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Chronology

 

CONGRESSI 

II semestre 2004

  Questo servizio di informazione sugli eventi ECM deve necessariamente fare i conti con l'ingente mole di eventi accreditati e, soprattutto, in fase di accreditamento per il 2004. Pertanto, abbiamo operato una selezione, forzatamente 'arbitraria', di congressi che ci sono sembrati maggiormente attinente alla formazione psicoterapica. Mano a mano che un evento sarà accreditato, verrà aggiornata la sua scheda completa del punteggio assegnatogli. Gli eventi contrassegnati da un asterisco (*) sono quelli che hanno ricevuto un accreditamento solo per gli psicologi. Per gli eventi formativi che non compaiono nel sito ECM-sanità (http://ecm.sanita.it) verrà indicata la fonte informativa ( a fondo pagina).                                                                                                   

 

Per visualizzare gli eventi ECM del PRIMO SEMESTRE 2004   clicca qui Eventi SECONDO SEMESTRE 2004 in attesa di accreditamento
Firenze, 13 novembre 2004 "PSICOLOGIA OSPEDALIERA AL MEYER: UN SERVIZIO CHE NASCE L’apporto alla Clinica nelle malattie croniche e oncologiche" Corso di aggiornamento e formazione Ospedale Meyer. Sede: Sala Bianca-SS.Annunziata, Piazzale del Poggio Imperiale,1- Firenze.

  INFORMAZIONI GENERALI

  Segreteria scientifica

Comitato promotore:

Simona Caprilli - Paola Catastini - Chiara Ciampi - Roberto Della Lena  - Alessandra Guarino - Marzia Guarnieri - Valentina Loliva - Donatella Paggetti -  Roberta Nistri

Azienda Ospedaliera Meyer  Tel. 055/5662531

e-mail r.dellalena@meyer.it c.ciampi@katamail.com

  Segreteria Organizzativa

Settore Formazione e Aggiornamento -Azienda Ospedaliera  Meyer -Tel. 055/5662969 – Fax 055/5662916 e-mail sfa@meyer.it

  E’ stata richiesta l’attribuzione di crediti formativi secondo le indicazioni della Regione Toscana per Medici e Psicologi e Operatori Sanitari.

Variazioni :

La segreteria Organizzativa  si riserva il diritto  di apportare tutte le modifiche ritenute necessarie  per ragioni tecniche o scientifiche, informandone tempestivamente gli interessati

  Al termine del Seminario verrà rilasciato l’attestato di partecipazione

 MODALITÀ  DI ISCRIZIONE

  Per l’iscrizione inviare alla Segreteria Organizzativa entro il 30 ottobre 2004, per fax o  e-mail.

1)       la scheda di iscrizione allegata, debitamente compilata

2)       copia del versamento della quota prevista effettuato tramite bonifico bancario intestato a:

 Azienda Ospedaliera Meyer - Corso di aggiornamento e formazione - L’apporto alla Clinica della Psicologia Ospedaliera Pediatrica nelle malattie croniche e oncologiche C.C.  n. 13641.18 Abi 1030 – Cab 2803    Ag. N. 3 del  Monte dei Paschi di Siena 

  Quota di iscrizione € 50 Studenti universitari e specializzandi € 15

  La quota comprende:

-          partecipazione ai lavori

-          materiale didattico

-          coffee break

-          colazione di lavoro

-          attestato di partecipazione

 Approfondire  le tematiche e le competenze della Psicologia Ospedaliera Pediatrica ed elaborare le problematiche psicologiche legate alla sofferenza della malattia cronica ed oncologica: questi gli scopi di un seminario che vuole proporsi come riflessione sulla continuità di cura tra ospedale e territorio.

 

Programma

 

8.30 Registrazione dei partecipanti

 

9.00 Inaugurazione del Seminario:

Enrico Rossi, Assessore al Diritto alla Salute Regione Toscana

 

9.15 Interventi introduttivi

Maurizio De Martino, Direttore Scuola Specializzazione Pediatria

Monica Frassineti, Direttore Sanitario Azienda Meyer

  Coordina Isabella Lapi (Comitato Etico)

 9.30 La dimensione psicologica del bambino  in ospedale, Chiara Ciampi NPI Meyer

 9.45 L’intervento psicologico nel bambino affetto da Fibrosi Cistica e la sua famiglia, Paola Catastini Psicologa e Psicoterapeuta Meyer

10.15 L’intervento psicologico nel bambino affetto da patologia neoplastica, e la sua famiglia, Donatella Paggetti  Psicologa e Psicoterapeuta Meyer

 10.45 Pausa Caffè

 11.00 L’intervento psicologico nel bambino affetto da AIDS, e la sua famiglia, Alessandra Guarino Amato Pediatra e Psicoterapeuta Meyer

 11.30 La psicologia del dolore nel bambino  ospedalizzato, Simona Caprilli Psicologa Meyer

 12.00 Il bambino e la statistica, Roberto Volpi (statistico)

 12.20 Discussione

 13.00 Colazione di Lavoro

 Ripresa dei Lavori

 14 30 HPH al Meyer, Fabrizio Simonelli Psicologo

 14.45 Tavola Rotonda su “Continuità di cure Ospedale Pediatrico-Territorio nelle Malattie Croniche e Oncologiche”

 Modera Paolo Busoni (Meyer)

Interventi programmati di:

       

Roberta Nistri (NPI Meyer)

Lea Lucchesi (Direttore U.O.P.A. Asl 10)

Nerina Landi (NPI Asl 10)

Grazia Pini (Psicoterapeuta libero professionista)

Pasquale Tulimiero (Presidente Ass. Genitori)

M. Rita Bosi (Insegnante scuola Ospedale)

Pier Luigi Tucci (Pediatra di Famiglia)

Luisa Galli (Pediatra e Infettivologa Meyer)

 

Lecce, 2-3 dicembre 2004 "La ricerca in psicoterapia in Italia. Studi di processo e di esito". Organizz.: S.P.R; Sede: Edificio Ex “Sperimentale Tabacchi” iale F. Calasso 3/A – 73100 Lecce Aula SPS/04 Info: spr_lecce@virgilio.it; Fees=  euro 80.

Programma

Giovedì 02 dicembre 15:00-20:00

Ambiti e prospettive  della ricerca

in psicoterapia

Chairperson

Dott. Antonio Semerari - Past President SPR – Italia

 

14:15

Registrazione partecipanti

 

14:45

Saluti ed apertura dei lavori

 

15:00

Gli studi sul processo

Prof. Nino Dazzi  - Past President SPR – Italia

 

15:40

La combinazione degli interventi

Prof. Girolamo Lo Verso – Presidente SPR – Italia

 

16:20

Coffee break

 

16:40

Rischio, responsabilità e processi cognitivi: esiti di un protocollo di intervento per il disturbo ossessivo-compulsivo

Dott. Francesco Mancini – APC Lecce

 

17:20

Gli strumenti di analisi

Prof. Emilio Fava – Università di Milano

 

18:00

Multidimensionalità dell’assessment e relazione con il processo psicoterapeutico

Prof.ssa Adriana Lis – Università di Padova

 

18:40

Discussione con il pubblico


Venerdì 03 dicembre  9:30-13:00/14:30-18:00

L’analisi multistrumentale di un single case: studio sinottico del caso di Katja
Chairpersons

Dott. Giancarlo Dimaggio

III Centro Psicoterapia Cognitiva, Roma- APC Lecce

Prof. Massimo Grasso

Università di Roma “La Sapienza”

 

9:30

Valutazione degli Stati Problematici

Dott. Antonio Semerari, Past President SPR - Italia

 

10:15

Analisi delle disfunzioni metacognitive

Dott. Michele Procacci - III Centro Psicoterapia Cognitiva, Roma – SPC Roma

 

11:00

Coffee break

 

11:30

Pattern di relazione dialogica nelle narrazioni della paziente e il ruolo del terapeuta

Dott. Giampaolo Salvatore - III Centro Psicoterapia Cognitiva, Roma


12:15

Discussione con il pubblico

 

13:00

Pausa Pranzo


14:30

Alleanza terapeutica (IVAT) e stile difensivo (DMRS): una lettura dei processi di rottura e riparazione

Prof. Vittorio Lingiardi - Università di Roma “La Sapienza”

 

15:15

La mappatura del discorso clinico. Applicazione di RIFLUD (Rivelatore Flussi Discorsivi) al caso di K

Prof. Sergio Salvatore – Università di Lecce, PPSISCO-Lecce

 

16:00

L’analisi del Ciclo Terapeutico durante il trattamento

Dott.ssa Etrusca Centenero - III Centro Psicoterapia Cognitiva, Roma - SPC Roma

 

16:45

Discussione

 

17:30

Commenti al caso di Katja

Prof. Girolamo Lo Verso – Presidente SPR - Italia

 

17:30

Questionario di verifica dell’apprendimento

Costo iscrizione: 80 euro

Soci SPR e Docenti Università di Lecce: 50 euro

Studenti Università di Lecce: 30 euro

 

Modalità Iscrizione:

Presso la segreteria del congresso, in apertura dei lavori

Bonifico bancario: BBAN M0526279680cc0161119354 c/o Banca Popolare Pugliese – Causale: CONVEGNO SPR LECCE (la ricevuta del bonifico può essere spedita via fax, per posta, via e-mail, o esibita all’apertura dei lavori).

Segreteria Scientifica

SPR Italia c/o III Centro di Psicoterapia Cognitiva, Via Ravenna 9/c Roma 06/44233878 06/44251928.

Giancarlo Dimaggio; Sergio Salvatore

Segreteria Organizzativa

Dottorato in Psicologia Clinica- Dipartimento di Scienze Pedagogiche, Psicologiche e Didattiche, via Stampacchia (Pal. Parlangeli) – 73100 Lecce

Antonella Guido; Angelo Vittorio Serio

Tel. 0832294740; 0832247164; Fax 3498310096; 0832305819   E-mail: spr_lecce@virgilio.it

 La ricerca in psicoterapia si sta affermando come campo in cui testare i modelli teorici e la validità delle tecniche d’intervento e in cui confrontare, in un clima di collaborazione, il pensiero delle diverse scuole.

 Nel corso delle due giornate verranno trattati alcuni aspetti rilevanti della ricerca: come descrivere il processo psicoterapeutico e con quali strumenti; quale razionale per combinare diversi setting psicoterapeutici; che nesso esiste tra la psicologia normale e determinate forme di psicopatologia.

  Particolare attenzione verrà prestata all’analisi del processo psico-terapeutico. Autori di diverse scuole analizzeranno la stessa psicoterapia interamente audioregistrata e trascritta, attraverso strumenti di ricerca elaborati in contesti affatto differenti. Per la prima volta verranno discussi i diversi risultati emersi valutando in che modo la ricerca empirica promuove il dialogo ed evidenzia le differenze.

  La SPR-Italia è la sezione italiana della Society for Psychotherapy Research (SPR), una società internazionale che dalla fine degli anni ’60 promuove la ricerca scientifica nel campo della psicoterapia. Gli obiettivi della Società sono quelli di incoraggiare lo sviluppo della ricerca in psicoterapia, creare la cultura di base per la ricerca e promuovere l’utilizzazione dei risultati della ricerca nella formazione, nella pratica clinica e nelle scelte amministrative. Inoltre si propone di accrescere la qualità scientifica e la rilevanza sociale della ricerca in psicoterapia. Pertanto essa riunisce ricercatori di varie aree disciplinari, accomunati unicamente dall’impegno di far progredire la conoscenza e la qualità delle psicoterapie, indipendentemente dagli indirizzi teorici e clinici delle varie scuole di psicoterapia oggi esistenti.

 La quota di iscrizione all’SPR Italia è € 120.  L’iscrizione dà diritto a ricevere le riviste “Ricerca in Psicoterapia” e “Psychotherapy Research”.

Per l’iscrizione è possibile utilizzare le stesse modalità previste per il pagamento della quota di partecipazione al convegno.

 

Firenze, dicembre 2004 -giugno 2005 "SEMINARI SPI" Sede: SEDE SPI, VIALE DON MINZONI, 34; Info: info@quidcom.com.

PROGRAMMA ecm

 

 9 dicembre 2004          “Consultazione”

ore 21.00 - 22.00:                   Relazione Dr.ssa  Marta Capuano “Servizio di consultazione”

ore 22.00 - 22.30:          Discussant: Dr.ssa M. Alice Pieroni

ore 22.30 - 23.00:                   dibattito aperto con il pubblico: gli esperti rispondono

                                     M. Capuano, M.A. Pieroni

14 gennaio 2005

ore 21.00 – 22.00:                   Presentazione Prof. M. Rossi Monti “Le forme dell’interpretare”

ore 22.00 - 22.30:                   dibattito aperto con il pubblico: l’esperto risponde

                                     M. Rossi Monti

20 gennaio 2005

ore 21.00 – 22.00:                   Relazione Dott. S. Calamandrei “Lo psicanalista va a scuola

ore 22.00 – 22.30:                   dibattito aperto con il pubblico: l’esperto risponde

                                     S. Calamandrei

10 febbraio 2005

ore 21.00 – 22.00:                   Relazione Dott. Mario Bottiglioni “ Neuroscienze”

ore 22.00 – 22.30:           dibattito aperto con il pubblico: l’esperto risponde

                                     Discussant: Dr.ssa M. Capuano

10 marzo 2005

ore 21.00 – 22.00:                        Relazione Dott.ssa Antonella  Sessarego “I Bugiardi in analisi”

ore 22.00 - 22.30:          Discussant: Dr. G. Graziani

ore 22.30 - 23.00:                   dibattito aperto con il pubblico: gli esperti rispondono

                                     A. Sessarego, G. Graziani

14 aprile 2005

ore 21.00 – 22.00: discussione caso clinico Dr.ssa Gina Mori  Alcune sedute di Infant Observation

ore 22.00 – 22.30:                   dibattito aperto con il pubblico: l’esperto risponde

                                     G. Mori

27 maggio 2005

ore 21.00 – 22.00: Relazione Dr. Paolo Fonda “Due volte alla settimana: interrogativi

ore 22.00 – 22.30: dibattito aperto con il pubblico: l’esperto risponde

                                     P. Fonda

16 giugno 2005

ore 21.00 – 22.00: Relazione Dr.ssa Maria Grazia Vassallo “Figure dal diario di una anoressica: corpo, moda e feticci nell’opera di Vanessa Beecroft

ore 22.00 - 22.30:          Discussant: Dr.ssa S. Nicasi

ore 22.30 - 23.00:                   dibattito aperto con il pubblico: gli esperti rispondono

                                     M.G. Vassallo, S. Nicasi

ore 23.00 – 23.15          Test di valutazione dell’apprendimento ECM

ore 23.15 – 23.30          Ritiro del test e conclusione dei lavori

 

 

 

Razionale

 

         Si organizzano le otto serate per aggiornamento e formazione personale per psicoanalisti e psicoterapeuti. Si approfondiscono le seguenti tematiche: la consultazione psicanalitica, le forme di approfondimento nell’istituzione scolastica, una conoscenza attuale sulle neuroscienze, la patologia narcisistica, osservazione sull’interazione precoce madre-bambino, rapporti tra sintomi anoressici, corpo e visione estetica.

Si otterrà un approfondimento teorico con ricaduta clinica sul piano professionale nell’intervento terapeutico; nelle relazioni teoriche saranno presentati casi clinici discussi in dibattiti direttamente dai partecipanti.

 

INFORMAZIONI

 

Seminari SOCIETA’ PSICOANALITICA ITALIANA

 

Sede dei Seminari

I Seminari si terranno presso la sede SPI, viale don Minzoni, 34 - FIRENZE

Iscrizione ai Seminari

L’iscrizione ai seminari è gratuita. E’ necessario inviare alla segreteria organizzativa l’allegata “Scheda di Iscrizione” debitamente compilata entro e non oltre il 20 novembre 2004.

Segreteria Organizzativa

QUID Communications srl

Via G. C. Vanini, 5 – 50129 FIRENZE

Tel: 0554633701  Fax: 0554633698   info@quidcom.com

Educazione Continua in Medicina – ECM

Sono stati richiesti al ministero della salute i crediti formativi per un numero massimo di 35 psichiatri e 18 psicologi. Per acquisire i crediti assegnati, i partecipanti dovranno compilare il questionario di verifica dell’apprendimento e la scheda di valutazione dell’evento. Sono obbligatorie le firme di entrata e di uscita, e il 100% di presenza al corso a tutte le serate.

Attestato di frequenza

L’attestato con i crediti formativi verrà recapitato direttamente al partecipante dopo la verifica del questionario di valutazione dell’apprendimento.

 

ABSTRACT

 

Capuano Marta, Servizio di consultazione

Il Seminario riguarderà prevalentemente gli aspetti che caratterizzano un Servizio di Consultazione Psicoanalitico, differenziandolo da altri tipi di interventi per la salute mentale e prevenzione. Quindi si soffermerà sulle caratteristiche del primo e a volte unico colloquio, cercando di mettere a fuoco gli elementi tecnici maggiormente caratterizzanti e facilitanti un programma di intervento psicoterapeutico. 

 

Mario Rossi Monti, Le forme dell’interpretare

Nel discutere il libro di Fabozzi, l'A. si sofferma in particolare sul
cambiamento intervenuto nel modo di concepire la interpretazione, da
strumento privilegiato o unico dell'intervento terapeutico ad uno dei modi
possibili nei quali si realizza il cambiamento terapeutico in analisi,
evidenziando inoltre come nella letteratura psicoanalitica siano sempre meno
reperibili lavori sulla interpretazione in se stessa e sempre di più invece
su quelli che potremmo chiamare i fattori modulanti la interpretazione

 

Calamandrei Stefano, Lo psicanalista va a scuola

Ogni bambino, durante il processo di crescita, si trova, come l’uomo tragico della antica tragedia Greca, tentato da due mondi psicologici diversi, spesso in conflitto tra  loro. Da una parte il mondo interiore, onnipotente, che possiamo definire regolato dalla realizzazione immediata d’ogni desiderio. Dall’altra il mondo della socializzazione e della realtà, che impone limiti, responsabilità. Assorbiti da sentimenti contraddittori, i bambini giungono a scuola, ogni mattina, per il percorso educativo, per aprirsi ad una socialità condivisa, dopo che ogni notte, nel sogno, hanno cercato di recuperare la loro infanzia, la soddisfazione piena dei desideri. Hanno bisogno, perciò, di un mediatore adulto che sappia conciliare, in loro, tra la fantasia onnipotente e la realtà. E questo mediatore è l’insegnante che deve aiutarli a “disilludersi”, in materia non eccessivamente traumatica.

La scuola è l’istituzione fondante della democrazia poiché ha lo scopo di formare i cittadini. Essa non può prescindere dal dare loro una formazione emotiva perché questo contraddirebbe il suo scopo primario. Proprio per assolvere questa funzione, dovrebbe essere capace di insegnare ai ragazzi a stare in gruppo, cioè nella comunità. Ogni classe è un laboratorio dove emergono continuamente tensioni emotive, che si stabiliscono tra i singoli allievi, tra il singolo ed il gruppo, tra il singolo o il gruppo e l’insegnante. Bisognerebbe saper far lavorare i ragazzi su queste dinamiche. Questo significa farli maturare, insegnare cosa significa escludere qualcuno dal gruppo-classe, far vedere come le proprie ansie si coalizzano facilmente, per propria comodità, contro qualcuno. Questa dimostrazione dal vivo, probabilmente, insegnerebbe molto di più sugli intimi meccanismi del razzismo di qualsiasi discorso morale.

Quando si dice democrazia “matura” ci riferiamo ad un carattere specifico: quello legato alla maturità individuale caratterizzante i membri sani della comunità, come ha chiarito Winnicott. Per coloro invece che cercano una risposta dall’ambiente e che non possono trovare un contenimento nella società democratica, c’è il rischio di sviluppare una psicologica tendenza verso la semplificazione del reale, i comportamenti antisociali, e l’ideologia che più favorisce la loro dipendenza, il loro bisogno di sicurezza.

L’autore esemplificherà il contributo che uno psicanalista può dare alla Scuola attraverso il lavoro di formazione che può effettuare con il gruppo insegnanti. 

 

Bottiglioni Mario, Neuroscienze

 

Nell’ultimo decennio neuroscienze e psicoanalisi, discipline in passato assai distanti, quando non apertamente ostili tra loro, hanno costituito aree di confine che tendono a trasformarsi in aree di sovrapposizione di conoscenze. Comincia ad essere pensabile, in un futuro forse vicino, la ripresa del “Progetto” freudiano. Buona parte degli psicoanalisti mantengono comunque un  atteggiamento ambivalente (parzialmente giustificato) verso tali intersezioni. Si esamineranno le prospettive, ed i limiti, dell’uso dei modelli di conoscenza attuali nel settore delle neuroscienze nei confronti dell’annoso problema del “common ground” (Wallerstein), con particolare riferimento alla teoria della clinica.

 

 

Graziani Graziano / Sessarego Antonella, Bugiardi in analisi

 

Cinema e letteratura ci forniscono molti eccellenti esempi di tutta una gamma di comportamenti: bugie, falsità, segreti, finzioni, maschere, inganni, mostrandoci talvolta anche i loro risvolti nella patologia. Si tratta di comportamenti umani che tutti conosciamo per averli sperimentati in prima persona, su noi stessi o sugli altri.

Al termine bugia si associa in genere un significato negativo: una alterazione della realtà fatta per ingannare l’altro o per trarre vantaggi personali. Bugia però può anche essere una distorsione della realtà psichica che il soggetto opera inconsapevolmente.

Vari autori nella letteratura psicoanalitica hanno trattato il tema della bugia da diversi punti di vista e con diverse connotazioni. Nella pratica clinica appare comunque sempre complesso l’incontro con i bugiardi. Gli scopi delle bugie possono essere molteplici: Freud nel 1913 parlava di bugie infantili che esprimono il desiderio di occultare una situazione, Rank parlava di bugie di adolescenziali che servono a compensare un senso di inferiorità. Ferenczi si è occupato di questo tema in alcuni lavori, definendo la bugia infantile come “bugia di necessità”. Bion ha originalmente sviluppato alcuni pensieri sul tema della bugia e Greenacre ha dato alla bugia un possibile significato riconducibile a tematiche edipiche.

La bugia può essere vista come elemento necessario per una differenziazione nello sviluppo dell’identità, ma il problema nasce quando questa cessa si avere una funzione protettiva e diventa sostitutiva di parti dell’identità stessa. H. Deutsch nel 1934 con l’introduzione del concetto di personalità “come se”, definisce una modalità della vita adulta che porta ad una sorta di prontezza nel percepire i segnali dal mondo esterno ed a modellare su questi se stessi ed il proprio comportamento.

La curiosità e l’interesse per questo genere di argomento, nasce da una esperienza personale analitica con una paziente che ha posto alcuni problemi tecnici nello svolgersi del trattamento e nei vissuti controtransferali che lo hanno accompagnato. Il seminario si svolgerà pertanto ponendo una serie di problematiche in relazione agli sviluppi teorici di questo concetto e alla sua ricaduta nella pratica clinica.

Bibliografia

Bion W.R. (1970) Attenzione ed interpretazione, Armando 1973.

 

Mori Gina, Alcune sedute di Infant Observation  

 

Il seminario avrà una conduzione co-gestita dal gruppo di lavoro dedicato alla esperienza della Infant Observation secondo la metodologia di Esther Bick inserito nel traning per la specializzazione in Psicoanalisi dei Bambini e degli Adolescenti (esso è composto da due Allievi del Centro Veneto-Emiliano – Anna Maria Ancona e Patrizia Savelli -, da due Membri Associati del Centro di Firenze – Stefania Dicasi e Giovanna Gori Chiarugi, quest’ultima nel ruolo di Uditore) e dalla sottoscritta.

Dopo una breve introduzione saranno presentati alcuni momenti di sedute di Infant Observation centrati su aspetti dello sviluppo del bambino osservato, della relazione madre-bambino nel loro ambiente di vita, delle relazioni osservatore-madre, osservatore-bambino, con particolare riguardo alla atmosfera emotiva di quei momenti ed alla risonanza di tutto questo nel gruppo di discussione. Il Seminario avrà in oltre lo scopo di mostrare gli aspetti formativi di queste esperienze e gli apporti alla Infant Research. 

 

Fonda Paolo, Due volte alla settimana: interrogativi

 

Si considerano quei casi in cui, per varie ragioni contingenti,
si è costretti a tentare un trattamento analitico a due sedute per
settimana. Si considerano le differenze con i casi trattati con la stessa
frequenza da psicoterapeuti o anche da analisti, quando questi si pongano
degli obbiettivi più circoscritti. Emerge l'importanza di un atteggiamento
mentale di fondo legato all'identità professionale, all'esperienza e agli stessi intenti terapeutici.

 

Vassallo Torrigiani Maria Grazia, Figure dal diario di un’anoressica: corpo, moda, feticci, nell’opera di Vanessa Beecroft

 

Il “corpo anoressico” domina la rappresentazione culturale del corpo nella società contemporanea, ponendosi a simbolo di efficienza, autocontrollo e potere. La moda e l’universo delle merci lo diffondono capillarmente fornendo contemporaneamente, ad identità e corpi disperatamente in cerca di definizione, oggetti in grado di placare insicurezze e inquietudini, capaci di garantire un valore aggiunto che procura al soggetto riconoscimento e visibilità.Vanessa Beecroft, nata a Genova nel 1969 e newyorchese di adozione – si è imposta alla ribalta internazionale con lavori in cui corpi patinati di giovani donna, dalla nudità sempre più esposta ed esibita, vengono usati come materiale compositivo da disporre secondo accurate geometrie negli spazi prescelti. L’artista crea così configurazioni visive di raffinata eleganza formale, cromatica e compositiva, dominate dall’immobilità e dal silenzio delle modelle. Questi eventi, della durata di qualche ora, per V.B. si pongono come lavori concettualmente più vicini alla pittura che all’azione performativa e sollecitano lo spettatore ad una contemplazione insistita, accompagnata spesso da reazioni di sconcerto, imbarazzo, turbamento o scandalo.A questi lavori V.B. deve la sua notorietà. Meno noto è che l’esordio – nel 1993 – avvenne con un’opera in cui presentò il diario che aveva tenuto negli ultimi otto anni, riportandovi giornalmente tutti i cibi ingeriti suddivisi per colore e con scarnificate descrizioni dei propri stati d’animo. “Despair, o il libro del Cibo” – questo il titolo dell’opera – utilizzava come ispirazione e materiali elementi autobiografici; mostrava le tappe di un doloroso calvario di “martirio” della carne, proprio dell’artista ma comune a tante sue coetanee; attingeva alla disperazione per un inattingibile modello normativo di accettabilità estetica, e si nutriva delle eterne ossessioni femminili sul corpo, la bellezza, l’identità.I lavori di V.B., anche quelli apparentemente ormai lontani dall’esperienza ispiratrice iniziale, continuano a parlarci delle stesse tematiche ed esemplificano con sottile efficacia quella che definirei un’“estetica anoressica”, dominata dallo strenuo tentativo di riduzione del corpo ad immagine. Non solo i contenuti dunque, ma anche certe forme espressive e strutture della relazione modella/artista e modella/spettatore, mi sembra possano essere indagati come metaforizzazione di particolari modalità psichiche di organizzare e significare l’esperienza di sé e dell’altro, del dentro e del fuori, del materiale e dell’immateriale, della forza e della debolezza, e si potrebbe continuare associativamente declinando omologhe scissioni e contrapposizioni concettuali ed emotive. Cercherò di suggerire percorsi di riflessione psicoanalitica raggruppandoli intorno a coppie opposte di significati, e mi soffermerò altresì sulle tematiche dello sguardo, sia nelle sue articolazioni voyeristiche e feticistiche, sia in quelle relative allo sguardo che fonda il senso di sé.

 

Milano, 18 dicembre 2004 "ANIMA IMMAGINARIA E ANIMA LOGICA, DUE STILI A CONFRONTO" Organizz.: C.I.P.A; Sede: CIPA, VIA DONIZETTI 1/A-MILANO;  Info: info.cipa@iol.it; Fees= euro 70.

Obiettivi formativi:

I  professionisti psicoterapeuti, medici e psicologi, partecipanti al corso di aggiornamento, verranno sollecitati a focalizzare la propria attenzione sullo lo stato dell'arte nel pensiero teorico e clinico sui concetti di nevrosi e psicosi.

In particolare:

- sul  concetto di nevrosi come malattia psicologica e gli strumenti terapeutici nel trattamento. Sul perché di un procedere clinico basato su presupposti clinici, teorici e filosofici che considerano e utilizzano gli eventi della vita individuale come momenti di possibile trasformazione all'interno della psicoterapia.

- sul differente procedere terapeutico nel trattamento delle nevrosi e delle psicosi, sulla compatibilità dei quadri teorici di riferimento e sulla individuazione delle risorse nel trattamento.

-  sulla figura del terapeuta, su quali risorse può offrire al paziente e come, sulla sua adattabilità alla relazione con pazienti psicotici

 

 

SABATO 18 DICEMBRE 2004

MATTINA

 

ore 9.30-11.30                         “This Stinking Water Contains Everything It Needs”. Neurosis as Self-generating and the Fabrication of a Trauma

Main lecture:Dr. Wolfgang Giegerich, membro IAAP

                                                Discussant: Dr.ssa Eva Pattis

 

 

ore 11.30-11.45              Coffee Break

 

ore 11.45-13.45               Discussione con i partecipanti

 

 

POMERIGGIO

 

ore 15.00-15.30 Resistenza al cambiamento ed istinto anti-individuativo:compensazione e distruttività

Dr.Ottavio Mariani

 

ore 15.30-16.00 Complessi nevrotici e complessi psicotici: riflessioni teoriche.

Dr. Caterina Vezzoli

 

ore 16.00-16.30 La compensazione nelle nevrosi

                                                           Dr. Anna Benvenuti

 

ore 16.30-17.30 Discussione con i partecipanti

 

ore 17.30-18.00               Questionario di Verifica dell’apprendimento

 

 

ABSTRACTS 

 

ANNA BENVENUTI
Abstract

A partire del concetto junghiano di nevrosi come conflitto tra un desiderio conscio e uno inconscio, si esaminerà se e in che modo la compensazione si inserisca nella dinamica tra questi due desideri opposti.

 

 

WOLFGANG GIEGERICH
Abstract

Before we can discuss the topic of neurosis, we have to ascertain (1) that our thinking about it is a truly psychological one (in the sense of a “psychology with soul”) and that we are in possession of a determinate methodical criterion for what is psychological; (2) that we have a clear specific notion of neurosis as a psychological illness and do not confound it with other merely psychic disorders; (3) that we do justice to the specific character of neurosis as a particularly modern, already psychologizing illness (i.e., an illness that presupposes man&s psychological self-interpretation). On the basis of these clarifications it can be shown that, how, and why neurosis is a “creative” work (opus) on the part of the soul, to some extent comparable to works of art, and not the effect of traumatic events or situations, but that it, within itself and retroactively, turns real events creatively into “traumata”. It has its “cause” within itself, and this cause is its purpose and telos: namely, to erect some abstract principle as an absolute and to bring about its triumph, whatever it costs.

 

 

OTTAVIO MARIANI
Abstract

Il pensiero jungiano è privo di una vera e propria teoria dell’aggressività ed è ancor più carente, su di un piano teorico e clinico, di una  tecnica che sia in grado di affrontare quelle patologie ove l’aggressività e la distruttività si manifestano in modo più eclatante. Al contrario, la tradizione junghiana ed ancor di più quella post-junghiana hanno privilegiato:

 

1.      il pensiero asitematico, successivamente trasformatosi in una sorta di propensione sincretica ed affastellatrice, quando analisti junghiani più interessati  alla clinica – qui mi riferisco soprattutto alla scuola anglosassone e francese - hanno incominciato ad  attingere dal campo freudiano, kleiniano, lacaniano etc. elementi che potessero colmare le suddette lacune;

2.      lo spontaneismo, enfatizzato nella tecnica dell’immaginazione attiva;

3.      l’irrazionalismo, presente soprattutto in quella frangia della scuola junghiana che fa riferimento alla teoria della sincronicità, facendone in alcuni casi strumento di terapia. 

 

L’insistente richiamo all’importanza dell’evocazione dell’immagine ed al finalismo della psiche ove il Sé traccerebbe il destino di ciascuno di noi,  ha di fatti rimosso quella parte dei nostri accadimenti psichici che, dominati dalla aggressività e dalla distruttività, vanno in direzione apposta all’individuazione. Forse non a caso, ben pochi e di scarso valore, sono stati i lavori in campo junghiano che negli ultimi 45 anni si sono interessati di psicosi e psicopatia.

Sia nello psicotico, quanto nel caso dello psicopatico, l’evocazione dell’immagine, la spontaneità e l’irrazionalità sono già abbondantemente presenti. Non vi è alcun bisogno d’una loro evocazione, semmai vi sarebbe la necessità di sviluppare un controllo. Inoltre, anche la psiche dello schizofrenico e dello psicopatico compensano, ma in senso anti-individuativo: ponendo delle resistenze al cambiamento, ovvero sistematicamente svuotando di potere ed efficacia chiunque si sforzi di portare loro su di un piano di realtà.

Il presente lavoro cercherà di approfondire in modo coerentemente junghiano il concetto di distruttività e di resistenza al cambiamente quale aspetto precipuo ed in sé variegato, caratterizzante la compensazione quale la si può rintracciare nelle psicosi.

 

 

CATERINA VEZZOLI

Abstract

Nella teoria Junghiana classica , la formazione del complesso è strettamente interconnessa all’archetipo. L’esperienza clinica nel trattamento delle patologie più gravi presenta questioni teoriche che portano a chiarire quali sono gli effetti del legame archetipo-complesso e come possono essere utilizzati. I complessi individuali pur affondano le loro radici nelle immagini archetipiche si esprimono nella vita degli   individui in modo del tutto personale. Nelle concezione junghiana la nevrosi si instaura per un difetto di sviluppo, l’integrazione dei complessi autonomi, e cioè l’allargamento della coscienza,  sono la via verso la risoluzione della patologia nevrotica. L’esperienza del simbolo, la comprensione dei simboli prodotti sia consciamente che inconsciamente, è l’elemento che consente il recupero del percorso di sviluppo. Fondamentale per esperire il simbolo è la relazione transferale e controtransferale. La relazione è il luogo dove le declinazioni personali del complesso e transpersonali delle immaginii archetipiche si ristrutturano in esperienze affettive. Nelle patologie più gravi non nevrotiche, l’esperienza del simbolo è fusa con l’immagine archetipica, complesso e archetipo sembrano sovrapposti. Quale la strada per il trattamento? E’ possibile la declinazione del simbolo? 

 

Roma, 15 dicembre 2004 "GIORNATA DI STUDIO DEDICATA ALLA PSICOTERAPIA PSICODINAMICA INTEGRATA". Organizz.: ISTITUTO ROMANO DI PSICOTERAPIA PSICODINAMICA INTEGRATA; Sede: ORDINE DEI MEDICI DI ROMA; Info: oulag@tin.it.

ABSTRACS RELAZIONI

9.30-10.15

Prof. Leonardo Ancona

Psicoterapia e Psicofarmaci: collisione o collusione?

La relazione cercherà di evidenziare in che modo gli psicofarmaci entrano nello svolgimento della psicoterapia, non nascondendo le difficoltà e gli obiettivi da raggiungere perché i due interventi abbiano successo.

 

10.15-11.00

Dott. Giuseppe Lago

Una base comune per la Psicoterapia in Psicologia e Medicina

La relazione espone il “manifesto” culturale e scientifico dell’IRPPI, il cui compito ideale è quello di formare psicoterapeuti, laureati in Psicologia o in Medicina, che non abbiano limiti dovuti a impostazioni riduzionistiche nella visione complessa della natura umana e del funzionamento dell’unità psicofisica di ogni persona.

 

11.30-12.00

Prof. Andrea Balbi

Disturbo Borderline e Psicoterapia Integrata

La relazione svolge un esame assai accurato delle possibilità di intervento su uno dei disturbi più attuali e difficili da trattare della patologia mentale. Attraverso un’ampia messe di dati e di esperienze cliniche viene prospettata una psicoterapia integrata che tiene conto degli sviluppi più recenti della ricerca clinica.

 

15.00-15.30

Dott. Andrea Figà Talamanca

Le psicoterapie nel pubblico: problematiche aperte

L’esercizio della psicoterapia nelle strutture pubbliche pone una lunga serie di problematiche di natura etica, epistemologica, di tempi e di spazi, di ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse e di valutazione dei risultati, di libertà di scelta del terapeuta e di obbligatorietà delle cure. La relazione cerca di affrontarle e di delinearne risvolti e possibili soluzioni, con le conseguenti implicazioni clinico-terapeutiche.

 

15.30-16.00

Prof. Piero Petrini

Scuole di Specializzazione in Psicoterapia e Strutture Pubbliche

La relazione affronta il tema della formazione in Psicoterapia sottolineando l’importanza del forte legame che il MIUR e gli esperti più accreditati cercano di stabilire tra il percorso delle Scuole di Specializzazione in Psicoterapia volute dalla benemerita Legge Ossicini e le Strutture Pubbliche dove si praticano tutti gli interventi più rilevanti sulla salute mentale.

 

16.00-16.30

Dott. Gian Marco Polselli

Elementi di Psicoterapia Integrata nell’Urgenza

La relazione offre all’uditorio un esempio applicato di Psicoterapia Integrata, partendo dalle situazioni che la clinica definisce acute e che in passato sono state affrontate sempre solo con un’impostazione unilaterale di tipo biologico. Oggi è possibile applicare un metodo (la PPI) che, pur privilegiando gli interventi sul soma, in primis, riesce a conciliarli con l’atteggiamento umano e professionale dello psichiatra o dello psicologo clinico, in grado di portare avanti una relazione terapeutica anche in contesti di emergenza.

 

Roma, 11 dicembre 2004 "DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE". Sede: AZIENDA POLICLINICO UMBERTO I°; Info: formazione.ecm@policlinicoumberto1.it.

Sabato 11 DICEMBRE 2004, ORE 8,30/19,30

AULA A , Viale dell’UNIVERSITA’ 30, 00185 Roma

ORE 8,30 Registrazione ……………………………..

1° sessione: Saluto Autorità

 9 -  Strutture e gravità delle Patologie Prof. Emilia Costa

 9,30 - DCA nell’Infanzia…………….. Prof. Montecchi

 10 - Anoressia e Bulimia ……………Prof. Camillo Loriedo

 10,30   Disturbi endocrino/metabolici nei DCA………………  Prof. Aldo Isidori

11 - Intervallo

11,30 -Benge Eating Disorders………………………………….Prof. Emilia Costa

 12 - Nutrizione ed Alimentazione………………………Prof. Maurizio Muscaritoli

 12,30  - Gastrochirurgia nell’Obesità……………… ……………..Prof. Filippo Tosato

 13 – intervallo………………………………………………………2° sessione

14 - Psicoterapia Psicodinamica nei DCA……………………….Prof. Italo Carta

 14,30 -Terapia Familiare nei DCA………………………………   Dott. Wilma  Trasatti

15 - Terapia Cognitiva nei DCA………………………………….Prof. Adele De Pascale

 15,30 - Terapia di Gruppo nei DCA………………………………Prof. Paolo Preziosa

 16   - Psicofarmacologia nei DCA ………………………………Dr. Paolo Caliari

 16,30 - Terapie di Riabilitazione……………………………………….Prof. Vezio Ruggeri

 17    -  I Servizi  Territoriali DCA nel Lazio………………………Dott. Anna Merolle         

 17,30 - I Familiari raccontano i DCA: Le testimoninze…………Progetto Famiglia DCA

 18 - Lo staff  per  i DCA……………………Teresa Neglie – Maurizio Piacentini

18,30 - Conclusioni: Percorsi di Cura e Terapie Integrate……………Prof. Emilia Costa

19 – Dibattito

 

RAZIONALE DEL CONVEGNO

 

I Disturbi delle Condotte Alimentari (Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa, Disturbo da Alimentazione Incontrollata, Disturbi del Comportamento Alimentare non Altrimenti Specificati), sono spesso malattie gravi, ad elevata mortalità e difficili da curare, presentano una elevata incidenza, in aumento a partire dagli anni 70. La diffusione è indipendente dalla classe sociale di appartenenza.

La prevalenza, in Italia, nella fascia a maggior rischio, donne di età compresa tra 12 e 25 anni, è la seguente: Anoressia Nervosa 1%; Bulimia Nervosa

1-3%; Disturbi del Comportamento Alimentare non altrimenti specificati 6%.

Per l’Anoressia la mortalità per suicidio o complicazioni somatiche è del 10% a dieci anni dall’esordio e del 20% a 20 anni.

Il Disturbo da Alimentazione Incontrollata interessa una più larga fascia di popolazione che va dal 10 al 30% a secondo del grado di obesità e vari altri fattori, colpisce in prevalenza il sesso femminile, in rapporto di dieci ad uno.

Sono in aumento i casi precoci prepuberali e fenomeni di cronicizzazione in età adulta.

Il riconoscimento e la gestione di questi Disturbi è affidato ad una serie di Strutture e di Servizi (Dipartimenti Materno-Infantili, Consultori per Adolescenti e Famiglie, Servizi per la Salute Mentale in Età Evolutiva, Dipartimenti di Salute Mentale e di Igiene e Prevenzione, Servizi di Riabilitazione e per le Tossicodipendenze, Servizi Ospedalieri ed Ambulatoriali di Medicina Generale o Specialistica; oltre i Servizi Sociali Comunali e Privati), che operano senza una precisa definizione dei limiti di competenza quindi con vuoti e sovrapposizioni, senza linee guida da seguire, senza canali per lo scambio di informazioni e l’invio, senza possibilità di collaborazione.

Il costo sociale e sanitario di queste Patologie è elevato, soprattutto per l’attuale

frammentazione e causalità delle cure, dovute alla insufficienza di Centri Specializzati e di Formazione adeguata degli operatori, in maggior misura nelle Regioni dell’Italia Centrale e Meridionale.

Gli Obiettivi che devono essere perseguiti riguardano il coordinamento e la razionalizzazione degli interventi sia preventivi, che curativi e riabilitativi. A tale scopo è necessaria la costruzione di una rete di assistenza territoriale specializzata a carattere interdisciplinare al fine del: 1)riconoscimento dei casi e precocità delle cure; 2) contrastare la tendenza alla cronicità ed alle recidive; 3)migliorare il rapporto costi-benefici, 4)costruire all’uopo Linee Guida.

In relazione alle molteplici richieste degli utenti DCA ed alla conseguente esperienza acquisita negli ultimi 10 anni, l’équipe della Prof. Costa ha sviluppato un modello organizzativo e gestionale (presentato già nel primo Convegno DCA  il 12/1004), che passando dal Servizio Prevenzione, all’Ambulatorio, al  Day Hospital, alla Degenza, alla collaborazione con Internisti/Endocrinologi, Dietisti/Nutrizionisti costituisce di fatto un Centro Interdipartimentale per i Disturbi delle Condotte Alimentari. In questo II Convegno/Corso di Alta Formazione verrà fatto il punto sulla situazione attuale per tutto ciò che riguarda Prevenzione, Diagnosi, Cura e Riabilitazione e le relative strutture necessarie.

 

 

Casalnoceto (Alessandria), 3-4 dicembre 2004 "TEATRO E CURA: L'ESPERIENZA TEATRALE NELLE RELAZIONI D'AIUTO". Organizz.: CENTRO DI RIABILITAZIONE EXTRAOSPEDALIERA "PAOLO VI" ONLUS - DIOCESI DI TORTONA; Info: r.fanzio@centropaolovi.it; Fees= euro 120.

 

Brescia, 4 dicembre 2004 "IDENTITÀ E TRAUMA EMOTIVO - TEORIA E CLINICA". Sede: BRESCIA - SALONE BUOZZI VIA FOLONARI N. 20; Info: ellisse.psi@virgilio.it; Fees= euro 90.

Programma del Seminario

Identità  e Trauma emotivo

Teoria e Clinica

 

Giornata di approfondimento con il

Dott. Franco De Masi

Sabato 4 Dicembre 2004

Brescia

Via F.lli Folonari 20

 

  Nel seminario il trauma emotivo verrà considerato come una configurazione  emotivo-relazionale costante tra genitore e figlio, capace di condizionare lo sviluppo mentale e orientarlo in senso psicopatologico. Non si allude alle situazioni psicopatologiche acute e propriamente traumatiche, ma alle prime interazioni emotivo-affettive che vanno a costituire la percezione del sé e l' identità personale. Questi aspetti  ritornano nella relazione psicoterapeutica e ne condizionano  il decorso.  

 

Roma, 4 dicembre 2004 "TARGETED PSYCOTHERAPIES IN MOOD DISORDERS: CURRENT STATUS". Sede: RESIDENZA DI RIPETTA; Info: r.divita@mgacongressi.it.

RAZIONALE SCIENTIFICO

 

L'alta prevalenza nella popolazione generale, il significativo rischio di vita e le pesanti conseguenze esistenziali e sociali delle sindromi depressive hanno posto già da molti anni le depressioni al centro dell'interesse clinico e scientifico in Psichiatria. I quattro Corsi ECM in oggetto si propongono di elaborare aspetti delle sindromi depressive di particolare rilievo e attualità, nelle aree nosografica, psicopatologica e terapeutica.

Ciascuno dei Corsi ECM, da tenersi in altrettante città italiane, sarà strutturato in un ampio spazio dedicato ad un protagonista estero della ricerca clinica sulla patologia depressiva e in  articolati contributi di esperti universitari nazionali. Il costante rimando a materiale clinico e a dati sperimentali sarà funzionale ad evitare impostazioni meramente accademiche, nel tentativo di offrire ai partecipanti un aggiornamento teorico che sia in grado di essere tradotto direttamente in prassi operativa. Sarà anche posto l'accento sul carattere interattivo dei Corsi, sollecitando i relatori con discussants e interventi pre-ordinati, e coinvolgendo gli iscritti ad un “imparar facendo”.

Il primo Corso sarà dedicato agli studi contemporanei della scuola del New South Wales sulla differenziazione tassonomica della depressione melanconica dalle altre forme depressive, con particolare riguardo per l'accertamento dei disturbi psicomotori (il cd. sistema CORE: rallentamento, agitazione, non interattività). Saranno passate in rassegna e discusse le principali correlazioni della melanconia CORE con variabili biologiche e psicologiche, e le caratteristiche di decorso e di risposta al trattamento delle stesse melanconie CORE.

Il secondo Corso sarà centrato sul ruolo dell'Ansia di Separazione nella patogenesi delle forme depressive. Particolare attenzione sarà posta sugli strumenti di misura, sulla storia evolutiva, sui correlati morfofunzionali dell'Ansia di Separazione. Sarà discusso il ruolo sempre più importante assegnato all'Ansia di Separazione all'interno dell'attuale Spectrum Psychiatry, originata nelle università di Pittsburgh e di Pisa.

Un ulteriore corso svilupperà in profondità il tema scottante del trattamento a lungo termine dei Disturbi Bipolari. Non solo la notoria scarsa adherence dei pazienti bipolari pregiudica la buona riuscita delle strategie farmacologiche preventive, ma queste ultime solo di recente hanno iniziato a essere studiate sul lungo periodo. Il confronto fra gli stabilizzanti dell'umore riguarda, fra l'altro, il numero di switch maniacali in corso di depressione, l'evoluzione in cicli rapidi, le ricadute depressive dopo apparente conclusione della fase depressiva, il mancato ritorno al livello di funzionamento pre-morboso, l'evoluzione in stati residuali.

Infine un Corso E.C.M. affronterà il tema dell'associazione ansia-depressione nel contesto di una psicopatologia fine che oltrepassi le categorie oggi in uso, prendendo in considerazione variabili sintomatologiche sotto-soglia non incluse nei sistemi nosografici. Sarà discussa la mole di dati empirici sulla compresenza o successione ansia-depressione, il significato di aggravante prognostica dell'associazione in questione, le relative indicazioni psicofarmacologiche e psicoterapeutiche. In particolare sarà presentata l'esperienza della scuola di Pittsburgh in tema di Interpersonal Therapy delle sindromi ansioso-depressive.

 

ABSTRACT

 

TARGETED PSYCHOTHERAPIES IN MOOD DISORDERS: CURRENT STATUS

Ellen Frank, Ph.D.

Professor of Psychiatry

Western Psychiatric Institute and Clinic

University of Pittsburgh School of Medicine

 

In the late 1960’s clinical investigators began to focus on the potential of targeted psychotherapies for unipolar depression.  A little over two decades later, a similar interest developed in the role of psychotherapy (in combination with medication) in the treatment of bipolar disorder.  This presentation will review these approaches, the data supporting their efficacy and their role in the clinical practice of mood disorders treatment.

With respect to unipolar mood disorders, the focus will be on four well-studied treatments: Beck et al.’s cognitive therapy, Klerman et al.’s interpersonal psychotherapy, the problem-solving approach of Catalan et al. and McCullough’s Cognitive Behavioral Analysis System of Psychotherapy (CBASP). The data supporting their efficacy as both acute and maintenance treatment approaches will be reviewed.  The question of whether these targeted psychotherapies are best used alone or in combination with medication will then be addressed.

This will be followed by a similar review of currently available data on four targeted psychotherapeutic approaches to bipolar disorder: psychoeducation, cognitive therapy, interpersonal and social rhythm therapy and family-focused treatment.  Here the outcomes from controlled trials are more mixed. Some studies support the benefit of adding psychotherapy to pharmacotherapy, while others do not.

The presentation will conclude with a discussion of various approaches to teaching these targeted psychotherapies to trainees and to clinicians in practice.

Rende (CS), 5-6 novembre 2004 "GRUPPI ED ISTITUZIONI". Sede: UNICAL, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA CALABRIA; Organizz.: AION ASSOCIAZIONE PER LA RICERCA, LA FORMAZIONE E LA DIFFUSIONE DELLA GRUPPOANALISI E DEL LAVORO ANALITICO NELL'ISTITUZIONE; Info: INFO@ASSOCIAZIONEAION.IT; sandro.rodighiero@aliceposta.it; Fees= euro 50.

ABSTRACT

ERMETE RONCHI:

Emozioni istituzionali e risorsa gruppo

Alle soglie del 21° secolo ci troviamo ad avere una cultura intellettuale più alta e complessa di quella emotiva e questo è un guaio serio, come ci ricorda ad esempio Remo Bodei, riprendendo il Freud di Disagio delle Civiltà. Questo grave squilibrio costituisce, di fatto, una sorta di malattia che rischia di cronicizzarsi a carico di individui, di gruppi e di istituzioni, aggiunge la ricerca psico-socio-analitica. Bodei non è che una delle ormai molte voci autorevoli che convergono su quanto W. R. Bion, già nel 1948, precocemente segnalava nel suo saggio Psichiatria in tempo di crisi.

Il rischio di colludere con un progressivo inaridimento della capacità di coniugare emozioni ed azioni, passioni ed intelligenza, logos ed eros, pensieri e sentimenti, sacrificando il tutto sull’altare di una pretesa razionalità salvifica è quantomai attuale. Spesso operazioni di ri-organizzazione, di ri-strutturazione, di razionalizzazione e anche di supervisione si susseguono senza che tuttavia si ottengano i risultati auspicati. Questo deludente esito di progetti che pure nel tempo hanno sfidato le migliori intelligenze, può essere letto come il sintomo di una progressiva pericolosa scissione tra affettività e competenza professionale in contesto istituzionale. Una qualunque strategia di cambiamento qualitativo rivolta a soggetti individuali e/o a soggetti collettivi che pretenda di fondare le sue mosse sulla sola razionalità ossia su soluzioni che prescindendo dalla risorsa gruppo sono di per se stesse irrazionali.

Così, mentre cresce l’affanno nel tentativo di contrastare l’ansia che progressivamente si produce nel vivere quotidiano e quindi anche nel lavoro istituzionale, di fatto l’esito gruppale di tale prassi fa sì che l’intero sistema resti ostaggio proprio delle emozioni che si pretende di contrastare. Ciò che si cerca di buttar fuori dalla porta rientra con modalità sempre più incomprensibili dalla finestra aumentando il disagio a carico di pazienti, di operatori e del sociale. Anche i migliori progetti di cambiamento personale o istituzionale falliscono quando di fatto negano cittadinanza a quella particolare componente emotiva che si può co-apprendere solamente praticando spazi concepiti e condotti in modo tale da offrire ascolto e cittadinanza all’interazione individuo-gruppo-istituzione. Si potrebbe dire che l’investimento sempre più esasperato in competenze specialistiche individuali scisso e non integrato con un alfabetizzazione gruppale e istituzionale fa perdere ai membri di una istituzione il contatto con il corpo istituzionale; ciò costituisce il nucleo centrale della malattia di molte istituzioni d’oggi e per questa via di molti operatori sanitari e non. Con questo contributo intendo mostrare alcuni aspetti di metodo e di tecnica che la ricerca clinica psicosocioanalitica ha messo a punto per offrire risposte competenti a differenti tipi di domanda: quella tradizionalmente psicoterapeutica che passa per l’individuo e, attraverso il gruppo, fa sentire i suoi benefici sul continuum individuo-istituzione-polis e quella inversa, che si innesca a partire da domande di soggetti plurali e istituzionali che chiedono supporto clinico per perseguire più efficacemente il loro compito primario, producendo per questa via un innalzamento della qualità del vivere quotidiano.

  

GIROLAMO LO VERSO:

Fare Gruppi Terapeutici: la fondazione e la conduzione dei gruppi di terapia analitica.

 

L’evoluzione della pratica e della riflessione sui gruppi, le indicazioni provenienti dalla letteratura e il fatto che gli aspetti operativi vanno considerati come riferimento centrale nel lavoro psicologico-clinico, rendono possibile statuire questo “oggetto” professionale nella sua specificità.

Ciò consente di esplorarlo come fatto mentale e scientifico dotato di una autonomia paradigmatica. Questa autonomia può essere per certi aspetti convenzionale rispetto a pratiche affini e comunque appartenenti alla stessa area psicodinamica e nondimeno indispensabile rispetto alla specificità dell’esperienza in sé.

Se ci interroghiamo sulle qualità essenziali dell’esperienza storica che ha generato il gruppo come oggetto conoscitivo, possiamo sottolineare la particolare scelta iniziale di fare un lavoro psicologico-clinico simultaneamente con più persone, ciò indipendentemente dal contesto in cui esso veniva condotto, dalle sue finalità, dai presupposti dottrinari e dalle appartenenze istituzionali e accademiche dell’operatore.

Questo tipo di lavoro ha condotto ad accorgersi che ciò che è visibile in un gruppo non corrisponde semplicemente ad una sommatoria di comportamenti individuali e che, sul versante psicologico-clinico, ciò che avviene non è spiegabile solo attraverso il confronto con la classica situazione duale psicoanalitica.

Lo stare insieme di più persone in una stanza con regolarità e per lungo tempo, la reciprocità dello sguardo vissuto, il succedersi delle interazioni e la loro pregnanza rappresentativa, il reciproco “toccarsi psichico”, la gestualità, le associazioni sono in qualunque contesto l’immediato e specifico riscontro della situazione “gruppo”: essa è in sostanza un evento affettivo e gestaltrico diverso per molti aspetti da ogni altro tipo di esperienza umana.

Le scoperte relative all’esistenza di una gruppalità interna all’individuo suggeriscono, anche nella situazione psicoanalitica più classica, l’esistenza sul piano simbolico di una molteplicità di presenze. Ciò diventa ancora più evidente quando la situazione terapeutica si svolge all’interno di una struttura consultorioale o psichiatrica: terapeuta e paziente sono costantemente in compagnia dell’Altro, entrambi implicati nell’intera rete di rapporti e di codici significanti presenti nell’istituzione e nelle sue dinamiche.

FRANCESCO DI MARIA:

Teoria e tecnica del colloquio psicologico di gruppo.

 

È possibile individuare gli elementi propri di una dinamica di gruppo? Svilupperemo una rapida rassegna di quelle condizioni proprie della dinamica di gruppo che consentono, agendo contestualmente sul piano di un processo evolutivo, il raggiungimento da parte del gruppo di un  più alto livello di funzionamento, un funzionamento che possiamo definire come capacità di pensare di gruppo “secondario” e “terziario” (si esplicheranno inoltre i concetti di Noità e pensiero duale come effetti di un pensare di gruppo). La Coesione, il Cambiamento, l’Interazione, la dinamica dei ruoli, la struttura della leadership, le culture organizzative: sono queste le condizioni proprie di una dinamica di gruppo.

 

Padova, 6-7 novembre 2004 "PSICOANALISI E TRASFORMAZIONE DELLA SOCIETA'". Organizz.: SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN PSICHIATRIA; Sede: OSPEDALE CIVILE; Info: GRAZIELLA.ARPA@UNIPD.IT; Fees= euro 100.

(Programma preliminare)

 

Padova, 6 – 7 novembre 2004 

   Aula Morgagni  - Policlinico universitario

 

 

Sabato 6 novembre  2004

 

8,30                              ISCRIZIONI E REGISTRAZIONI PARTECIPANTI

9,15                     Maria Pierri  : Introduzione ai lavori e presentazione convegno

9,30                         Maria Pierri    Identità e trasformazione del setting

                      10,00               Carlo Zucca Alessandrelli La psicoanalisi che viene:

                                      l’integrazione del soggetto tra  individuale e sociale

10,30                 coffee break

11,00                   Davide Lopez Trasformazione dell’immagine di sé della donna

11,30            Loretta Zorzi Meneguzzo  Implicazione della resposabilità nel  rapporto di 

coppia

12,00                 discussione generale conduce M. Pierri

 

14.30                 moderatore  e presentazione lavori pomeridiani Fulvio Tagliagambe

14.45                        Fausto Petrella Lavoro psicoanalitico e quadro socioculturale

15.30                        Gabriella Mariotti Cambiamento continuità regressione

16.00                        Sandro Panizza Appunti sparsi d’un cambiamento d’epoca:

   tra conoscenza ed esperienza

16.30                      pausa

 

16.45          Silvia Corbella    Il gruppo, anello di congiunzione trasformativa,

       tra individuo  e   società

17.15                        Monica Fabra   Cambiamenti di prospettiva nel gruppo

 

17.45                        discussione generale – conduce Fulvio Tagliagambe

 

 

Domenica 7 novembre

                       

 9.15            Presentazione dei lavori - Moderatore Fulvio Tagliagambe

 9.30            Sisto Vecchio Essere giovani al tempo del malessere

10.00            Silvio Zucconi “Del conversare” in psicoanalisi

10.30             Paola Bennati             Segnali di vita

11.00                 coffee break

11.15            Agostino Racalbuto  Società e trasformazioni

11,45             Discussione generale condotta da Viviana Vilicogna         

12,15            Questionario di valutazione ECM

12,45  CHIUSURA DEL LAVORI

                         Responsabile Scientifico

                                    M. Pierri

 

 

Pesaro, ottobre2004-maggio2005 CORSO DI FORMAZIONE PERMANENTE ALLA PSICOTERAPIA INFANTILE. Sede: PIAZZALE COLLENUCCIO, 20 - PESARO; Info:mariateresafederici@virgilio.it; Fees=  euro 1272.

 

Roma, novembre 2004-gennaio 2005 "LE TEORIE PSICOANALITICHE SUI GRUPPI: LORO APPLICAZIONI NEL PICCOLO GRUPPO CLINICO E NELL'ANALISI DEI GRANDI GRUPPI SOCIALI". Organizz.: ISTITUTO ITALIANO DI PSICOANALISI DI GRUPPO; Sede: IIPG - VIA DELLA GIULIANA, 38 - ROMA; Info: iipg@libero.it; IIPGCATANIA@VIRGILIO.IT; Fees= euro 60.
   
Milano, novembre 2004-giugno 2005 Corso "L’incidenza del linguaggio cinematografico nell’interpretazione dei sogni e nel setting analitico" 28 novembre 2004 – 4 giugno 2005. Organizz.: CENTRO ITALIANO DI PSICOLOGIA ANALITICA -  CIPA Istituto di Milano Via Donizetti 1/A, Milano; Fees= euro 200.

Domenica 28 novembre 2004

ore 09.00-10.00 Psicoanalisi e tragedia. Presentazione dei simboli e dei temi del film: Edipo Re, regia di Pier Paolo Pasolini

                                                           Dott.ssa Buchli, Dott.ssa Vezzoli

 

ore 10.00-12.00 Presentazione di materiale clinico sui contenuti simbolici del film con l’intervento dei partecipanti

 

ore 12.00-14.00 Discussione

 

Sabato 11 dicembre 2004

ore 09.00-10.00 Poesia, creatività, storicità, individuazione. Presentazione dei simboli e dei temi del film: Il cielo sopra Berlino, regia di Wim Wenders

Dott.ssa Buchli, Dott.ssa Vezzoli

 

ore 10.00-12.00 Presentazione di materiale clinico sui contenuti simbolici del film con l’intervento dei partecipanti

 

ore 12.00-14.00 Discussione

 

Sabato 22 gennaio 2005

ore 09.00-10.00 L’adolescenza inquietante. Presentazione dei simboli e dei temi del film: Elephant, regia di Gus von Sant

                                                           Dott.ssa Buchli, Dott.ssa Vezzoli

 

ore 10.00-12.00 Presentazione di materiale clinico sui contenuti simbolici del film con l’intervento dei partecipanti

 

ore 12.00-14.00 Discussione

 

Sabato 5 febbraio 2005

ore 09.00-10.00 Matrimoni impossibili. Presentazione dei simboli e dei temi del film: Ti do i miei occhi, regia di Iciar Bollain

                                                           Dott.ssa Buchli, Dott.ssa Vezzoli

 

ore 10.00-12.00 Presentazione di materiale clinico sui contenuti simbolici del film con l’intervento dei partecipanti

 

ore 12.00-14.00 Discussione

 

Sabato 12 marzo 2005

ore 09.00-10.00 Relazioni impossibili e incastri perversi. Presentazione dei simboli e dei temi del film: L’odore del sangue, regia di Mario Martone

                                                           Dott.ssa Buchli, Dott.ssa Vezzoli

 

ore 10.00-12.00 Presentazione di materiale clinico sui contenuti simbolici del film con l’intervento dei partecipanti

 

ore 12.00-14.00 Discussione

 

 

Sabato 9 aprile 2005

ore 09.00-10.00 La famiglia che annienta. Presentazione dei simboli e dei temi del film: L’eredità, regia del Gruppo Dogma

                                                           Dott.ssa Buchli, Dott.ssa Vezzoli

 

ore 10.00-12.00 Presentazione di materiale clinico sui contenuti simbolici del film con l’intervento dei partecipanti

 

ore 12.00-14.00 Discussione

 

 

Sabato 7 maggio 2005

ore 09.00-10.00 Il capro espiatorio. Presentazione dei simboli e dei temi del film: Dogville, regia di Lars von Trier

                                                           Dott.ssa Buchli, Dott.ssa Vezzoli

 

ore 10.00-12.00 Presentazione di materiale clinico sui contenuti simbolici del film con l’intervento dei partecipanti

 

ore 12.00-14.00                           Discussione

 

Sabato 4 giugno 2005

ore 09.00-10.00 Situazioni di catastrofi e temi apocalittici. Presentazione dei simboli e dei temi del film: Il tempo dei lupi, regia di N. Aneke

                                                           Dott.ssa Buchli, Dott.ssa Vezzoli

 

ore 10.00-12.00 Presentazione di materiale clinico sui contenuti simbolici del film con l’intervento dei partecipanti

 

ore 12.00-14.00                           Discussione


Milano, 25 settembre 2004 

XXXV CONVEGNO A SEMINARI MULTIPLI DELLA SPI; Sede: HOTEL MICHELANGELO, MILANO, VIA SCARLATTI; Info: Segretario Scientifico della S.P.I., Prof. Giuseppe Berti Ceroni

Società Psicoanalitica Italiana – Via Corridoni 38, 20122 MILANO  Fees= euro 126.

Programma:

 

09.00-10.00 Registrazione dei partecipanti e caffè di accoglienza 

10.00-13.30 Seminario (1a tranche)

13.30-14.30 Lunch 

14.30-18.00 Seminario (2a tranche)

18.15-18.45 Questionario di apprendimento ECM

 

N.1 - ANNA MARIA PANDOLFI

 

La ” crisi evolutiva della psicoanalisi”. Discussione su Il metodo e le tecniche.

 

Si propone di discutere la problematica della “crisi della psicoanalisi” della quale da molto si parla .Si ritiene che tale crisi sia reale e multideterminata e possa essere  interpretata nella accezione psicoanalitica di espressione di un bisogno di cambiamento nella continuità, quindi espressione di vitalità, di salute, di possibili capacità evolutive. Analogamente a quanto avviene per le persone, per le gruppalità, per le istituzioni. Dare  a ciò un destino evolutivo è compito degli psicoanalisti, che del resto in parte già lo stanno facendo, ma in modo non abbastanza ufficializzato, esplicito, riconosciuto e percepito anche all’esterno. Questa crisi sembra  riguardare in particolare l’assetto clinico della psicoanalisi anche nelle sue formulazioni relative alle tecniche e al setting, per come si è istituzionalizzato, mantenuto, cristallizzato nel tempo soprattutto a livello formativo. Si discute l’utilità anzi la necessità che la psicoanalisi in quanto strumento clinico allarghi i suoi confini , le sue competenze, i suoi significati anche e ben al di là della tecnica classica. Sì da poter essere e diventare uno strumento efficace anche per quelle persone che la tecnica classica o para-classica non può trattare e che comunque la psicoanalisi può trattare e che costituiscono una fascia notevole dei nostri potenziali pazienti, in particolare i casi  gravi. Lo psicoanalista deve diventare capace fin dall’inizio , di essere tale, anche” senza divano”. La psicoanalisi clinica ha il duplice compito di rivisitare, ripensare criticamente e modificare alcuni dei suoi assetti, divenendo attenta più al metodo che alle specifiche tecniche.  Si propone quindi una discussione approfondita sulle relazioni e le differenze tra il metodo della psicoanalisi e le tecniche molto variegate in cui esso si declina.

 

 

 

 

 N. 2 - GUIDO BUFFOLI

 

Favorire la crescita dei  bambini intuizioni  preconsce delle favole riguardo alle dinamiche sane e patologiche dello sviluppo infantile ed adolescenziale comparazioni con storie inventate e disegnate dai bambini  in terapia aiuti terapeutici e aiuti delle favole

 

In una terapia  ho fatto la fantasia che un bambino mi dicesse: “ Prima credevo che la vita fosse facile e che io non ero capace di far niente,perciò ai miei genitori era toccato il bambino più stupido,ora  ho capito che è difficile per tutti ma 

anche una bella impresa per chi ci vuol provare “ , nella realtà quel bambino mi disse: “ Prima ero troppo piccolo ora sono diventato grande e non ho più paura .”  Le fiabe hanno sempre avuto il pregio di  non negare , di non nasconderel a complessità della vita,fornendo indicazioni e speranze sul come affrontarle e come scriveva B.Bettelheim nel suo notevole libro “Il mondo incantato” la favola mentre intrattiene il  bambino gli permette di conoscersi e favorire lo sviluppo della sua  personalità, A.  Marcoli nel suo libro “ Il bambino nascosto “ presenta favole agli adulti per aiutarli a capire i loro figli. Esistono autori che hanno cercato di raccogliere tutte le favole note in  un corpo unico di oltre venti volumi e ancora Bettelheim affermava che non basterebbe un solo libro a rendere giustizia dei contributi  delle fiabe al mondo dell’infanzia, ma noi psicoanalisti che ne pensiamo?  Nei nostri tempi in cui crisi, dubbi e spinte mortifere ricordano  corto oscurantismo medioevale “ La spada nella roccia “ ed “Il signore degli Anelli“ mostrano percorsi paralleli verso la crescita, l’emancipazione e la genitalità. Nelle favole, forma d’arte unica simile ma diversa dalla mitologia, si  possono scoprire notevoli intuizioni ma soprattutto quella saggezza umana che ha  riconosciuto al bambino l’essere ed il divenire  persona.

In questo seminario vorrei intercalare vignette cliniche ,contenenti storie raccontate  in vario modo da piccoli pazienti, con vignette tratte da autori come  Afanas’ev, Dickens, Wilde , Capuana , Collodi , Andersen  , Grimm ed altri  ed auspico che colleghi interessati a queste tematiche possano portare contributi specifici nella speranza di aprire insieme un portale particolare per un confronto psicoanalitico-sciamanico con  Merlino, Gandalf  e Albus Silente.

 

 

 

 

N. 3 – GIUSEPPE BALLAURI

 

Il trauma  nella psicoanalisi  dei comportamenti violenti e delle nevrosi,attraverso la fiction cinematografica con la visione del film di P. BrooK :Il Signore delle mosche,e un episodio televisivo della serie Ai Confini della realtà.

 

3)Il tema del seminario nasce dall’esigenza di affrontare il problema della aggressività e della violenza,dopo gli accadimenti  sconvolgenti e traumatici verificatisi negli ultimi due anni in  Italia (G8) e nel Mondo (Tween Towers e guerre).

La fiction cinematografica può essere un utile strumento per aiutare a “pensare” a questi avvenimenti da un vertice psicoanalitico, in considerazione del fatto che la dimensione  dello spettatore, durante la visione di un film ,è uno stato sospeso tra veglia e sonno , che permette  il sorgere dell’immaginazione creativa,della reverie e che può essere paragonata con un po’ di cautela alla relazione paziente-analista, durante una seduta , in cui entrambi i partner della coppia cercano di sospendere il pensiero vigile e razionale per lasciarsi andare alle libere associazioni.

Il film Il Signore delle mosche avrà lo scopo di affrontare il tema della  violenza  secondo la teoria di Bion, ma durante la discussione si potranno senz’altro presentare altri modelli d’interpretazione,che i partecipanti potranno suggerire.

L’episodio della serie Ai confini della realtà,intitolato la Giostra ,ci permetterà di affrontare la coazione a ripetere, proponendoci più spunti per riflettere  sulla clinica delle nevrosi e sulla teoria del trauma proposta da Freud.

 

 

 

N. 4 - MAURO MANCIA & GIUSEPPE MOCCIA

Memoria, inconscio e funzioni terapeutiche: la psicoanalisi in dialogo con le neuroscienze

 

La scoperta della memoria implicita da parte delle neuroscienze ha favorito una revisione e un ampliamento del concetto di inconscio. Per Freud, l’inconscio è dinamico, legato alla rimozione fin dai primi periodi della vita. Sappiamo ora che le esperienze emozionali e affettive delle prime relazioni del bambino con la madre e l’ambiente in cui cresce non possono essere rimosse in quanto le strutture della memoria esplicita, necessarie per la rimozione, non sono mature prima dei 2-3 anni di vita. Pertanto le esperienze presimboliche e preverbali del neonato possono solo essere depositate nella memoria implicita. Esse costituiranno la struttura fondante un nucleo inconscio del Sé non rimosso.

L’identificazione dell’inconscio (rimosso e non rimosso) con la memoria (rispettivamente esplicita ed implicita) permette alcune ipotesi sulla organizzazione anatomo-fisiologica delle funzioni inconsce della mente.

Queste nuove acquisizioni, oltre ad arricchire il concetto di inconscio, portano un contributo significativo alle teorie del transfert e del sogno e conseguentemente alle funzioni terapeutiche dell’analisi. Il transfert, inteso nella sua qualità organizzazionale, esprimerebbe la sua funzione di traduzione di contenuti inconsci, anche non rimossi, nella strutturazione della relazione sè-altro e rappresenterebbe una forma di modulazione affettiva piuttosto che uno spostamento distorcente della libido e dell'aggressività. Nel transfert, una attenzione particolare dovrà essere data alle modalità comunicative del paziente, in particolare alla voce e alla struttura del suo linguaggio. Un contributo essenziale alla scoperta dell’inconscio non rimosso verrà dall’analisi dei sogni.

Le funzioni terapeutiche del lavoro analitico passano attraverso una ricostruzione che può essere ottenuta con il lavoro sull’inconscio rimosso e non rimosso. I sogni, in particolare, in virtù delle loro capacità simbolopoietiche, possono trasformare simbolicamente esperienze, fantasie e difese presimboliche, rendendole verbalizzabili e pensabili anche senza il ricordo.

 

 

 

 

N. 5 - MARIA CHIARA RISOLDI, PATRIZIA SALATIELLO, ANNA VACAVA

 

Guerra e dopoguerra: esperienze, pensieri  e domande

 

La drammaticità del nostro tempo  ci chiede di confrontarci con le conseguenze delle guerre moderne. Con i traumi di chi le vive. Con i traumi di chi vi assiste. E con i traumi di chi corre in aiuto di chi le vive. Dalla tragedia dell’11 settembre 2001, e con il susseguirsi di vicende belliche,  si assiste ad un vero e proprio boom dell’area della psicologia dell’emergenza nell’ambito degli aiuti umanitari. Che cosa significa portare aiuto psicologico? Che cosa succede nella psiche di chi parte per portare aiuto? Si potrà e come, quando tutto è a soqquadro e si è in preda al disorientamento e al panico, far funzionare in qualche modo la mente? E qual è lo spazio minimo di cui si ha bisogno perché accada? Può essere utile la presenza di qualcuno che aiuti a elaborare l’angoscia delle èquipe presenti nelle emergenze o in quel momento  viene privilegiato il fare e l’elaborazione può semmai avvenire in un secondo tempo?  E ancora : spesso le popolazioni in guerra hanno culture familiari sociali, politiche, diverse dalla nostra. Quante sarebbero  le variabili sulla tecnica, non sulla teoria psicoanalitica, da modificare  anche in base a questi parametri? Che relazione ci sarà tra la mancanza di un contenimento della paura e dell’angoscia e lo scatenamento del sadismo ? Le proponenti il seminario hanno fatto,  o stanno organizzando, diverse esperienze sul campo. A partire dalle storiche esperienze di Freud, si interrogano  sul ruolo e sulla funzione degli psicoanalisti interessati ad essere coinvolti nelle drammatiche vicende della attuale violenza sociale.

 

 

 

 

N. 6 - FRANCO DE MASI

 

Il ritiro psicotico e la compromissione del senso di realta'

 

Nei  pazienti gravi un utile elemento di riflessione analitica dovrebbe venire dallo studio di quelle strutture psicopatologiche, specifiche per  ogni  paziente, che si sviluppano nell'area che ha portato a fallimenti dell'identità personale

Ritengo, pertanto, che sia necessario distinguere il mondo della fantasia o dell'immaginazione, che è alla base della nostra capacità di sognare, cioè di prefigurare la realtà psichica ed emotiva, dal ritiro nella fantasia.

In questo ritiro, che si prepara nell'infanzia, avviene quella dissociazione dalla realtà psichica che costituisce la premessa per  la futura proliferazione delirante.  
Nel corso delle terapie di pazienti adulti, che sono andati incontro a uno stato psicotico, è spesso possibile ricostruire lo stato di ritiro infantile e capire come il loro dissociarsi dalla realtà sia stato ignorato o incoraggiato inconsapevolmente dai genitori.

I bambini destinati a sviluppare una psicosi entrano nel mondo dissociato non solo per difendersi dall'angoscia o dalla solitudine, ma anche per il piacere di sperimentare un'illusoria autosufficienza gratificante e un'onnipotenza che rende ogni cosa  possibile.

Le operazioni mentali che avvengono nel ritiro  non sottostanno alle leggi del funzionamento psichico normale. Non possono essere rimosse   nè essere "sognate" per essere trasformate in  pensieri.

Queste strutture, che si sviluppano precocemente e in modo autonomo,  devono essere ricostruite e ricomprese nella loro genesi al fine di aiutare il paziente a sottrarsi al loro dominio.

Per mezzo di esemplificazioni cliniche  il seminario dovrebbe cercare di fare luce sui modi con i quali è possibile raggiungere il paziente nel suo ritiro, per aiutarlo a riemergere.

 

 

 

N. 7 - MARZIA MORI UBALDINI

 

Trauma precoce: evoluzione nella teoria e nella clinica

Introdurrò l’argomento con alcune riflessioni sui cambiamenti della teoria psicoanalitica  che  riguardano  il peso evolutivo dell’incontro con l’ambiente neonatale  nelle relazioni oggettuali  successive. I  recenti apporti delle nuoroscienze e le affinate osservazioni  della  infant  research,  che ha   studiato l’ intensa attività mentale del neonato,   hanno aumentato  la nostra consapevolezza circa la significatività e la delicatezza    dell’incontro del neonato con i care-givers.

Appare attualmente   sostenibile    l’ipotesi di eventi particolarmente gravi nei primi anni di vita  possano provocare  traumi che  disgregano  i nessi ed interrompono e distorcono il senso degli scambi  affettivi, danneggiando la capacità di costruzione di identificazioni corrette a livello cognitivo- affettivo. I traumi precoci possono influenzare tutte le procedure negli scambi relazionali originari e,  quanto più il trauma è precoce, tanto più viene alterata la competenza comunicativa e quindi la capacità di costruzione di senso.

Il lavoro che porto  in questo seminario è frutto di una ricerca clinica su patologie gravi,che ha accompagnato tutta la mia vita professionale.

Sostenuto da esempi clinici esso descrive  i segni che i trauma precoci lasciano nel paziente adulto.

I traumi  a volte sono tanto precoci da non potersi fare ricordo,rimangono incistati nel corpo oppure  impediscono  alla relazione di formarsi al di fuori di un  rigido sistema  che oscilla fra  idolatria  e persecuzione.

Il terrore per l’incontro per l’incontro affettivo e per il cambiamento ostacolano inconsciamente  una stabile alleanza terapeutica ed il processo analitico si può insabbiare per lunghi periodi.  Ipotesi fondamentale è  che se l’analista riconosce per tempo il paziente affetto  da danni per trauma precoce e riesce ad approntare l’assetto mentale  adatto per la cura  del nucleo  che è stato danneggiato  all’origine della vita mentale, allora  egli potrà evitare  alcune delle reazioni terapeutiche negative che spesso portano ad   tempestose interruzioni.

Soprattutto però si possono evitare al paziente pericolose cadute in crisi di panico, dissociazioni,reazioni psicosomatiche e il riprodursi di   cambiamenti catastrofici  con pericolosi acting autolesivi.

Il seminario intende approfondire questo tema, portando,  attraverso esempi clinici, la descrizione delle  procedure particolari   opportune e utili per riuscire a creare un’area relazionale nuova non distorta dal trauma. E’  quasi come l’innesto di una cellula staminale, che  con molta pazienza bonifica,almeno in parte, l’area del danno che il trauma  produce  nelle relazioni affettive.

 

 

 

 

N. 8 - Paolo Fonda

 

Fusionalita’,  traumi  precoci,  aggrappamento

 

 

Vorrei discutere di pazienti adulti, nei quali riscontriamo esiti di traumi precoci, relativi a una delicata epoca, sostanzialmente preedipica. Approfondirei sopratutto alcune costellazioni difensive, che createsi a seguito di bruschi traumatici “svezzamenti”, avvenuti nello stretto passaggio dall'“illusione di unione onnipotente”, ricca di fusionalità, alla condizione di prevalente separatezza. Il bambino si trova di fronte a un traumatico insostenibile dolore e ad angosce persecutorie che non possono essere rappresentate nella sua fragile mente. Se ne può difendere con una reazione di intenso aggrappamento tendente ad annullare la distanza con l'oggetto, annullando con ciò anche il costituendo spazio potenziale necessario al pensare. In questa sorta di “claustrum”, dove prevale l’immobilità in un’atmosfera SP, si crea un vissuto ampiamente non mentalizzato (un fantasma) di un sé inestricabilmente aggrappato all'oggetto che, installandosi nel mondo interno, vi produrrà tenaci effetti limitanti sulle potenzialità relazionali e vitali. Discuteremo casi clinici e degli aspetti tecnici, che possono portare allo “scioglimento” dell’aggrappamento e alla riconnessione con il “tesoro” – la buona relazione oggettuale antecedente la “catastrofe” – tenacemente nascosto e protetto fino quasi alla fine dell’analisi.  

 

 

 

 

N. 9 - Daniela Scotto di Fasano

 

Indovina chi viene in seduta oggi...

Vorrei esplorare con i colleghi, a partire dalla presentazione di una mia relazione, come pensare quelli che fino a non molto tempo fa erano considerati "disturbi" (quando non addirittura agiti) dell'ortodossia del trattamento psicoanalitico.

In particolare, il riferimento è alle psicoanalisi di bambini e di adolescenti, nell'avvio e nel corso delle quali è sempre stato impossibile escludere del tutto e per sempre il contatto con i genitori (e spesso con i familiari) del paziente.

Il mio quesito riguarda la possibilità che costoro (che un tempo si tendeva a 'circoscrivere' in spazi limitati e il più possibile extra-trattamento, affidandone il 'contenimento' a colleghi) oggi non solo potrebbero non risultare di 'ostacolo' al nostro lavoro ma, addirittura, rappresentare per l'analista un utile vertice osservativo, in grado di integrare e allargare il campo analitico, diventando, per la coppia analitica al lavoro, i "migliori colleghi".

In questa luce, l'osservazione acquisirebbe lo status di strumento prezioso, sia dal vertice del genitore (che è in tal modo messo in grado di capire con quali strumenti e in che modo lavora l'analista) sia dal nostro, arricchiti da impreviste competenze genitoriali su quel soggetto, loro figlio, nostro paziente.

Inoltre, mi piacerebbe esplorare un'evenienza che, almeno nella mia esperienza, accade sempre più frequentemente con alcuni pazienti, cioé il fatto che questi chiedano di far intervenire (o, senza chiedere, accada che facciano intervenire)  in seduta uno o più 'altri' (coniuge, genitore, altro) nel corso della loro analisi.

I quesiti sui quali mi vado interrogando concernono le eventuali caratteristiche di questi pazienti, da un lato, e, dall'altro, il modo in cui si debbano pensare tali evenienze - "rotture di setting"? Semplici accidenti? Preziose e impreviste risorse? - alla luce della possibilità che abbiano da insegnarci qualcosa. In questo caso, cosa? E comunque, cosa in relazione al modo in cui concettualizziamo il setting?

 

 

 

N. 10 - PAOLA MARION E PAOLO FABOZZI

Origini e finalità del processo interpretativo nello Zwischenreich tra paziente e analista

Il tema dell'interpretazione attraversa l'intero arco temporale della psicoanlaisi, occupando una posizione centrale nella riflessione e nello sviluppo del suo pensiero teorico-clinico. Se si ripensa ad alcuni grandi mutamenti teorico-clinici che hanno attraversato il movimento psicoanalitico nel corso della sua storia, si può affermare che l'interpretazione sia collocabile in un luogo delimitato ad un estremo dalla pretesa che la psicoanalisi trasmetta un sapere oracolare che impone al paziente una
visione forte della realtà (esterna e interna) e, all'altro estremo, da un relativismo che sfocia nella simmetrizzazione tra paziente e analista. Nel luogo intermedio che potenzialmente viene a crearsi tra questi due estremi, l'interpretazione può diventare una visione altra ed estranea, e per questo differenziante, che in quanto tale riorganizza in misura minore o maggiore quanto il paziente porta in sedute, e attribuisce in questo modo un significato diverso da quello costruito dal paziente; soprattutto, essa si nutre del contributo del paziente, e avrà allora l'ulteriore compito di facilitare la scoperta di ciò che è nuovo, di ciò che è stato sperimentato per la prima volta.  A partire dalla presentazione di due lavori originali e attraverso materiale clinico, il Seminario propone una riflessione su due punti: 1) come originano le interpretazioni nell'analista e nello spazio analista-paziente; 2) la funzione che l'attività interpretativa svolge nell'organizzazione dei processi psichici interni. Un primo riferimento bibliografico è rappresentato dagli scritti contenuti in: "Forme dell'interpretare" (a cura di Paolo Fabozzi), Franco Angeli Editore, 2003.

 

 

 

N. 11 - FRANCESCO NAPOLITANO

 

Passività, Passione, Sublimazione.

 

I tre termini del titolo si riferiscono a un mio percorso di ricerca iniziato quattro anni fa, sul quale mi piacerebbe attivare uno scambio, e che descrivo perciò brevemente. All’epoca, punto di partenza è stato il mio interesse per la coppia concettuale attività/passività, con lo scopo di rintracciare le ragioni del primato psichico assegnato da Freud alla meta pulsionale rispetto all’oggetto. Ho cominciato così a studiare la storia pre-freudiana della coppia attività/passività, puntando da un lato alla filosofia greca e dall’altro alla rivoluzione filosofica seicentesca, che di quella filosofia segna un parziale tramonto, e scoprendo per strada la ricchezza psicoanalitica dei dibattiti filosofici su attività e passività, quando siano interpretati in chiave freudiana. Come spesso accade, il vagabondaggio storico ha prodotto, in parziale deroga al progetto iniziale, un lavoro imprevisto (Sulla storia pre-freudiana della coppia attività/passività, Rivista di psicoanalisi, 2002, 4), che ha poi funzionato da trampolino per una ricerca estensiva sulla passione, con particolare riferimento agli esiti sublimati della stessa. In itinere, i risultati di questa ulteriore, appassionante deviazione dalla rotta prevista sono stati annotati in un diario di bordo in corso di stampa presso Boringhieri. Inutile dirlo, essi sono costituiti prevalentemente da domande (la speranza è che siano però ben poste) concernenti prevalentemente origine e ruolo della passione di conoscere nell’ontogenesi e nella cura, intesa, quest’ultima, come recidiva d’amore (e di odio) e rinnovato flusso di quelle stesse passioni che animarono l’infanzia (i corsivi rimandano a termini freudiani presenti in La Gradiva). Chi fosse interessato a cercare con me possibili risposte e ulteriori domande, prima dell’eventuale incontro milanese potrebbe visitare il mio porto di partenza del 2002.

 

 

n. 12 - ALBERTO MARIA COMAZZI E LEOPOLDA PELIZZARO FRISIA

 

La morte incalza: l’analista, il lutto e la riparazione

 

Cercheremo di sviluppare come recare sollievo al dolore provocato dall’attesa della morte e poi dal lutto, può essere individuato e riconosciuto nel recupero di una capacità di condividere, con l'aiuto dell'analista, la comprensione e la percezione di una nuova bellezza in altri oggetti vivi, soprattutto all'interno del rapporto con l'analista.

Nella possibilità di trasformazione che gli offrirà l'analista, il soggetto in lutto potrà trovare un limite al suo dolore e un luogo mentale dove depositare nell'oblio la persona scomparsa. Discussione centrata su sequenze cliniche significative, materiale raccolto in anni di lavoro presso il Servizio di Psicologia Medica del Nord Italia Transplant al Policlinico di Milano, dove il dr. Comazzi assiste le famiglie che hanno donato gli organi di un loro congiunto morto improvvisamente e presso il Servizio di Psicologia dove la dr.ssa Pelizzaro lavora con pazienti terminali e con i loro famigliari all’Hospice del dipartimento Oncologico dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano. Inoltre saranno discussi casi clinici seguiti nella stanza d’analisi, al di fuori dell’Istituzione.

 

 

 

n. 13 - Giuseppe Berti Ceroni (Bologna), Marco Chiesa (Londra), Giovanni Foresti (Pavia), Angela Gesuè (Milano), Roberto Goisis (Milano), Giuseppe Luoni (Roma) e Giuseppe Sabucco (Milano)

 

Malattia mentale e sofferenza esistenziale: punti di vista dal campo psicoanalitico.

La proposta epistemologica che appare nella premessa della legge di riforma psichiatrica in discussione- pare senza molto successo- in parlamento, di contrapporre malattia- di competenza medica-e sofferenza esistenziale- di competenza di chi se la prende: medici, psicoterapeuti, religiosi, cultori di altre scienze umane- è evidentemente questionabile, anche per come dissocia due enti- la malattia mentale e la sofferenza esistenziale-, che varie correnti psicologiche-psicoterapeutiche e la psicologia-psichiatria sociale avevano invece con fondati motivi e ben collaudate ricerche variamente collegato.

L’occasione può prestarsi per riprendere un tema poco trattato e con poca chiarezza in psicoanalisi: la psicoanalisi è una terapia che guarisce- almeno per un arco dell’esistenza- da certe malattie? O viceversa soltanto cura- o si prende cura- della complessa personalità dell’analizzando, senza proporsi intenti terapeutici? Può, come secondo aspetto della questione, lenire e fare meglio intendere sofferenze esistenziali, impedendo che diano luogo a malattie, fungendo quindi da fattore di prevenzione?

Ricerche, esperienza clinica, singoli casi possono colloquiare su queste domande, senza essere sopraffatte da teorie. Per facilitare una discussione aperta e profonda su queste questioni, i promotori porteranno spunti di discussione invece che relazioni tornite.

N. 14 - FABRIZIO FRANCHI, ALESSANDRO BRUNI, ANA JURAGA, STEFANIA PALLOTTA,

TOMMASO PARISI, GIOVANNI SIRIANNI, CLAUDIA SPADAZZI.

 

La malattia somatica:

affezione di un organo o dell’interezza dell’uomo?

Il gruppo “Synaptica”, da oltre 10 anni, porta avanti un’attività sperimentale teorico-clinica, nell’intento di integrare l’anamnesi medica di pazienti affetti da malattie organiche, con l’indagine sulla personalità e sulla storia familiare, ricavata adoperando un vertice psicoanalitico. Il gruppo è composto da psicoanalisti quasi tutti con un’esperienza di medicina clinica in vari settori.

Tenendo presenti le teorie e le esperienze che hanno utilizzato un vertice psicoanalitico per affrontare il campo difficile della psicosomatica, Il gruppo ha messo a punto un setting clinico originale, aperto sul piano teorico ad apporti diversificati e finalizzati alla prospezione binoculare della malattia d’organo. Il metodo prevede una serie di incontri con il paziente ed un lavoro parallelo dell’equipe nel quale vengono contemporaneamente confrontati l’anamnesi medica, la storia familiare e le sue derive transgenerazionali, gli elementi della personalità del paziente ed il loro dispiegarsi in relazione all’insorgenza della malattia. L’equipe di analisti, utilizzando le possibilità euristiche che si attivano in un assetto di gruppo di lavoro a finalità analitica, si cimenta nel disaggregare, espandere ed amplificare il materiale clinico seguendo i gradienti rizomatici delle associazioni libere, fino all’emersione di una nuova rete di nessi, intrecci ed intersezioni, che ri-significano il senso della malattia nel contesto della storia del paziente.

Programma del seminario.

Mattina. Saranno presentati, in un dialogo intrecciato, la prospezione teorica, unitamente alla descrizione del metodo utilizzato e la storia del gruppo, unitamente ad una riflessione sul funzionamento analitico di questo tipo di setting di gruppo.

 

Pomeriggio. Sarà offerta ai colleghi, in via sperimentale, la possibilità di condividere in un gruppo più allargato la “gestazione” di un “caso clinico”. Verrà presentato previamente il materiale ricavato dai colloqui con un paziente, quindi il gruppo sarà invitato a lavorare secondo il metodo proposto. In terza istanza il risultato del lavoro del seminario sarà confrontato con la ri-significazione già da noi precedentemente restituita al paziente.

 

 

 

n. 15 - Anna Ferruta, Arrigo Lucchin, Mario Marinetti

 

Pazienti difficili da raggiungere: nuovi disagi nella mente e nella tecnica dell’analista ?

 

Il Seminario affronta casi clinici caratterizzati da una spiccata eterogeneità dei livelli mentali e relazionali, accostati gli uni agli altri e non comunicanti tra loro.

Viene messa in luce la responsabilità dell’analista nell’indirizzare i suoi interventi sul “fatto scelto” e sui rischi di impasse conseguenti alla difficoltà di operare in contesti così disomogenei, in cui aspetti evoluti e regrediti,  capacità di simbolizzazione e sensorialità primitiva, sono accostati in modo paralizzante. L’analista si trova collocato nella condizione

* o “analizzare” le comunicazioni del paziente, individuando lo stato del transfert e l’interpretazione “giusta” ma trasformando il paziente inconsciamente in un oggetto non vivo, invece di incontrarlo relazionalmente nella posizione di un soggetto capace di elaborare ed entrare in contatto.

* oppure di essere un vivo recettore della fame di sensorialità del paziente, che tuttavia non riesce a fare uso dell’oggetto-analista come portavoce della sensorialità primitiva e delle protoemozioni, perché dispone di un’organizzazione mentale scissa, che entra in funzione in automatico.

Il privilegiare l‘uno o l’altro approccio lascia immutata la situazione; può accadere allora  che l’analista si sorprenda a pensare di ricorrere ad altre vie rispetto a quelle che gli sono peculiari (setting, analisi del transfert, uso del controtransfert, interpretazione).

Questo Seminario prende avvio da sequenze di sedute di due pazienti che, pur  motivati a fare un’analisi per affrontare i loro problemi relazionali, pongono all’analista una particolare difficoltà a trovare i modi per raggiungerli nei nuclei emotivi più profondi e potere così dispiegare lo strumento elettivo dell’analisi e della trasformazione psichica, la rappresentazione di parola:

* una paziente si mostra raggiungibile solo quando compaiono parole dotate di una particolare qualità sensoriale, fuori dal loro “significato”.

* un paziente maschera sotto abiti femminili il suo sentire, così come deforma la comunicazione in seduta con sogni e parole che “nascondono”lui e “appagano” l’analista.

L’approfondimento concerne aspetti teorici relativi al funzionamento della mente dell’analista, quando si sente “sospinto” verso moti di “evasione” dal metodo,  e alcune articolazioni della tecnica in seduta (le parole che toccano, tenuta del setting, terzietà,  rapporto tra scissione e rimozione).

Questo Seminario è frutto della ricerca sulla clinica delle patologie gravi da parte di un Gruppo di Studio del Centro Milanese di Psicoanalisi che vi lavora dal 1996 (Fabio Benini, Stella Bolaffi Benuzzi, Valeria Egidi Morpurgo Anna Ferruta, Tebaldo Galli, Arrigo Lucchin, Noé Loiacono, Mario Marinetti, Michele Stuflesser, Rossana Russo, Domenico Sartorelli, Rosetta Schlesinger Pareyson).

Milano, 16- 18 settembre 2004 XIII  CONGRESSO  NAZIONALE  AMISI; IPNOSI E PSICOTERAPIA IPNOTICA NELLA PRATICA DEL MEDICO E DELLO PSICOLOGO; Sede:Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano; Organizz.: AMISI Associazione Italiana Studio Ipnosi; Info: 13ipnosi@virgilio.it  ; fees= euro 160.

RAZIONALE SCIENTIFICO

Il XIII Congresso Nazionale della Associazione Medica Italiana per lo Studio della Ipnosi A.M.I.S.I. che si terrà  dal 16 al 18 settembre 2004 presso l’Università Cattolica di Milano ha come tema principale “Ipnosi e Psicoterapia Ipnotica nella pratica del medico e dello psicologo”, e come  obiettivo di riferimento “Un progetto per il miglioramento della vita”. Esso si riferisce, nel complesso, alla necessità di porre la conoscenza dell’Ipnosi e della sua naturale applicazione terapeutica, che è la Psicoterapia Ipnotica, presentandole come elementi moderni, attuali e scientifici, generatori della psicoterapia come scienza ormai acquisita e indispensabile per il trattamento dei disagi e delle sofferenze psicologiche e psicosomatiche.

 

I destinatari cui il Congresso si rivolge sono professionisti laureati in Medicina e Chirurgia, oppure in Psicologia, anche se non già specializzati in Psicoterapia. Perciò, oltre a permettere ai numerosi specialisti in materia, usciti recentemente dalle Scuole riconosciute dallo Stato, di mantenere un necessario aggiornamento della loro esperienza e del loro sapere, uno degli obiettivi importanti è proprio fare acquisire conoscenze teoriche sul tema dell’impiego dell’ipnosi come Psicoterapia a medici e psicologi non necessariamente specializzati nella materia specifica ma comunque interessati all’impiego del procedimento e dei suoi principi scientifici.

 

Nell’ambito del Congresso si tengono quindi letture magistrali, relazioni e comunicazioni a tema. Vengono tenuti quattro workshop distinti, a carattere prevalentemente pratico con dimostrazioni da parte dei docenti e addestramento per i partecipanti, e ogni prestazione didattica è effettuata da specialisti, medici o psicologi psicoterapeuti, molti dei quali docenti universitari, tra i più affermati in Italia  nella disciplina specifica. Fanno parte del corpo dei docenti anche due studiosi stranieri tra i più conosciuti per chiara fama in Germania e negli U.S.A. 

Gli obiettivi specifici individuati tra quelli Nazionali risultano pertanto l’aggiornamento professionale nell’esercizio dell’attività psicologica e psicoterapeutica (N.21, Gruppo 2).

Argomenti chiave: Psicologia, Ipnosi, Psicoterapia Ipnotica

 

 


XIII  CONGRESSO  NAZIONALE  AMISI

Milano, 16 – 17 – 18  Settembre 2004

Università Cattolica del Sacro Cuore

 

 

PROGRAMMA

Giovedì 16 settembre 2004

 

Aula Magna - plenaria

Area Psicoterapeutica

Chairman: A. Massone

ore 10.00                                A. Quadrio Aristarchi                Apertura dei lavori

      10.30                 GP. Mosconi                   Prologo al XIII Congresso

ore 11.00                 A. Quadrio Aristarchi                Lettura magistrale: qualche riflessione sul problema della psicoterapia

ore 12.00                                                                               Coffee break

                                                                             

Area Psicoterapeutica plenaria

Chairman: A. Massone

ore  14.00                                                              Relazioni

                                I. Lanzini                                  “L’ipnosi in fumo”. Ovvero: quando un “insuccesso sintomatologico” provoca

                                                                              importanti modificazioni personologiche                                                       

ore  15.00                R. Magnotti                   Tranfert e controtranfert nella psicoterapia ipnotica

ore  15.30                G. Gagliardi                  Dalle tecniche di condizionamento magicoocculte alla ristrutturazione mediante

                                                                               psicoterapia ipnotica

ore  16.00                                                              Coffee break

 

Area Psicoterapeutica

Chairman: A. Massone                                                Comunicazioni a tema

ore  16.30                F. Tarantino                 La psicoterapia ipnotica neoericksoniana nella cura delle tossicomanie in una

                                                                              prospettiva esistenziale

M.R. Magurano, C. Gallo,

S. Colpetti, V. De Pascalis

D. Camaioni La psicoterapia ipnotica nei casi di mastectomia modificata per cancro della mammella

C. Gallo La psicoterapia ipnotica nel trattamento dei bambini con disturbo da deficit                   dell’attenzione e iperattività

 

 

ore 17.30                                                               Discussione

ore 18.30                                                                               Termine della giornata di lavoro

 
Aula Santa Maria
Area Medica

Chairman: GP. Mosconi

                                                                               Comunicazioni a tema

ore  14.30                E. Dalla Valle                        Efficacia della psicoterapia ipnotica neoericksoniana nel trattamento breve di

                                                                              gruppo dell’obesità

                                A. Anzano                                L’ipnosi nel trattamento dei disturbi psicosomatici. Un caso clinico

                                A.G. De Micheli                     Adolescente  con dipendenza da “videopoker” – trattamento del disturbo ossessivo

                                                                              Compulsivo

                                G. Giarelli, A. De Micheli                Psicoterapia di gruppo con pazienti oncologici

                                R. Pignatti, C. Martinoli,

                                                                             

ore  15.30                A.G. De Micheli                     Il caso di un adolescente di sedici anni con complesse difficoltà di relazione sia in

                                                                              ambito scolastico sia in ambito familiare

ore 16.00                                                                                Coffee break

 
Area Medica plenaria

Chairman: GP. Mosconi

ore 16.30                                S. Giacosa                   Relazione

                                                                              Principi ericksoniani nella preparazione al parto: otto sedute di training

ore 17.00                                S. Laurini                 Traning di psicoterapia ipnotica nell’anziano istituzionalizzato con lieve disturbo                                                                          cognitivo                 

ore 17.30                                                               Discussione

ore 18.30                                                                               Termine della giornata di lavoro

 

Aula San Paolo

ore  14.30  M. Cigada Workshop

Una eredità di Erickson alla medicina: il contributo della psicoterapia ipnotica
 nell’approccio con il paziente

 

ore  16,00                                                              Coffee break

 

ore  16.30                 M. Redana                   Workshop

L’organo masticatorio e le sue relazioni psicosomatiche nella comunicazione ipnotica

 

 

Venerdì 17 settembre 2004

Aula Magna plenaria
Area Ericksoniana: comunicazione e relazione

Chairman: I. Lanzini

ore   9.00                                                                               Relazioni

                                A. Rossi                                   La relazione terapeutica in psicoterapia ipnotica

ore  10.00                  E. Bresadola                               La relazione medico-paziente: il contributo neoericksoniano

ore  10.30                S. Laurini                 L’esperienza di se stessi: il progetto interiore e l’apprendimento nascosto in

                                                                              un’ottica neoericksoniana

ore 11.00                                                                               Coffee break

 
Area Ericksoniana: comunicazione e relazione

Chairman: I. Lanzini

ore 12.00                                                                               Relazione

                                GP. Mosconi                   L’immaginazione della mente come fattore di cambiamento terapeutico
ore 13.00                                                               Pausa pranzo    
 
Area Ericksoniana: comunicazione e relazione

Chairman: I. Lanzini                  

ore  14.30                                                              Relazioni

                                B. Peter                                   The therapeutic tertium

ore  15.30               F. Ravaccia, E. Bresadola La relazione terapeutica: Erickson e Rogers a confronto

 

ore 16.00                                                                               Coffee break


 
Area Ericksoniana: comunicazione e relazione

Chairman: I. Lanzini

ore  16.30                                                              Comunicazioni a tema

A. Baffigi, S. Laurini L’approccio ericksoniano all’alterazione della percezione visiva: classificazione e implicazioni terapeutiche

L. Mambelli                                Psicoterapia ipnotica neoericksoniana e qualità della vita in persone con sclerosi

                                               multipla

C.N. Scilanga La comunicazione non verbale come strumento diagnostico-terapeutico

 

ore  18,00                                                              Discussione

ore 18.30                                                               Termine della giornata di lavoro
 
Aula Santa Maria
Area Sperimentale

Chairman: M. Cigada

ore   9.30                                                               Relazione

                                A. Calzeroni                 Medicina basata sulle evidenze e ricerca in psicoterapia

ore  10.00                                                              Comunicazioni a tema

                                F. Ricci                                    La pratica dell’ipnosi nella relazione tra terapeuta neoericksoniano e paziente: uno

studio di laboratorio sulla correlazione fra catalizzazione dell’attenzione e induzione della trance

                                V. De Pascalis, M.R.

Magurano, C. Gallo                Processi attentivi e meccanismi psicofisiologici in ipnosi

ore 11.00                                                                               Coffee break

ore 11.30                                                                               Relazione

                                M. Margnelli                 Neurobiologia della trance

ore  12.30                                                              Pausa pranzo

 

Area Stress e ADP

Chairman: A. Calzeroni

ore  14.30                                                              Comunicazioni a tema

                              

A. Bourgaux De Grandi Uso dell’ipnosi clinica per sostenere i rifugiati traumatizzati, che affrontano la morte

                                                                              o la scomparsa di membri della famiglia: rapporti di casi

ore  15.00                  A. Anzano                                L’uso delle tecniche di svelamento nel trattamento di soggetti adulti con esperienze

                                                                              traumatiche infantili. Due casi clinici

ore  15.30                T. Pavia                                  Uso della metafora autoindotta in ipnosi nella cura delle seguenti patologi: DOC –

                                                                              fobie specifiche – fobia sociale con e senza agorafobia

ore 16.00                                                                               Coffee break

 

Area Stress e ADP

Chairman: A. Calzeroni

                                                                              Comunicazioni

ore  16.30                 L. Derni                                   Guarire con l’ipnosi dalla sindrome comportamentale: un caso risolto

                                E. Catapane                                La metafora dell’amore negativo in un caso di relazione di coppia simbiotica    

                              

                                N. Sole                                    Lutto, lamentazione funebre ed incitazione alla vendetta in un caso di omicidio di

                                                                              faida in Sardegna. Spostamento e desistenza mediante psicoterapia ipnotica

ore 17.30                                                                               Discussione

 

ore 18.30                                                                               Termine della giornata di lavoro


 

Aula San Paolo plenaria

ore  14.30                                                              Workshop

                                G. Gagliardi                  Ristrutturare la pseudopersonalità da manipolazione psicologica

 

 

ore 16.00                                                                               Coffee break

 

ore 16.30                                E. Rossi                                   Workshop

                                                                              Activity dependent ideodynamic approaches to therapeutic hypnosis

ore 18.30                                                                               Termine della giornata di lavoro

 

 

Sabato 18 settembre 2004

 

Aula Magna plenaria

Area Clinica: guarigione psicofisica

Chairman: I. Lanzini

ore   9.00                                                               Relazioni

ore   9.00                                E. Rossi                                  Can we facilitate gene expression, neurogenesis, and Stem cell healing via

                                                                               therapeutic hypnosis?

ore  10.00                  F. Ravaccia                 Il disagio psicologico nella medicina di base                    

ore 10.30                                R. Magnotti                   La rieducazione all’affettività attraverso la psicoterapia ipnotica: dall’immagine

                                                                              all’emozione

ore  11.00                                                              Coffee break

 

Area Clinica: guarigione psicofisica

Chairman: I. Lanzini

ore  11,30                                                              Discussione

ore  12.30                                                              Pausa pranzo

 

Area Sperimentale

Moderatore: M. Cesa-Bianchi

ore  14.00                                                              Relazione introduttiva alla Tavola Rotonda

                                A. Calzeroni, M. Cigada    La validazione della psicoterapia ipnotica: stato avanzamento lavori del progetto

                                                                              AMISI

 

ore  15.00                                                              Tavola Rotonda

                                M.Cesa-Bianchi, M.Cigada,                Psicoterapia e ricerca

                                G.Geminiani,

ore  16.30                                                              Coffee break

 

Area Sperimentale

Moderatore: M. Cesa-Bianchi

ore  17.00                                                              Discussione della Tavola Rotonda

 

Aula Santa Maria plenaria

Chairman: G. Gagliardi

ore   9.30                                                               Comunicazioni libere

                                E. Borio Almo                        Il sogno in alcune rappresentazioni artistiche

                                E. Urru                                    L’ipnosi e  l’antipnosi o il sovraintendente dei sogni

                                N. Starcevic                 Psicoterapia ipnotica nella disfunzioni sessuali

ore  11.00                                                              Coffee break

 

Area Clinica: guarigione psicofisica

 

ore  11.30                                                              Workshop

                                E. Rossi                                   Pratica clinica

Ore 12h30/13h00                E. Rossi                                   Confronto discussione in merito alla pratica clinica

ore  13.00                                                              Pausa pranzo

 

 


Venezia, 24-26 settembre 2004 "LE PREDIZIONI DEL TESTO"; Organizz.: Accademia delle tecniche conversazionali; Sede: Casa Cardinal Piazza, Cannaregio, n.3539/a - Venezia; Info: giomaffi@tiscalinet.it; Fees= euro 200.

 

Milano,  8-10 ottobre 2004 

CONVEGNO: L'ASSETTO MENTALE DELLO PSICOANALISTA NELLA CONSULTAZIONE Comitato Organizzatore e Comitato Scientifico:    Esecutivo del Centro Milanese di Psicoanalisi “Cesare Musatti”   Segreteria organizzativa:    Nella Vignoli, Valeria Sciscioli, Narciso Vignoli   Centro Milanese di Psicoanalisi Cesare Musatti
Via F. Corridoni 38 - 20122 Milano - Italia
Tel (+39) 0255012281 - Fax (+39) 025512832    cmp@iol.it - www.cmp-spiweb.it 
Segreteria Scientifica:  Dott.ssa Laura Ambrosiano, Dott. Roberto Goisis, Dott. Ronny Jaffè, Dott. Giorgio LandoniSede: Istituto Salesiano S. Ambrogio, Via Copernico 9, Milano. Fees= euro 150.

                          

 PROGRAMMA:

VENERDI’ 8 OTTOBRE 2004

TITOLO: L’ASSETTO MENTALE DELLO PSICOANALISTA NELLA CONSULTAZIONE

Ore: 14.00 – 15.30

Tipo: A - Lezioni magistrali

 

Titolo: apertura e presentazione del Convegno

 

Docenti: Prof. Eugenio Gaburri (Milano), Prof. Giuseppe Berti Ceroni (Milano)

Abstract: Si presenta il convegno come momento di sintesi di una riflessione di durata pluriennale che prende le mosse dall’attività di consultazione clinica svolta istituzionalmente nei Centri Locali della Società Psicoanalitica Italiana.
Il Prof. Berti Ceroni collegherà questa riflessione con l’obiettivo formativo di interesse nazionale costituito dall’aggiornamento di psichiatri, psicologi e psicoterapeuti.

 

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TITOLO: L’ASSETTO MENTALE DELLO PSICOANALISTA NELLA CONSULTAZIONE

Ore: 15.30 – 16.15

Tipo: B - Serie di relazioni su tema preordinato

 

Titolo: La consultation du psychanalyste avec des enfants et des adolescents autistiques et leur prise en charge dans l’institution
La consultazione dello psicoanalista con bambini ed adolescenti autistici e la presa in carico nell’istituzione

 

Docente: Prof. Jacques Hochmann (Lyon)

 

Abstract: Desidero prendere le mosse dall’ampio contributo delle cure prodigate a bambini ed adolescenti affetti da autismo e/o psicotici, per spiegare come lo psicoanalista tenta di dare un senso al lavoro del personale curante. Questo lavoro di donazione di senso utilizza le diverse situazioni istituzionali articolandole fra di loro per mettere in atto un processo di narrazione.


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TITOLO: L’ASSETTO MENTALE DELLO PSICOANALISTA NELLA CONSULTAZIONE

Ore: 16.15 – 17.00

Tipo: B - Serie di relazioni su tema preordinato

 

Titolo: L’assetto interno dell’analista in consultazione

 

Docente: Dott. Stefano Bolognini (Bologna)

 

Abstract: L'assetto interno dell'analista in consultazione presso il Centro Psicoanalitico locale è fortemente influenzato dalla prassi e dalle metodologie che sono in vigore in quella specifica istituzione, e in modo particolare dallo spartiacque costituito dal fatto che l'analista consulente possa o no assumere successivamente in terapia il paziente. Nel caso più comune, che è quello della prospettiva di invio ad altro collega, l'analista si trova a svolgere una funzione complessa di accoglienza facilitante, di colloquio conoscitivo, di diagnosi psicodinamica, di valutazione dei bisogni e delle possibilità evolutive, di progetto terapeutico, di scelta del terapeuta del terapeuta presumibilmente idoneo e disponibile, di proposta, invio, e connessione successiva tra paziente e collega.

Nel contributo si esamineranno le soluzioni che possono favorire questo specifico lavoro, con il speciale attenzione all'aspeto dell'"ingaggio transferale minimo efficace" del paziente, in funzione dell'avvio del progetto e del processo terapeutico.

 

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TITOLO: L’ASSETTO MENTALE DELLO PSICOANALISTA NELLA CONSULTAZIONE

Ore: 17.15 – 18.00

Tipo: B - Serie di relazioni su tema preordinato

 

Titolo: Il malato immaginario

 

Docente: Dott. Giorgio Landoni (Milano)

 

Abstract: Si consulta lo psicoanalista con la stessa predisposizione con la quale ci si rivolge al medico per ricevere una cura adeguata per la propria malattia. In realtà trattare il male di vivere come una malattia é la condizione per promuovere una sicura cronicizzazione degli stati di malessere sia a che polisintomatici che sono alla base del ricorso all'opera dello psicoanalista. La condizione perché questa situazione possa virare verso una nuova presa di coscienza capace di indurre nel paziente una consapevolezza diversa del suo malessere e di promuovere quindi una diversa domanda allo specialista, risiede nella capacità di quest'ultimo di promuovere una lettura rinnovata delle proprie condizioni da parte di chi consulta. Ciò è frutto di un adeguato assetto mentale dell'analista. La conferenza verterà su di una illustrazione di questa situazione, del suo progressivo sviluppo e del suo approdo alla condizione più favorevole anche attraverso la presentazione di alcune vignette cliniche.

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TITOLO: L’ASSETTO MENTALE DELLO PSICOANALISTA NELLA CONSULTAZIONE

Ore: 18.00 – 19.00

Tipo: D - Confronto/dibattito tra pubblico ed esperto/i guidato da un conduttore ("l'esperto risponde")

 

Titolo: Discussione generale

 

Docente: Prof. Eugenio Gaburri (Milano)

 

Abstract: Verranno dibattuti i temi del Convegno.

 

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SABATO 9 OTTOBRE 2004

TITOLO: L’ASSETTO MENTALE DELLO PSICOANALISTA NELLA CONSULTAZIONE

Ore: 9.30 – 11.00

Tipo: E - Dimostrazioni tecniche senza esecuzione diretta da parte dei partecipanti

 

Titolo: Cinema e psicoanalisi - Proiezione del film “FREUD” (Regia A. Baiocchi)

 

Chaiperson: Dott.ssa Laura Ambrosiano (Milano)

 

Abstract: Verrà introdotta la mattinata con la presentazione dei filmati assemblati ad hoc congruenti con lo scopo generale del Convegno.

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TITOLO: L’ASSETTO MENTALE DELLO PSICOANALISTA NELLA CONSULTAZIONE

Ore: 11.15 – 12.15

Tipo: E - Dimostrazioni tecniche senza esecuzione diretta da parte dei partecipanti

Titolo: Cinema e psicoanalisi - Proiezione del video “Psychiatric help, 5 cents. The doctor is in. La consultazione al cinema” (di Pietro Roberto Goisis, Massimo De Masi, Elisabetta Marchiori)

 

Chaiperson: Dott.ssa Laura Ambrosiano (Milano)

 

Abstract: Verrà introdotta la mattinata con la presentazione dei filmati assemblati ad hoc congruenti con lo scopo generale del Convegno.

 

TITOLO: L’ASSETTO MENTALE DELLO PSICOANALISTA NELLA CONSULTAZIONE

Ore: 12.15 – 13.00

Tipo: D - Confronto/dibattito tra pubblico ed esperto/i guidato da un conduttore ("l'esperto risponde")

Titolo: Discussione

 

Chaiperson: Dott.ssa Laura Ambrosiano (Milano)

 

Abstract: Verranno dibattuti i temi presentati nei filmati e le modalità della loro presentazione.


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TITOLO: L’ASSETTO MENTALE DELLO PSICOANALISTA NELLA CONSULTAZIONE

Ore: 15.00 – 18.30

Tipo: G - Lavoro a piccoli gruppi su problemi e casi clinici con produzione di rapporto finale da discutere con esperto

Titolo: Volti della consultazione psicoanalitica

 

Docenti:

Prof. Bruno Baldaro (Bologna)

Dott. Marco Mastella (Bologna)

Dott. Giuseppe Benincasa (Milano)

Dott.ssa Simonetta Bonfiglio Senise (Milano)

Dott.ssa Fausta Ferraro (Napoli)

Dott.ssa Diomira Petrelli (Napoli)

Dott. P. Roberto Goisis (Milano)

Dott. Noé Loiacono (Milano)

Dott. Leonardo Resele (Milano)

Dott. Mario Marinetti (Milano)

Dott.ssa M. Teresa Palladino (Torino)

Prof. Pietro Rizzi (Milano)

Prof.ssa Malde Vigneri (Palermo)

 

Abstract: Vari responsabili presenti e passati dei diversi centri di consultazione locali della Società Psicoanalitica Italiana prestano la propria esperienza per condurre la discussione circa lo specifico assetto mentale richiesto allo psicoanalista nel corso della sua consultazione clinica.

 

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DOMENICA 10 OTTOBRE 2004

  
TITOLO: L’ASSETTO MENTALE DELLO PSICOANALISTA NELLA CONSULTAZIONE

Ore: 9.00 – 9.30

Tipo: A – Lezione magistrale

 

Titolo: Apertura dei lavori e introduzione

 

Chaiperson: Dott.ssa Marta Badoni (Milano)

 

Abstract: Riassumerà le conclusioni dei primi due giorni di lavoro fornendo l’incipit per lo svolgimento della tavola rotonda conclusiva.

 

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TITOLO: L’ASSETTO MENTALE DELLO PSICOANALISTA NELLA CONSULTAZIONE

Ore: 9.30 – 10.15

Tipo: B - Serie di relazioni su tema preordinato

 

Titolo: La consultazione in psicoanalisi ed i suoi luoghi: un lavoro di confine

 

Docente: Prof. Agostino Racalbuto (Padova)

 

Abstract: Nel contributo "La consultazione in analisi e i suoi "luoghi: un lavoro di confine" verrà messo in evidenza che il lavoro di consultazione necessita di un fermo mantenimento dell'identità analitica e al contempo di una capacità elastica a costituire modifiche del setting (interno). Si tratta di un "lavoro di confine" al limite fra dentro e fuori, ortodossia e innovazione, fra 'luoghi' mentali consueti e nuovi territori determinati dal carattere diverso della consultazione rispetto a quello implicito nella domanda d'analisi che fa riferimento, e tollera, un setting classico. Particolare impegno suscitano in tali casi i 'luoghi' del non-detto e del non-dicibile, che hanno tempi e spazi ben diversi da quelli del trattamento analitico in corso, e che pertanto richiedono altre forme per essere affrontate. Proprio in relazione a questi luoghi psichici del non verbale verrà messa in rilievo la particolare importanza che assumono le modalitˆ e i canali comunicativi, visto che la persona di chi accoglie la comunicazione è un 'luogo' imprescindibile su cui elaborare trasformazioni in grado di condurre a una possibile cura di parole appropriate per ogni singola situazione.

 

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TITOLO: L’ASSETTO MENTALE DELLO PSICOANALISTA NELLA CONSULTAZIONE

Ore: 10.15 – 11.45

Tipo: C - Tavole rotonde con dibattito tra esperti

Titolo: Tavola rotonda sui temi del convegno

 

Docente: Dott. Domenico Chianese (Roma), Prof. Jacques Hochmann (Lyon), Dott. Ronny Jaffè (Milano), Prof. David Tuckett (London)

 

Abstract: Verranno discussi i temi del Convegno.

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TITOLO: L’ASSETTO MENTALE DELLO PSICOANALISTA NELLA CONSULTAZIONE

Ore: 11.45 – 12.15

Tipo: D - Confronto/dibattito tra pubblico ed esperto/i guidato da un conduttore ("l'esperto risponde")

Titolo: Discussione con la sala

Chaiperson: Dott.ssa Marta Badoni (Milano)

 

Abstract: Verranno dibattuti i temi del Convegno.

 

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TITOLO: L’ASSETTO MENTALE DELLO PSICOANALISTA NELLA CONSULTAZIONE

Ore: 12.15 – 13.00

Tipo: A – lezione magistrale

Titolo: Relazione conclusiva

 

Docente: Dott. Domenico Chianese (Roma), Dott. Ronny Jaffè (Milano), Dott. Giorgio Landoni (Milano)

 

Abstract: A conclusione del Convegno verranno sottolineati dai relatori i temi principali emersi durante le varie fasi di presentazione e di discussione collettiva.

 

Milano, 15-16 ottobre 2004  Corso teorico pratico sul trattamento dei disturbi di personalità ; Organizz.: AISDP- ASSOCIAZ. ITALIANA PER LO STUDIO DEI DISTURBI DI PERSONALITÀ;   Indirizzo  e-mail:MAFFEI.CESARE@HSR.IT ; Sede: MILANO - VIA PRINETTI, 29; Fees= euro 250.

PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI ED ABSTRACTS:

La terapia familiare nel trattamento dei disturbi di personalità

Dott. Paolo Bertrando

 Il problema dei disturbi di personalità è oggi fra i più importanti in psichiatria. Da quando le nuove metodiche diagnostiche hanno permesso una maggiore possibilità di diagnosticare questi disturbi, la loro incidenza maggiormente riconosciuta ha consentito di individuarli come causa

 È oggi universalmente accettato che, ancor più che altre problematiche psichiatriche, i disturbi di personalità necessitano di un intervento multidimensionale e integrato: la compresenza di diversi trattamenti è necessaria per assicurare l'efficacia. All'interno di questa cornice, l'intervento familiare è da considerarsi certamente opportuno e utile in molti casi, indispensabile nei più complessi; un adeguato lavoro con la famiglia spesso è in grado di ridurre l'impegno dei Servizi nei casi multiproblematici (frequenti soprattutto nel disturbo borderline di personalità), e quindi i costi complessivi dell'intervento.

 Per un lavoro adeguato sulle famiglie di pazienti con grave disturbo di personalità è però necessaria una conoscenza delle tipologie familiari più frequentemente associate al disturbo, e anche di metodiche specifiche di intervento, che consentano di operare in modo mirato.

 Questa relazione presenta un modello di intervento familiare breve integrato con interventi individuali, fondato sulla valutazione dell’attaccamento e dell’emotività espressa familiare, che utilizza tecniche di matrice sistemica per ottenere l’effetto di favorire i compiti evolutivi relativi soprattutto all’elaborazione della fase di separazione della persona diagnosticata borderline dalla famiglia di origine.

 Le risorse e le competenze: modalità di identificazione di esse nell’ambito della pratica privata e della diversa tipologia dei servizi pubblici.

Dott. M. Bateni, Dott. A. Carcione

 

La pianificazione dell'intervento nei disturbi di personalità. Il pazienti con Disturbi di Personalità sono considerati pazienti difficili, in particolare perché difficile è stabilire una salda e valida relazione terapeutica e, spesso, una buona aderenza al trattamento, con conseguente aumento del tasso di drop-out. Questo aspetto richiede pertanto una particolare attenzione nella gestione della relazione e nella pianificazione dell'intervento. Verranno pertanto messi in luce gli elementi da valutare per regolare la relazione, mantenere una buona alleanza, scegliere il setting d'intervento, programmare un intervento integrato, verificare l'andamento della terapia ed i suoi risultati.

L’analisi delle risorse all’interno del reparto per i Disturbi di Personalità di una clinica privata  implica la descrizione della Struttura , del personale  e dei processi clinici applicati.

Particolare attenzione viene rivolta al coordinamento dei livelli di assistenza proposti e alla organizzazione strutturale del reparto di degenza e dei luoghi esterni allo stesso reparto.

La conoscenza delle caratteristiche personologiche e la tipologia per sesso ed età di chi opera all’interno della Struttura è  il passo successivo per poter ottimizzare le risorse nei diversi livelli di competenza.

La finalità è di ottenere un’equipe all’interno della quale sia chiara la leadership e il ruolo di ogni componente e di ottimizzare al meglio le risorse individuali di ogni componente.

  

La verifica dei risultati del trattamento.

Prof. A. Fossati, Prof. C. Maffei

 

Nel corso della relazione verranno presentati i principali quesiti metodologici relativi alla valutazione dell’esito del trattamento, con particolare attenzione all’interazione tra misure di esito e misure di processo, all’utilizzo di batterie basate su indicatori generali di cambiamento, all’utilizzo differenziale di misure di modificazione delle condizioni di stato (per es., sintomi depressivi o ansiosi) e delle condizioni di tratto (per es., sensation seeking). Un’attenzione particolare verrà posta alle questioni relative al disegno sperimentale negli studi di outcome e specialmente al multilevel modeling e ai disegni CACE.

 

Milano, 23 ottobre 2004 "IL CONCETTO DI CURA IN PSICOANALISI" Organizz.: ASSOCIAZIONE SEMPLICE CENTRO STUDI DI PSICOTERAPIA; Info: MONTEMIL@TIN.IT; Sede: STELLINE SERVIZI CONGRESSUALI-C.SO MAGENTA 61-MILANO; Fees= euro 102.

PROGRAMMA:

Il Convegno si propone di mettere a fuoco i concetti di obiettivo della cura psicoanalitica e di salute mentale e di individuare i reciproci rapporti anche in una prospettiva storica. Tale indagine consente di precisare una teoria degli obiettivi della cura psicoanalitica che è estremamente rilevante per la pratica clinica in quanto prende come suo punto di partenza e di riferimento i processi consci ed inconsci che hanno luogo nella mente tanto del paziente quanto dello psicoanalista

 

10:00 – 11:30:             Relazione di Anne-Marie Sandler “Il concetto di cura in psicoanalisi”

11:30 - 13:00:              Domande dei partecipanti al relatore inerenti al tema trattato ed in particolare alla sua applicazione in sede clinica

14:30 – 17:00:             Domande dei partecipanti al relatore inerenti al tema trattato ed in particolare alla sua applicazione in sede clinica

17:00                           Conclusione del Convegno con distribuzione questionari di verifica

 

Rivista FRENIS ZERO

 Bologna, settembre-dicembre 2004 Ciclo di Seminari del Centro Bolognese di Psicoanalisi "LE PSICOANALISI DEL NUOVO SECOLO" Sede: via C. Battisti, 24; Fees= euro 200.

 

PROGRAMMA

Seminari CPB 2004

 "Le" psicoanalisi del nuovo secolo

  

23 Settembre 2004     

   ore 21-23

Le fantasie primarie: come passare dal contatto sensoriale al rapporto analizzando-analista

Relatore: Dott. Enrico Cesare Gori

 Ore 23.00-23.30  Discussione

Ore 23.30-23.45  test di valutazione

 8 Ottobre  2004         

ore 21 - 23

Sull'originario nella psicosi

Relatore: Dott. Andrea Baldassarro

 Ore 23.00-23.30 Discussione

Ore 23.30-23.45  test di valutazione

  

21 Ottobre 2004   

  ore 21 - 23

"Biondo era, bello e di gentile aspetto"

Relatore: Dott.ssa Antonella  Montezemolo

 Ore 23.00-23.30 Discussione

Ore 23.30-23.45  test di valutazione

  

4 Novembre 2004    

ore 21 - 23

"Interpretazione, transfert e controtransfert nel lavoro psicoanalitico con le coppie"

Relatore: Dott. Giulio Cesare Zavattini

 Ore 23.00-23.30  Discussione

Ore 23.30-23.45  test di valutazione

  

16 Novembre 2004  

 ore 21 - 23

Extreme Self-disclosure

Relatore: Dott. Owen Renik

 Ore 23.00-23.30  Discussione

Ore 23.30-23.45  test di valutazione

 

17 Dicembre 2004   

 ore 21 - 23

Psicoanalisi e narrazione: un modello della mente e della cura

Relatore: Dott. Antonino Ferro

 Ore 23.00-23.30  Discussione

Ore 23.30-23.45  test di valutazione

  

Abstracts:

 

Antonella Montezemolo:

L'autore descrive un caso clinico di un paziente difficile con un trattamento a 3 sedute la settimana. Esamina il materiale raccolto (sedute, sogni, agiti, comportamenti non verbali, ecc.) e, a posteriori, considera i segnali transferali e controtransferali di cui non ha tenuto conto a sufficienza e che potrebbero  avere portato, al di là dei fattori oggettivi di vita del paziente, ad una interruzione del trattamento stesso.

 

 

 

Gori

Molti pazienti portano in analisi le fantasie profonde (primarie) che sono coperte dalle loro parti più sviluppate, ma che rimangono molto attive. Sono sensazioni dovute al funzionamento ormonale, neuro-ormonale e muscolare che si scaricano nelle varie parti del corpo. I pazienti spargono le sensazioni nel contatto con l'analista: si tratta di studiare come accoglierle e contenerle dentro noi per trasformarle a livello più maturo.

 

Zavattini
Nonostante la relazione “romantica” della coppia adulta sia uno dei riferimenti centrali nella vita degli esseri umani, come attesta una vasta produzione nel campo della narrativa e della ricerca scientifica, nel movimento psicoanalitico a questo tema è stato finora data un’attenzione minoritaria.
In realtà il lavoro con le coppie, come osserva Britton, può rappresentare una “fucina mirabile” per la psicoanalisi applicata ed un territorio nel quale il concetto d’identificazione proiettiva si é rivelato assai fecondo sia per la spiegazione dei fenomeni dell’intersoggettività, sia per i fenomeni di transfert e controtransfert.
In questa prospettiva sarà illustrata una situazione clinica in cui si considereranno sia le caratteristiche del mondo interno individuale, quelle dell’incastro inconscio tra coniugi e le dinamiche trasferali.

Ferro
 Vi sono a mio avviso tre luoghi del funzionamento mentale che sono loci di patologia dal più grave al meno grave possono essere così rappresentati:

Una inadeguatezza della funzione a a trasformare tutte le stimolazioni che arrivano: allora elementi b devono essere “sbarrati fuori” messi in un altrove, di solito sono meccanismi violenti di evacuazione che danno luogo a malattie psicosomatiche gravi, ad allucinazioni ad agiti caratteropatici.

Una inadeguatezza del ♀ rispetto a contenuti già trasformati in elementi a (o meglio trasformati parzialmente quelli che ho chiamato elementi balfa) e qui abbiamo come luogo principe la negazione come barriera protettiva con fenomeni come la formazione del doppio, scissioni, evacuazioni nella mente dell’Altro di contenuti non assimilabili e non contenibili (trasformazioni in allucinosi).

Il terzo luogo di patologia è quello determinato da un eccesso di “fatti emozionali indigeriti” che superano le capacità della mente di tesserli in narrazione in presenza di una adeguata funzione alfa e di una adeguata capacità del contenitore.

Credo che a questi tre livelli corrispondano operazioni mentali diverse che spettano all’analista: operazioni di reverie (e conseguente sviluppo della funzione a), di essere all’unisono (e sviluppo di ♀) oppure operazioni interpretative classiche.

Non è facile distinguere sempre il livello interessato, e spesso si tratta di patologie a loci misti.

Postulo come fattore terapeutico la qualità del funzionamento mentale dell’analista in seduta e in particolare le sue doti di recettività, elasticità, capacità di trasformazione, di tolleranza e di pazienza.

Queste doti entrando nel campo operano trasformazioni : così elementi beta ,contenuti protomentali emotivi o sensoriali prima non trasformati in pittogrammi (elementi alfa) o non contenibili, possono non essere più ‘camuffati’,’stoccati’,scissi,proiettati,evacuati ma possono accedere a una loro pensabilità.



Renik

La relazione, affrontando il tema dell' atteggiamento dell'analista in seduta, approfondirà le implicazioni delle rivelazioni di sé che l'analista può attuare nel corso della seduta e delle funzioni terapeutiche che tale atteggiamento può assumere,

 

Baldassarro

In questo lavoro intendo discutere il concetto di originario - introdotto nella riflessione psicoanalitica da Piera Aulagnier, ripreso poi da André Green ed altri autori - come processo costantemente all’opera nel funzionamento psichico e direttamente implicato nell’organizzazione psicotica dell’individuo.

Se la psiche trasforma tutto quello che produce od incontra e lo elabora attraverso i  processi del primario e del secondario, a monte di essi la prima modalità di incontro con la realtà esterna è ciò che può essere definito come “originario”, il cui postulato fondamentale è quello dell’autogenerazione, per il quale tutto il reale è il prodotto della propria attività rappresentativa. La rappresentazione si costituirebbe, dunque, come “l’equivalente psichico del lavoro di metabolizzazione proprio dell’attività organica” (Aulagnier, 1994, 57). La psiche tende infatti fondamentalmente a conoscere se stessa; ed il pensiero pensa per conoscere, della realtà esterna e di quella interna, quello che la realtà psichica ha costruito “intorno” ad essa.

Per originario, quindi, si intende un “al di là” del primario: non qualcosa che lo precede soltanto temporalmente, ma un processo che persiste indefinitamente accanto al primario ed al secondario e che concerne le esperienze iniziali del soggetto. Lo sfondo rappresentazionale inconscio, proprio dell’originario, costituisce il primo tentativo della psiche di dare forma ed organizzazione all’incontro tra la sensorialità corporea inesplicabile del soggetto e la realtà esterna.

 

Roma, 2-4 settembre 2004 5° Congresso Internazionale di Neuropsicoanalisi "SCISSIONE, DINIEGO E NARCISISMO:UNA PROSPETTIVA NEUROPSICOANALITICA  SULL'EMISFERO DESTRO". Organizz.: Dipartimento di Scienze Cliniche, Morfologiche e Tecnologiche - Univ. di Roma; Sede: Congress Center "Europa", Largo Francesco Vito, n.1 -Roma, Info: lorenzo.pascazio@libero.it; Fees= euro 509.

ABSTRACT DELLE RELAZIONI PIU’ SIGNIFICATIVE E CURRICULUM VITAE DEI RISPETTIVI RELATORI

 

 

Margaret R. Zellner

Psicoterapeuta psicoanalitica dal 1996 a New York, candidata avanzata della National Psychological Association for Psychoanalysis (NPAP), New York City, Master of Art in Studi Latino Americani e Bachelor of Art in Semiotica, segue il  Science Fellowship, Neuropsychology Sub-Program, presso il Graduate Center, New York. Membro del Direttivo del Neuro-Psychoanalysis Center (Londra, New York). Conduttrice con Terry Hunt, Ed.D., del seminario annuale intitolato  “Guarigione emozionale: dalla co-dipendenza alla vitalità”al Omega Institute ( Rhinebeck, New York) e del workshop “Emotional Access & Expression”.

 

 

Margaret R. Zellner Neuroanatomia di base

 

Questa lezione introduttiva fornirà una panoramica di base sull’anatomia del cervello, dal tronco encefalico, a altri sistemi quali, i sistemi subcorticali, gli emisferi cerebrali, mettend in luce i collegamenti, ove possibile, alle funzioni psicodinamiche evidenziate dalla psicoanalisi. Saranno messi in particolare luce le aree cerebrali primarie e associative, per fornire il terreno per la comprensione degli argomenti discussi durante la conferenza.

 

 

Oliver Turnbull

Neuropsicologo, si è formato a Cambridge. Ha prodotto numerose pubblicazioni su prestigiose riviste neuroscientifiche, principalmente su argomenti quali i disturbi delle funzioni visuo-spaziali, le lateralizzazioni e i disturbi neuropsicologici che comportano false credenze, come l’anosognosia e la confabulazione. È attualmente Senior Lecturer nel Centre for Cognitive Neuroscience a Bangor, Università del Galles. È anche segretario della Società Internazionale di Neuropsicoanalisi e responsabile della redazione della rivista interdisciplinare Neuro-Psychoanalysis.

 

 

Oliver Turnbull. I deficit neuropsicologici dopo lesioni emisferiche destre

 

I pazienti neurologici che soffrono di lesioni all’emisfero cerebrale destro, riportano una serie di deficit neuropsicologici, che riassumeremo in questo seminario. La discussione offre un riassunto breve sulla letteratura sull’asimmetria emisferica e la specializzazione lateralizzata, spiegando la relazione tra le asimmetrie di lato nell’organizzazione emisferica, e la lateralizzazione comportamentale, come la preferenza manuale. L’esposizione poi passerà in rassegna i principali deficit osservati dopo lesioni all’emisfero destro. Queste sono: (1) disturbi visuo-spaziali (ad esempio, l’aprassia costruttiva e l’aprattognosia spaziale) che rappresentano alterazioni della capacità di funzionare nello spazio concreto. (2) Eminegligenza (neglect) spaziale, che riflette un’alterazione nella distribuzione delle risorse attenzionale verso il lato sinistro dello spazio. E, infine, (3) diniego del deficit (anosognosia, o anosodiaforia) per cui i pazienti non riescono a riconoscere dalle loro menomazioni, e di conseguenza, non mostrano alcun disagio a tal proposito. Questo seminario inoltre tratta di aspetti della ricerca sulle funzioni dell’emisfero cerebrale destro che sono stati studiati più di recente, in particolare sull’elaborazione globale e locale, e specialmente nel campo dell’espressione e percezione delle emozioni. Il simposio termina con una breve discussione sulla relazione tra queste scoperte neuropsicologiche  e i tentativi più ampi di caratterizzare la “funzione” dell’emisfero cerebrale destro.

 

Mark Solms Lateralizzazione emisferica

Nella letteratura popolare e psicoanalitica, le funzioni dell’emisfero destro sono frequentemente caratterizzate come “intuitive”, “creative”, “olistiche”, “emozionali”, “inconsce” “basate sul processo primario” e via dicendo. Questo intervento considera queste evidenze alla luce di  fatti scientifici e cerca di identificare le reali funzioni dell’emisfero cerebrale destro, fornisce, inoltre,  una visione approfondita sulle prove esistenti di una funzione differenziata degli emisferi cerebrali destro e sinistro. L’emisfero sinistro sembra essere, secondo l’opinione maggioritaria, dominante per funzioni lineari, semantico e di orientamento verso i dettagli, mentre l’emisfero destro sarebbe deputato per l’elaborazione di aspetti più olistici, di tipo emozionale e sintetico. Queste interpretazioni verranno criticate da un vertice psicoanalitico, che offre delle alternative di pensiero sulle differenze interemisferiche.

 

 

 

 

Andrea Clarici.

Narcisismo e meccanismi di difesa: concetti di base utili per un confronto con le neuroscienze

 

Freud ha introdotto il concetto di narcisismo nel 1914. Egli riteneva necessario introdurre questo concetto clinico dalla constatazione che molti dei pazienti trattati in psicoanalisi si presentavano refrattari alla terapia. La motivazione iniziale di Freud al merito veniva dal fatto che queste persone si erano ritirate in se stesse, o meglio che gli investimenti affettivi e relazionali (la catexi) si era ritirata all’interno del Sé, rendendo impossibile la relazione psicoanalitica con il terapeuta, cioè il transfert. Il concetto di narcisismo dall’epoca di Freud ha avuto amplissimi sviluppi, fondamentalmente permettendo l’emergere di una più chiara teoria delle relazioni oggettuali, una teoria che nasce appunto dalla definizione del concetto di Sé. Il Sé viene quindi a definirsi come una rappresentazione di se stessi, derivante dai più precoci sensazioni derivanti dal proprio corpo, un’entità autoriflessiva in un rapporto costante, di varia natura e qualità, con gli oggetti interni (ossia con le rappresentazioni mentali del mondo esterno). Il concetto di narcisismo ha inoltre portato a una migliore comprensione dello sviluppo infantile fisiologico, quel percorso che ogni individuo intraprende per arrivare da uno stato mentale più primitivo a una più matura capacità di amore verso il prossimo, verso se stessi e di relazione con il mondo. Parimenti, lo studio dello sviluppo infantile e delle sue alterazioni ha portato a una definizione delle affezioni psicopatologiche collegate al narcisismo e a una migliore comprensione dei fattori causali alla base delle malattie mentali.

Questo sviluppo concettuale sostanziale era già adombrato nello scritto di Freud del 1914 dove egli parla di una fondamentale regressione ad una organizzazione narcisistica in seguito alla malattia organica. Nel soggetto si sviluppano così delle difese psichiche specificatamente adottate per evitare il dolore psichico, la frustrazione e l’incapacità di tollerare nella realtà soggettiva, i propri deficit funzionali e sociali, nonché le perdite relazionali conseguenti alla malattia. In particolare, in questa sede verrà sottolineato come la malattia organica cerebrale (in particolare quella conseguente a lesione dell’emisfero cerebrale destro) comporta una regressione a un utilizzo di difese psichiche di carattere narcisistico, e che queste difese hanno caratteristiche specifiche strettamente dipendenti dalla sede cerebrale della lesione.

 

 

 

 

 

 

 

Guido Gainotti

Nato a Noceto (Parma) il 12.3.1939, si è laureato in Medicina e Chirurgia con pieni voti e lode presso l’Università di Parma. Dal 1989 è Professore Ordinario di “Riabilitazione Neurologica” nel Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’U.C.S.C di Roma, dove dirige il Servizio di Neuropsicologia ed è dal 1994 Direttore della Scuola di Specializzazione in Neurologia. Dal 1997 è inoltre Presidente del Diploma Universitario di Fisioterapista dell’Ospedale di Pescopagano (Potenza). Negli anni 1998-99 ha coordinato l’unità di lavoro sulla didattica per il corso di laurea in Medicina e Chirurgia dell’U.C.S.C. Dal 2000 è membro del Nucleo di Valutazione dell’U.C.S.C. e dal 2001 è Referente della Facoltà di Medicina e Chirurgia per i processi di orientamento, tutorato e placement.

E’ stato Presidente (dal 1979 al 1982 e di nuovo dal 1996 al 1998) della sezione di Neuropsicologia della Società Italiana di Neurologia. E’ stato dal 1990 al 1998 membro del Comitato Coordinatore del Gruppo Intersocietario di Studio per la Riabilitazione Neurologica. E’ membro del Comité Scientifique Stratégique de l’IFR “Sciences du Cerveau” di Marsiglia.

 

 

 

Guido Gainotti

Istituto di Neurologia, Università Cattolica, PoliclinicoGemelli, Roma, Italia

Sulla relazione singolare tra le emozioni, l’emisfero destro e i processi inconsci

L’osservazione clinica che alcuni pazienti con danno cerebrale destro (e non sinistro) mostrano una sindrome di anosognosia / diniego di malattia, ha sollevato il problema dei meccanismi sottostanti a questo sorprendente fenomeno e del collegamento con l’organizzazione cerebrale, che appare essere diversa tra i due emisferi cerebrali. Esistono due interpretazioni principali su questo argomento. La prima sostiene che l’anosognosia/diniego possa essere un aspetto di una reazione emozionale inappropriata dei pazienti con pazienti con lesione emisferica (PLE) destra. Questa reazione emozionale abnorme potrebbe, a sua volta, suggerire una dominanza destra per il comportamento emozionale, così come i disturbi del linguaggio nei PLE sinistra derivano da una dominanza emisferica sinistra per il linguaggio. Molti filoni di ricerca hanno sostenuto questa ipotesi, dimostrando che l’emisfero cerebrale destro svolge un ruolo predominante nei processi emozionali.

La seconda ipotesi propone invece che la sindrome caratterizzata da anosognosia e diniego sia dovuta a un deficit della consapevolezza dei processi e funzioni sostenute dal emisfero destra. Dal punto di vista psicoanalitico questo è stato sostenuto già molti anni fa da Galin (1974), che ha distinto i “processi primari” inconsci dell’emisfero destro dai “prcessi secondari” consci dell’emisfero cerebrale sinistro.

Alcuni modelli teorici riguardanti l’architettura funzionale delle emozioni, in accordo con dati empirici recenti, suggeriscono che l’interpretazione “emozionale” e “sull’inconscio” non sono necessariamente contraddittorie tra loro. In accordo con questi modelli, dovrebbe essere necessario distinguere due livelli di elaborazione emozionale: (1) un livello “schematico” (in cui le  emozioni sono automaticamente sperimenate come emozioni ‘vere’) e (2) un livello “concettuale” (nel quale le emozioni sono analizzate e sottoposte a controllo volontario). Dati empirici recenti suggerirebberoche l’emisfero cerebrale destro avrebbe un ruolo principale al livello schematico, e pertanto nella generazione automatica e inconscia delle emozioni, mentre l’emisfero cerebrale sinistro potrebbe essere principalmente coinvolto al livello concettuale, cioè nel analisi conscia e nel controllo dei processi emozionali. Se congiunti, questi dati clinici e teorici suggeriscono che l’elaborazione inconscia e automatica dei dati emozionali tipica dell’emisfero destro potrebbe spiegare i fenomeni sorprendenti della anosognosia, o negazione  dell’emiplegia sinistra presenti in alcuni pazienti con lesione cerebrale destra.

 

 

 

Todd Feinberg

 

Todd  E. Feinberg, M.D. è Professore Associato di Neurologia e Psichiatria al “Albert Einstein College of Medicine” e Direttore del Yarmon Neurobehavior and Alzheimer’s Disease Center al Beth Israel Medical Center a New York. E’ coeditore del testo “Neurologia comportamentale e Neuropsicologia” (McGraw-Hill), e ha contribuito ad oltre 75 fra articoli, abstract e libri. Il libro pubblicato più recentemente “Ego alterati: come il cervello Crea il Sé” (Oxford).

 

Todd Feinberg

La patologia dell’emisfero destro e il Sé: asomatognosia, confabulazione e identificazione erronea delirante

 

In che cosa consistono le basi neurobiologiche del Sé? In questo intervento verranno analizzati esami videoregistrati di pazienti affetti da lesioni cerebrali e disordini del Sé, in particolare identificazione erronea delirante, asomatognosia , confabulazione, Sindrome di Capgras  per le immagini allo specchio, Sindrome di Capgrasper l’ambiente circostante, la Sindrome di Frégoli per le persone e l’ambiente. Dopo la visione delle videoregistrazioni, verranno riassunte le caratteristiche cliniche e discusse le implicazioni di ciascuna delle suddette patologie, focalizzando in particolare l’attenzione sull’elevata frequenza di un coesistente patologia delle aree cerebrali frontali destre in questi pazienti, indicativa di un coinvolgimento delle suddette aree cerebrali nell’integrazione del Sé con l’ambiente circostante.

 

V.S. Ramachandran

V.S. Ramachandran è direttore del Center for Brain and Cognition e professore presso il Dipartimento di Psicologia e del Programma di Neuroscienze dell’Università della California, San Diego, e professore aggiunto in Biologia al Salk Institute.La ricerca di Ramachandran è stata inizialmente sulla percezione visiva ma egli è più noto per i suoi lavori in neurologia. Tra questi citiamo il libro “La donna che morì dal ridere”, oltre che numerosi articoli di ricerca sperimentale su prestigiose riviste quali Scientific American, Science, Nature e molte altre.

 

Ramachandran VS.

Anosognosia; l’interfaccia tra la neurologia, la psichiatria e la psicoanalisi

I pazienti affetti da lesione cerebrale all’emisfero destro, alle volte negano fermamente i loro deficit. Verranno descritti tre nuovi esperimenti messi in atto per determinare l’estensione e la profondità di tale diniego. Viene ipotizzato che in soggetti normali l’emisfero sinistro si interfacci abitualmente con piccole, locali “anomalie” o discrepanze, cercando di imporre una coerenza finalizzata a preservare lo status quo. Ma quando le anomalie vanno oltre un limite predefinito interviene l’emisfero destro e genera uno spostamento. Un fallimento di questo processo dovuto ad una lesione cerebrale all’emisfero destro può parzialmente spiegare il fenomeno dell’anosognosia. Il nostro modello può generare una nuova teoria evolutiva focalizzata sull’auto-inganno che differisce da quanto proposto precedentemente da Trivers. A questo punto viene utilizzata l’anosognosia come punto di partenza per speculare su numerosi altri aspetti della natura umana come il meccanismo difensivo di Freud. In conclusione vengono presentati nuovi concetti su possibili legami fra patologie psicologiche e fenomeni neurologici.

 

 

 

 

Prof. Massimo Ammaniti

Professore Straordinario di Psicopatologia generale e dell'Età Evolutiva, Facoltà di Psicologia Università di Roma dal 1991 al 1994 e Professore Ordinario di Psicopatologia dello Sviluppo dal 1994 ad oggi. È docente in Psicopatologia dello Sviluppo, presso la IIa Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica dell'Università di Roma, dal 1991 ad oggi. È membro del Board of Directors della World Association of Infant Mental Health (WAIMH). È Presidente dell'Associazione Italiana per la Salute Mentale Infantile, e psicoanalista della International Psychoanalytical Association. È inoltre membro del Research Advisory Board dell'International Psychoanalytical Association. Ègli è esperto dell'Inserm (Institut National de la Santé e de la Recherche Médical), nonché membro dell'Osservatorio per la Salute Mentale del Ministero della Salute e dell'Osservatorio per l'Infanzia e l'Adolescenza del Ministero del Lavoro e per le Politiche Sociali.

 

Prof. Massimo Ammaniti

Il punto di vista psicoanalitico

Gli sviluppi più recenti dell'"infant research" tendono ad ignorare il concetto di narcisismo, rilevante non solo nella clinica ma anche nello sviluppo infantile. Se il narcisismo primario in termini energetici e di sistema chiuso non è più riproponibile si può adottare un'ottica evolutiva rifacendosi a Freud, Balint, Kohut e Lebovici. Queste concettualizzazioni vengono discusse anche alla luce dei contributi più recenti dell'"infant research" e della neurobiologia.

 

Anne Alvarez

Anne Alvarez si è formata come psicologa clinica negli anni intorno al 1950  in Canada e negli Stati Uniti. È poi diventata Psicoterapeuta Psicoanalitica del bambino e dell’adolescente presso la Tavistock Clinic di Londra. È membro dell’Associazione britannica degli Psicoterapeuti Infantili. È anche Membro Onorario dell’AIPPI (Associazione Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica Infantile), dell’ Associazione Francese di Psicoterapia Psicoanalitica Infantile, e membro dell’Associazione per la Psicoanalisi Infantile di Boston (USA). Attualmente è Primario Psicoterapeuta per l’Infanzia e l’Adolescenza del Dipartimento Infantile e della Famiglia della Tavistock Clinic di Londra e Direttrice del Progetto di Ricerca sull’Autismo presso la stessa sede di Londra.

 

Anne Alvarez

Sull’importanza nella clinica del confronto tra la neurologia, la psichiatria e la psicoanalisi

Il mio schema sui livelli del lavoro analitico deriva dal fallimento clinico, a contatto con pazienti estremamente danneggiati, nel raggiungerli con le più consuete interpretazioni di carattere esplicativo (Freud, 1905) o di tipo localizzatorio (Klein, 1946). Ho dovuto imparare che questi bambini non erano capaci di pensiero del tipo spaziale, temporale e causale richiesto dal funzionamento di tipo simbolico, e in quello che Bruner chiama il pensiero “a due canali” (two tracked thinking; Bruner, 1968). L’assunto che questi bambini avessero un Io o un Sé a cui potessi parlare, e un senso chiaro di un oggetto a cui potessi fare riferimento, si è rivelato falso. Le recenti ricerche sul cervello confermano, illuminano, e aiutano la quantificazione di questi diversi livelli. Suggerisco che gli sviluppi storici nei livelli di interpretazione necessitino di essere invertiti quando prendiamo in considerazione in modo congiunto aspetti di tipo clinico, aspetti psicopatologici ed evolutivi.

Vi sarebbe infatti bisogno di una descrizione empatica e di tecniche più attive di recupero, nei primi stadi del lavoro terapeutico, specialmente dove vi siano autismo, psicosi, disturbi dissociativi gravi e cronici, o grave depressione.

 

 

 

Roma, settembre-dicembre 2004 Ciclo di seminari del Centro Italiano di Psicologia Analitica (CIPA) "INCONSCIO E NARRAZIONE" . Sede: via Flaminia, n.388 - Roma; Info: cipa-ecm@mclink.it; Fees= euro 84.

CENTRO ITALIANO DI PSICOLOGIA ANALITICA

Istituto di Roma

INCONSCIO E NARRAZIONE

25 settembre 2004 – 18 dicembre 2004

 

 

L’evento è rivolto a Psicoterapeuti Junghiani.

Numero massimo di partecipanti : 40 (20 medici e 20 psicologi)

L’evento formativo è finalizzato ad arricchire la preparazione teorica, approfondire la pratica analitica e migliorare la comunicazione e le capacità relazionali dei partecipanti.

Metodologia: relazioni teoriche e gruppi di supervisione clinica. Le prime finalizzate all’esplorazione dei differenti punti di vista maturati odiernamente nell’ambito della teoria della clinica. I secondi, orientati a una verifica della validità ed efficacia terapeutica di tali punti di vista  attraverso una  discussione di casi clinici in gruppo con supervisore .

Ore di formazione previste:  16,  ripartite in 4 incontri.

Costo  del corso: 84 euro.

Direttore del corso: Dott. Massimo Giannoni

Luogo di Svolgimento: CIPA, via Flaminia 388, Roma

 

Le date degli incontri sono:

 

Sabato 25 settembre      

ore 16.00-17.00                           Riconoscimento e Cambiamento

Dott. Roberto Zucchetti

ore 17.00-18.00                           Dibattito

ore 18.00-20.00 Discussione di un caso clinico presentato da uno dei partecipanti

 

Sabato 23 ottobre           

ore 16.00-17.00                           Trattamento dei pazienti gravi e comunicazione

Dott. Giovanni Caputo

ore 17.00-18.00                           Dibattito

ore 18.00-20.00 Discussione di un caso clinico presentato da uno dei partecipanti

 

sabato 6 novembre      

ore 16.00-17.00                           Empatia e partecipazione

Dott. Roberto Zucchetti

ore 17.00-18.00                           Dibattito

ore 18.00-20.00 Discussione di un caso clinico presentato da uno dei partecipanti

 

Sabato 18 dicembre       

ore 16.00-17.00                           Narrazione e terapia

Dott. Giovanni Caputo

ore 17.00-18.00                           Dibattito

ore 18.00-20.00 Discussione di un caso clinico presentato da uno dei partecipanti

 

Abstracts delle Relazioni

 

Riconoscimento e Cambiamento

Dott. Roberto Zucchetti

 

Trattazione del tema della memoria implicita e degli aspetti non verbali e non coscienti della comunicazioe analitica.

Sarà focalizzata l’esperienza del riconoscimento come fattore di cambiamento nella terapia.

 

Bibliografia            D. Stern “Qualcosa in più dell’interpretazione”,  in Psicobiettivo, vol 20/3,2000

L.W. Sander “Thinking differently” Psychoanalytic Dialogues vol 12 (1) pag. 11-42, 2002.

 

Trattamento dei pazienti gravi e comunicazione

Dott. Giovanni Caputo

 

Sulla comunicazione non verbale nella relazione analitica soprattutto nelle psicoterapie con pazienti gravi.

 

Bibliografia:            Beebe, Lachmann “Infant research e trattamento degli adulti” Cortina, Milano

P. Fonagy , M. Target “Attaccamento e funzione riflessiva”,Cortina, Milano

C.G. Jung “Vol XVI”: parti scelte

 

Empatia e partecipazione

Dott. Roberto Zucchetti

 

Analisi del concetto di empatia in Kohut, con una particolare attenzione agli aspetti compatibili con il concetto di “partecipazione” in Jung.

 

Bibliografia:            H. Kohut “Seminari” Astolabio, Roma

H. Kohut, “Introspezione ed empatia” a cura di A. Carusi,Bollati Boringhieri, Torino

C.G. Jung “Vol. XVI”: parti scelte

 

 

Narrazione e terapia

Dott. Giovanni Caputo

 

La narratologia come metodo terapeutico in alcune società.

Il modo in cui viene fatto un resoconto o una versione dei fatti è il tema centrale dell’approccio narrativo e del discorso analitico.

 

Bibliografia:            Roy Shaffer “Rinarrare una vita”,

                        S. Mitchell “L’amore può durare?” Cortina, Milano


Roma, 24-26 settembre 2004 "EDIPO OGGI" Organizz.: Centro Psicoanalitico di Roma; Sede: Palazzo Altemps, via dei Gigli d'oro, n.21- Roma; Info: cpdr@tiscali.it; Fees= euro 160.

PROGRAMMA

 

    Venerdì 24 settembre sera (h. 19,30-22,30):

La vicenda di Edipo

19,30 – 19,45 Amalia Giuffrida (psicoanalista S.P.I., presidente C.P.dR., Roma): saluto ai partecipanti.

19,45 – 20,30 Andrea B. Baldassarro (psicoanalista S.P.I., Roma): introduzione ai lavori del convegno.

20,30 – 21,30 Lezione magistrale di Guido Paduano (prof. di filologia classica, Univ. di Pisa): “La lunga storia dell’Edipo Re”.

21,30 – 22,00 Letture dall’ “Edipo Re” e dall’ “Edipo a Colono” di Sofocle, di Ubaldo Lo Presti (attore, Roma).

22,00 – 22,30 “Edipo. Corpi e voci”: Proiezione di video e filmati sull’Edipo, a cura di Ciro Giorgini (autore di Fuori Orario, RAI 3, Roma).

 

      Sabato 25 settembre mattina (h.9,30-13):

L’Edipo e la psicoanalisi

      9,30 – 10,00 Maurizio Balsamo (psicoanalista S.P.I., segretario C.P.dR., Roma): introduzione. 

10,00 – 12,00 Lezione magistrale di André Green (psicoanalista S.P.P., Parigi): “Qualificazioni dell’Edipo”. 

12, 00 – 13,30 Tavola rotonda intradisciplinare (chair. M. Balsamo): “L’Edipo da Freud alla psicoanalisi contemporanea”. Intervengono Amalia Giuffrida (psicoanalista S.P.I., Roma),  Lucio Russo (psicoanalista S.P.I., Roma)  e interventi dalla sala.

     

      Pausa pranzo.

 

Sabato 25 settembre pomeriggio (h.14,30-18):

Declinazioni dell’Edipo

14,30 – 16,30 Lezione magistrale di Jacques Galinier (Laboratorio di etnologia e sociologia comparativa, Univ. di Parigi X): “Dalla madre fallica al padre senza piede. Il pendolo edipico degli indiani Otomi (Messico)”.

16,30 – 18,00 Tavola rotonda interdisciplinare (chair. Lorena Preta, psicoanalista S.P.I., Roma): “L’Edipo può ancora essere considerato la struttura portante dell’organizzazione intrapsichica e delle relazioni parentali e sociali?”. Intervengono Manuela Fraire (psicoanalista S.P.I., Roma), Alfonso M. Iacono (Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, prof. ordinario di Storia della filosofia politica, Univ. di Pisa), Sebastiano Maffettone (prof. ordinario di Filosofia politica, Univ. L.U.I.S.S.- Guido Carli, Roma) e interventi dalla sala.

 

       Domenica 26 settembre mattina(h.9,30-13):

Edipo a più voci

9,30 – 11,30 Lezione magistrale di Mario Martone (regista teatrale e cinematografico, Roma): “La costruzione dell’Edipo a teatro”.

11,30 – 12,30 Tavola rotonda conclusiva (chair. A. Baldassarro): “A più voci. L’Edipo, oggi: arte, letteratura, antropologia, psicoanalisi”. Intervengono A. Green, J. Galinier, G. Padano e interventi dalla sala.

12,30 – 13,00 Conclusioni: Domenico Chianese (psicoanalista, presidente della S.P.I., Roma).

 


 

Roma, 18 settembre 2004 "L'EMOZIONE COME ESPERIENZA INFINITA". Organizz.: AR.S.A.P., Sede: viale Romania, n. 32 - Roma; Info: ilcerchioapv@libero.it; Fees= euro 100.

 

Giornata di studi sull’applicazione del pensiero di Matte Blanco da tenersi il 18 settembre presso la sede congressuale ARSAP nell’ambito del IV Convegno internazionale di Bi-logica

 

Matte Blanco, psicoanalista con funzioni di training della SPI, nato in Cile, ha trascorso molti anni della sua vita in Italia dove è morto nel 1995. Studioso di importanza internazionale ha pubblicato due opere sul funzionamento dell’Inconscio.

 

Segreteria Organizzativa:

  • Alessandra Ginzburg, psicologa, già consulente del Comune di Roma per le Scuole dell’Infanzia, distaccata dal Centro Medico Psico-pedagogico Ex ONMI, psicoanalista con funzioni di training della SPI, membro del Gruppo Internazionale e del gruppo inglese di Bi-logica. Fra le sue pubblicazioni The Bi-logical Stratified Structure: when Cats are Panthers (JMKO), La stoffa dei sogni (Angeli).
  • Riccardo Lombardi, medico-chirurgo, spec. in psichiatria, psicoanalista, membro ordinario Società Psicoanalitica Italiana, già docente di Clinica Psichiatrica presso la Scuola di Specializzazione di Psichiatria della Università Cattolica di Roma, autore di articoli monografici su riviste nazionali e internazionali come Riv. Psicoanalisi, Psiche, MicroMega, Psychanalyse et Psychose, International Journal of Psychoanal., Psychoanalytic Quarterly, etc.

 

 

Gli oratori:

·        Pietro Bria , laureato in medicina, psichiatra, professore di Igiene mentale presso l’Università Cattolica di Roma, ha curato e tradotto l’opera di Matte Blanco in lingua italiana presso la Casa Editrice Einaudi.

·        Domenico Chianese, Psicoanalista con funzioni di training, Presidente della Società italiana di Psicoanalisi. Ha pubblicato fra l’altro Costruzioni e campo analitico( Borla)..

·        James Grotstein, laureato in medicina, psichiatra, Psicoanalista con funzioni di training della Società Psicoanalitica Americana (APsaA), ha scritto, fra gli altri libri “Splitting ed Identificazione proiettiva” ed.it. Astrolabio, Roma, e “Who Is the Dreamer Who Dreams the Dream?”di prossima pubblicazione in italiano.

·        Mauro Mancia, Ordinario di fisiologia presso l’università di Milano, Psicoanalista con funzioni di training presso la Spi,. Ha pubblicato fra l’altro  Percorsi e riflessioni sulla psicoanalisi contemporanea (Boringhieri) e Il sogno come religione della mente (Laterza).

·        Francesco Orlando, professore di Letterature comparata all’Università di Pisa, insignito del Premio Musatti, autore di  Per una teoria freudiana della Letteratura (Einaudi)

Solomon Resnik, professore di psichiatria, Psicoanalista dell’IPA, tiene in diversi paesi europei seminari rivolti alla formazione degli psicologi e degli psichiatri. Autore di diversi libri sul sogno e sulla psicosi quali ad esempio Il teatro del sogno (Boringhieri), Persona e psicosi (Einaudi)

 

Milano, 24-25 settembre 2004 CORSO TEORICO-PRATICO SUL TRATTAMENTO DEI DISTURBI DI PERSONALITA'. Organizz.: Associazione Italiana per lo Studio dei Disturbi di Personalità (A.I.S.D.P.); Sede: via Prinetti, n.29 - Milano; Info: maffei.cesare@hsr.it; Fees= euro 250.

ABSTRACTS CORSO AISDP SUL TRATTAMENTO DEI DISTURBI DI PERSONALITA’ – TERZO INCONTRO – 24/25 SETTEMBRE

 

La pianificazione del trattamento:

a) la durata: crisi, breve e lunga – Dott. Paolo Migone
            Abstract: Viene fatta una discussione teorica e clinica del concetto di durata della terapia, chiarendo vari fraintendimenti e luoghi comuni. Viene definito il concetto di “terapia breve” e vengono chiarite le importanti differenze tra “terapie brevi” e “brevi terapie”, e tra terapeuti “brevi” e terapeuti “bravi”. Vengono distinti i criteri “esterni” (ad esempio esigenze pratiche o di ricerca) e i criteri “interni” (alla teoria) per ridurre la durata della terapia, e viene discussa la elaborazione della fase di termination come specifico intervento terapeutico. Queste problematiche, illustrate anche con esempi clinici, vengono inserite all’interno della terapia dei disturbi di personalità, che ne può acutizzare le implicazioni. Vengono infine forniti esempi di tecniche terapeutiche per i disturbi di personalità di vari durata (interventi di crisi, time-limited, open-ended).

 

b) il formato: individuale, di gruppo, familiare, misto – Dott.ssa Laura Vanzulli, Dott. Raffaele Visintini

Abstract: In accordo col modello bio-psico-sociale, proposto da Paris, ritengo che

necessario conoscere la storia familiare di tutti i giovani pazienti BDL, seguiti in psicoterapia individuale, e inquadrare i loro problemi all'interno del contesto familiare di appartenenza (paradigma di riferimento evolutivo-interattivo). Nel mio intervento prenderò in esame i criteri di scelta per la psicoterapia individuale e per l'intervento integrato (individuale e familiare). Illustrerò con una vignetta clinica il modello e le tecniche della terapia focale della famiglia.

Attualmente la psicoterapia di gruppo costituisce un elemento di novità nella gestione dei pazienti con Disturbi della Personalità; i limiti e i vantaggi di questo approccio, soprattutto all’interno delle istituzioni di pubblica salute costituiscono un terreno aperto di confronto tra i clinici.

L’intervento verte sul management dei pazienti con disturbi della personalità indicati per la psicoterapia di gruppo.

In particolare vengono evidenziati i criteri d’inclusione e di esclusione per la psicoterapia di gruppo, gli aspetti della personalità che necessitano di essere indagati durante la fase di assessment e le modalità di gestione della fase di inserimento in gruppo del paziente.

 

c) le tecniche: psicoterapia, farmaci, miste, altro – Dott. Giuseppe Nicolò, Prof. Marco Battaglia
Abstract
: Una ricerca effettuata dalla Cornell University  in collaborazione con il Centro Aigle di Buenos Aires ha tentato di trovare una correlazione con l’esito del trattamento di pazienti affetti da disturbo di personalità incrociando fattori diversi, come l’età, l’esperienza del terapeuta e le caratteristiche del paziente. Unica variabile significativa ritrovata riguardava il terapeuta, ovvero l’aver fatto o no un training specifico per il trattamento dei disturbi di personalità.

Questo dato impone, come molte altre evidenze della letteratura dovrebbero essere presi in considerazione per ipotizzare un modello di trattamento adattabile ai servizi di salute mentale o ad altri servizi psichiatrici.

Verrà illustrato nell’incontro come sia possibile ipotizzare sulla base della valutazione di alcune variabili, quali le funzioni metacognitive e il tipo di disturbo profili specifici di trattamento. Sulla base di tali profili sarà possibile ipotizzare un matching con il profilo metacognitivo del terapeuta e panificare interventi individuali o di gruppo. La presentazione prevederà anche alcuni role play tra i partecipanti.

Il fine di questa presentazione è quello di fornire all’uditorio una base di conoscenza dei principali temi neurobiologici coinvolti nella variazione interindividuale rilevante per la personalità umana e nei suoi disturbi; alla luce di questi elementi saranno esposte alcune linee di ragionamento nella scelta farmacologica.

 

Approfondimenti sulle tecniche di intervento con i disturbi di personalità:

a)      Il modello cognitivo-comportamentale – Dott. Antonio Semerari

Abstract: I soggetti con Disturbo di Personalità possono presentare difetti nella capacità metacognitive, ovvero  nella capacità di comprendere gli stati mentali proprio ed altrui. Il disturbo può essere  a carico di specifiche sottofunzioni . Ad esempio in alcuni pazienti predomina la difficoltà a riferire i  pensieri e le emozioni che costituiscono gli stati mentali, altri sono in grado di riferire i contenuti ideativi ed emotivi ma non riescono a stabilire un ordine in ciò che pensano o provano, né a darne una interpretazione coerente. Verranno descritti, con l’aiuto di brani di sedute, diversi tipi di disturbi metacognitive, le loro conseguenze cliniche,  i problemi che ne derivano all’interno del trattamento e le linee principali di intervento con cui è possibile ridurre il malfunzionamento metacognitivo.

 

b)      La terapia di gruppo – Prof. Lucio Sarno

Abstract: La letteratura scientifica e clinica indica a partire dagli anni ’90 un incremento dell’interesse per l’applicazione degli interventi di terapia di gruppo – con particolare riferimento ai modelli gruppo-analitici – nel trattamento dei soggetti con Disturbo di Personalità. Nel presente intervento, si affronteranno in particolare i seguenti temi: a) utilità della psicoterapia di gruppo per i soggetti con Disturbo di Personalità; b) teorie della tecnica: limiti e vantaggi dei differenti modelli nel caso del trattamento di soggetti con Disturbo di Personalità; c) i vantaggi del trattamento gruppo-terapeutico rispetto al setting individuale nell’intervento psicoterapeutico per i soggetti con Disturbo di Personalità; d) limiti e vantaggi del gruppo omogeneo rispetto al gruppo etero-sintomale nel trattamento gruppo-terapeutico dei soggetti con Disturbo di Personalità.

 

c)      Il modello bioenergetico – Prof. Ezio Zucconi Mazzini, Dott.ssa Gilberta Alpa

Abstract: L’approccio Self-analitico bioenergetico che presentiamo estende, mediante la mediazione corporea, le relazioni oggettuali e la intersoggettività, mettendo in risalto l’importanza dell’esperienza affettiva immediata e del coinvolgimento, fattori di apprendimento cognitivo  di sé e di cambiamento terapeutico.

La sintonizzazione empatica che si avvale della percezione corporea della relazione, favorisce l’autosvelamento e fa superare le resistenze messe in atto fin dall’inizio attraverso la nevrosi da transfert.

I bisogni di mutualità e di conflittualità , di conoscere l’altro e di essere conosciuti dall’altro, di contatto e di privacy, trovano più facile intermediazione mediante il linguaggio del corpo, in accordo con quanto dice Fonagy che “nel corpo si trova il nucleo originario del Sé agente”.

La videoproiezione di alcuni casi clinici, più che le parole, possono nel breve tempo assegnatoci, confermare vera anche oggi l’affermazione di Ferenczi: “la tecnica analitica non è mai stata, e neppure è adesso, qualcosa di stabilito una volta per tutte”.

 

 

 

Pisa, settembre-dicembre 2004

Corso di Aggiornamento per Medici e Psicologi "Psicoterapia teoria e pratica" Responsabile Scientifico: Dr.Roberto Bichesecchi   Organizz.: Associazione Psicanalisti Pisa; Sede: Via Alessandro Manzoni 11 Pisa; Info: paola.morganti9@virgilio.it; Fees= euro 260.

 

08 N

 

Il Corso si rivolge a: Medici e Psicologi.

Obiettivi :Aggiornare sulla teoria e pratica  delle varie  modalità di intervento in psicoterapia

Il numero previsto di partecipanti  di 20 . La partecipazione al Corso è determinata dalla comunicazione dell’avvenuto pagamento

Il costo per la partecipazione al  Corso è stabilito in    260,00. L’evento è stato inserito nel  programma di Formazione Continua in Medicina (ECM) ed è in  valutazione  per l’attribuzione di crediti formativi.

Al termine del Corso verranno comunicati  (  se pervenuti ) i Crediti Formativi ECM acquisiti, assegnati dalla Commissione Ministeriale, e verranno rilasciati gli attestati.

Per informazioni  e iscrizioni rivolgersi a: Sig.ra Paola  Morganti  tel . Tel. 3358041334

e-mail: paola.morganti9@virgilio.it

 

Roma, 9-10 settembre 2004 "MIND AND COMPLEXITY" Sede: CATHOLIC UNIVERSITY OF SACRED HEART (Università del Sacro Cuore) AULA BRASCA, Largo gemelli, n.8- Roma; Organizz.: A.P.A. (ASSOCIAZIONE PSICOANALITICA ABRUZZESE) SCUOLA DI FORMAZIONE QUADRIENNALE IN PSICOTERAPIA PSICOANALITICA "ARARA AZZURRA"; Info: GIUSTINOGALLIANI@LIBERO.IT; Fees= euro 400.

Programma

September 9th, 2004

 

8,30 Welcome address by the Academic and

Political authorities

Introductory Plenary Lecture

9,00 E. Severino, University of Venice, Italy

Mind and the Problem of Foundation

First Session: Foundations between Order an Noise

9,45 Walter J Freeman, University of California at

Berkeley, USA

How Mind Changes the Brain

10.30 Coffee Break

10,45 Stuart A. Kauffman, Santa Fe Institute NM

and Bios Group LP, USA

Complexity and Birth of Order in the Living

11,30 Franco F. Orsucci, Director of the Institute

for Complexity Studies; collaborator at the

Institute of Psychiatry of UCSC, Rome, Italy

Dynamical Diseases and Human Gravitation Fields

12,15 Discussion

 

Second Session: Psychopathology Revisited

15,00 Daniel R. Weinberger, National Institute of

Health, USA

Schizophrenia as the Shipwreck of Mind

15,45 Joachim Klosterkötter, Klinik für Psychiatrie

der Universität zu Köln, Germany

The Problem of Basic Symptoms

16,30 Coffee Break

16,45 Filippo M. Ferro, University of Chieti, Italy

Explorations in Schizophrenias

17,30 Alec Roy, Psychiatry Service, Department of

Veterans Affairs, New Jersey Healthcare System,

USA

Suicide as a Multidimensional Real Outcome

18,15 Discussion

18,30 Test

 

 

September 10th, 2004

 

Third Session: Co-Evolution in Brain Research

9,00 Herman M. van Praag, Department of Psychiatry

and Neuropsychology, Academic Hospital,

Maastricht University, The Netherlands

Locating the Efficacy of Psychopharmacology

9,45 Lamberto Maffei, Scuola Normale Superiore and

National Research Council, Italy

Multiple Determinations of Neuro-Plasticity

10.30 Coffee Break

10,45 Alberto Siracusano, Tor Vergata University,

Rome, Italy

Psychopharmacology and Psychotherapy in

Dynamics

11,30 Sergio De Risio, Catholic University of Sacred

Heart, Rome, Italy

Fractal structures in Dreaming and Psychotic Onset.

12,15 Discussion

 

Fourth Session: Bodies/Minds in Resonance

15,00 Joseph P. Zbilut, Rush University, Chicago, USA

Complexity and Singularity in Psychobiology

15,45 Walter G. Sannita, University of Genoa, Italy,

and State University of New York, USA

Resonance and sensory information processing

16,30 Coffee Break

16,45 Tito Arecchi, National Institute of Optics,

Florence, Italy

Multiple Resonances

17,30 Alessandro Giuliani, National Institute of Health –

ISS, Rome, Italy

Complexity Theory and Bio-dynamics

Conclusive Plenary Lecture

18,15 Paolo Zellini, Tor Vergata University, Rome, Italy

Number, Mind, Complexity

19,00 Test

Razionale

 

Il concetto di un rapporto caos-cosmo si trova già in Esiodo. Anteriore ai pre-socratici. Il concetto di un possibile approccio scientifico allo studio del caos è piuttosto recente e si chiama matematica della complessità. Nasce quasi per caso dalla meteorologia. Ma più complessa dei venti, più complessa delle nuvole vaganti è la mente: sensazioni, emozioni, sentimenti, passioni, pensiero… Pensiero. La matematica della complessità non trova forse qui il suo “oggetto”, il suo “campo di applicazione” più specifico ed elettivo?

Al vortice caotico di sensorialità elementare che costituisce la pre-mente del neonato si deve di necessità applicare una “struttura originaria” che ne rende percettibile la presenza, che alla presenza dia senso.

E’ così che la mente “si fonda”? E il fondamento del pensare reca con sé la necessità della declinazione della mente in direzione delle sue espressioni vicine alla normalità (singolarità instabile)? Questa necessità vale decisamente anche per le espressioni psicopatologiche, le disseminazioni di disturbi psichiatrici (stabilità necessitate che bisognerebbe saper de-stabilizzare)?

Soprattutto domande. Il congresso è fatto per recare risposte plausibili.

 

Eventi SECONDO SEMESTRE 2004 già accreditati 

 

 

EVENTI FORMATIVI  TRATTI DA ALTRE FONTI (non ecm) 
Trieste, 5-6 novembre 2004

"IL  SOGGETTO  CHE  NON  C’E’- LE  SUJET  QUI  N’EST  PAS. Michel Foucault 1984-2004"

 
Sede:Aula Magna -  Scuola Superiore di Lingue Moderne per interpreti e traduttori
 Programma
Venerdì 5 novembre - Vendredi 5 novembre
Ore 9.00 - 9 h. 00 Inaugurazione

 L’ermeneutica del soggetto - L’herméneutique du sujet

  Frédéric Gros (Parigi) 

Fabio Polidori (Trieste)

Pier Aldo Rovatti (Trieste)

 

Dibattito coordinato da – Débat coordonné par

Mario Colucci (Trieste)

 

Ore 15.00 – 15 h. 00

 

“Bisogna difendere la società”

“Il faut défendre la société”

 

Philippe Artières (Parigi)

Alessandro Dal Lago (Genova)

Ottavio Marzocca (Bari)

Dario Melossi (Bologna)

 

Dibattito coordinato da – Débat coordonné par

Pierangelo Di Vittorio (Bari)

 

Sabato 6 novembre - Samedi 6 novembre

Ore 9.00 - 9 h. 00

 

Il potere psichiatrico

Le pouvoir psychiatrique

 

Robert Castel (Parigi)

Mario  Colucci (Trieste)

Françoise Gorog (Parigi)

Agostino Pirella (Torino)

 

Dibattito coordinato da – Débat coordonné par

Pier Aldo Rovatti (Trieste)

 

Ore 15.00 – 15 h 00

Gli anormali

Les anormaux

ovvero tavola rotonda su

ou table ronde sur

 

Soggetti e diritti nell’epoca del biopotere

Sujets et droits à l’époque du bio-pouvoir

 

Louise Blais (Ottawa)

Carla Corso (Trieste)

Pierangelo Di Vittorio (Bari)

Pierre Lascoumes (Parigi)

Paul Morin (Montréal)

Judith Revel (Roma)

Federica Sossi (Bergamo)

 

Dibattito coordinato da – Débat coordonné par

Daniel Borrillo (Parigi)

 

Eventi – Événements

 

Venerdì 5 novembre - Vendredi 5 novembre

ore 19.30 – 19 h. 30

 

Smarrimento e accanimento

  o

  La vita degli uomini infami

 

La déroute et l’acharnement

  ou

  La vie des hommes infâmes

 

Pierre Lascoumes (Parigi)

 Youness Anzane (Parigi)

 

Lettura-spettacolo tratta da «Il disordine delle famiglie» di Arlette Farge e Michel Foucault e «La vita degli uomini infami» di Michel Foucault

Lecture spectacle de « Le désordre des familles » de Arlette Farge et Michel Foucault et « La vie des hommes infâmes » de Michel Foucault

 

     Convegno organizzato da – Colloque organisé par:

 

Dipartimento di Filosofia – Università degli Studi (Trieste)

Centre Culturel Français (Milano)

Centre Michel Foucault (Parigi)

Organizzazione di volontariato Associazione Franco Basaglia (Trieste)

 

Segreteria organizzativa – Comité d’organisation:

 

Deborah Borca: tel. +39 328 382 3218 – e-mail: deborahborca@libero.it

Mario Colucci: tel. +39 335 595 3773 – e-mail: mario.colucci@tin.it

Jean-François Rochard: tel. +39 320 059 4620 – e-mail: rochard@sslmit.units.it

Pier Aldo Rovatti: tel. +39 340 686 8436 – e-mail: rovatti@units.it

 

È prevista la traduzione simultanea dal e verso il francese

Une interprétation simultanée de et vers le français est pré

 

 

(Fonte:http://www.fabula.org/actualites/article9003.php)

 

Evénement
Du 24 septembre 2004 au 25 septembre 2004, Università degli Studi di Genova

 Cesare Lombroso et la "fin de siècle" : la vérité des corps.

 

Aboutissement de ce siècle positiviste nourrissant le fantasme d'une lisibilité totale des corps (J.-L. Cabanès), Lombroso peut être considéré comme une des incarnations les plus frappantes de ce médecin-magistrat dont parle Michel Foucault ; son oeuvre, par son syncrétisme, propose une grille de lecture à la fois très ample et très complexe de cette idéologie scientifique ayant permis, au XIXème siècle, le glissement d'une hygiène des corps à une hygiène morale. Mais si Cesare Lombroso constitue un maillon essentiel dans l'histoire des mentalités, c'est autant par le succès immédiat de ses théories que par la mécompréhension et la caricature dont elles ont immédiatement été l'objet. Autrement dit, en cristallisant un certain nombre de mythes d'époque et vérifiant par là-même une doxa politique, Cesare Lombroso permet d'interroger l'ensemble des discours fin de siècle, ainsi que leur articulation.


Au-delà, donc, du rôle de Lombroso dans la fondation de la criminologie et de l'insertion de ses théories dans les conceptions anthropologiques du XIXème siècle, tant en Italie qu'en France - mais ce constat pourrait s'étendre à d'autres pays - ce colloque s'efforcera de le resituer dans cette entreprise générale de lecture des corps, impliquant étroitement le domaine scientifique, politique et artistique.
- quelles furent en effet les fondements idéologiques ayant facilité une réception à la fois tronquée et fascinée de l'oeuvre de Lombroso ?
- quel fut, dans cette perspective, le rôle du discours littéraire, et quelle fut sa réponse à cette annexion des "passions" par le domaine scientifique, dont les théories de Lombroso marquaient une étape supplémentaire ?
- quel fut, enfin, le poids de Lombroso dans l'élaboration d'un corps social reposant en grande partie sur une équation entre "classes laborieuses" et "classes dangereuses" (Louis Chevalier) ?

Voici quelques uns des axes qui nourriront la réflexion de ce colloque, en plaçant Cesare Lombroso à la confluence des discours scientifique, politique et littéraire, en Italie, en France, et ailleurs.


Vendredi 24 septembre

Ouvertures (10h00-12h00)
- Présentation du colloque (Bertrand Marquer ; Ida Merello)
- Lombroso e alcuni scrittori italiani di fine secolo (Delia FRIGESSI, auteure de Cesare Lombroso, Einaudi, 2003)
- La réception des oeuvres de Lombroso dans les revues françaises de la fin du XIXème siècle (Jacques NOIRAY, Université de Paris IV-Sorbonne)

Lombroso dans la littérature (14h30-16h30)
- Cesare Lombroso e la letteratura italiana tra otto e novecento (Andrea RONDINI, auteur de Cose da pazzi : Cesare Lombroso e la letteratura - Biblioteca della Rivista italiana, 3)
- Zola et Lombroso (Colette BECKER, Université de Paris X-Nanterre)
- Mirbeau et Lombroso (Pierre MICHEL, Université d'Angers, Président de la Société Octave Mirbeau)


Samedi 25 septembre

Lombroso dans le discours scientifique « fin de siècle » (10h00-12h00)
- De Lombroso à Nordau : une encombrante filiation (Jean-Louis CABANÈS, Université de Paris X-Nanterre)
- Lombroso et les autres : Georges Polti et la théorie des tempéraments (Ida MERELLO, Université de Gênes)
- Lombroso et l'École de la Salpêtrière : du bon usage du cliché (Bertrand MARQUER, Université de Gênes)

Lombroso entre positivisme et spiritisme (14h30-16h30)
- Storie di fantasmi per adulti: Lombroso e le tecnologie dello spettrale (Alessandra VIOLI, Université de Venise)
- Les graffiti corporels dans "Palimpsestes des Prisons" : l'énigme et la passion du corps criminel chez Lombroso (Carina TREVISAN, Université de Jussieu-Paris VII)


 

                                             (Fonte:     C.I.S.P.P. -    Venezia)

 

    XXII°  CORSO  SEMINARIALE

Coordinato dal Prof. Salomon Resnik

 

                                                           Sul tema

 

FORME DI VITA – TRASFORMAZIONI - PSICOANALISI

 

 

Aperto a psichiatri , psicologi , educatori , si svolgerà in 6 incontri , ciascuno costituito da una introduzione e riflessione teorica,seguita dalla presentazione e discussione di materiale clinico

 

Si terrà dalle ore 17 alle 19.45 nelle giornate di sabato:

 

27/11/04  S.Resnik 

                                 Forme di vita-trasformazioni-psicoanalisi .Introduzione al tema  e articolazione                  

                                  transdisciplinare :

                                  Vita e trasformazione dell’esperienza psicoanalitica

 

29/01/05  S.Resnik,E.Levis,A.Panza,I.Schiappadori

                                  Esperienza estetica e trasformazione

                                  Metafora e trasformazione

 

26/02/05  S.Resnik,E.Levis,F.Nosè

                                  Trasformazioni in un paziente con aspetti psicotici in campo istituzionale.

                                  A contatto con l’esperienza delirante : tra dicibile e indicibile

 

30/04/05  S.Resnik,E.Levis

                                  Movimenti trasformativi nello spazio di transfert

                                  La cura : uno spazio per l’attesa e la trasformazione

 

28/05/05  S.Resnik ,E.Levis , L.Boccanegra

                                  Accompagnamento ad una apertura trasformativa nella terapia individuale

                                    Trasformazione e restituzione di emozioni indivise

 

02/07/05   S.Resnik, M.Pagliarani,S.Nissim

                                    Trasformazioni della/nella genitorialità e nella affiliazione adottiva

                                    Quando una donna diventa madre

                          

              2° sessione plenaria (19.45-20.30) con S.Resnik, E.Levis

                                    Prova di valutazione dell’apprendimento.Verifica con questionario.

 

Per informazioni ed iscrizioni telefonare a:

Dott.ssa L. Rebecca tel. 041/5229340

Dott.ssa M.Jovon     tel. 041/5220594       

 

 

 

 

 

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