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RECENSIONI E SEGNALAZIONI BIBLIOGRAFICHE 2008

 

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                 Rivista Frenis Zero

 

                  Maitres à dispenser 

 

 

 

   12.11.2008

Recensione di Giuseppe Leo del libro di Paolo Francesco Peloso "La guerra dentro. La psichiatria italiana tra fascismo e resistenza. 1922-1945" (Ombre Corte, Verona, 2008)

clicca qui per leggere la recensione

1.10.2008

Segnalazione della recensione di Mario Rossi Monti al libro di Franco Basaglia, Franca Ongaro Basaglia, Agostino Pirella, Salvatore Taverna, "La nave che affonda", Cortina, Milano, 2008, pagg. 154, € 12,00.

(recensione pubblicata su "Il Sole 24 ore" del 28.09.2008)

COSI' AFFONDO' LA NAVE DEI FOLLI

di Mario Rossi Monti

<<La nave che affonda è la nave del manicomio. La nave dei folli ha solcato a lungo i mari. Ma nel corso degli anni 70 un gruppo di psichiatri ha deciso di colare a picco. Ciò che ne è rimasto è stato bruciato. Non si doveva tornare indietro. Sono immagini che appartengono a un'epoca di grandi trasformazioni. Questo volume è costruito intorno a un'intervista di Salvatore Taverna a Franco Basaglia, Franca Ongaro basaglia e Agostino Pirella. Siamo a Venezia, nella casa di Basaglia alla fine del 1977. Leggere queste pagine spalanca una finestra su una "esperienza calda": la battaglia contro i manicomi.

Ma l'aria che si respira è dominata da un unico tema: il ruolo del potere. Così come ci è stato trasmesso dall'analisi di Foucault. Un aspetto non marginale della follia viene assolutizzato. Il "sapere degli internati" diventa il punto archimedeo sul quale operare un radicale ribaltamento. Compito degli psichiatri sarebbe quello di mettere la propria <<autodistruzione personale al servizio degli internati e degli oppressi>>, in una visione eroica se non apocalittca della propria missione. Il mito dello psichiatra <<decifratore di senso>> - dicono- deve essere distrutto. La follia è una forma di protesta radicale con la quale è necessario allearsi.

Immagini come queste danno il senso di un'epoca carica di passioni "eroiche" ma anche sovraccarica di ideologia. Il paradosso è che l'aspirazione alla decostruzione di senso della follia e alla "liberazione" si è accompagnata all'individuazione di un unico senso: la follia come espressione di protesta sociale.

Non è facile parlare di quegli anni. Sembra quasi incredibile che da un dibattito come questo sia potuta nascere una buona legge. Una legge che afferma saldi principi. Anche se poi l'ideologia ha ripreso il sopravvento nella fase di applicazione della legge. I principi sono stati lasciati lì a candire. Non ci si è preoccupati di scandire i tempi della loro realizzazione. Che cosa ne pensano i familiari di tanti pazienti schizofrenici che, ad esempio, in una città come Roma, sono stati abbandonati a loro stessi o addirittura colpevolizzati per la follia di un loro congiunto? Liberazione? Di chi e da chi? Degli psichiatri dalla responsabilità del loro mandato? Chi ha esercitato un potere? La sbornia per il potere ha fatto passare in seconda linea il riconoscimento della sofferenza e dell'impotenza? Sull'altare di eroici ideali sono state sacrificate molte vittime. Senza interpellarle.

Comunque nel bene e nel male questa è la strada che l'Italia ha seguito nel trasformare il modello di assietnza psichiatrica. E' facile ragionare col senno di poi. Ma non si può fare a meno di chiedersi se era davvero necessario tutto questo. Altri Paesi hanno oggi modelli di assistenza psichiatrica anche più avanzati del nostro e non sono passati attraverso questa sorta di rivoluzione culturale cinese. Il prezzo che abbiamo dovuto pagare all'ideologia è stato troppo alto?>>

19.09.2008

Segnalazione del libro di Leon Goldensohn "I taccuini di Norimberga. Uno psichiatra militare incontra imputati e testimoni" (Il Saggiatore, 2008, pagg. 551, € 12,00)

Nel 1946 giunge a Norimberga Leon Goldensohn, lo psichiatra assegnato al carcere in cui sono detenuti imputati e testimoni del processo contro i nazisti: uomini come Hermann Gòring, Joachim von Ribbentrop, Alfred Rosenberg e Ru-dolf Hess, che per il medico ebreo sono soprattutto soggetti da studiare. Tra menzogne e omissioni i "pazienti" lasciano trapelare involontarie ammissioni di colpevolezza e responsabilità politiche proprie e altrui.

19.09.2008

Segnalazione dell'uscita del libro curato da Andrea Scartabellati "Dalle trincee al manicomio. Esperienza bellica e destino di matti e psichiatri nella Grande guerra" (Marco Valerio Edizioni, ISBN 9788875471354, pagg. 460, euro 24,00)

Per quanto risulti sorprendente, ancora numerose pagine del primo conflitto mondiale aspettano di essere scritte o approfondite. Tra queste sicuramente quelle relative al caso dei folli di guerra, oltre 20 mila individui secondo le statistiche governative più prudenti.

Pur in un profluvio di saggistica dedicata ai disparati temi e aspetti della Grande guerra, questi uomini hanno riscosso in Italia l'interesse di pochi studiosi e suscitato la produzione di un numero limitato di articoli e libri.

I saggi del volume intendono portare al centro dell'attenzione del lettore la vita, le sofferenze e l'esperienza bellica di chi pagò un prezzo altissimo al conflitto dei materiali e alle leggi della violenza di massa. La ricerca utilizza principalmente la documentazione inedita conservata negli archivi manicomiali di Treviso, Verona, Cremona, Reggio Emilia e Como, e si misura col proposito di porre il folle di guerra al centro di una ragnatela di relazioni che vede gli psichiatri, civili e militari, ed i familiari dei degenti in prima fila come attori e vittime di un dramma collettivo.

An essay about more than 20 thousand soldiers who became mad during WWI. A book about the Great War and the tragedy of people and families. With original documentation, photos and new perspective about forgotten victims.

ISBN 9788875471354

pagine 460

euro 24,00

Disponibile da settembre 2008

La scheda del libro sulla libreria online di Marco Valerio Edizioni<http://www.marcovalerio.com/libreria/product_info.php?products_id=350>

La scheda su IBS.it<http://www.ibs.it/code/9788875471354//dalle-trincee-manicomio.html>

 

 

18.09.2008

Segnalazione della pubblicazione del libro di Paolo F. Peloso "La guerra dentro. La psichiatria italiana tra fascismo e resistenza (1922-1945)" (Edizioni ombre corte, 2008, pagg. 288, € 22,00).

il libro
A settant'anni dalla scoperta dell'elettroshock e dal Manifesto degli scienziati razzisti, questo lavoro prende in esame il rapporto tra psichiatria e fascismo, e le lacerazioni che esso aprì tra gli psichiatri: tra quanti, entusiasti o rassegnati, aderirono al regime, e quanti, prima e dopo l'8 settembre, vi si opposero; tra chi sostenne, dopo il razzismo coloniale, anche quello antisemita, e chi ne pagò le conseguenze con le leggi razziali, la Carta di Verona e l'invasione tedesca; tra i tanti che rimasero ancorati ai vecchi paradigmi scientifici, e i pochi che invece cominciarono a esplorarne di nuovi. In Germania, in quegli anni, la ricerca della "perfezione della stirpe" investì il malato di mente prima di ogni altro. Voci coraggiose si levarono in sua difesa. Anche in Italia se ne discusse, ma l'ipotesi fu unanimemente respinta.
Solo di recente molti di questi avvenimenti sono diventati oggetto di indagine storica. Questo lavoro ne propone un primo sguardo d'insieme, individuando nella "guerra dentro" una sorta di paradigma interpretativo che accomuna fenomeni eterogenei: la guerra come stato d'animo di alcuni e trauma emotivo di altri, ma anche come condizione di morte dentro il gruppo e dentro il territorio, ospedali psichiatrici compresi - dove la mortalità tra gli internati, esposti alla fame, al freddo, alla tubercolosi e ai vincoli del manicomio, aumentò enormemente.
Come scrive Valeria Babini nella prefazione, uno dei molti meriti di questo libro non è solo quello di informarci su un popolo di esclusi, i "matti", e su una vicenda che riguarda alcune delle pagine meno note della storia della psichiatria italiana, ma anche quello di fornire un contributo importante alla costruzione di una storia civile e culturale dell'esclusione, "dove la guerra è vista con gli occhi e nei corpi dei ricoverati in manicomio".

l'autore
Paolo F. Peloso è psichiatra presso il Dipartimento di Salute Mentale di Genova. Da anni svolge anche un approfondito lavoro di ricerca storiografica nel campo della psichiatria. Tra le sue pubblicazioni: Modelli della mente e del corpo nell'opera medica di Pompeo Sacco (1634-1718) (Venezia, 1996), Lo splendore della ragione. Storia della psichiatria ligure nell'epoca del positivismo (con E. Maura, Genova, 1999).

indice del volume

Prefazione - di Valeria P. Babini

Introduzione
"A noi!". Il fascismo e la questione dell'altro

Capitolo primo: Fascismo e psichiatria in Italia 1922-1945
La violenza da scelta individuale a sistema: un episodio nel manicomio genovese di Cogoleto, 21; - La psichiatria italiana e l'avvento del fascismo, 27; - Il manicomio negli anni del fascismo, 45; - Psichiatri contro il fascismo, 55; - L'organizzazione Otto e l'ambiente neuropsichiatrico genovese, 63; - Se la storia interroga la psichiatria: cosa è stato?, 74

Capitolo secondo: Vite prive di valore: eugenetica e sterminio dei malati di mente
L'eugenetica: dalla nascita di una nuova scienza allo sterminio dei malati di mente, 81; - Il programma Aktion T4 e il coinvolgimento dei pazienti altoatesini, 92; - Clemens Graf von Galen e l'opposizione all'eutanasia in Germania e in Alto Adige, 100; - Il dibattito sull'eugenetica in Italia e il ruolo degli psichiatri, 108; - L'eugenetica durante il fascismo e la scuola biotipologica di Nicola Pende, 119

Capitolo terzo: Il male nell'altro: il contributo della psichiatria al razzismo coloniale e antisemita
Il contributo degli psichiatri al razzismo coloniale: dall'Italia liberale all'Italia fascista, 125; - La figura perturbante del meticcio, 140; - Formæ mentis: gli psichiatri italiani, l'antisemitismo e il Manifesto degli scienziati razzisti, 146; - La psichiatria italiana, l'occupazione nazista e la Shoah, 160

Capitolo quarto: Guerra e psichiatria
Le conseguenze psichiatriche della guerra e la loro lettura nella psichiatria, 165; - Qualche pietra in un mosaico di dolore: i manicomi italiani durante la seconda guerra mondiale, 193

Note
Bibliografia
Indice dei nomi

 

 

 

19.08.2008

(fonte: Newsletter del Museo Storico di Trento)

La Fondazione Museo storico del Trentino propone una

nuova pubblicazione:

 

ABITARE LA SOGLIA : SCENE DI VITA IN UN INTERNO

MANICOMIALE : 1949-1977 / a cura di Felice Ficco e

Rodolfo Taiani; con interventi di Giacomo Di Marco,

Valerio Fontanari e Casimira Grandi – Trento: Museo

storico in Trento, 2008 (stampa 2007). – 238 p. ; 21

cm. – (Pubblicazioni del Museo storico in Trento)

(Grenzen/Confini; 9)

ISBN 978-88-7197-104-9

 

Il volume, in vendita al prezzo di copertina di euro

16,80 viene offerto al PREZZO SCONTATO DI EURO 15,00

(spese di spedizione postale comprese) a chi lo ordinerà

scrivendo all'indirizzo bookshop@museostorico.it e

facendo riferimento alla presente newsletter.

 

CONTENUTO

Quella di Bruno è stata una delle molte esistenze che si

sono consumate nel mondo parallelo alla codificata

normalità che stava oltre la cinta degli ospedali

psichiatrici. La lettura dei suoi diari non è agevole,

poiché si tratta di inseguire l’esposizione frammentata

di un’esistenza vissuta sbocconcellando sprazzi di vita.

La volontà autobiografica, distillata giorno dopo giorno

dalla difficoltà di quel vivere, rappresenta la costante

preoccupazione di dare testimonianza di sé e di quanti

lo circondavano in una rappresentazione corale, non

ultimo con fini rivendicativi. E questo fine è stato

sicuramente raggiunto, lì dove sopravvive anche

l’inconsapevole messaggio di dolore insito in ogni

parola di questa rilevante fonte per la storia degli

itinerari biografici dei folli nella stagione

manicomiale della nostra storia.

 

SOMMARIO

Prefazione di Casimira Grandi; Parte prima: «Curriculum

vitae meae in domo daementiae»; Introduzione; Il diario –

 Parte seconda: Abitare la soglia; Postfazione di

Giacomo Di Marco; Glossario; Riferimenti bibliografici.

 

FELICE FICCO lavora come psichiatra presso il Distretto

Sanitario di Arco (provincia di Trento), svolgendo

prevalentemente attività psicoterapeutica ad

orientamento junghiano. Le sue pubblicazioni concernono

le modalità di intervento nella riabilitazione dei

pazienti psicotici.

 

RODOLFO TAIANI è responsabile dell’area editoria e

servizi presso la Fondazione Museo storico del Trentino.

Le sue pubblicazioni vertono perlopiù sui temi di storia

sanitaria.

 

***

 

I lettori che volessero informarsi sull'insieme delle

pubblicazioni della Fondazione Museo storico del Trentino possono collegarsi al seguente indirizzo internet: http://www.museostorico.it/editoria_ricerca/bookshop o scrivere all'indirizzo: bookshop@museostorico.it

 

 

 

 

7.08.2008

Segnalazione pubblicazione del libro: "Il lutto in psicologia clinica e psicoterapia", a cura di Maura Sgarro (Centro Scientifco Editore, Torino, 2008)

Presentazione di Antonio Filiberti

 

Il lutto non è una malattia e la maggior parte di noi

riesce nel tempo a superare l’evento

senza danni rilevanti. Alcune persone hanno però

molta difficoltà a elaborare la perdita, rischiando

di incorrere in gravi rischi per la salute psicofisica.

Con un taglio prettamente clinico, noti psicologi,

psichiatri, psicoterapeuti e medici offrono

con questo testo un’informazione allargata e imparziale

sul tema, presentandone i modelli teorico-scientifici

e le modalità di aiuto al paziente. Particolare attenzione

viene rivolta, oltre ai fattori di rischio, agli aspetti

di resilienza e alle capacità di superamento di eventi

anche molto gravi.

Per tutti i professionisti “psi”, per gli assistenti sociali,

sanitari, gli educatori, gli infermieri che si confrontano

con persone che hanno subito perdite

anche improvvise e traumatiche.

 

Partendo dalla «naturalita» ed universalità dei lutti, il volume si apre con due ampi capitoli relativi ai modelli clinici e alle

ricerche scientifiche degli ultimi cento anni - da Freud al «lutto come evento stressante» -, soffermandosi sui vari aspetti,

come il lutto traumatico e patologico e gli apporti psicobiologici sul tema «lutto e salute». In questa direzione si orientano

i successivi capitoli sulle cardiopatie e gli infarti, sulle malattie neurologiche e sul lutto dei genitori dei bambini morti

in periodo perinatale. Particolare attenzione è dedicata poi ai lutti nell’infanzia e nell’adolescenza e alla perdita della salute

in queste età. Due contributi speciali sono destinati ad aiutare i parenti e gli amici che devono affrontare un lutto per

suicidio o per eventi gravi come guerre, atti violenti e incidenti. Gli attuali approcci psicoterapeutici (di tipo cognitivo-

comportamentale, psicoanalitico, di gruppo di automutuoaiuto, di counselling, sulla crisi e sulla terapia familiare) sono

descritti attraverso concreti casi clinici e suggeriscono al lettore gli obiettivi curativi e la «filosofia» di ogni tipo di trattamento.

Il volume include un contributo sullo stress lavorativo degli operatori a contatto con i lutti e si conclude con

un’indicazione sugli aspetti più spirituali, per indicare la possibile apertura di nuovi orizzonti di sviluppo.

 

MAURA SGARRO, è responsabile della U.O. di Psicologia clinica e psicoterapia dell’Ospedale Cto di Roma. Specializzata

in psicoterapia cognitivo-comportamentale e psicotraumatologia, ha organizzato negli anni numerosi convegni e attività

formative e di supervisione del personale sugli stress gravi e sui traumi.

 

GLI AUTORI: A. Aprea, M. Belletti, G. Biondi, E. Cazzaniga, C. De Ranieri,C. Favale, A. Fiorini , G. Genovese, A.

Lamberto, D. La Rocca, A. Loperfido, P. Maghella, A. Marcianò, S. Morgante, L. Pinkus , A. Roncella, A. Rossi , G.

Sacco, V. Salvi, P. Tabarini, A. Zuliani.

 

Caratteristiche editoriali:

 

Brossura in formato 15,5x22,5; Pagine: 324

Prezzo: 25 euro

 

Via Borgone, 57 - 10139 Torino

 

ISBN: 978-88-7640-816-8

 

Tel. 011 385.36.56 - Fax 011 385.32.44

Promozione e distribuzione: PDE E-mail: cse@cse.it – http://www.cse.it

 

 

16.06.2008

Nuova pubblicazione: RIFLESSIONI DI PIETRO NIGRO SU "IL POTERE PSICHIATRICO" DI M. FOUCAULT

clicca qui per visualizzare la pagina

 
 
 
 

 16.04.2008

Segnalazione del libro di F. Ansermet e P. Magistretti <<A ciascuno il suo cervello. Plasticità neuronale e inconscio>> (Bollati Boringhieri).

Clicca qui per la recensione

28.03.2008

Segnalazione pubblicazione a cura del Museo Storico di Trento

(fonte: Newsletter Fondazione Museo Storico di Trento del 28.03.2008)

NOVITA' EDITORIALE

MON TEMOIGNAGE LA MIA TESTIMONIANZA

La collana di pubblicazioni della Fondazione Museo

storico del Trentino si è arricchita di un nuovo

volume, "Mon témoignage la mia testimonianza: da Arco ad Auschwitz e ritorno", di Leo Zelikowski.

Titolo: Mon témoignage la mia testimonianza: da Arco ad Auschwitz e ritorno

Autore: Leo Zelikowski

anno di pubblicazione: 2007

Pagine: 165

ISBN: 978-88-7197-096-7

Collana: Grenzen/confini, 8

Testo in francese con traduzione italiana a fronte.

Il volume, in vendita al prezzo di copertina di euro

13,50 viene offerto al PREZZO SCONTATO DI EURO 11,00

(spese di spedizione postale comprese) a chi lo ordinerà scrivendo all'indirizzo mailto:bookshop@museostorico.it e facendo riferimento alla presente newsletter.

CONTENUTO

«Tutto è cominciato a Vilnius, in Russia, il 15 aprile dell’anno 1910. Una giovane donna mette al mondo due gemelli, Leo e Israel (Ralla). Questo avvenimento diventerà paradossalmente la causa e la chiave di tutto quello che seguirà: infatti, il solo ‹delitto› di cui i miei futuri persecutori m’incolperanno si riassume in quattro parole: ‹Tu sei nato ebreo!›». Con queste parole si apre il racconto autobiografico di Leo Zelikowski che si snoda lungo un percorso esistenziale segnato da un'unica ma evocativa parola: Auschwitz.

Il 21 dicembre 1943 l’ingegner Zelikowski viene

arrestato ad Arco e trasferito nelle carceri di Trento.

Due mesi dopo viene portato, con il convoglio 08, lo

stesso con il quale partì Primo Levi, nel campo di

Monowitz (Auschwitz III). Tutti i ricordi dell'Autore riconducono pertanto a questo momento impresso indelebilmente nella memoria storica dell'intera umanità del XX secolo.

SOMMARIO

Premessa; L'omaggio della città di Arco a Leo Zelikowski e ai suoi deportati; Remerciements=Ringraziamenti; Prémices=Premessa; La Grande Guerre=La Grande Guerra; L’Entre deux guerres=Fra le due guerre; La deuxième guerre mondiale=La seconda guerra mondiale;

L’évacuation=L’evacuazione; Une nouvelle vie=Una nuova

vita; Epilogue=Epilogo.

L'AUTORE

Leo Zelikowski, nato a Vilna nel 1910, giunge in Italia

nel 1937, soggiornando prima a Merano e successivamente

ad Arco. Qui viene arrestato e deportato ad Auschwitz

nel dicembre 1943. Rientrerà ad Arco il 9 agosto 1945

dove verrà assunto nel gennaio 1947 quale amministratore

dei sanatori Forlanini e Villa delle Rose. Il 30 marzo

1951 sposerà Maria de Paoli. Nel febbraio 1960 entrerà a

far parte dell’amministrazione della società CITRA,

gestione alberghiera. Si ritirerà in pensione nel 1982 e nell’aprile 1991 si trasferirà a Montreal (Canada) dove tuttora risiede con la famiglia.

I lettori che volessero informarsi sull'insieme delle pubblicazioni del Museo storico in Trento possono collegarsi al seguente indirizzo internet: http://www.museostorico.it/editoria_ricerca/bookshop

o scrivere all'indirizzo

mailto:rtaiani@museostorico.it

 

 

 

... e di una commemorazione su uno dei Giusti in Italia:

DON DOMENICO GIRARDI

Una vita, un documentario

La Fondazione Museo storico del Trentino propone,

nell'ambito della Settimana della Cultura, la proiezione

del film-documentario:

DON DOMENICO GIRARDI. MATRICOLA 10626

(regia di Lorenzo PEVARELLO)

l'appuntamento è per:

LUNEDÌ 31 MARZO 2008 - ORE 17.30

Sala video del Centro servizi

culturali Santa Chiara

Via S. Croce, 67 - Trento

Interverranno:

Giuseppe FERRANDI, direttore generale della Fondazione

Museo storico del Trentino

Bartolomeo COSTANTINI, procuratore presso la Procura

militare della Repubblica di Verona

Don Domenico Girardi nasce a Montesover il 14 agosto

1910. Ordinato sacerdote nel 1934, nel corso

dell'occupazione tedesca, il suo ufficio lo portò a dare accoglienza a fuggiaschi russi, ex prigionieri americani e a disertori tedeschi. Nei suoi ricordi, il sacerdote non si rappresenta come partigiano ma semplicemente come uomo di Dio nella pratica del suo ministero dando aiuto cristiano a tutti gli uomini in difficoltà. Agli occhi degli occupanti nazisti, tuttavia, tale «aiuto cristiano» rappresentava una «forma di resistenza» assolutamente imperdonabile. L'opera messa in atto da don Girardi, inoltre, si svolgeva in un territorio della provincia di Trento dove era particolarmente attiva la presenza partigiana e dov'erano numerosi i sostenitori del movimento di resistenza. Gli occupanti tedeschi ebbero, quindi, una speciale attenzione per la val di Fiemme e le zone

imitrofe tanto da organizzare importanti e micidiali

azioni di rastrellamento a danno di partigiani e fiancheggiatori.

Arrestato il 18 gennaio 1945 a Montalbiano di

Valfloriana, don Girardi fu condotto nelle carceri di

Trento. Intorno alla fine di marzo, fu inviato nel campo

di concentramento di via Resia a Bolzano dove rimase

fino alla liberazione avvenuta nell'aprile 1945.

Bartolomeo COSTANTINI ha iniziato ad indagare nel 1994

sugli 11 omicidi, avvenuti tra il novembre 1944 e

l'aprile 1945 nel Durchgangslager (il campo di transito)

di Bolzano. E' stato titolare dell'inchiesta che ha

portato, nel 2000, alla condanna dell'ergastolo dell'ex caporale SS Misha Seifert, per i crimini di guerra da lui commessi nel lager di Bolzano.

Per INFORMAZIONI:

Fondazione Museo storico del Trentino

via Trorre d'Augusto, 41

38100 TRENTO

(tel. 0461.230482 - email:info@museostorico.it)

 

 
 

 

 

 

 
 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
 
5.03.2008

Segnalazione libro "Scrivere la follia.Matti, depressi e manicomi nella letteratura del Novecento" di G. L. Vaccarino.

 
Scrivere la follia   
Matti, depressi e manicomi nella letteratura del Novecento
di Giacomo L. Vaccarino, Edizioni Gruppo Abele 2007, 256 pp., 19 euro

Proseguendo un interessante percorso di ricerca sulla rappresentazione della follia nelle arti, Giacomo Vaccarino indaga in questo suo nuovo volume il rapporto tra malattia mentale e letteratura del Novecento, in particolare italiana. Senza pretese di offrire un’analisi esaustiva di tale rapporto, certo estremamente complesso e variegato, Vaccarino mira piuttosto a illuminare quella “strana circolarità tra scienza medica, opinione popolare e immaginario letterario che ha avuto come risultato il consolidamento di un'idea della follia decisamente negativa, con i suoi correlati di pericolosità, inguaribilità, ereditarietà”. Una “cattiva alleanza” che, secondo l’Autore, avrebbe contribuito in misura rilevante alla produzione di quell'ideologia dell'emarginazione sociale e dell'internamento manicomiale che ha dominato per più di due secoli la gestione della malattia mentale. 
Giacomo Vaccarino è presidente della sezione piemontese del CISO, il Centro Italiano di Storia Sanitaria e Ospedaliera.


 

  ... e della riedizione del libro "Eden Express" di Mark Vonnegut.
 
Eden Express   
di Mark Vonnegut (trad. it. di Annalisa Carena)
Piemme 2008, 329 pp., 16,50 euro 

Pubblicato per la prima volta nel 1975, Eden Express è il racconto autobiografico delle esperienze di un giovane americano (Mark Vonnegut, figlio del più celebre Kurt) che alla fine degli anni Sessanta lascia la “società civile” per inseguire il sogno di “costruire con le sue mani il mondo in cui vuole vivere”. Assieme a un gruppo di amici e di persone di passaggio, il sogno di Mark prende progressivamente forma: la piccola comune che ha fondato in Canada diventa un Eden in miniatura, senza comfort né corrente elettrica, distante da tutto e da tutti. A poco a poco, però, Mark perde il controllo dei propri pensieri e viene sopraffatto da sensazioni e paure irrazionali: il sogno comincia a invadere la realtà, si fa immaginazione, e poi incubo, finché agli inizi del 1971 il giovane viene ricoverato in un ospedale psichiatrico con una diagnosi di schizofrenia. Il romanzo ripercorre con lucidità le tappe di questo “viaggio dal paradiso all’inferno”, la caduta e poi il recupero di Mark: una storia straordinariamente raccontata, che è divenuta un classico della letteratura contemporanea sulla malattia mentale.

 

 
  7.02.2008

 

Segnalazione della seconda edizione del libro di Jean Garrabé "Storia della schizofrenia" (Edizioni Scientifiche Magi, 2007, pp. 381, € 28,00).

La schizofrenia, con tutta la sua complessità nosologica e le sue ambiguità diagnostiche, ha segnato la storia recente della psichiatria, e in particolare quella del XX secolo, durante il quale ha costituito l’asse portante del rapporto con molti pazienti. Il libro di Jean Garrabé si inoltra nei meandri di questa storia per descrivere il “gruppo delle schizofrenie”, parlando non solo di segni e di sintomi, ma anche (e soprattutto) di figure e biografie di psichiatri e di pazienti, attraversate da correnti filosofiche e scientifiche, da tensioni individuali, intrafamiliari e collettive. Spaziando dalla psichiatria alla psicoanalisi, dalle teorie sistemiche alla neurobiologia, dalla scoperta degli psicofarmaci al DSM, Garrabé aiuta a intuire la ricchezza di questa diagnosi e ad abbracciare di conseguenza l’ampiezza di riflessioni psicopatologiche, cliniche e umane che essa suscita quotidianamente nell’operare psichiatrico. L’edizione italiana, pubblicata per la prima volta nel 2001 nella collana “Psicopatologia ieri e oggi” di Magi Edizioni, diretta da Marco Alessandrini, è fornita di un buon apparato di note e di una bibliografia aggiuntiva

 

 

7.02.2008

Segnalazione presentazione libro su Sabina Spielrein.

V
la biblioteca di

Vivarium



via caprera 4 – 20144   MILANO

tel./fax. 02.4989332 – tel. 0332.629222

internet: www.vivarium.net




 

e-mail: info@vivarium.net



 


Venerdì 15 febbraio 2008 alle ore 21
presso la Libreria Archivi del 900, Via Montevideo 9 - MILANO
Lella Ravasi
Nicole Janigro
Marco Garzonio

Presenteranno il volume

Coline Covington, Barbara Wharton:
Sabina Spielrein. Una pioniera dimenticata della psicoanalisi
edito da
La Biblioteca di Vivarium