano, simbolicamente,
i continuatori degli intellettuali che hanno varcato la soglia della canonica
di Barbiana, interlocutori con i quali il priore e suoi ragazzi approfondivano,
in maniera critica e attiva, le varie esperienze culturali che via via si aprivano
dinanzi a loro.
Va detto, per altro, che le iniziative organizzate dal Centro
Studi hanno anche permesso di promuovere attività cinematografiche e
teatrali per i più piccini e, su un altro versante, hanno reso più
intelligibile il linguaggio della politica. Il Centro Studi ha infatti ospitato,
in occasione di importanti competizioni elettorali, dibattiti e tavole rotonde
con numerosi esponenti del mondo della politica, offrendo ai partecipanti elementi
più chiari di interpretazione dei programmi e degli obiettivi dei candidati.
Inoltre, molte attività hanno preso il via grazie al lavoro di integrazione
operativa avviato con altre associazioni locali: concerti, incontri-dibattito
a tema, sono stati realizzati con il supporto di numerose persone che hanno
condiviso gli obiettivi di promozione culturale espressi dal "Lorenzo Milani".
Da non dimenticare la collaborazione con la scuola filottranese, con una borsa
di studio che, per anni, ha tenuto impegnati i ragazzi in età scolare
intorno ai temi della vita e della storia locali, oppure dell'attualità.
"Il pensiero e la cultura crescono per moltiplicazione e
non per somme", affermava Don Lorenzo Milani, che subito precisava: "i
primi sforzi sono molto più costosi che gli anni seguenti".
Nonostante il momento di "ristrutturazione" che il Centro sta attraversando
ora e la fase di stasi culturale che attanaglia la nostra provincia e più
in generale il Paese, non abbiamo ancora abbassato la guardia.
Che Filottrano avesse latenti potenzialità di riscatto culturale lo ha
dimostrato il costante interesse espresso dai cittadini nei confronti delle
nostre iniziative.
Oggi, i germogli spuntati qua e là in questi ultimi anni sul terreno
dell'impegno sociale, accrescono in noi la speranza di vedere presto una tumultuosa
primavera culturale. Per questo siamo più che mai aperti a ricevere suggerimenti
e contributi, non foss'altro per tentare di stimolare i più giovani al
confronto sui temi d'attualità, ovvero evidenziando gli elementi culturali
che sottendono al lavoro di recupero della memoria, del passato e delle radici.
Senza radici non c'è futuro, senza memoria non si può spiccare
il volo, le ali del solo processo d'ascesa della modernità non garantirebbero
di planare su un orizzonte di speranza e di riscatto sociale, ma tenderebbero
sempre più a privare l'uomo dei legami dei "mondi vitali", dei sistemi
di significato autentici e non alienanti.
Filippo Sani