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CONGRESSI
II semestre 2007 |
Questo servizio di informazione sugli eventi ECM deve necessariamente fare i conti con l'ingente mole di eventi accreditati e, soprattutto, in fase di accreditamento per il 2007. Pertanto, abbiamo operato una selezione, forzatamente 'arbitraria', di congressi che ci sono sembrati maggiormente attinente alla formazione psicoterapica. Mano a mano che un evento sarà accreditato, verrà aggiornata la sua scheda completa del punteggio assegnatogli. Per gli eventi formativi che non compaiono nel sito ECM-sanità (http://ecm.sanita.it) verrà indicata la fonte informativa (a fondo pagina).
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PRIMO SEMESTRE 2007
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Eventi ECM SECONDO SEMESTRE 2007 in attesa di accreditamento: | ||||||||
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Chieti, 29.09-15.12.2007 "RIFLESSIONI
SULLA PSICOPATOLOGIA ADOLESCENZIALE";
Organizz.:
A.P.A. (ASSOCIAZIONE PSICOANALITICA
ABRUZZESE) SCUOLA DI FORMAZIONE QUADRIENNALE IN PSICOTERAPIA PSICOANALITICA
"ARARA AZZURRA" RICONOSCIUTA DAL MIUR;
Info:
GIUSTINOGALLIANI@LIBERO.IT
segreteria@apascuola.it ; Fees= euro
60,00. A.P.A. Associazione Psicoanalitica Abruzzese Istituto di Psicoterapia Psicoanalitica “Marco Levi Bianchini”
Con la collaborazione della: Cattedra di Psichiatria – Facoltà di Medicina e Chirurgia - dell’Università “ G. D’Annunzio ” di Chieti – Pescara Cattedra di Psicologia Clinica – Facoltà di Psicologia - dell’Università “ G. D’Annunzio ” di Chieti – Pescara con il patrocinio: dell’ Ordine degli Psicologi della Regione Abruzzo dell’ Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Chieti
Seminario ECM Educazione Continua in Medicina
“RIFLESSIONI SULLA PSICOPATOLOGIA ADOLESCENZIALE”
CHIETI 29 SETTEMBRE, 13 OTTOBRE, 27 OTTOBRE, 24 NOVEMBRE, 01 DICEMBRE 2007, 15 DICEMBRE 2007
Aula Magna – Facoltà di Medicina e Chirurgia Università “ G. D’Annunzio “ di Chieti-Pescara, Via Dei Vestini.
EVENTI ECM DA RICHIEDERE PER PSICOLOGI E MEDICI
SABATO 29 SETTEMBRE 2007
Ore 08.00 – Registrazione Partecipanti - Firma Entrata.
Ore 09.00 – Chairman Giustino GALLIANI: Introduzione al tema.
Ore 09.30 – Zaira MARGIACCHI: “Io odio l’adolescenza”
Ore 11.00 – Coffè Break.
Ore 11.30 – Discussant – Filippo Maria Ferro.
Ore 13.00 – Pausa pranzo.
Ore 15.00 – Chairman Filippo Maria Ferro: Introduzione al tema.
Ore 15.30 – Franco DE MASI: “Il pedofilo e il suo mondo interno” Considerazioni teoriche e cliniche sull’analisi di un paziente.
Ore 17.00 – Coffè Break.
Ore 17.30 – Discussant – Guido D’INNOCENZO.
Ore 19.00 – Chiusura dei lavori. Firma Uscita. SABATO 13 OTTOBRE 2007
Ore 08.30 – Firma Entrata.
Ore 09.00 – Chairman Barbara CUPELLO CASTAGNA: Introduzione al tema.
Ore 09.30 – Antonio CIOCCA: “L’approccio psicoanalitico ad anoressia e bulimia in adolescenza”
Ore 11.00 – Coffè Break.
Ore 11.30 – Discussant – Elsa HEIN-ALOCCO.
Ore 13.00 – Pausa pranzo.
Ore 15.00 – Chairman Filippo Maria Ferro: Introduzione al tema.
Ore 15.30 – Gianluigi MONNIELLO: “Psicopatologia dell’adolescente e suo trattamento. Teoria e clinica”
Ore 17.00 – Coffè Break.
Ore 17.30 – Discussant – Raffaela ARBAN.
Ore 19.00 – Chiusura dei lavori. Firma Uscita.
SABATO 27 OTTOBRE 2007
Ore 08.30 – Firma Entrata.
Ore 09.00 – Chairman Filippo Maria Ferro: Introduzione al tema.
Ore 09.30 – Simona ARGENTIERI: “Identità di genere e nuove genitorialità”
Ore 11.00 – Coffè Break.
Ore 11.30 – Discussant – Maria ORLANDI SCATI.
Ore 13.00 – Pausa pranzo.
Ore 15.00 – Chairman Mario FULCHERI: Introduzione al tema.
Ore 15.30 – Filippo Maria Ferro: “La psicopatologia della bouffet”
Ore 17.00 – Coffè Break.
Ore 17.30 – Discussant – Giacomo GATTI.
Ore 19.00 – Chiusura dei lavori. Firma Uscita SABATO 24 NOVEMBRE 2007
Ore 08.30 – Firma Entrata.
Ore 09.00 – Chairman Massimo BELISARIO: Introduzione al tema.
Ore 09.30 – Barbara CUPELLO CASTAGNA: “Genitori di adolescenti: una riflessione sulla trasmissione transgenerazionale”
Ore 11.00 – Coffè Break.
Ore 11.30 – Discussant – Carla COTELLESSA.
Ore 13.00 – Pausa pranzo.
Ore 15.00 – Chairman Raffaela ARBAN: Introduzione al tema.
Ore 15.30 – Elsa HEIN-ALOCCO: “L’adolescenza: armonia e disarmonia. Perdite, riconquiste, trasformazioni”
Ore 17.00 – Coffè Break.
Ore 17.30 – Discussant – Maria ORLANDI SCATI.
Ore 19.00 – Chiusura dei lavori. Firma Uscita
SABATO 01 DICEMBRE 2007
Ore 08.30 – Firma Entrata.
Ore 09.00 – Chairman Guido D’INNOCENZO: Introduzione al tema.
Ore 09.30 – Jessica LAVEZZO: “L’emergere del disagio in adolescenza”
Ore 11.00 – Coffè Break.
Ore 11.30 – Discussant – Filippo Maria FERRO.
Ore 13.00 – Pausa pranzo.
Ore 15.00 – Chairman Giuseppe CELLINI: Introduzione al tema.
Ore 15.30 – Diana NORSA: “L’adolescente e la famiglia nella psicodinamica dello sviluppo psicosessuale”
Ore 17.00 – Coffè Break.
Ore 17.30 – Discussant – Raffaela ARBAN.
Ore 19.00 – Chiusura dei lavori. Firma Uscita SABATO 15 DICEMBRE 2007
Ore 08.30 – Firma Entrata.
Ore 09.00 – Chairman Filippo Maria FERRO: Introduzione al tema.
Ore 09.30 – A. CICCONETTI - B. SCORRANO: “Casi di autolesionismo: una esperienza pratica”
Ore 11.00 – Coffè Break.
Ore 11.30 – Discussant – Guido D’INNOCENZO.
Ore 13.00 – Pausa pranzo.
Ore 15.00 – Chairman Maria ORLANDI SCATI: Introduzione al tema.
Ore 15.30 – Giustino GALLIANI: “Dalla richiesta d’aiuto alla psicoterapia: modello psicoanalitico di consultazione”
Ore 17.00 – Coffè Break.
Ore 17.30 – Discussant – Mario FULCHERI.
Ore 19.00 – Chiusura dei lavori. Questionario ECM
Ore 20.00 – Firma Uscita.
Si parla di adolescenza comunemente in termini di: fase di passaggio; possibilità, o meno, di arrivare alla separatezza e all’autonomia. Spesso tutto ciò porta ad usare l’ottica dello step infanzia-pubertà, o di partire dalla definizione di un punto di arrivo: il cosiddetto “adulto”. La possibilità di pensare all’adolescenza come un’area specifica , con modalità proprie (per cui:caratteristiche, difese, prodotti mentali, comportamenti, emozioni proprie) permette di seguire un percorso di sviluppo mentale , di integrazione tra crescita mentale e cambiamento fisico, colma di scoperte e potenziali proposte. Il “ripartire da capo” dell’adolescente, può proporre al terapeuta e allo psicoanalista una serie di focalizzazioni sulle urgenze del disagio adolescenziale, obbligandolo a criteri di valutazione diversi , partendo dal concetto di ”funzionalità” di ogni decisone, scelta, agito, disagio, idiosincrasia etc. dell’ adolescente. In quest’ottica, che ”segue”, più che fare confronti con un ipotetico obbiettivo da raggiungere, si propongono delle giornate di studio (nel numero di 5) che si articoleranno dal 29/09/2007 al 15/12/2007, che abbiamo voluto definire “Riflessioni sulla psicopatologia adolescenziale”. Tenendo conto sia dell’interesse più strettamente terapeutico (terapia individuale e di gruppo); sia del bisogno di linee chiare per ipotizzare un progetto corretto, riguardante i servizi che si occupano di adolescenza, si propone di dibattere dei temi attuali, direi anzi di “scottante” attualità ,cercando di toglierli dall’etichetta data loro dai media. Sarà per cui fondamentale, nell’ambito della disamina della nuova realtà delle famiglie, contestualizzare e definire in altro modo i fenomeni del bullismo, della scelta della propria identità sessuale, del malessere che sfocia in oppositività distruttiva, del diffondersi della pedofilia agita. Uno spazio particolare verrà dato alla patologia dei disturbi alimentari (anoressia / bulimia /compensazione alle frustrazioni attraverso il cibo) potendoli osservare,così si diceva più sopra, come specificità di un dato momento dello sviluppo dell’individuo. Egualmente si darà spazio all’emergere dei disturbi depressivi, cercando di dare strumenti discriminativi tra lo status di depressione volgarmente detto, e di proto-depressione, condizione questa appartenente proprio ed esclusivamente all’adolescente. Il proposito di occuparsi specificatamente di temi spinosi e urgenti specifici dell’adolescenza, senza la presunzione di una completa esaustività, riguarda non solo i terapeuti, ma anche gli operatori dei servizi, gli insegnanti, i genitori, e la nostra storia.
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Milano,
9.10-18.12.2007 "IL
LAVORO CLINICO CON GENITORI DI BAMBINI E ADOLESCENTI";
Sede:
MILANO- PROVINCIA DI MILANO -VIALE PICENO
60; Info:
D.LUZZATI@PROVINCIA.MILANO.IT
s.galli@provincia.milano.it
; Fees= n.d. Il lavoro clinico con genitori di bambini e adolescenti
Negli ultimi anni è aumentata la consapevolezza dell’importanza della relazione tra genitori e figli per la comprensione delle condizioni di disturbo evolutivo nell’infanzia e nell’adolescenza. Nuovi contributi, che vengono sia dalla Psicoanalisi, che dall’Infant Research e dalla Teoria dell’Attaccamento, hanno arricchito le basi teoriche e tecniche dell’intervento con i genitori, comportando rilevanti indicazioni per migliorare l’approccio del lavoro clinico di prevenzione e di trattamento. In questo corso sarà messa a fuoco questa tematica in modo da mettere a disposizione degli operatori clinici del territorio un insieme aggiornato di conoscenze e riflessioni in merito sia allo sviluppo normale che allo sviluppo patologico. Il corso si articolerà in 6 incontri della durata di quattro ore ciascuno. Nella seconda parte di ogni incontro verrà dato ampio spazio alla discussione con i partecipanti, con la possibilità di presentare e commentare situazioni cliniche.
Metodologia: prevede l’utilizzo di metodi attivi, presentazioni di casi, lezioni teoriche e discussione su materiali portati dai partecipanti.
DESTINATARI Psicologi, dei servizi famiglia e tutela minori, psichiatri, neuro psichiatri infantili. Numero massimo di partecipanti 22.
DOCENTI Il percorso verrà realizzato in collaborazione con ApSA – Associazione per lo Studio dell’Adolescenza, che metterà a disposizione come docenti: Enrico de Vito, Psichiatra, Psicoanalista SPI, Presidente ApSA, Presidente International Society for Adolescent Psychiatry and Psychology; Katharina Schweizer, Psicologa, Psicoanalista Società Svizzera di Psicoanalisi, Membro ApSA;
ECM Siamo in attesa delle nuove disposizioni del Ministero della Salute sulla possibilità di richiedere l’accreditamento per la figura professionale: psicologoSEDE E AULALa sede è la Provincia di Milano, viale Piceno 60, Milano (raggiungibile tramite: passante ferroviario, fermata Dateo; autobus 54, 60, 61, 62; filovia 90, 91, 92).
ISCRIZIONE Per l'iscrizione è possibile iscriversi direttamente online dal sito della formazione www.provincia.milano.it/sociale , o scaricare la scheda dal sito stesso e inviarla via fax allo 02.77403293, entro il 20 settembre 2007-
Coordinatore: Susanna Galli, tel. 02.77403453, e-mail s.galli@provincia.milano.it Segreteria Maria Donatelli, tel. 02.77403135, e-mail mc.donatelli@provincia-milano.it
PROGRAMMA 9 ottobre 2007 orario 9.30- 11.30 - Lo sviluppo della genitorialità dall’infanzia all’adolescenza. - Dalla gravidanza alla costellazione materna all’essere genitori - Problemi generali del ruolo dei genitori nella presa in carico di bambini e adolescenti - L’alleanza di lavoro: concetto cardine del lavoro con i genitori E. de Vito e K. Schweizer orario 11.45 -13.30 Lavoro su casi
25 ottobre 2007 orario 9.30- 11.30 - Comprensione e valutazione della relazione genitori – bambino e della genitorialità nella primissima infanzia (1) - Il passaggio dal bambino fantasticato al bambino reale - Ancora della costellazione materna - Dalla totale dipendenza alla separatezza orario 11.45 -13.30 Lavoro su casi K. Schweizer
15 novembre 2007 orario 9.30- 11.30 - Essere genitori di bambini in età scolare (2) - Il rapporto con le istituzioni educative: minaccia o aiuto? orario 11.45 -13.30 Lavoro su casi K. Schweizer
27 novembre 2007 orario 9.30- 11.30 - La valutazione dei genitori dell’adolescente (1) - Le relazioni di attaccamento in adolescenza - Questioni connesse con le problematiche di separazione orario 11.45 -13.30 Lavoro su casi E. de Vito
4 dicembre 2007 orario 9.30- 11.30 - La valutazione dei genitori dell’adolescente (2) - Il significato della crisi in adolescenza - Indicazioni per un lavoro di supporto alla terapia del figlio orario 11.45 -13.30 Lavoro su casi E. de Vito
18 dicembre 2007 orario 9.30- 11.30 - Il problema delle indicazioni per un trattamento del figlio - L’alleanza di lavoro nella fase di passaggio al trattamento - Resistenze e fallimenti orario 11.45 -13.00 Lavoro su casi orario 13.00 -13.30 Prove finali ECM E. de Vito e K. Schweizer
Coordinamento Susanna Galli – Settore sviluppo delle professionalità
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Roma, 28-29.09.2007 "IL
GIOVANE ADULTO: LE CARRATERISTICHE DEL PASSAGGIO MATURATIVO DALL'ADOLESCENZA
ALL'ETÀ ADULTA"; Sede:
ARPAD- VIA OMBRONE, 14 - 00198
ROMA; Info:
arpad.nov@tiscali.it
; Fees= euro 150,00.Seminari di aggiornamento del 28 e 29 settembre 2007n.1065/
“Il Giovane Adulto : le caratteristiche del passaggio maturativo dall’adolescenza all’età adulta”
Seminari di aggiornamento promossi dall’Associazione Romana per la Psicoterapia dell’Adolescenza
Prima giornata: Venerdì 28 settembre - dalle 9.00 alle 13.15
Il processo di soggettivazione nella diagnosi del Giovane Adulto: una tecnica di aiuto psicoanalitico Il seminario prevede una disamina teorica del concetto di soggettivazione in psicoanalisi. Verrà posta l'attenzione alle differenze e similitudini fra adolescente e giovane adulto relativamente ai compiti evolutivi e ai cambiamenti psichici della fase evolutiva. Verranno illustrati gli aspetti psicopatologici peculiari dell'età attraverso la presentazione di casi clinici in trattamento psicoanalitico con l'attivazione della discussione con i partecipanti. Relatore: Dott.ssa Giovanna Montinari
Linee d’ombra: il Giovane
Adulto nella metafora del Grande Viaggio
Ambedue questi generi letterari sono accomunati dal tema iniziatico del Grande viaggio quale metafora del passaggio di fase dall'infanzia all'adolescenza e del processo di soggettivazione che caratterizza il giovane adulto. La relazione intende esplorare l'attualità di questa metafora e il significato del Grande Viaggio nella cultura globalizzata. Relatore: Prof.ssa Paola Carbone
Seconda giornata: Sabato 29 settembre – dalle 9.00 alle 13.30
Relazione introduttiva: Il Giovane Adulto alla luce del suo trattamentoLa condizione di giovane adulto sembra essere strutturalmente necessaria allo sviluppo dell'essere umano. Essa va distinta sia dall'adolescenza sia dallo stato adulto. Vengono segnalate alcune caratteristiche che definiscono il giovane adulto e la sua economia psichica, caratteristiche che lo rendono più adeguato al lavoro analitico ma anche più impermeabile all'holding soggettivante, così importante nella cura dell'adolescente. Il materiale clinico illustra le complessità e alcune peculiarità a cui il giovane adulto convoca la mente dell'analista. Relatore: Dott. Monniello
La differenziazione in adolescenzaIl lavoro si propone di mettere in evidenza i principali aspetti specifici dell’approccio psicoanalitico ai problemi dell’adolescenza che lo differenziano dall’approccio ai problemi dell’infanzia da un lato, e da quelli dell’età adulta dall’altro. L’attenzione viene rivolta per esempio al passaggio processuale della pubertà e a quello tra la tarda adolescenza e gli albori dell’età adulta. Relatore: Dott. Piergiorgio Laniso
Programma: Ore 9.00 – 11.00: Lettura del lavoro Ore 11.00 – 11.15: Intervallo Ore 11.15 – 13.15: Lettura del lavoro Ore 13.15-13.30: Questionario
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Milano,
4.10-13.12.2007 "LO
STRUTTURARSI DEL SÉ INDIVIDUALE E DEL SÉ GRUPPALE CON LE RICADUTE NELLA
PRATICA CLINICA E NEL TESSUTO SOCIALE";
Sede:CENTRO
MILANESE DI PSICOANALISI - VIA CORRIDONI 38, 20122 MILANO
Info:
cmp.spi@fastwebnet.it ; Fees=
euro 300,00. Lo Strutturarsi del Sé individuale e del Sé gruppale con le ricadute nella pratica clinica e nel tessuto sociale. (CMP, 2007-2)
PROGRAMMA E ABSTRACT:
DATA: 4 ottobre 2007
– giovedì (1)
Ore: 21.00-22.30
Abstract: Il relatore intende collegare il tema dell’onnipotenza e dei limiti dell’individuo con le inevitabili reazioni difensive alle angosce arcaiche attivate dall’ambiente;come guida metaforica per esemplificare il suo pensiero utilizza la favola de “Il Pifferaio Magico”di Robert Browing. La favola descrive una particolare forma di patologia del gruppo:la delega. Tale delega sembra appoggiata sull’angoscia suscitata dal conflitto edipico,ma in effetti sposta la questione a un livello più regressivo,gruppale. La conflittualità edipica viene infatti trasposta in una conflittualità tra generazioni che ne esaspera la portata catastrofica. L’espiazione finale ,formalmente conseguenza della colpa per l’avidità dei cittadini (i succulenti pranzi pagati con il denaro sottratto al Pifferaio) si collega allora con la stessa premessa della fiaba :l’angoscia per l’impulso infanticida. Sbarazzandosi dei topi-bambini scomparirà l’angoscia generazionale diffusa dal conflitto. La “promessa delirante”di abolizione dell’angoscia , realizzata attraverso la delega ,non comporta responsabilità su quanto è avvenuto;così la soluzione magica del conflitto,risolto dall’onnipotenza del Pifferaio, esita in un’appropriazione altrettanto magica di potere.
Ore: 22.30-23.30 Tipo: D - Confronto/dibattito tra pubblico ed esperto/i guidato da un conduttore ("l'esperto risponde") Discussant: : Claudia Peregrini
Abstract: Dibattito intorno agli argomenti trattati nella relazione precedenteOre: 23.30-24.00 Alle 23.30 distribuzione questionario di valutazione apprendimento ai partecipanti, che dovranno compilarlo e restituirlo entro le 24.00
Tipo: B - Serie di relazioni su tema preordinato Docenti: Lucio Russo
Abstract: A partire dalla sua lunga esperienza clinica, il relatore ipotizza che esistano nella mente umana due versioni di immaginario, l'una genera immagini vive, l'altra immagini morte. Le due versioni dell'immaginario riguardano - come afferma Blanchot - il "doppio senso iniziale introdotto dalla potenza del negativo e dal fatto che la morte da un lato è il lavoro della verità nel mondo, dall'altro la perpetuità di ciò che non tollera né inizio né fine (...)". Le due possibilità della potenza negativa dell'immagine, la conoscenza della morte e l'orrore della morte, segnalano il duplice destino dell'illusione: la follia privata che si trasforma in passione della conoscenza e la psicosi che si chiude nella passione dell'indifferenza. Le due possibilità permangono l'una accanto all'altra ambiguamente nella profondità dell'essere. Lucio Russo illustrerà come è nata nella sua mente l'ipotesi sulle potenzialità e sui limiti dell'illusione nella formazione del pensiero
Ore: 22.30-23.30 Tipo: D - Confronto/dibattito tra pubblico ed esperto/i guidato da un conduttore ("l'esperto risponde") Discussant: : Franceso Barale
Abstract: Dibattito intorno agli argomenti trattati nella relazione precedenteOre: 23.30-24.00 Alle 23.30 distribuzione questionario di valutazione apprendimento ai partecipanti, che dovranno compilarlo e restituirlo entro le 24.00
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Bari, 28.09.2007 "LO
PSICODRAMMA ANALITICO NELLE ISTITUZIONI";
Sede:
A.C.BOREA- VIA V.EMANUELE, 18- BARI;
Info:
annalisa.scepi@tiscalinet.it
Fees= n.d. La Società Italiana di Psicodramma Analitico (Membro COIRAG ) In collaborazione con la scuola COIRAG - sede di Bari- Organizza il Convegno Lo Psicodramma Analitico nelle Istituzioni Istituto A. C. Borea- Piazza Garibaldi,18 – Bari - 28settembre 2007 Programma Ore 9.00 – Apertura dei lavori e registrazione dei partecipanti Maria Fedele – moderatrice Psicoterapeuta- Didatta Sipsa e Responsabile Training Sipsa Interventi: ore 9.30 – 11.30 “ Una esperienza di psicodramma analitico all’interno di un centro di consultazione universitaria “ Cecilia Giovine – Psicoterapeuta e Didatta Sipsa “Il tempo dell’istituzione e il tempo dell’inconscio” Antonia Guarini – Psicoterapeuta – Didatta Sipsa e Direttore sede Coirag – Bari- “Una esperienza di psicodramma analitico in un Centro di Salute Mentale” Luigi Miscioscia – Psicoterapeuta – Didatta Sipsa e Docente scuola Coirag Ore 11.30 – Pausa Caffè ore 11.45 – Ripresa lavori Dibattito e domande ai relatori Ore 13.00 – Pausa pranzo ore 15.00 – Ripresa lavori Gruppi di psicodramma analitico Primo gruppo ore 15.00 – 16.30 Conduttori Maria Fedele e M. Giovanna Causarano Secondo gruppo Conduttori Giovanna Lorusso e M. Novella Basile Ore 16.30-16.45 Pausa Caffè Ore 16.45-17.30 Tavola rotonda – moderatore Luigi Miscioscia Ore 17.30- 18.00 Compilazione questionario ECM Il Convegno è rivolto a Psicologi e Psicoterapeuti E’ stato chiesto l’accreditamento ECM per n. 40 psicologi L’iscrizione è gratuita per un massimo di 60 partecipanti e deve pervenire entro il 15 settembre 2007 Per informazioni ed iscrizioni D’Onghia Miriana Tel.3288468655 e-mail mirianad’onghia@tiscali.it dalle ore 18.00 alle 20.00 Rizzo Antonella tel. 3393568646 e-mail altea7822@libero.it dalle ore 18.00 alle 20.00
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Novara,
29.09.2007 "STRUTTURAZIONE
DEL SÈ E SOFFERENZA MENTALE";
Sede:AZIENDA
OSPEDALIERA MAGGIORE DELLA CARITÀ
; Info:
OSRU.FORMAZIONE@MAGGIOREOSP.NOVARA.IT z.g@libero.it Fees= n.d. ABSTRACT
Paolo Viana: La psicoterapia con il paziente con esperienze primarie di deprivazione e di intrusività
Il lavoro vuole mettere in luce le difficoltà del percorso terapeutico con pazienti che nel loro passato hanno dovuto subire il trauma di un ambiente pesantemente deprivante ed intrusivo, pazienti che sono stati degli “spoilt children”, cioè bambini non riconosciuti e rispettati dai genitori nella loro esistenza psichica ed affettiva, bambini in cui non solo venivano proiettati esigenze, bisogni e desideri altrui ma dai quali spesso venivano estratte aree di espressività ed esistenza. L’autore, attraverso l’esposizione di un caso clinico, vuol mettere in luce tutta una serie di problematiche transferali e controtransferali che emergono nella relazione terapeutica durante un percorso inevitabilmente lungo, difficile, a volte estenuante per entrambi. Di fatto, con persone così pesantemente traumatizzate , il lavoro psicoterapeutico è irto di difficoltà proprio perché volto a ricostruire in questi soggetti, per i quali la relazione è stata spesso fonte di una sofferenza insopportabile, la fiducia in un oggetto che non sia, come in origine, non disponibile, deprivante, intrusivo, ma un oggetto che sappia finalmente accogliere, attraverso la condivisione e la reverie, tutta una serie di primitive esperienze emotive (identificazioni proiettive- protoemozioni- elementi beta) che, elaborate da una funzione alfa adeguata, acquisiscano senso e pensabilità, potendo in tal modo essere restituiti al paziente ed essere reintegrati.
Enza Laurora: Sofferenze del Sè: fattori terapeutici in psicoterapia psicoanalitica.
A partire da una disamina delle tappe fondamentali dello sviluppo psichico, il lavoro è centrato sulla strutturazione delle sofferenze di base della vita mentale inerenti ad un carente o distorto sviluppo del Sè. In particolare, attraverso svariate esemplificazioni cliniche , l'attenzione è posta sui fattori terapeutici, quali la trasformazione, attraverso il gioco del transfert-controtransfert, dei modelli relazionali impliciti legati alle sofferenze del Sè e il significato particolare assunto dal setting e dalle sue modulazioni nel corso del trattamento.
Rita Manfredi: Il valore economico del dolore
L’Autrice, dopo aver evidenziato le differenze fra dolore – sofferenza – angoscia, si interroga sulla possibilità che il dolore possa assumere un valore positivo per l’economia psichica dell’individuo in situazioni di gravi disorganizzazioni psicosomatiche. Con l’ausilio di due vignette cliniche cercherà di mostrare come il dolore, ad esclusione di quello che crea un piacere puramente masochistico, possa rappresentare una piattaforma dalla quale il processo di mentalizzazione e quindi di riorganizzazione della psiche possa partire.
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Alessandria, 20.10.2007 "VIVERE
LE EMOZIONI, EVITARE LE EMOZIONI - DIALOGO CON ANTONINO FERRO";
Sede:
ALESSANDRIA C/O LICEO SCIENTIFICO
G.GALILEI SPALTO BORGOGLIO 49; Info:esterferrando@tiscali.it
ANNALISA.SCEPI@TISCALINET.IT
Fees= euro 60,00.
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Milano,
27.10-15.12.2007 "Nuove forme del disagio psichico";
Sede:CART - VIA MONTEPULCIANO,
13; Info:cartconvegni@fastwebnet.it
CARTONLUS@LIBERO.IT;
Fees= euro 540,00. CENTRO DI PSICOTERAPIA CENTRO STUDI Presidente: Carlo Zucca Alessandrelli
Master
Nuove forme del disagio psichico
Nell’ambito delle ricerche del Centro Studi su Narcisismo, Dipendenza e Distanza nelle patologie delle addiction e sul GRF (Gruppo per la Ripresa delle Funzioni), il CART propone un Master teorico-clinico sui nuovi orientamenti in psicoterapia psicoanalitica. E’un momento formativo finalizzato all’apprendimento di teorie e tecniche utili per rispondere in modo più efficace alle nuove patologie. Queste richiedono, infatti, capacità diagnostiche e terapeutiche articolate e complesse che siano in grado di valorizzare la tradizione psicoanalitica e la sua integrazione con le recenti acquisizioni della ricerca, nei suoi sviluppi teorici e clinici. Le nuove manifestazioni del disagio psichico, quali ad esempio l’addiction, non sono più classificabili e trattabili secondo la nosografia classica, ma richiedono nuove forme di ascolto e di relazione terapeutica.
Via Montepulciano 13 – 20124 Milano Tel/fax 02.67490241 Fax 02.99987364 e-mail: cartconvegni@fastweb.it
Il Master, che si terrà presso la sede del Cart, è organizzato in due moduli. Nel primo sarà promosso l’approfondimento dei mutamenti diagnostici e nosografici più importanti degli ultimi anni, a partire dalla valenza attribuita al senso di Sé e dall’attenzione riservata alla lacuna narcisistica come denominatore comune a tutte le patologie. Nel secondo modulo verranno presentate le più recenti strategie di intervento a termine efficaci nel sostegno e nello sviluppo del fragile assetto narcisistico di base, con riferimento conclusivo al Gruppo per la Ripresa delle Funzioni, ideato da Carlo Zucca Alessandrelli e da anni sperimentato nella sua validità in diversi ambiti clinici. E’ rivolto preferibilmente a psicoterapeuti con esperienza clinica sia individuale che di gruppo, interessati ad apprendere nuovi modelli operativi nel campo delle patologie del narcisismo e della dipendenza, in particolare dell’ addiction. Il numero massimo di partecipanti è di 20, selezionati secondo il livello di esperienza, valutato in base ad un curriculum e ad un colloquio di presentazione. Per ulteriori informazioni telefonare allo 02.67490241 e per iscriversi inviare la scheda di iscrizione con allegato il proprio curriculum a: cartconvegni@fastwebnet.it. E’ prevista la possibilità di partecipazione al solo primo o ad entrambi i moduli mentre non è possibile l’iscrizione al solo secondo. La quota per il Master è di 450 euro (+IVA) per il primo modulo formativo e di 1000 euro (+IVA) per entrambi, da versare entro il 15 settembre 2007 da parte di coloro che hanno superato la selezione. Il pagamento può essere effettuato tramite bonifico bancario intestato a Cart Onlus Banca Intesa BCI, ag. 9 c/c 282451/11 cab 9465 abi 03069, oppure con assegno bancario intestato a Cart Onlus e da inviare presso la sede Cart.
Verrà inoltrata la richiesta di accreditamento ECM
Modulo A: La tradizione e i nuovi orientamenti
SABATO: 6 ottobre 2007
9,30–13,30: Gli sviluppi della psicoanalisi nella società post moderna. Antiche e nuove forme di sofferenza. La nosografia psichiatrica attuale. I possibili incontri e le incompatibilità con il paradigma psicoanalitico. CARLO ZUCCA ALESSANDRELLI e ANDREA GIANNELLI
SABATO: 10 novembre 2007
9,30–13,30: La formazione dell’apparato psichico nella relazione. La centralità del Sé e dello sviluppo narcisistico e la conflittualità relazionale. Il Sé e la relazione con l’Es, l’Io, il Super Io e l’Ideale dell’Io NADIA FINA e DOMENICO MUSICCO
SABATO: 24 novembre 2007
9,30–13,30: La relazione di dipendenza patologica nel corso della crescita: il Sé fragile, il Sé grandioso. La vulnerabilità, l’eccitamento, la vergogna, la permalosità, la fame d’oggetto e la relazione d’oggetto FULVIO TAGLIAGAMBE e GIANNI PUCCI
SABATO: 15 dicembre 2007
9,30 – 13,30: La presa in carico multipla, fasi terapeutiche e timing. La consultazione e la costruzione di un progetto terapeutico: dalla lettura pulsionale alla visione relazionale: un processo di integrazione
NICOLETTA JACOBONE e RUGGERO MASSARDI
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Brescia, 24.11.2007
"AVERE IN MENTE IL
CERVELLLO - L'INFLUENZA DELLE NEUROSCIENZE NELLA PSICOANALISI CLINICA."
Sede:BRESCIA
- VIA F.LLI FOLONARI 20 - SALONE BUOZZI
; Info:
ELLISSE.BRESCIA@VIRGILIO.IT
Fees= euro 108,00.Programma della giornata
“Avere in mente il cervello” L’influenza delle Neuroscienze nel contesto della Psicoanalisi Clinica
Seminario Teorico-Clinico con la Dott.ssa Maria Ponsi - Psicoanalista Spi Sabato 24 Novembre 2007 Brescia Via F.lli Folonari 20
Le recenti acquisizioni della ricerca neurobiologica e neurocognitiva hanno messo in moto, in vasti settori della comunità psicoanalitica, un riesame dell’apparato concettuale e teorico su cui si fonda la psicoanalisi. La conseguente apertura di ponti fra le neuroscienze e la psicoanalisi, ad esempio attraverso le scoperte della biologia molecolare della memoria di Kandel o dei “neuroni specchio” di Rizzolati e Gallese, ha alimentato un dibattito sulla rilevanza che tali acquisizioni possono avere per la teoria della psicoanalisi e per l’attività clinica. Ci chiediamo dunque in che misura cambi l’agire clinico alla luce delle nuove concezioni del funzionamento mentale fornite dalle neuroscienze e in che modo ne venga influenzato l’ascolto dei pazienti. Sarà possibile, in un futuro non lontano, parlare di una neuro-scienza della psicoterapia o di una psicoterapia neuro-biologicamente informata ?
Programma della giornata Mattino 9.00 – 12.30Ore 9.00 - 9.30: Registrazione e iscrizioni Ore 9.30 - 12.30: Relazione e discussione in gruppo Pomeriggio 14.00 – 18.00Ore 14.00- 17.30: Presentazione e Discussione di casi clinici Ore 17.30- 18.00: Espletamento procedure ECM
Sintesi dell’intervento della Dott.ssa Maria Ponsi.
I grandi progressi avvenuti negli ultimi decenni nelle neuroscienze (basti pensare alle conoscenze sui sistemi della memoria o a quelle sui neuroni specchio) insieme allo sviluppo delle tecnologie di indagine sul cervello pongono oggi alla psicoanalisi un quesito non nuovo, ma certamente più impegnativo che nel passato: si deve procedere a un lavoro di integrazione fra le conoscenze prodotte nei rispettivi ambiti disciplinari oppure bisogna salvaguardare l’autonomia della psicoanalisi, essendo i suoi metodi di ricerca e di produzione teorica radicalmente diversi da quelli delle altre discipline che studiano la mente e il cervello?
Sono sempre più vasti i settori della comunità psicoanalitica che sono interessati a mettere a confronto le proprie concettualizzazioni con i dati e le ipotesi esplicative prodotte nelle discipline affini. Da questo dialogo interdisciplinare emergono contributi utili al dibattito, da tempo in corso nella psicoanalisi, sul proprio statuto epistemologico.
Sui ponti che collegano sempre più stabilmente psicoanalisi e neuroscienze transitano concezioni condivise dello sviluppo mentale, del funzionamento delle emozioni e delle attività cognitive, nonché formulazioni dei cambiamenti indotti dalla psicoterapia in termini di modificazioni cerebrali. Non si può dire, tuttavia, che da questa area di dialogo interdisciplinare siano a tutt’oggi emerse anche indicazioni utilizzabili nel contesto clinico. Tuttavia, man mano che si sviluppa e si approfondisce l’integrazione fra conoscenze neuroscientifiche e conoscenze psicodinamiche è inevitabile che venga anche a definirsi un modello clinico congruo con questi presupposti. E’ insomma plausibile che, in un futuro non lontano, prendano forma una psicoterapia neuro-biologicamente informata e una neuro-scienza della psicoterapia.
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Torino, 20.10.2007 "SOGGETTI
AL TEMPO DELLE PRECARIETÀ"; Sede:
TORINO, HOTEL NH S. STEFANO,
VIA PORTA PALATINA 19; Info:convegno@cepsi.it
INFO@CEPSI.IT
; Fees= euro 50,00. Programma
9.00 accoglienza
9.15 Egemonia dell’oggetto di consumo: effetti sul soggetto Maria Bolgiani, Mercedes De Francisco, Sergio Caretto
11.15 pausa
11.30 Esplosioni di violenza ed evaporazione della legge Gian Francesco Arzente, Paola Bolgiani, Christine Le Boulengé
13.30 pausa pranzo
14.30 Sintomi di precarietà Silvia Morrone, Maria Laura Tkach
16.00 Tra procedure e format, quale legame per i soggetti? Monica Gargano, Massimo Termini
17.30 Verifica dell’apprendimento con prova scritta
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Padova, 27.10-15.12.2007
CORSO DI AGGIORNAMENTO E APPROFONDIMENTO SULLA PSICOTERAPIA
INTENSIVA DINAMICA BREVE
; Sede:
CISSPAT PIAZZA DE GASPERI 41-35131 PADOVA
; Info:
info@cisspat.edu
Fees= euro 390,00. Corso di aggiornamento e approfondimento sulla Psicoterapia Intensiva Dinamica Breve
Presso il C.I.S.S.P.A.T. di Padova
Orario: dalle 8.30 alle 19.30 – N. 3 incontri, 10 ore ad incontro per Tot. 30 ore.
MATTINA : 8.30 inizio lezione, 10.30 -10.45 coffe break, 13.30. fine lezione, pausa pranzo. POMERIGGIO : 14.00 inizio lezione, 16.45 -17.00 coffe break, 19.30. fine lezione.
Docente: Dott. Leone Baruh – Psicologo e Psicoterapeuta.
PRIMO INCONTRO : 27 Ottobre 2007
08.30 - 10.30: Storia essenziale delle psicoterapie dinamiche brevi: Freud; Ferenczi; Alexander; Mann; Malan; Sifneos; Davanloo.
10.30 – 10.45 : coffe break
10.45 - 13.30 :Storia ed evoluzione della psicoterapia intensiva dinamica breve.
13.30- 14.00 pausa pranzo
14.00-16.45: Esemplificazione dei principali concetti sviluppati durante la mattinata tramite visione di videotapes.
16.45-17.00 coffe break
17.00-19.30: Presentazione al gruppo di un caso clinico con supervisione secondo i parametri della psicoterapia intensiva dinamica breve.
SECONDO INCONTRO : 17 Novembre 2007
08.30 - 10.30: Il triangolo del conflitto di Ezriel (1952)
10.30 – 10.45 : coffe break
10.45 - 13.30 :Il triangolo delle persone di Menninger (1958). I due triangoli di Malan.
13.30- 14.00 pausa pranzo 14.00-16.45: Esemplificazione dei principali concetti sviluppati durante la mattinata tramite visione di videotapes.
16.45-17.00 coffe break
17.00-19.30: Ripresa del caso clinico presentato nell’incontro precedente ed analisi dell’avanzamento della terapia. Presentazione al gruppo di un caso clinico con supervisione secondo i parametri della psicoterapia intensiva dinamica breve.
TERZO INCONTRO : 15 Dicembre 2007
08.30 - 10.30: Il contributo di Davanloo al lavoro sulle difese.
10.30 – 10.45 : coffe break
10.45 - 13.30 :La Sequenza Dinamica Centrale. Considerazioni critiche sul lavoro di Davanloo.
13.30- 14.00 pausa pranzo
14.00-16.45: Esemplificazione dei principali concetti sviluppati durante la mattinata tramite visione di videotapes.
16.45-17.00 coffe break
17.00-19.00: Ripresa dei casi clinici presentati negli incontri precedenti ed analisi dell’avanzamento delle terapie. Presentazione al gruppo di un caso clinico con supervisione secondo i parametri della psicoterapia intensiva dinamica breve.
19.00-19.30: Discussione con i partecipanti sui temi trattati e sui casi clinici presentati con sintesi finale da parte del conduttore.
19.30-20.00: Verifica con questionario di quanto appreso durante il corso
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Milano,
20.10.2007
GIORNATA DI STUDIO CON JODY DAVIES. LA DISSOCIAZIONE TRA TEORIA E CLINICA
; Sede:
MILANO - VIA CLERICI 10;
Info:
susi@ispise.it
Fees=
euro 90,00. ABSTRACT DEGLI INTERVENTI JODY DAVIES I PROCESSI DISSOCIATIVI TRA TEORIA E CLINICA La giornata di studio prevede la presentazione nella mattinata di un lavoro riguardante il modello relativo ai processi dissociativi elaborato dalla relatrice e la comparazione del medesimo con quelli proposti da altri autori contemporanei, quali Donnel Stern, Philip Bromberg e altri. Nel pomeriggio la relatrice, attraverso un’esemplificazione clinica, descriverà l’applicabilità e l’efficacia del modello teorico proposto nell’esperienza clinica. Un rilievo particolare sarà riconosciuto all’enactment e ai processi di transfert e controtransfert nell’esperienza terapeutica.
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Firenze, 27.10.2007
"I MECCANISMI DI DIFESA NELLA PRATICA CLINICA";
Sede:
CENTRO DI SOLIDARIETÀ, VIA DELL'ANCONELLA 3
; Info:
gioiagorla@tin.it
Fees= euro 50,00. I meccanismi di difesa nella pratica clinica Fabio Madeddu, Università degli Studi Milano - Bicocca Firenze - Centro Italiano di Solidarietà, via dell’ Anconella 3 sabato 27 ottobre 2007, ore 9.30-17.30
Ore 9.30 Registrazione dei partecipanti Ore 10.00-11.00 Relazione Introduzione storica. Le definizioni freudiane; il contributo di Anna Freud e la nascita delle classificazioni. I contributi kleiniani e post kleiniani: l’aspetto relazionale e l’identificazione proiettiva Ore 11.00-11.30 Relazione Il contributo di Otto Kernberg: difese e organizzazione della personalità Ore 11.30-12.00 Relazione I modelli relazionali Ore 12.00-12.30 Dibattito Ore 12.45-13.45 Relazione Coping e difese. La ricerca empirica: pregi e limiti
Ore 14.30-15.30 Relazione Il modello di G. Vaillant e la Scala di valutazione dei meccanismi di difesa di G.C. Perry; la DMRS Ore 15.30-16.30 Presentazione e discussione in gruppo di materiale clinico: esercitazione collettiva per allenare ad una corretta identificazione delle difese Ore 16.30- 17.00 Dibattito Ore 17.00- 17.30 Conclusione dei lavori e somministrazione questionari ECM
L’individuazione e la valutazione dei meccanismi di difesa che un individuo adotta per reagire a fonti di disagio interne ed esterne o comunque a richieste provenienti della realtà consente di formulare ipotesi diagnostiche condivisibili e verificabili, nonché di valutare l’efficacia dei trattamenti,come documentato da numerose ricerche cliniche. In questo seminario il professor Fabio Madeddu approfondirà , sia da un punto di vista teorico che con esemplificazioni cliniche, questo importante tema. ************************************************************************************************************
Quote di partecipazione, da pagare in loco:
Soci AIPCP, partecipazione gratuita Non Soci: € 50,00 Iva compresa Studenti, Tirocinanti e Specializzandi: € 25,00 Iva compresa Sono stati richiesti i crediti ECM al Ministero della Salute Per motivi organizzativi si consiglia di prenotarsi telefonando allo 055 471840 o inviando un email a info@aipcp.it. Per informazioni 055 471840 (ore 9-11; 20-21) oppure info@aipcp.it
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Venezia,
24.11-25.11.2007 12° Colloquio Franco-Italiano di Psicoanalisi SPP-SPI
"Rimozione e scissioni nell'attività clinica oggi"
Sede: Ateneo Veneto, Campo San Fantin, 1897;
Info: www.ateneoveneto.org
12° COLLOQUIO FRANCO-ITALIANO DI PSICOANALISI SPP-SPI SABAT0 24 - DOMENICA 25 NOVEMBRE 2007 Venezia - Ateneo Veneto - Campo San Fantin, 1897 Campo
RIMOZIONE E SCISSIONI NELL’ATTIVITA’ CLINICA OGGI
Sabato 24 novembre 2007 Mattino 8,30 Accoglienza iscritti 9.30 Sessione plenaria Introducono: Fernando Riolo, Presidente SPI e Jean-Michel Porte, Presidente SPP
10,00 Coordinano: Marco La Scala, Presidente del Centro Veneto di Psicoanalisi Albert Louppe, Vice- Presidente SPP Relazione di Antonio Alberto Semi SPI: “Rimuovere e scindere: il sistema conscio alla prova” Discute Florence Guignard SPP 11,00 Pausa caffè 11,30 Relazione di Michèle Perron Borelli SPP : Rimozione e scissione negli inciampi dell’Edipo Discute Giuseppe Berti Ceroni SPI 12,30 Discussione con la sala 13,00 Fine della mattinata
Pomeriggio 14.30 Ripresa dei lavori in quattro piccoli gruppi: presentazione di un lavoro teorico-clinico, discusso da un psicoanalista francese e da uno italiano: 1° gruppo: coordina: Patrizia Gammaro Jean Picard : Vivrete la mia vita senza di me. Psicoanalisi di un paziente anonimo discutant francese: Michèle Bertrand discutant italiano: Anna Oliva De Cesarei
2° gruppo: coordina Irene Ruggiero Michèle Demeure (clinica del bambino): Elisa, 5 anni, o l’alea della rimozione nel periodo di latenza discutant francese: Myriam Boubli discutant italiano: Chiara Rosso
3° gruppo: coordina : Béatrice Ithier Tebaldo Galli: “Una passione tardiva” discutant italiano: Giuseppe Martini discutant francese: Sabina Lambertucci-Mann
4° gruppo: coordina: Garbua Maya Franco Scalzone - Gemma Zontini: “Scissioni ‘perverse’” discutant italiano: Mauro Manica discutant francese: Sesto Marcello Passone
16,30 Pausa caffè 17,00 Ripresa 18,30 Fine dei lavori
Evento Culturale: 19,30 Visita guidata ai mosaici illuminati della Basilica di S. Marco, con accompagnamento d’organo.
Cena sociale (previa prenotazione) 20,30 Hotel Monaco (un luogo speciale, nel cuore di Venezia)
Domenica 25 novembre 2007
Mattino: 9,30 Sessione plenaria Coordinano: François Sacco (Comitato Scientifico SPP del Colloquio) Anna Ferruta, Segretario Scientifico SPI Tavola rotonda con i relatori: Antonio Alberto Semi, Michel Perron Borelli, Jean Picard, Michèle Demeure, Giuseppe Riefolo, Franco Scalzone, Gemma Zontini
11.00 Pausa caffè 11,15 Discussione con la sala 13,00 Conclusioni del Colloquio da parte dei Coordinatori Anna Ferruta e François Sacco 13,30 Fine dei lavori
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Comitato scientifico SPP per l’organizzazione del Colloquio Florence Guignard, Sabina Lambertucci-Mann, Sesto Marcello Passone, François Sacco.
Comitato scientifico SPI per l’organizzazione del Colloquio Anna Ferruta, Carlo Brosio, Patrizia Cupelloni, Amedeo Falci, Patrizia Gammaro Moroni, Alessandro Garella, Giuseppe Moccia, Stefania Nicasi, Gianluigi Rocco, Irene Ruggiero, Guglielmina Sartori. ___________________________________________________________________________
Per l’iscrizione, occorre inviare la scheda allegata e effettuare il versamento secondo le date indicate. I posti a disposizione sono limitati: saranno accettate le iscrizioni in ordine di arrivo alla Segreteria. Prima di effettuare l’iscrizione inviare la richiesta alla segreteria SPI Milano: spimilano@fastwebnet.it che darà conferma della disponibilità dei posti.
Allegato al programma viene fornito un elenco di Hotel e Residenze, vicini alla sede del Colloquio. La prenotazione è da farsi direttamente al numero o al sito indicati.
Dall’aeroporto a Venezia, Piazzale Roma, si giunge con autobus ACTV n. 5. Sito aeroporto di Venezia: http://www.veniceairport.it All’Ateneo Veneto si giunge da Piazzale Roma o dalla Ferrovia con la linea 82, fermata Rialto, oppure la linea 1, fermata S. Angelo.
Sintesi dei temi scientifici dell’evento
La riflessione su RIMOZIONE E SCISSIONI NELL’ATTIVITA’ CLINICA OGGI muove dall’esigenza di adeguare gli strumenti concettuali e tecnici ai problemi posti dalla pratica clinica oggi: i pazienti che chiedono una cura presentano una situazione psicopatologica complessa, nella quale si intrecciano meccanismi di difesa nevrotici quali la rimozione e meccanismi di difesa tipici di organizzazioni psicotiche e borderline. Tale cambiamento nella popolazione clinica interroga la teoria e la tecnica. Per quanto concerne la teoria, Antonio Alberto Semi nella sua relazione“Rimuovere e scindere: il sistema conscio alla prova” osserva i rischi connessi a un esercizio della teoria scisso dall’esperienza clinica, che finisce per portare all’interno dell’elaborazione metapsicologica il problema clinico che lo psicoanalista si propone di curare: la scissione. Un forte richiamo all’unitarietà della concezione dell’apparato psichico, che non scinda i fenomeni che sfuggono alla coscienza, con il pretesto della ‘integrazione degli approcci’, si rivela urgente e necessario. Tale unitarietà nella concezione dell’apparato psichico si distingue dall’autoassertività delle costruzioni ‘deliranti’ solo se messa alla prova nell’analisi del transfert come fenomeno che richiede un’esposizione e un cimento personale da parte dell’analista. Michèle Perron Borelli nel suo lavoro Rimozione e scissione negli inciampi dell’Edipo propone una riflessione sul meccanismo di difesa costituito dalla scissione come protezione dell’integrità narcisistica del Sè: questo implica che, nella cura come nella vita, un eccesso di attivazione pulsionale venga escluso in modo molto più radicale rispetto a quanto avviene con il meccanismo di difesa costituito dalla rimozione. Da un punto di vista tecnico si determina la necessità di interpretare il transfert solo quando si sia instaurata una sicurezza narcisistica sufficiente attraverso un percorso di cura adeguato.
In questa ottica, vengono proposte relazioni su casi clinici ben differenziati: l’analisi di un uomo che affrontata una crisi al confine tra rimozione e scissione intorno ai sessant’anni (Tebaldo Galli), il caso di una bambina che utilizza ampiamente il meccanismo della rimozione in età di latenza (Michèle Demeure); un caso di patologia perversa particolarmente invasiva e distruttiva (Franco Scalzone e Gemma Zontini); un caso di utilizzo dei meccanismi difensivi in modo estremo, fino alla scomparsa della soggettività, a favore del prevalere della dissociazione (Jean Picard).
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Roma, 12.10-9.11.2007 "LA
PSICOTERAPIA PSICODINAMICA INTEGRATA: LE BASI E IL METODO";
Sede:IST.
ROMANO DI PSICOTERAPIA PSICODINAMICA INTEGRATA - C.SO VITTORIO EMANUELE II,
305 - ROMA; Info:segreteria@smorrl.it
Fees=euro
120,00. LA PSICOTERAPIA PSICODINAMICA INTEGRATA: LE BASI E IL METODO ANNO 2007
Il Corso di formazione, rivolto a 10 medici e 15 psicologi, si svolgerà in tre incontri dal 12 ottobre 2007 al 9 novembre 2007, presso l’Istituto Romano di Psicoterapia Psicodinamica Integrata - Corso Vittorio Emanuele II 305, 00186 Roma. Si tratta dell’esposizione di un metodo nuovo per integrare le conoscenze psicodinamiche e quelle neuroscientifiche, allo scopo di ottenere un effetto potenziato nell’intervento sui disturbi mentali. Vuole essere un modo attuale di intendere la Psicoterapia, ovvero un metodo di lavoro che richiede la collaborazione del paziente e pone al centro dell’intervento la relazione terapeutica. L’integrazione di aspetti biologici e psicologici offre l’opportunità di completamento delle conoscenze alle due categorie professionali interessate: medici e psicologi. Il corso agile, composto di tre lezioni di tre ore ciascuna, vuole sensibilizzare i partecipanti e offrire loro una impostazione di base per esercitare la prassi di psicoterapia e applicarla nei diversi campi di intervento clinico, sia in ambiente pubblico, sia in ambiente privato.
PROGRAMMA DEL CORSO
12 ott. 2007 LE BASI DELLA PSICOTERAPIA PSICODINAMICA INTEGRATA (PPI) 10.00 - 11.00 Le basi neuroscientifiche Dott. G. Lago - Dott.ssa M. P. Zerella 11.00 - 12.00 Le basi psicodinamiche Dott. G. Lago - Dott.ssa M. P. Zerella 12.00 - 13.00 Prospetto sul metodo Dott. G. Lago - Dott.ssa M. P. Zerella
26 ott. 2007 LA PERSONALITÀ E IL SUO SVILUPPO SECONDO LA PPI 10.00 - 11.00 L’origine della mente Dott. S. Martellotti 11.00 - 12.00 Il Protomentale Dott. S. Martellotti12.00 – 13.00 La Mentalizzazione Dott. S. Martellotti
09 nov. 2007 APPLICAZIONI DELLA PPI 10.00 – 11.00 Orientamento diagnostico con esposizione di casi clinici Dott. G. Lago – Dott. S. Martellotti11.00 – 12.00 Il dispositivo di cura con esposizione di casi clinici Dott. G. Lago – Dott. S. Martellotti 12.00 – 13.00 Le fasi di intervento con esposizione di casi clinici Dott. G. Lago – Dott. S. Martelletti
13.00 – 13.30 Esame finale
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Bologna,10.11.2007 "IL
LEGAME PERVERSO"; Sede:
CENTRO PSICOANALITICO DI
BOLOGNA, VIA CESARE BATTISTI 24 40123 BOLOGNA; Info:centropsicoanalitico_dibologna@fastwebnet.it
Fees= euro 96,00
ABSTRACT
DOTT. SSA LOREDANA MICATI
Le relazioni perverse e il rapporto con la realtà
ABSTRACT: Verranno esaminate alcune componenti fondamentali del dispositivo relazionale ed intrapsichico che funziona nell'organizzazione perversa. Il piacere, come sostituto difensivo del dolore originario, è associato a situazioni in cui la sofferenza viene scaricata dal soggetto su altri facenti funzione del proprio Sè proiettato e maltrattato; vengono utilizzate la trasformazione del passivo in attivo, l'identificazione con l'aggressore, l'evacuazione invasiva nel Sè altrui, il controllo intrusivo dell'oggetto. Queste tecniche di evitamento della sofferenza e di trasformazione del dolore in piacere vengono applicate con crescente maestrìa dal soggetto perverso, che è in grado di padroneggiare e di controllare sistematicamente le varie fasi della relazione. La autolegittimazione narcisistica permette al perverso di evitare il conflitto con il Super-Io e con l'Ideale dell'Io: quest'ultimo interlocutore interno è particolarmente importante per la sua economia narcisistica, e ciò implica a volte un intervento mirato dello psicoanalista sul piano della tecnica. L'analista non può limitarsi a sostenere troficamente le parti libidico-affettive del Sè del paziente, ma deve ridurre il prestigio interno delle parti onnipotenti distruttive. Senza tale manovra, il rischio di sterilità dell'intervento terapeutico permane
DOTT. STEFANO BOLOGNINI
Piacere, maestria e legittimazione narcisistica: i punti cardinali della perversione
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Verona, 20.10-24.11.2007
CORSO DI
PSICOTERAPIA DELL'ADOLESCENTE:LA CRISI E LE RISORSE DI FRONTE AL COMPITO
IDENTITARIO (V° CICLO SECONDA PARTE);
Sede:
VIA VALDONEGA, 42VERONA;
Info:
antecchi@reprint.it
ITINERARIPSICO@LIBERO.IT Fees= euro
140,00. Corso di Psicoterapia dell'adolescente: la crisi e le risorse di fronte al compito identitario V° ciclo (seconda parte)
20 Ottobre /24 Novembre 2007- via Valdonega, 42 – Verona
Come negli ultimi quattro anni, la nostra Associazione “Itinerari psicoanalitici” propone un ciclo di seminari di supervisione che ha come scopo l’obiettivo di confrontarsi con un supervisore esterno sulle tematiche dell’adolescenza. In particolare, dopo esserci occupati negli anni precedenti del primo colloquio, del problema diagnostico e della presa in carico dell’adolescente e dei suoi genitori, cercheremo di affrontare quest’anno l’emergenza del problema identitario che è causa di crisi ma anche di mobilitazione di risorse nel corso del trattamento psicoterapico. In questo modo ci proponiamo di approfondire e apprendere metodiche psicoterapiche specifiche in accordo con gli obiettivi nazionali di formazione alla psicoterapia e alla psicologia clinica. Il nostro gruppo è costituito da colleghi impegnati nel lavoro clinico con la famiglia, le coppie e gli adolescenti e abbiamo individuato nel lavoro della “discussione e supervisione di casi clinici in piccolo gruppo” una metodica molto efficace, grazie alla quale possono venir messe in comune e integrate, competenze differenti. L’obiettivo è di trovare strade, modalità adeguate e differenziate di intervento e di fornire ai colleghi più giovani conoscenze e modelli di lavoro clinico appresi “sul campo”, con una attenzione alle risorse creative di ciascuno dei partecipanti. Dal punto di vista metodologico, il lavoro si svolge nel seguente modo: - nella prima parte della giornata: uno dei partecipanti presenta una situazione clinica di cui si sta occupando, rilevante rispetto al tema indicato e sconosciuta al resto del gruppo. Riferisce il materiale del primo colloquio fatto, con il ragazzo, l’eventuale osservazione familiare e i colloqui con i genitori, la valutazione testistica, se necessaria all’inquadramento diagnostico, i colloqui di approfondimento e di restituzione diagnostica e le successive sedute di psicoterapia. Il gruppo dei partecipanti discute il materiale, pone le domande, formula delle ipotesi, indica un possibile percorso. - nella seconda parte della giornata il conduttore-supervisore sviluppa e approfondisce dal punto di vista teorico i contenuti proposti dal caso clinico. La parte teorica è svolta, a seconda delle conoscenze del gruppo o nello stesso giorno della presentazione del caso o nell’incontro successivo, se sono richiesti suggerimenti bibliografici approfondimento del materiale, o necessità di studio comune. Si tratta, quindi, di una metodologia che si sviluppa dinamicamente e con continuità lungo tutta la durata del corso e che coinvolge in modo diretto e partecipativo tutti i componenti del gruppo. Naturalmente la formazione attraverso la supervisione è ormai storicamente codificata e, a nostro parere, è quella che meglio consente chiarimenti ed approfondimenti specifici capaci di sviluppare una competenza clinica diretta, in quanto permette una identificazione con il terapeuta e con i suoi problemi transferali e controtransferali nella conduzione del caso. Inoltre lo studio ancorato alla problematica in corso di trattamento analitico, comporta riferimenti continui alla teoria e l’integrazione di conoscenze teoriche e cliniche. indispensabili alla crescita delle competenze terapeutiche.. A causa di questa impostazione metodologica non ci è possibile fornire anticipatamente materiale, abstracts e lo stesso questionario propone temi che pensiamo di andare ad approfondire durante le supervisioni e che sono rintracciabili nella casistica adolescenziale.
Ci impegniamo, comunque, ad inviare il materiale e gli eventuali abstracts unitamente alla relazione finale.
Il programma prevede quattro ore di lavoro, suddivise in: due ore di confronto teorico (h. 9,30 - 11.30) - due ore di supervisione clinica (h. 11,40 - 13,40 ).
Gli incontri, per un massimo di 20 partecipanti, avranno una quota di partecipazione di € 140,00. Quest’anno potremo contare sulla conduzione del dottor G.Pellizzari che ha dato la propria disponibilità per i giorni: 20 Ottobre /24 Novembre 2007.
Responsabile scientifico dell’evento è la dott.Alessandra Massa.
Curriculum Responsabile scientifico Dott.ssa Alessandra Massa 1965, laurea in medicina e chirurgia presso l’Università di Padova specializzazione in Psicologia presso L’università Cattolica di Milano dal 66 al 744 ha collaborato con: l’Istituto di Psicologia Università Cattolica di Milano;la Clinica di Neuropsichiatria Infantile dell’Università di Milano;l’Istituto di Psicologia della Provincia di Milano, presso l’Ospedale P.Pini; il servizio di Medicina Preventiva del settore maternoinfantile del Comune di Cernusco sul Naviglio. 1974, socio fondatore ed attualmente effettivo dell’Istituto di Psicoterapia del bambino e dell’adolescente, avente sede in via Bronzetti, 28, Milano; dal1974 all’83, psicoterapeuta presso il medesimo Istituto nel 1984, trasferimento a Verona e inizio attività libero professionale a tempo pieno e terapeuta esterno presso la Clinica S.Giuliana di Verona dall’89 ad oggi, insegnante presso la Scuola di Specializzazione CeRP, legalmente riconosciuta, con funzioni di training dal 1996 al 2000, presidente dell’Associazione onlus Itinerari Psicoanalitici. Ho pubblicato articoli di psicoanalisi in numerose riviste.
Curriculum Supervisore Prof. G. Pellizzari Laurea in Filosofia nel 1969. Specializzazione in Psicologia nel 1973. Socio SPI nel 1986 e analista con funzioni di training nel 1999. Dal 1989 a tutt'oggi consulente presso il "progetto A", centro di consultazione per adolescenti di S. Donato Milanese. Attualmente docente presso le scuole di psicoterapia: ASNEA di Monza e AREA G di Milano. Ha pubblicato articoli di psicoanalisi sulle seguenti riviste: Rivista di psicoanalisi, gli Argonauti, Psiche, Adolescenza, Quaderno dell'istituto di psicoterapia del bambino e dell'adolescente e, insieme a G.Giaconia e P.Rossi, il volume "Nuovi fondamenti per la tecnica psicoanalitica" presso l'editore Borla di Roma .e il volume "L'apprendista terapeuta"presso l'editore Boringhieri di Torino.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------- Pregresso
Il corso di formazione alla psicoterapia dell’adolescente è al suoV° anno. Per il primo anno nel 2002 fu organizzato in forma sperimentale (non fu fatta allora richiesta di ECM) e si svolgeva il venerdì sera dalle 20 alle 22.30 nella stessa sede e con lo stesso numero di partecipanti. Aveva avuto come conduttore il Dr Paolo Di Benedetto, socio ordinario con funzioni di training della SIPP; membro associato ARPAD (Ass. Romana per la psicoterapia dell’adolescente). Già docente di psicopatologia Dinamica presso la scuola di specializzazione in psicoterapia psicoanalitica della SIPP, sede in Milano; professore a contratto di psicologia clinica presso la Specializzazione in psicologia del ciclo di vita, Fac. Lettere e Filosofia, Univ. Federico II°,Napoli. Coautore dei volumi: L’esperienza del corpo (Masson-Dunod,1998), Stati artistici in pazienti non psicotici (Masson-Dunod, 2000), La creatività nella stanza dell’analisi. Marion Milner 1900-1998 (Clueb,2003). Membro del Comitato di Redazione dei “Quaderni degli Argonauti”, Supervisore presso l’ULSS di Belluno degli operatori afferenti al “Progetto Adolescenti”. Nel 2003 la supervisione venne affidata al Prof. Agostino Racalbuto di cui presentammo il curriculum professionale e che qui ricordiamo per alcuni elementi qualificanti. Professore Associato presso la Facoltà di Psicologia dell'Università di Padova dal 1978 ad oggi; Membro del Centro Veneto di Psicoanalisi (CVP); Numerose pubblicazioni tra cui: I percorsi del simbolo (coll. G. Giaconia, a cura di) Raffaello Cortina Milano 1990; Fra il fare e il dire Raffaello Cortina Milano 1994; Maestri e allievi. La trasmissione del sapere psicoanalitico (coll. M. Pierri, a cura di) Franco Angeli, Milano 2002. A seguito dell’esperienza del primo anno, si decise di spostare l’attività al sabato con uno spazio di lavoro di ampio respiro, per dar modo di approfondire i casi presentati negli aspetti teorici e clinici. Venne fatta richiesta di ECM. Per il 2004/5 abbiamo chiesto alla Dr. Giuliana Barbieri di cui abbiamo già fornito un curriculum professionale, che indichiamo nuovamente qui di seguito. Dr Giuliana Barbieri,nata a Rivarolo Mantovano nel 1947, laureata in Pedagogia all’Università Cattolica di Milano e Specializzata in Psicologia all’Università Statale di Milano. Membro della Società Italiana di Psicoanalisi e Professore a contratto presso il Corso di Specializzazione in Psicologia del Ciclo di Vita. Per il 2006 la conduzione del gruppo è stata affidata per un incontro alla dott.ssa Giuliana Barbieri e per i restanti quattro al dottor G.Pellizzari di cui forniamo curriculum. Laurea in Filosofia nel 1969. Specializzazione in Psicologia nel 1973. Socio SPI nel 1986 e analista con funzioni di training nel 1999. Dal 1989 a tutt'oggi consulente presso il "progetto A", centro di consultazione per adolescenti di S. Donato Milanese. Attualmente docente presso le scuole di psicoterapia: ASNEA di Monza e AREA G di Milano. Ha pubblicato articoli di psicoanalisi sulle seguenti riviste: Rivista di psicoanalisi, gli Argonauti, Psiche, Adolescenza, Quaderno dell'istituto di psicoterapia del bambino e dell'adolescente e, insieme a G.Giaconia e P.Rossi, il volume "Nuovi fondamenti per la tecnica psicoanalitica" presso l'editore Borla di Roma .e il volume "L'apprendista terapeuta"presso l'editore Boringhieri di Torino.
La metodologia scelta per questi corsi è quella della Supervisione di casi clinici in gruppo. Vengono scelti casi rilevanti rispetto al tema del corso. Nel nostro caso viene discussa la psicoterapia degli adolescenti e il rapporto con i genitori. A turno ognuno dei partecipanti presenterà un caso, sconosciuto al gruppo, ancora in fase di trattamento. Il caso viene presentato al gruppo attraverso il materiale del primo colloquio con i genitori, poi con il ragazzo, in seguito con l’eventuale osservazione familiare, la valutazione testistica , se fatta, i colloqui di approfondimento, la diagnosi, l’indicazione di psicoterapia e sedute di psicoterapia. Il caso viene discusso ed approfondito e nella seconda parte ne viene valutata la rilevanza teorica. Per questo motivo non ci è possibile fornire anticipatamente materiale, abstracts. Ci impegniamo ad inviare il materiale e gli eventuali abstracts unitamente alla relazione finale. Grazie
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Roma,
29.10.-19.11.2007 "LA
DIMENSIONE GRUPPALE IN PSICOTERAPIA";
Sede:
ASL RM D - AULA DEGLI AFFRESCHI - VIA
GIOVAGNOLI 29
Info:
segreteria@smorrl.it Fees= euro
160,00. LA DIMENSIONE GRUPPALE IN PSICOTERAPIA 2007
Il corso, aperto a 10 Medici e 30 Psicologi, si articola in 4 seminari dal 29/10/2007 al 19/11/2007 per un totale di 16 ore. Le lezioni si svolgeranno dalle ore 09.15 alle ore 13.30, secondo il calendario stabilito, presso la Sala degli Affreschi - ASL RM D - Via Giovagnoli 29 – Roma. L’obiettivo del corso è quello di allargare la base di conoscenza, per le attività psicoterapeutiche con metodologia di gruppo, rivolta ad operatori inseriti nelle attività dei Servizi pubblici, al fine di sostenere e promuovere l’impegno ad occuparsi di tali modalità e fornendo una metodologia dei modelli operativi. 29/10/2007 L’INCONSCIO E LA GRUPPOANALISI 09.15 – 12.15 Inconscio e gruppoanalisi. Reciprocità, azioni facilitanti e gruppo Dott. A. Dionisi
05/11/2007 IL GRUPPO E I DISTURBI ALIMENTARI 09.15 – 12.15 Il gruppo dei pazienti Il gruppo dei familiari Dott.ssa P. Vincenzoni 12.30 – 13.30 Lavoro a piccoli gruppi sul tema della giornata o sui temi emergenti Dott.ssa P. Vincenzoni eventuale sostituto Dott. A. Dionisi
12/11/2007 NARCISISMO, GRUPPO E ISTITUZIONE 09.15 – 12.15 Il contributo della psicologia del Sé ai gruppi Il contributo della psicologia del Sé alle Istituzioni Dott. G. Di Leone 12.30 – 13.30 Lavoro a piccoli gruppi sul tema della giornata o sui temi emergenti Dott. G. Di Leone eventuale sostituto Dott. A. Dionisi
19/11/2007 GRUPPALITA’ E INTERVENTI INTEGRATI 09.15 – 12.15 Metodo IPT. Disturbi cognitivi Dott.ssa Adriana Borriello 12.30 – 13.30 Lavoro a piccoli gruppi sul tema della giornata o sui temi emergenti Dott.ssa Adriana Borriello eventuale sostituto Dott. A. Dionisi 14.00 – 15.00 Esame finale
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Roma, 7.07.2007 "PROSPETTIVE PSICOANALITICHE SUL FUNZIONAMENTO MENTALE INCONSCIO"; Sede: SALA CONFERENZE – PIAZZA DI MONTECITORIO 123/A; Info: segreteria@centropsicoanalisiromano.it Fees= euro 70,00.
Corso di aggiornamento Giornate aperte del C.d.P.R.
PROSPETTIVE PSICOANALITICHE SUL FUNZIONAMENTO MENTALE INCONSCIO
Sabato 7 luglio 2007 Sala Conferenze – Piazza di Montecitorio 123/A - Roma
ABSTRACT
Wilma Bucci: The Spectrum of Dissociative Processes; Implications for the Therapeutic Relationship
1. In this talk, I will first briefly review the basic concepts of multiple code theory as outlined above, focusing on the development of maladaptive emotion schemas.
Emotion schemas are intrinsically relational; they are representations of self in relation to others, stored in autobiographical memory; they are built in the context of the individual's interpersonal world, from the beginning of life. The factors leading to dissociated schemas include not only abuse but also failure to acknowledge and recognize the child's experience, ignoring, neglect, denial, avoidance, lack of care - the litany of ways that humans develop to transmit their own emotional pain.
Different forms of pathology depend on different types of dissociation within and between the emotion schemas, and different forms of spurious attempts at repair.
2. Then I will focus on the nature of treatment in terms of the phases of the referential process and the role of the therapeutic relationship in the process of change.
We need to recognize and respect the power of the activation of a specific event in memory or enactment. The activation of a specific memory operates as an emotionally competent stimulus that triggers the playing out of an emotion, similar to the perception of the actual threat itself. One cannot bring about change in the emotion schema without such activation, but we need to remember that the painful arousal that occurs in the session is physical and real.
We also need to recognize the intrinsically relational nature of the maladaptive schema. If the activation of the painful schema, as enactment or memory, occurs in a context that is experienced as similar to the context in which the initial trauma or abuse occurred, the dissociation and the protective devices will be repeated and reinforced. If the schemas are to be changed rather than reinforced, the new interpersonal context must be genuinely new, different from the interpersonal context in which the initial dissociations occurred. (This is not to say that the new interpersonal context is sufficient to bring about emotional change, but it is necessary.)
Behavioral expression of affect is an intrinsic component of the emotion schema. It can not be generated veridically in the absence of actual activation of the inner feeling state. In this respect analysts are necessarily 'genuine' in their emotional communication
In the remainder of this paper, I will talk about how to work in treatment, recognizing the power of activation of a painful schema; the expectation that the analyst's, like the patient's feelings, will be communicated on some level; and the implications of this.
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Firenze, 13.09-13.12.2007 "SEMINARI
SPI"; Sede: C.P.F. VIA
PUCCINOTTI, 99 FIRENZE; Info:
info@quidcom.com
Fees= n.d. CURRICULUM DOCENTI BERTI CERONI DR. GIUSEPPE Giuseppe Berti Ceroni Specialista e libero docente in Clinica delle Malattie Nervose e Mentali, è stato psichiatra dal 1963 con responsabilità primariali fino al 2004. Membro ordinario della Società di psicoanalisi, ne è stato segretario scientifico dal 2001 al 2005. E’ professore a contratto di Psicoterapia nella scuola di specializzazione in Psichiatria, a Bologna. Autore o coautore di più di 100 pubblicazioni su riviste italiane ed estere, ha curato la pubblicazione di 6 libri collettanei, di ipnologia, psicologia del lavoro, psichiatria e psicoanalisi
BOLOGNINI DR. STEFANO Laureato in Medicina nel 1974 e specializzato in Psichiatria nel 1978, iscritto nell'elenco degli psicoterapeuti all'Ordine dei Medici di Bologna n° 10867. Indirizzo psicoterapeutico: Psicoanalitico BRECCIA DR.SSA MARINA è medico ed è stata psichiatra presso i Servizi Psichiatrici territoriali dell’Emilia Romagna e della Toscana con funzioni di dirigente, dove si è occupata della costruzione dei Basamenti Informativi Psichiatrici, tuttora adottati, di Riabilitazione e soprattutto di Psicosi. . E’ membro della Società Psicoanalitica Italiana e dell’International Psychoanalytical Association . Si è occupata di psicosi e di grave marginalità conducendo studi sull’Inconscio , l’eclissi e l’esilio dell’Io, l’originario, il modello transferale e controtransferale e la discontinuità temporale. Partecipa ad un gruppo di ricerca nazionale della Società Psicoanalitica Italiana per lo studio dei casi gravi , ad un gruppo di ricerca sull’Inconscio e al gruppo italiano in costituzione su Psicoanalisi e Storia. Ha condotto per l’Ateneo Veneto diretto da Antonio Alberto Semi , Didatta della Società Psicoanalitica Italiana, uno studio di ricerca sull’esilio. Ha scritto un libro Le parole ritrovate , Borla, 2006,recensito su riviste nazionali e sull’International Journal of Psychoanalytical Association.
CALAMANDREI DR. STEFANO GRAZIANI DR. GRAZIANOHAUTMANN DR. GIOVANNI è medico e psicoanalista con Funzioni di Training, è stato Presidente della Società Psicoanalitica Italiana e Presidente del Centro Psicoanalitico di Firenze. Oltre a diversi articoli apparsi sulla Rivista Italiana di Psicoanalisi, ha pubblicato: Il mio debito con Bion Psicoanalisi tra arte e biologia per l’editore Borla Funzione analitica e mente primitiva per le edizioni ETS I seminari analitici di gruppo di Giovanni Hautmann sono stati pubblicati a cura di Antonino Brignone per le edizioni ETS
NICASI Dr.ssa STEFANIA Stefania Nicasi è nata a Valsolda (Como) il 22. 08. 1954. Si è laureata in Filosofia nel 1977. E’ psicologa, psicoterapeuta e, dal 1998, membro associato della Società Italiana di Psicoanalisi.
ROCCHI DR. CRISTIANO
RUGGIERO DR.SSA IRENE ABSTRACT DELLE RELAZIONI
BERTI CERONI DR. GIUSEPPE Corpo, Pericorpo, Sensi e Psicoanalisi Psicoanalisi e la maggioranza delle psicoterapie esigono il convegno di paziente e terapeuta nella stanza di terapia, a scambiarsi parole e stimoli sensoriali. La immagine del Pericorpo da parte della scuola di Parma obbliga a porsi con maggior forza la conoscenza dell’arco dei sensi, dei sistemi di ricezione e di elaborazione e infine di risposta agli stimoli. Divagherò fra questi vari temi, senza poterli affrontare compiutamente.
BRECCIA DR.SSA MARINA Al centro di questo studio si trova l’immagine e la sottile faglia tra la cosa e la rappresentazione nella quale si colloca , costituendo un’apertura e una via d’accesso alla parola. La psicosi non è l’obiettivo della trattazione, ma ne costituisce il mezzo, al servizio di uno strumento, quello analitico, che è insieme strumento di indagine e fonte di pensiero. All’interno di questo profilo , vengono tenute in considerazione , per le psicosi, ma anche per gli stati limite, sia la componente strutturale del binomio pulsione-oggetto, sia la quantità di esperienza con la quale la doppia relazione oggetto originario-oggetto esterno si alimentano ; viene inoltre sottolineata la funzione dell’ oggetto del transfert . Non dimenticando che la persistenza di una relazione con l’oggetto originario può avere a che fare anche con le caratteristiche dell’oggetto che veicola il transfert , in quanto può possedere mancanze che ripetono quelle delle prime relazioni, cercheremo di tracciare un percorso che possa individuare come l’immagine voglia e possa raggiungere l’oggetto e cercheremo di pensare a un senso per questo che evolve in un passaggio alla parola. In questo percorso si attraversano gli stadi evolutivi dell’Io, un’io scisso, che viene ipotizzato essere esiliato , e che trova nel percorso analitico una strada di ritorno. Il percorso evolutivo dell’Io è complesso e il ritorno ad una funzione di sintesi è incerta e comunque precaria. Nei passaggi da una condizione di eccesso di morte e di esperienza di colonizzazione dell’altro, che giustifica appunto l’esilio, si incontra una zona di transizione che stanzia in un presimbolico-simbolico e che introduce alla difficoltà della funzione analitica di stanziare in questa prossimità.
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FERRO DR. ANTONINO L'A. descrive i punti chiave del prorpio modello teorico, riassumibili nella teoria del pensiero onirico della veglia, nella teoria del campo e nella teoria dei personaggi in seduta. Il transfert è visto come un continuo esondamento di contenuti e soprattutto di modalità di funzionamento (e disfunzionamento) del paziente. Il progressivo coinfigurarsi di questi contenuti e modalità è codetermintao dallaa qualità del funzionamento mentale del'analista. L'A. propone una scala di valutazione delle turbolenze del campo e delle loro vicissitudini. Il campo svolge un lavoro metabolico doigestivo dei contenuti, un lavoro di restauro degli elementi per pensare e un lavoro di segnalazione continuo di quanto avviene nel campo stesso.
HAUTMANN DR. GIOVANNIRiassunto: L’autore ritiene che la nascita psichica sia un’esperienza che attraversiamo nella situazione analitica. Propone alcuni punti di questa concettualizzazione e cerca di individuarne una esemplificazione in alcuni passaggi dell’analisi di richard. Sottolinea in particolare il ripetersi di tracce di gemellarità, di doppio, da ascriversi al formarsi di aspetti primitivi della mente. Sul crinale tra possibilità di nascita psichica e rischio del suo venir meno viene riferita una seduta che sottolinea l’intima connessione tra paziente e mente dell’analista a tutti i suoi livelli.
RUGGIERO DR.SSA IRENE Titolo:Pazienti difficili, difficoltà dell'analista: riflessioni a partire da una situazione clinica Riassunto: partendo da una situazione clinica impegnativa e difficile, che ha messo a dura prova la tenuta dell'analista del suo funzionamento mentale, l'autore cerca di mostrare come l'analisi del controtransfert, insieme con l'autoanalisi in funzione del paziente, possono rivelarsi fondamentali strumenti per uscire da una situazione di impasse. Sulla scorta del materiale clinico, svolge inoltre alcune riflessioni sul suo alcuni concetti a tutt'oggi controversi, quali quelli di controtransfert, di enactment, inserendosi nel contempo sul dibattito intorno alla soggettività dell'analista.
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Bologna, 22.09-13.12.2007
"TERRITORI ATTUALI
DELLA RICERCA PSICOANALITICA";
Sede: BOLOGNA, CPB-VIA C.
BATTISTI, 24 ; Info:
centropsicanalitico_dibologna@fastwebnet.it Fees= euro 200,00.
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Bologna,
21.09-23.09.2007
XXXIX CONGRESSO NAZIONALE SOCIETA' ITALIANA DI PSICOTERAPIA MEDICA: LA
RICHIESTA DI PSICOTERAPIA NELLA REALTÀ CLINICA ATTUALE: ASPETTI FORMATIVI
CULTURALI E ORGANIZZATIVI;
Sede: BOLOGNA AULE UNIVERSITARIE
VIA BELMELORO 12; Info:
info@mccstudio.org
Fees= euro 100,00. PROGRAMMA Venerdì 21 Settembre 2007
Laboratori e seminari tematici Sessioni Parallele
Ore 14.00 – 19.00 Laboratori in sessioni parallele
L’esperienza del servizio di psicoterapia del Dipartimento di Salute Mentale di Carate-Monza I. Carta, C. Galvano
L’infermiere come supporto psicologico nel lavoro dei servizi psichiatrici pubblici I. Rossi, S. Stella
La formazione psicoterapica nel pubblico e nel privato G. Pierri, A. Merini
La ricerca empirica in psicoterapia S. Fassino, A. Ferrero
L’utilità dell’approccio psicoterapico in situazioni complesse senza richiesta D. Bollelli, V. Berlincioni
Teatro e Psicoterapia M. Garis
Indagine conoscitiva della situazione della psicoterapia in alcune regioni italiane M. Zuccolin, M. Colafelice
Psicoterapia e Immaginario cinematografico. Un percorso di formazione G. Ballauri, F. Scarsi
La terapia integrata della depressione e della schizofrenia: psicofarmaci e psicoterapia D. La Barbera, M. Guarnirei
Sabato 22 Settembre 20078.30 Registrazione partecipanti 9.00 Saluto delle Autorità e introduzione ai lavori Interviene il Presidente della S.I.P. :M. Bassi
I SESSIONEModeratori: PM Furlan, I. Carta
09.30 Antropofenomenologia e Psicoterapia E. Borgna
10.10 Attualità della competenza e capacità psicoterapica nella psichiatria clinica R. Rossi
10.50 Discussione
II SESSIONEModeratori: A.Merini, S.Fassino
11.30 Supervisione di équipe nel servizio pubblico D. Bolelli
12.10 Richiesta di psicoterapia nel territorio M. Ruggeri
12.50 Discussione
III SESSIONEModeratori: GP Pierri, M.Zuccolin
15.00 La psicoterapia in Italia tra storia e attualità PF Galli
15.40 Valutazione di efficienza della psicoterapia PM Furlan
16.20 Terapia di psicofarmacologia e di psicoterapia nei servizi: setting differenziati e setting unificati S. Stella 16.50 La valutazione dei risultati in psicoterapia E. Liendo
17.10 Discussione
18.00 Assemblea dei Soci - Elezione del Consiglio Direttivo
Domenica 23 Settembre 2007
9.00 Comunicazioni libere
12.00 Sessione plenaria Relazioni dei conduttori dei gruppi sulle comunicazioni
12.45 Questionari di valutazione ECM
13.15 Conclusioni e chiusura del Congresso D. Berardi
RAZIONALE del CONVEGNO
SEDE CONGRESSUALE: Complesso Aule Belmeloro via Belmeloro,12 Bologna
Segreteria Organizzativa MCC srl Via Santo Stefano 57 40125 Bologna Tel 051263703 fax 051238564 e-mail: info@mccstudio.org
PRESIDENTE ONORARIODott. Mariano Bassi Direttore del Dipartimento di Salute Mentale Area Città dell’Azienda USL di Bologna e Presidente della Società Italiana di Psichiatria
PRESIDENTI DEL CONGRESSOProf. Italo Carta Università di Milano Bicocca, Facoltà di Medicina e Chirurgia Prof. Gianpaolo Pierri Università di Bari
COMITATO SCIENTIFICODott. Ilo Rossi Segretario Sezione Regionale Emilia Romagna della Società Italiana di Psichiatria Dott. Stelio Stella Centro di Salute Mentale dell’Area Dipartimentale Est dell’AUSL di Bologna
ELENCO RELATORI E MODERATORIDott. Giuseppe Ballauri Psichiatra, Psicoanalista Genova
Prof. Domenico Berardi Istituto di Psichiatria «Paolo Ottonello» Bologna
Dott.ssa Vanna Berlincioni ricercatrice Università di Pavia, membro associato della SPI
Daniela Bolelli Primario Psichiatria Pisa
Dott. Eugenio Borgna Ospedale Maggiore di Novara Università degli Studi di Milano
Prof. Italo Carta Università di Milano Bicocca, Facoltà di Medicina e Chirurgia
Prof. Marco Colafelice Università degli Studi di Verona
Dott. Andrea Ferrero CSM Unità di Psicoterapia ASL 7 Chivasso (To)
Prof. Secondo Fassino Università degl Studi di Torino
Prof. Pier Maria Furlan Università degli Studi di Torino
Dott. Claudio Gesualdo Galvano Azienda Ospedaliera S. Gerardo, Milano
Dott. Pier Francesco Galli Direttore della rivista “Psicoterapia e scienze umane” Fondatore Gruppo milanese per lo sviluppo della psicoterapia, Bologna
Dott.ssa Maria Gabriella Garis Dipartimento Universitario di Salute Mentale ASO S. Luigi, Orbassano- ASL 5, Collegno – Torino
Dott.Maurizio Guarnieri, Messina
Prof. Daniele La Barbera Clinica Psichiatrica, Università degli Studi di Palermo
Dott. Ernesto Cesar Lindo Analista Didatta della Società Psicoanalitica Canadese, Campione D’Italia, Svizzera
Dott. Alberto Merini Centro di Psichiatria Multietnica Georges Devereux, Istituto di Psichiatria, Università di Bologna
Prof. Gianpaolo Pierri Università degli Studi di Bari
Dott. Ilo Rossi, Ravenna Segretario Sezione Regionale Emilia Romagna della Società Italiana di Psichiatria
Prof. Romolo Rossi ordinario di psichiatria a Genova e psicoanalista della Spi, Società italiana di psicanalisi
Prof. Francesco Jacopo Scarsi Università di Genova
Dott. Stelio Stella Centro di Salute Mentale dell’Area Dipartimentale Est dell’AUSL di Bologna
Prof.ssa Mirella Ruggeri Università di Verona; Policlinico “G.B. Rossi”
Dott.ssa Maria Zuccolin Psichiatria DSM ASL 4 Torino
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Milano,
22.09-11.11.2007 "CORE
TRAINING IN PSICOTERAPIA DINAMICO-ESPERIENZIALE";
Sede:
IEDTA, VIA P.DA VOLPEDO, 12 20149 MILANO;
Info:
egnudi@tiscali.it
Fees= n.d. RELATORI Diana Fosha, Ph.D. è Professore Associato presso il Clinical Psychology Doctoral Program del Derner Institute of Advanced Psychological Studies, Adelphi University, New York. E’ autrice del libro The Transforming Power of Affect: A Model for Accelerated Change, Basic Books (2000), e di numerosi lavori scientifici sulla PBD-E, fra i quali un capitolo del Comprehensive Handbook of Psychotherapy, Vol 1: Psychodynamic and Object Relations Psychotherapies (John Wiley & Sons, New York, 2002). Il suo interesse scientifico attuale si rivolge in modo privilegiato alla integrazione tra neuroscienza degli affetti, teoria delle emozioni e regolazione diadica dell’affetto, nel lavoro clinico con i pazienti. La Dott.ssa Fosha fa parte del comitato di redazione del Journal of Psychotherapy Integration (SEPI). Ha tenuto corsi di formazione e workshop di PBD-E in USA, Canada, Brasile e Italia. Ha uno studio di consultazione e psicoterapia a New York City. E’ membro del Consiglio Direttivo e Responsabile della Formazione della IEDTA, International Experiential Dynamic Therapy Association.
Ferruccio Osimo, Medico Psichiatra, Dirigente di I°livello A.O.Niguarda Ca’ Granda, è Presidente della IEDTA, International Experiential Dynamic Therapy Association, Professore a contratto di psicoterapia presso la Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell’Università Statale di Milano, membro del Consiglio Direttivo di OPIFER, Organizzazione di Psicoanalisti Italiani - Federazione e Registro, Fellow dell’American Academy of Psychoanalysis, membro della Tavistock Society of Psychotherapists. E’ co-autore con D.H.Malan di Psychodynamics, Training, and Outcome in Brief Psychotherapy, Butterworth-Heinemann (1992) e autore di Parole, Emozioni e Videotape – Manuale di Psicoterapia Breve Dinamico-Esperienziale, Franco Angeli (2001) e di un capitolo del Comprehensive Handbook of Psychotherapy, Vol 1: Psychodynamic and Object Relations Psychotherapies (John Wiley & Sons, New York, 2002). Ha organizzato numerosi corsi e simposi internazionali in Italia, tra cui quelli con H.Davanloo e D.H.Malan (1987 e 1991) e la 1a Conferenza Internazionale della IEDTA: “Fattori essenziali per un’efficace Psicoterapia Dinamica Breve”, presso l’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano (2001).
22/09/07 Abstract: Una caratteristica della PBD-E risiede nell’attenzione prestata alla reciproca influenza delle tecniche impiegate sulla relazione e di quest’ultima sulle modalità tecniche stesse. Il rapporto tra terapeuta e paziente viene qui affrontato nella sua duplice valenza di relazione reale e di fenomeno transferale. La presentazione audiovisiva verte sulla prima seduta con un paziente e sulla impostazione della relazione terapeutica secondo questo modello teorico.
23/09/07 Abstract: Quello tra alleanza terapeutica e resistenza al cambiamento è un equilibrio variabile in tutto il corso della relazione terapeutica. A seconda se gli aspetti delle vita del paziente che vengono man mano affrontati sono più o meno ansiogeni e dolorosi, la resistenza può aumentare, per poi lasciare il posto a una rinnovata alleanza terapeutica. Tali sviluppi vengono illustrati teoricamente e attraverso la presentazione audiovisiva.
6/10/07 Abstract: L’azione trasformativa della psicoterapia può essere meglio spiegata e compresa alla luce dello studio dell’interfaccia tra i fenomeni emozionali sia di tipo inibitorio che espressivo e i loro rispettivi correlati funzionali. Ciò è oggi reso possibile in modo sempre più attendibile dallo sviluppo e dai risultati delle neuroscienze. Così come i fenomeni neurochimici cerebrali sono alla base anche delle emozioni umane, anche queste ultime influenzano a loro volta il funzionamento del cervello. La presentazione audiovisiva mette in luce i marker emotivi studiati dalla Dr.Fosha.
7/10/07 Abstract: La presentazione audiovisiva riguarda il caso di un paziente caratterizzato da quella che appare inizialmente come una totale anaffettività. Nel corso della terapia e grazie alle tecniche di empatia profonda, la paralisi emozionale del paziente lascia il posto alla nascita dei sentimenti prima malcerti o del tutto inibiti.
10/10/07 Abstract: Il paziente con disturbo borderline di personalità presenta in genere una alternanza tra momenti o fasi di espressività impulsiva e fasi di ritiro con vissuti di “vuoto”. Tale caratteristica richiede particolari adattamenti tecnici. Il terapeuta dovrà essere maggiormente flessibile sul piano tecnico, ma, nello stesso tempo, avere un atteggiamento fermo sul contratto e i diritti/doveri del paziente, e mostrare una buona capacità di holding. La presentazione audiovisiva illustrerà particolarmente tali aspetti.
11/10/07 Abstract: Attraverso le varie fasi della psicoterapia, comprese quelle “crisi” che spesso caratterizzano la relazione con questa tipologia di pazienti, e che, se superate, hanno una forte valenza terapeutica, si assisterà al dipanarsi di questo caso clinico, fino alle fasi conclusive della psicoterapia.
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Firenze,
21.09.2007 "LA
PSICOPATOLOGIA DI OGGI: UNA DISCUSSIONE TRA ESPERTI";
Sede:
FIRENZE, CENTRO CONVEGNI SAN
PAOLO DELLA CROCE; Info:
info@quidcom.com
Fees= n.d.PROGRAMMA DELL’INCONTRO
14.00 REGISTRAZIONE PARTECIPANTI 14.15 INTRODUZIONE E SALUTO (Ferdinando Galassi) 15.30 I DISTURBI DELL’AFFETTIVITA’ (Pierluigi Cabras) 16.30 LA COSCIENZA E LE SUE ALTERAZIONI (Pierluigi Cabras) 17.15 PAUSA 17.45 IL MONDO DELLA PSICOSI (Pierluigi Cabras) 18.30 DIBATTITO APERTO CON IL PUBBLICO 20,00 test e CHIUSURA LAVORI
Coordinatore Scientifico: P.L. CABRAS Segreteria Organizzativa Quid Communications srl - Via G. C. Vanini, 5 – 50129 Firenze tel.: 0554633701 fax: 0554633698 info@quidcom.com www.quidcom.com Informazioni sul Corso Sede del Corso Firenze, Convitto delle Montalve ECM E' stata effettuata la richiesta di attribuzione crediti al Ministero della Sanità L'attestato con i crediti sarà rilasciato soltanto ai discenti che avranno partecipato all’intera giornata, coprendo il 100% della presenza al corso (faranno fede le firme in entrata ed uscita). Il corso è rivolto ad un massimo di 20 medici facenti parte della disciplina di psichiatria, neuropsichiatria infantile, neurologia. Parole chiave: Psicopatologia,depressione, psicosi. Obbiettivo n. 21 La partecipazione al corso è gratuita. Per informazioni logistiche ed alberghiere si prega di contattare la segreteria organizzativa Quid Communications via mail: info@quidcom.com
Razionale ed obbiettivi LA PSICOPATOLOGIA DI OGGI: UNA DISCUSSIONE TRA ESPERTI Nell’ambito delle malattie mentali, la schizofrenia, il disturbo bipolare e la depressione, rappresentano patologie estremamente rilevanti per il loro impatto sociale. I tassi di prevalenza della schizofrenia si collocano tra il 2.5 e il 5.6 per 1000 casi e quelli di incidenza su base annua tra lo 0.2 e lo 0.6 per 1000. Per la depressione i dati più recenti per l’Italia stimano in 5 milioni le persone colpite, con una spesa sanitaria valutabile in 15 miliardi di euro l’anno. Secondo le stime più recenti, la prevalenza del disturbo bipolare nella popolazione generale raggiunge valori del 5-6% e la patologia rappresenta la sesta causa di disagio sociale nel mondo. Nel quadro generale delineato, anche la complessità della scelta del trattamento con cui deve misurarsi lo specialista rappresenta un elemento di centrale importanza. E ciò non solo in funzione di mettere in atto trattamenti integrati, ma anche per l’individuazione del più idoneo trattamento farmacologico. Il contesto in cui si declina la pratica clinica non è, infatti, un setting asettico, in quanto gravano sul paziente con disturbo mentale scenari complessi e in continua evoluzione dove le variabili cliniche si intrecciano con quelle extracliniche, legate alla storia, alla vita ed alle relazioni del paziente nel suo contesto. L’incontro” La psicopatologia di oggi:una discussione tra esperti” è destinato a Specialisti Psichiatri ed ha lo scopo di discutere le strategie di approccio diagnostico-terapeutico della schizofrenia, delle psicosi, del disturbo bipolare e della depressione attraverso un confronto-dibattito tra specialisti con consistente esperienza clinica .
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Roma, 27.09.2007 "SALUTE MENTALE PER L’INFANZIA E L’ETÀ EVOLUTIVA"; Sede:COMPLESSO SANTA MARIA DELLA PIETÀ, PIAZZA SANTA MARIA DELLA PIETÀ, ROMA ; Info: presam@virgilio.it Fees= n.d.
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Milano, 21.09-22.09.2007 "L'ABBRACCIO";
Sede: MILANO, VIA
CARDUCCI, 30; Info:
formazione.permanente-mi@unicatt.it Fees= euro 200,00. Claudio Bernardi
L'arte dei corpi.
Disagi quotidiani e cure creative del teatro sociale.
Il teatro sociale è l'invenzione di trame culturali e relazionali, che traducono in vissuti quotidiani le esperienze benefiche provate nei diversi sistemi di terapie psicosomatiche. Il teatro sociale mette in connessione quelle persone, quei gruppi, quelle associazioni, quegli enti pubblici e privati che comprendono la necessità di essere soci, parte di un organismo complesso, con vite e stili di vita diversi ma che cooperano e alla formazione del benessere comune . Per la costruzione e ricostruzione delle relazioni e dei legami sociali, il teatro sociale esplora tre ambiti fondamentali di azione, quello del laboratorio, quello dello spettacolo o evento e quello del rituale. Nel primo ambito si mette in atto l'esplorazione del sé, delle proprie potenzialità e dei propri limiti, si mettono alla prova, si acquisiscono e si incrementano le proprie capacità. Nel contempo il lavoro di gruppo evidenzia conflitti e alleanze, accresce la fiducia reciproca, smussa le spigolosità, crea un ambiente affettivo e un'intimità assai proficua per qualsiasi obiettivo il gruppo intenda raggiungere. L'evento o lo spettacolo nasce da un processo creativo e performativo del gruppo che cerca di affrontare gli argomenti e i temi più sentiti dal gruppo e dal contesto in cui il gruppo opera. La comunicazione pubblica del processo laboratoriale, il prodotto, avvia a sua volta un processo comunicativo e relazionale che crea nuovi legami, apre nuove prospettive e coinvolge in modo operativo le altre componenti della rete sociale. L'esito a più ampia estensione dei processi laboratoriali e performativi è il miglioramento dei vissuti personali e degli ambienti di vita attraverso l'invenzione o la riqualificazione dei riti quotidiani e delle espressioni di condivisione festiva del proprio gruppo e della propria comunità.
ABSTRACT L’EMOZIONE E’ UN CROCEVIA
L’emozione è un crocevia dove si incontrano istanze differenti: sensazioni viscerali, movimenti muscolari, pensieri e immagini; tutto questo all’interno di una cornice ambientale che ne plasma l’origine e ne sovradetermina il senso. Ciò che sente un individuo è cioè sempre incardinato in una rappresentazione di ruolo, reale o fantasmatico; e al tempo stesso ogni decisione di copione, nello stile di vita personale, è costruita in base alle condizioni sensoriali-affettive del soggetto stesso. Questa circolarità epistemologica mostra la necessità di operare costantemente su un doppio registro: ascoltare e trasformare il vissuto individuale senza mai distaccarsi dalla complessa rete di relazioni sociali. Ciò è ancora più evidente nelle situazioni di sofferenza emotiva, dove ogni deformazione del Sé individuale è connesso, sempre in modo circolare, ad una sofferenza relazionale. L’idea di sofferenza emotiva diventa quindi un concetto polisemico, perché comprende al proprio interno sia gli ingredienti individuali che il contenitore sociale, e diventa così cartina al tornasole del grado di deterioramento di quello stesso filo che ci tiene legati a noi stessi e contemporaneamente agli altri.
ABSTRACT PROF. GHIGLIONE
Le nostre ragioni
Le persone, le loro vite, le loro relazioni, il loro immaginario, il loro credo, i loro linguaggi. Questo ci interessa. Perché ci siamo dentro. Anche noi parte di un essere mondo diviso, contradditorio, dolente. Un mondo di passioni che ci riguarda. Perché siamo umani e perché facciamo teatro: le cose ci si mostrano e ci chiamano a vedere se ce le portiamo dentro e come. Poi, per professione, abbiamo scelto di fare teatro anche con anziani, infermieri, pazienti, migranti. E lì incontriamo come delle condensazioni vitali, dove sono più evidenti le condizioni umane primarie. E proprio lì troviamo più forte che altrove il desiderio di dire e di dire attraverso i linguaggi dell'arte le identità, ma anche i desideri, i sogni, le paure. Le condizioni antropologiche che ci interessano nel fare teatro sono la cura, il limite e la violenza. Questi sono alcuni nodi per noi centrali.
Laboratorio teatrale
Le vie del corpo
Il cambiamento attraverso l'ascolto e la memoria
Pianificazione delle 6 ore di laboratorio:
dalle 9 alle 12:
- una prima fase di training corporeo per valorizzare il lavoro corporeo individuale; - una seconda fase in cui il lavoro corporeo viene focalizzato sulla relazione con l’altro: esercizi di fiducia e contatto.
Dalle 13 alla 14:
Dopo questi due momenti si passa alla dimensione performativa attraverso due momenti: - l’utilizzo del racconto come luogo per l’espressione di sè; - l’utilizzo dell’improvvisazione e della dimensione performativa come luogo dell’esplorazione dei ruoli sociali e delle dinamiche relazionali.
L’ultima parte è dedicata alla sperimentazione della dimensione rituale nel setting teatrale (riti di elaborazione della perdita, riti di ricomposizione del conflitto, riti di coesione sociale...) e all’individuazione delle connessioni con la ritualità quotidiana quale spazio del cambiamento.
ABSTRACT BREVE
MUSICOTERAPIA CONFERMANTE
Nella relazione si proporrà un nuovo modello di musicoterapia denominata Musicoterapia Confermante. Il modello, sperimentato in due decenni di attività e sperimentazione nel trattamento di pazienti con difficoltà, anche gravi, nella comunicazione/relazione (coma, autismo, pluri-disabilità), si basa sulla integrazione delle grandi potenzialità educative e terapeutiche della musica e della comunicazione psicotattile. Nel corso della relazione sarà mostrato come esso raggiunge alti livelli di efficacia in quanto agisce contemporaneamente sulla sfera emotivo-affettiva come su quella cognitiva del paziente.
IN MODO PIÙ AMPIO
MUSICOTERAPIA CONFERMANTE
Nata e cresciuta nell’ultimo decennio la musicoterapia confermante (definizione coniata dal suo ideatore, Dario Benatti) è una tecnica nuova nell’ambito delle varie metodologie di musicoterapia. L’idea basilare di quello che sta gradatamente divenendo un modello, è nata dalla necessità del musicoterapeuta di poter essere efficace con quei pazienti che, prima di ogni altro aiuto o progetto riabilitativo, hanno bisogno (ed è un bisogno di primaria importanza) di essere confermati: sentire di esistere, di essere accolti, accettati, compresi. La musicoterapia confermante viene quindi applicata nel trattamento di pazienti in stato di coma o di post-coma grave, nelle lesioni cerebrali infantili, nella pluri-disabilità, nelle sindromi degenerative, e in tante altre patologie o situazioni nelle quali l’urgenza terapeutica può essere, come detto, un’urgenza esistenziale. Anni di utilizzo ne hanno evidenziato l’efficacia, soprattutto nelle fasi iniziali del trattamento, in molti, diversi progetti terapeutici, ed inoltre, nel corso degli ultimi dieci anni la tecnica è stata sperimentata con successo, evolvendosi e raffinandosi, anche laddove gli obiettivi del terapeuta non sono legati ad urgenze o patologie gravi. Importanti esperienze sono state fatte, ad esempio, nella preparazione al parto per ottimizzare la relazione all’interno della triade madre-padre-nascituro, nelle malattie psicosomatiche e nelle problematiche legate allo stress per favorire il contatto con la propria corporeità, ma anche nelle pratiche educative nei nidi e nelle scuole primarie. Non ultimo, la musicoterapia confermante ha avuto modo di sperimentare la sua efficacia nell’evoluzione delle risorse umane in campo comunicativo e relazionale durante la formazione di operatori sanitari ed educatori.
Riguardo gli aspetti relazionali, il riferimento teorico principale è quello della psicologia umanistica. Questo e altri modelli di musicoterapia (definiti modelli di musicoterapia umanistica, appunto) hanno infatti importanti presupposti legati alla umanizzazione dei rapporti educativi e terapeutici, nei quali uno dei due, volente o nolente, è spesso, in qualche modo, “dipendente” dall’altro: · riconoscimento dell’unicità di ogni persona umana e del valore e della significatività che ogni vita rappresenta (anche quella vicina all’età della morte e quella colpita da malattie devastanti), · visione olistica dell’essere umano nella sua globalità di corpo-mente-anima, · attenzione alla qualità della relazione, · sostanziale fiducia nelle potenzialità che la persona ha dentro di sé per superare le difficoltà e conseguente ricerca di accordo e condivisione circa gli obiettivi terapeutici e riabilitativi.
Il modello di musicoterapia confermante si basa quindi sulla ottimizzazione della relazione, sull’ascolto empatico, sull’accettazione incondizionata dell’altro per come è nel momento presente e sull’utilizzo del suono e della musica come mezzo per scoprire e sviluppare i potenziali e le risorse della persona.
Ma ciò che caratterizza e rende definibile in modo preciso il modello è l’utilizzo, assieme al suono e alla musica, della comunicazione psicotattile, detta anche haptonomica, ovvero della comunicazione attraverso il contatto corporeo attuata dal terapeuta con una metodologia che tiene contemporaneamente conto degli aspetti psicologici e neurologici della percezione tonico-tattile. Nelle varie attività della musicoterapia confermante il ritmo, le melodie, gli accenti, l’armonia di musica adeguata (improvvisata dal terapeuta o scelta accuratamente dopo attenta anamnesi dei vissuti musicali del paziente) vengono esperiti nel contatto corporeo in modo sintonico, sinergico, multisensoriale. La ricchezza e la piacevolezza di queste esperienze integrate di varie modalità rappresentazionali tattile, labirintica, cenestesica, uditiva, unite ai messaggi confermanti di una relazione positiva col terapeuta (che favorisce l’attaccamento sicuro studiato da Bowlby) donano al paziente un vissuto ricco e positivo del proprio corpo e ciò gli permette di “rientrare in sé” vincendo l’alienazione e ridando alla pelle e ai muscoli il ruolo, forse perduto, di contenimento psichico e di coesione del sé.
Un ruolo importante all’interno del modello è anche rivestito dalla voce e, dove possibile dall’uso di strumenti che permettono di utilizzare suono e vibrazione in termini direttamente terapeutici. Il suono è infatti energia, un’energia vibratoria che interagisce con le strutture del corpo, anch’esse vibranti, attraverso il fenomeno della risonanza (l’interazione di due corpi vibranti a frequenze simili). Siamo infatti composti «di frequenze e di ritmi con densità e velocità diverse in una rete di energia vibrazionale e pulsante che dà forma e vita al corpo, ai pensieri e alle emozioni. Siamo sistemi risonanti in evoluzione anziché masse solide stabili.
IL LABORATORIO PRATICO
Il laboratorio è organizzato secondo l’accezione originale del termine: un luogo dove si conosce facendo. Esso è infatti strutturato in modo tale da offrire ai partecipanti la possibilità di sperimentare su di sé e parallelamente fare adeguata pratica delle tecniche di base della musicoterapia e in particolare della Musicoterapia Confermante come tecnica educativa e riabilitativa. Una tecnica volta a creare opportunità di comunicazione, relazione ed espressione di sé alternative o complementari laddove altre modalità, come il linguaggio verbale, siano limitate da problematiche di vario genere. Verrà inoltre favorita la scoperta e la gestione di nuove dinamiche espressive non-verbali che favoriscano l’esplicazione delle potenzialità di ognuno, la collaborazione e la comunicazione.
Metodologicamente l’incontro prevede un percorso induttivo, nel quale prima si fanno delle esperienze concrete guidate e solo in un secondo momento queste esperienze soggettive vengono confrontate con il gruppo e con le linee teoriche sottese.
Temi e tecniche trattate
L’uomo e il suo corpoLe differenti forme di rappresentazione del corpo I concetti di tensione e rilassamento autentici Respiro ed emozioniIl respiro come espressione originale della vita e primo soggetto di espressione musicale La sincronizzazione psicotattile del respiro Le condizioni indispensabili per un approccio corporeo sano: Prossimità, familiarità e intimitàIl contatto affettivo fra corporeità e musicalità La vocalità alle origini della comunicazione verbale La comunicazione corporea e i concetti di conferma, disconferma, rifiuto, nella definizione del sé e dell’altroIntimità e responsabilità personale; fiducia, fedeltà e lealtà Guidare ed accompagnare con il corpo Le tre sorelle per una relazione sana: Presenza, Trasparenza, Prudenza Sperimentazione dei rapporti suono-movimento nell’espressione corporea Esperienze di danza e percussioni corporee
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Firenze,
28.08.2007 "UNDERSTANDING
AND INTERVENING WITH CHILDREN, FAMILIES AND COMMUNITIES EXPOSED TO TRAUMA
AND DISASTER"; Sede:
PALAZZO AFFARI /CONGRESSI - P.ZZA ADUA 1; Info:
cristina.uzzo@escap-net.org
Fees= euro 250,00. Title: Understanding and intervening with children, families and communities exposed to trauma and disaster
Chairs: Professor William Yule and Prof. Nathaniel Laor on August 28th
Speakers
Abstract
Florence 28/8/2007
The Neurobiology of Trauma
The impact of traumatic events on child development needs to be considered from two perspectives. Firstly, major traumatic events have the capacity to disrupt a child’s primary attachments and consequent developmental projection as a consequence of the impact of those events on the parent. Secondly, with the increasing maturation of the child, traumatic events themselves have a significant and direct effect on the child’s pattern of arousal and stress modulation. The impact of traumatic stress on the parent-child dyad is critical in the early years of development. Our research indicates that the mother’s trauma history can significantly impact upon the child’s language acquisition, behavioural development, and patterns of stress reactivity. As Yehuda and colleagues (2005) have proposed the mechanism for the intergenerational impact of traumatic stress may occur during fetal development.
Traumatic events directly experienced by the child impact on the neurobiology of the child via different mechanisms. A critical issue is the degree of initial conditioning to the traumatic stressor and then the subsequent pattern of habituation or sensitisation to subsequent traumatic cues. These processes embody a critical gene by environment interaction that underpins major shifts in neurohormonal and CNS information processing symptoms that have a series of secondary consequences for the child’s adaptability in the face of future stresses. Increasingly, evidence suggests that there is a progressive sensitisation of individuals with multiple trauma exposures that leads to a general greater risk of psychiatric disorder as well as posttraumatic stress disorder.
Against this developmental perspective, the neurobiological abnormalities associated with posttraumatic stress disorder will be characterised. In particular, the neuroimaging research which highlights that trauma disrupts the information processing systems of the brain will be described. These data suggest that individuals with posttraumatic stress disorder not only utilise different neural systems in managing traumatic memories, but also in their capacity to selectively attend and manage day-to-day stimuli in their environment.
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Firenze, 27.08.2007 "INTERNATIONAL
COURSE ON BULLYING AND HEALTH RISKS";
Sede: PALAZZO CONGRESSI/AFFARI -
P.ZZA ADUA 1; Info:
cristina.uzzo@escap-net.org
; Fees= euro 250,00. ESCAP-13th International Congress International Course on Bullying and Health Risks Chair:Jorge C. Srabstein, MD (USA) Co-Chair: Bennett Leventhal (USA)
8:30 Registration 9:00 Introduction Jorge C. Srabstein, MD Children’s National Medical Center Washington, DC USA
9:10. Morbidity Associated with Bullying: Detection, Intervention and Advocacy Jorge C. Srabstein, MD Children’s National Medical Center Washington, DC USA
10:00 Bullying and Suicidality Young Shin Kim, MD, MPH, PhD Child Study Center, Yale University School of Medicine New Haven, CT, USA
10:50 Break
11:05. Bullying and Injuries Lucie Laflamme, PhD Karolinska Institutet, Department of Public Health Sciences Stockholm, Sweden
10:55 Lunch Break
13:00. Bullying and Psychiatric Symptoms Kirsti Kumpulainen, MD Kuopio University Hospital Kuopio, Finland
13:50 A Whole School Approach to Tackling Bullying in Schools Helen Cowie, PhD University of Surrey Guildford, United Kingdom 14:40. School as the first work environment for children: Experiences fromSwedenEwa Menckel, PhD National Institute for Working Life Stockholm, Sweden
15:10. Break
15:25. Practical Exercise and Discussion Bennett Leventhal, MD, University of Illinois at Chicago Morbidity Associated with Bullying: Detection, Intervention and Advocacy
Background; There is progressive evidence, published in the past 10 years, documenting that children and adolescents who frequently participate in bullying, as bullies and/or victims, are at a significant higher risk of suffering from an array of serious health problems and potential mortality, as compared to their peers who are not involved in bullying. There is a vital need to enhance the unique role of pediatric practitioners in detecting, intervening and preventing bullying behaviors and their associated serious public health risks.
Objectives: At the end of this presentation the participants will be able to: a) Discuss the health and educational risks among children and adolescents who participate in bullying as victims and or bullies. b) Advocate for public health policy that implements bullying primary prevention. c) Promote secondary and tertiary prevention of health problems related to bullying. Methods: This presentation will analyze the nature of bullying, its prevalence, and socio-ecological factors. It will review cross sectional studies, of national representative samples of adolescents, to ascertain the association of health and educational risks with frequent involvement in bullying. A notion of a syndrome of bullying will be considered. A strong emphasis will be given to the discussion of a systematic routine screening, for all pediatric/psychiatric clinical visits, to ascertain participation in bullying behaviors, and determine associated morbidity. An analysis of anti-bullying legislations, enacted in the United States will follow. Results: It is estimated that thirty percent of adolescents in the United States participate in bullying behaviors, as a bully and or as a victim. Five percent of American teenagers may experience a syndrome of bullying, characterized by frequent psychosomatic symptoms associated with their frequent participation in bullying. This segment of the population is at a significant higher risk for a range of other health and educational vulnerabilities. Conclusions: It is strongly recommended that routine screening of bullying participation and health related problems should be conducted in all emergency and routine psychiatric visits. Child and adolescent psychiatrists and pediatricians should exercise a unique role in advocating for public health policy and legislation, to implement anti-bullying prevention programs.
References:
1) Srabstein J et al, Morbidities associated with bullying behaviors in adolescents. Int J Adolesc Med Health 2006;18(4): 387-396 2) Due P et al Bullying and symptoms among school-aged children: international comparative cross sectional study in 28 countries. Eur J Public Health. 2005 Apr;15(2):128-32. Epub 2005 Mar 8. 3) Fekkes M Bullying behavior and associations with psychosomatic complaints and depression in victims.J Pediatr. 2004 Jan;144(1):17-22. 4) Eisenberg ME et al Associations of weight-based teasing and emotional well-being among adolescents.Arch Pediatr Adolesc Med. 2003 Aug;157(8):733-8.
Bullying and Suicide
Objective: To understand the potential mortality, due to self-injuries/suicidal ideations or behaviors, among adolescents who participate in bullying behaviors, as bullies and/or victims.
Methods: This presentation will discuss data that demonstrates the significant suicidal risk affecting students who are victims of bullying and/or bully others. It will be based on: a) A longitudinal study of 1655 Korean students seventh and eighth grade students who completed the Korean Peer Nomination Inventory and the Korean Youth Self Report b) A cross-sectional representative sample of 9,938 American students, grade 6, 8 and 10 who completed the WHO Health Behavior in School Children (HBSC) c) A news surveillance of cases of death, associated with bullying, published in 52 worldwide major newspapers over a 20 years span. Results: American and Korean students who were involved in school bullying, especially victim-perpetrators and female students, had significantly higher risks for suicide ideation and suicidal behavior when compared with individuals who were not involved in school bullying, independent of impacts from depression. In the past 20 years there have been at least 54 reported cases of adolescents with history of having been bullied who committed suicide. Conclusions; The prevention, detection and treatment of students who participate in bullying behaviors as bullies and/or victims has a significant potential of preventing suicides, one of the leading causes of death in adolescence.
References: 1) Brunstein Klomek A, Marrocco F, Kleinman M, Schonfeld IS, Gould MS. Bullying, depression, and suicidality in adolescents. J Am Acad Child Adolesc Psychiatry. 2007 Jan;46(1):40-9. 2) Kim YS, Koh YJ, Leventhal B. School bullying and suicidal risk in Korean middle school students. Pediatrics. 2005 Feb;115(2):357-63. 3) Kaltiala-Heino R, Rimpela M, Marttunen M, Rimpela A, Rantanen P Bullying, depression, and suicidal ideation in Finnish adolescents: school survey. BMJ. 1999 Aug 7;319(7206):348-51.
Bullying and Injuries
Background: There is documented evidence that young people who are victims of bullying are more prone to suffer from injuries (1-3).
Objective: To understand the potential injury-related mortality among pre-adolescents and adolescents who participate in bullying behaviors, as bullies and/or victims.
Method: This presentation will highlight the significant risk for injuries among pre-adolescents and adolescents who exhibit a syndrome of bullying. It will also document the effect of peer victimization as a trigger of accidental injuries and its direct relationship to injuries caused by others. The discussion will be based on:d) A study of about 600 school children aged 10 to 15 years, who had been treated at Stockholm County’s Children’s Hospital, Sweden e) A cross sectional representative sample of American adolescents, who completed the WHO Health Behavior in School Children. This study focused on students who exhibit a syndrome of bullying (participation in bullying, as a bully and/or as a victim, and suffering from a cluster of frequently occurring psychosomatic symptoms). f) A worldwide news surveillance of cases of death, associated with bullying.
Results: Pre-adolescents and adolescents, who present with a syndrome of bullying, are at a higher risk than their peers who do not exhibit this clinical presentation, of suffering from accidental or physical violence related injuries. There is an indirect and direct causality between bullying and injuries. There at least 60 cases of reported deaths caused by accidental or violence related injuries, linked to bullying or hazing.
Conclusions: Anti bullying programs should have an urgent public health priority in the prevention of serious morbidity and mortality related to injuries in childhood.
References:
1) Laflamme L, Engstrom K, Moller J, Alldahl M, Hallqvist J. Bullying in the school environment: an injury risk factor? Acta Psychiatr Scand Suppl. 2002;(412):20-5. 2) Pickett W, Schmid H, Boyce WF, Simpson K, Scheidt PC, Mazur J, Molcho M, King MA, Godeau E, Overpeck M, Aszmann A, Szabo M, Harel Y. Multiple risk behavior and injury: an international analysis of young people. Arch Pediatr Adolesc Med. 2002 Aug;156(8):786-93. 3) Laflamme L, Engstrom K, Moller J, Alldahl M, Hallqvist J. Bullying in the school environment: an injury risk factor? Acta Psychiatr Scand Suppl. 2002;(412):20-5.
Wright J, Stark C. Bullying in schools. Accident and emergency
departments need management guidelines. BMJ. 1995 Apr 22;310(6986):10 BULLYING AND PSYCHIATRIC SYMPTOMS
Background: Research suggests that bullying is highly distressing and children involved have many psychiatric and/or psychosomatic symptoms and low self esteem Objective: To understand psychiatric symptoms that can precede and/or be a consequence of participation in bullying, as a bully and/or as victim Method: Review of a longitudinal study of children involved in bullying at age 8 and 12, to ascertain their psychiatric symptoms at age 8, 12 and 15 Results: Bully/victims exhibit most of the psychiatric symptoms and both externalizing and internalizing behaviors are common among them. Bullies are prone to have externalizing behaviors while internalizing symptoms are more typical of victims. About two-thirds of bully-victims and bullies and half of victims have psychiatric disorders. Oppositional/conduct disorder, attention deficit disorder and depression are common among bully/-victims and bullies.. Attention deficit disorder , depression and anxiety are common among victims. The status in regard to bullying can change over years but the probability to be involved over several years exist, especially among children with psychiatric problems. Being involved in bullying and having concurrently psychiatric symptoms is also a risk factor for later criminality. Among males the probability of various kinds of criminal offending is connected to the bullying status years earlier. The risk applies to various kinds of offending, especially among bully-victims and bullies.
Conclusions: Children having bullying problems are more prone to be referred to psychiatric consultation but still a substantial number of them remain not referred for psychiatric evaluation. However, using information concerning frequent bullying during early school years as a screening method could find children at risk in having psychiatric disorders even years later. Procedures leading to early detection of children involved in bullying and having psychiatric problems are warranted in order to minimize the psychological consequences of the individuals involved as well as financial costs of the society.
References: Kumpulainen K, Räsänen E, Henttonen I. Children involved in bullying: psychiatric disturbance and the persistence of the involvement. Child Abuse and Neglect 1999, 23, 1253-1262.
Kumpulainen K, Räsänen E. Children involved in bullying at elementary school age: their psychiatric symptoms and deviance in adolescence. An epidemiological sample. Child Abuse and Neglect 2000, 24, 1567-1577.
A Whole School Approach to Tackling Bullying in SchoolsHelen Cowie, PhD University of Surrey, European Institute of Health and Medical Sciences, Duke of Kent Building, Guildford GU2 7TE, UK
Objective:
1) To be familiar with available research-based bullying prevention programs. 2) To advocate for the implementation of a research based bullying prevention program, which is multimodal and involves many segments of the school and community. Method: This presentation analyzes available bullying prevention programs, by summarizing their characteristics and outcomes. It also examines the need to prevent bullying within a Whole School Approach (WSA). The session is illustrated with real-life examples of how the WSA may be implemented. A description and analysis of the Violence in Schools Training Action (VISTA) Project is presented. ResultsVista offers a unique combination of experts in research, training and practice from the disciplines of sociology, psychology, education and criminology. This program should help educators to promote the emotional wellbeing of pupils; identify school environmental risk and protective factors; analyze their school level of violence, and implement their own training needs and school policies. Policy makers will be supported in developing appropriate links with relevant community sectors; and in the implementation of public policy and legislation, to protect children and young people from violence, based on research-based evidence.
ConclusionsVista demonstrates the importance of targeting prevention and intervention efforts at many different levels, including individuals, peers, school staff, parents and the community.
References
1) Cowie, H., Boardman, C., Dawkins, J. & Jennifer, D. (2004) Emotional Health and Well-being: a Practical Guide for Schools. London: Sage 2) CONNECT (2002) Report www.gold.ac.uk/connect/countryreports.html
SCHOOL AS THE FIRST WORK ENVIRONMENT FOR CHILDREN: -experiences from SwedenEwa Menckel, PhD Emeritus Professor Halmstad University , Sweden
Objectives:
1) To know the impact of the school working environment on the ocurrence of bullying and associated morbidity 2) To advocate for a physical and emotional safe school working environment
Method
This presentation will analyze the impact of the Swedish Work Environment Act, on the physical and emotional safety of students, who are covered by the provisions of this law. In this context this presentation will adreess the following questions: What has it meant to the one and a half million Swedish children who are at school every day? Have their working conditions improved and, if so, in what ways? Has the physical and psychosocial work environment changed over the years? Is bullying between schoolchildren a problem? Have threats and violence in school increased and become more serious? Has the everyday language of young people at school changed; for example, has it become more aggressive and more sexually charged? What characterises schools in which bullying and offensive behaviour do not seem to be a problem? What sort of schools seem to have a good work environment for pupils as well as staff?
Conclusions: Since 1st July 1990, all schoolchildren in Sweden, from the first class up, are covered by the provisions of the Work Environment Act. We need to ascertain what other preventive measures and policies should be taken to create a good environment in schools.
References:
1) Witkowska E, Menckel E. Perceptions of sexual harassment in Swedish high schools: experiences and school-environment problems Eur J Public Health. 2005 Feb;15(1):78-85. 2) Laflamme L, Menckel E. School injuries in an occupational health perspective: what do we learn from community based epidemiological studies? Inj Prev. 1997 Mar;3(1):50-6.
International Course on Bullying and Health Problems
Background: There is progressive published evidence documenting the serious morbidity linked to school bullying (1-10). Child psychiatrists have a unique role in the detection, intervention and prevention of bullying behaviors and their associated public health risks. Objectives: At the end of this Course the participants should be able to:
Method: This Course will include six presentations. First, Dr. Srabstein will examine the nature and epidemiology of bullying and its association to psychosomatic symptoms. Second, Dr. Kim will discuss suicide attempts linked to bullying. Third, Dr. Lucie Laflamme will evaluate the link of injuries to bullying behaviors. Fourth, Dr. Kumpulainen will review psychiatric symptoms and conditions associated with participation in bullying. Fifth, Dr Helen Cowie will assess bullying prevention programs. Sixth, Dr. Ewa Menckel will analyze the school milieu as a working environment. Dr. Leventhal will coordinate a final general discussion leading to questions and answers.
References5) Srabstein J et al, Morbidities associated with bullying behaviors in adolescents. Int J Adolesc Med Health 2006;18(4): 387-396 6) Kim YS et al School bullying and youth violence: causes or consequences of psychopathologic behavior? Arch Gen Psychiatry. 2006 Sep;63(9):1035-41. 7) Due P et al Bullying and symptoms among school-aged children: international comparative cross sectional study in 28 countries. Eur J Public Health. 2005 Apr;15(2):128-32. Epub 2005 Mar 8. 8) Kim YS School bullying and suicidal risk in Korean middle school students. Pediatrics. 2005 Feb;115(2):357-63. 9) Fekkes M Bullying behavior and associations with psychosomatic complaints and depression in victims.J Pediatr. 2004 Jan;144(1):17-22. 10) Eisenberg ME et al Associations of weight-based teasing and emotional well-being among adolescents.Arch Pediatr Adolesc Med. 2003 Aug;157(8):733-8. 11) Kumpulainen K, Rasanen E Children involved in bullying at elementary school age: their psychiatric symptoms and deviance in adolescence. An epidemiological sample. Child Abuse Negl. 2000 Dec;24(12):1567-77. 12) Kumpulainen K Bullying and psychiatric symptoms among elementary school-age children.Child Abuse Negl. 1998 Jul;22(7):705-17. 13) Laflamme L Bullying in the school environment: an injury risk factor? Acta Psychiatr Scand Suppl. 2002;(412):20-5. 14) Srabstein,J (chair), Leventhal B(co-chair). Symposium: “Bullying in Children and Adolescents: Psychiatric and Public Health Perspectives”, AACAP 52nd.Annual Meeting, October 21, 2005, Toronto, Canada. 15) Srabstein J (chair) Symposium: “Bullying in the Workplace: Psychiatric and Public Health Perspectives”, APA 159th Annual Meeting, May 23, 2006, Toronto, Canada 16) Srabstein,J (chair), Leventhal B(co-chair). Symposium: “Bullying in Children and Adolescents: Multidisciplinary and International Perspectives”, 17th World Congress of the International Association for Child and Adolescent Psychiatry and Allied Professions, September 11, 2006, Melbourne, Australia. 17) Srabstein,J (chair), Leventhal B(co-chair). Symposium: “Bullying Behaviors and Public Health Risks: Prevention and Intervention” AACAP 53rd.Annual Meeting, October 26, 2006, San Diego, California
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Firenze, 28.08.2007 "ADHD:
DIFFICULT QUESTION AND PRACTICAL ANSWERS";
Sede: PALAZZO CONGRESSI/AFFARI
P.ZZA ADUA 1; Info:
cristina.uzzo@escap-net.org
; Fees= euro 250,00. ESCAP 13th International Congress Florence – August 26, 2007
COURSE ADHD: Difficult Questions and Practical Answers
08:45-09:00 Registration
09:00-10:00 Introduction – Eric Taylor The spread of ADHD and its consequences for service organisations.
10:00-11:00 The wider range of interventions – Manfred Doepfner What is the place of psychological treatment? What can and should be provided in practice? What are effective methods of delivery? Discussion.
11:00-11:30 Refreshments
11:30-12:30 New medication opportunities 1 – Tobias Banaschewski How to understand the pharmacokinetics of long-acting medicines for ADHD? What should their place be in practice? Discussion.
12:30-14:00 Lunch
14:00-15:00 New opportunities in medicine 2 – David Coghill What to do when first line medications fail? What are the actions of second and third line drugs, and what does the future hold? How to use them in practice? Discussion.
15:00-16:00 Beyond simple ADHD – ADHD and Tourette - Ari Rothenberger What are the mechanisms that account for the associations? What should be done in treatment? Discussion.
16:00-17:00 Understanding the hazards - Alessandro Zuddas What are the serious hazards of medication? Are they serious enough to restrict treatment? How should they be monitored and prevented in practice? Discussion.
Discussant: Brian Jacobs
ABSTRACT Tobias Banaschewski: New medication opportunities 1 - How to understand the pharmacokinetics of extended release stimulants and atomoxetine? What should their place be in practice?
The presentation will focus on quantitative comparisons of efficacy measures of different available extended release products for the treatment of ADHD. Treatment effect sizes (standardized mean difference), normalisation rates (defined by proportion of subjects normalised by treatment), and numbers needed to treat (number of patients needed to treat to see one patient who will normalize concerning ADHD symptoms with medication and would not have normalized with placebo therapy) were calculated for the various ER medications, based on a systematic review of published clinical trial literature and unpublished clinical trial data across randomized, double-blind, placebo-controlled studies. Effect sizes for each preparation were calculated separately for different raters on different ADHD symptom domains, normalization rates and corresponding numbers needed to treat separately by type of rater and are compared with those of immediate-release stimulants. Furthermore, bioavailability profiles of the different ER-stimulant preparations over time are presented. While the various long-acting stimulants differ according to their pharmacokinetic and pharmacodynamic profiles, their mean effect sizes are strikingly similar while effect sizes for non-stimulants are slightly smaller. Figures suggest that differences between the ER medications investigated are rather small in terms of normalization rates and numbers needed to treat than was found for the effect size data. Reasons will be discussed. Although these comparisons cannot provide definitive guidelines for clinical practice, they may provide additional information for clinicians to consider when planning treatment regimens for ADHD patients.
Abstract: Prof Dr A Rothenberger
In daily clinical practice of child psychiatry tic disorders (TD) and attention-deficit/hyperactivity disorder (ADHD) as well as their co-existence are common and need careful evidence-based approaches in differential diagnostics and treatment choice. Hence, their relationship at different levels (e.g. psychopathology, neuropsychology, neurobiology, treatment) needs to be elucidated in more detail. It is unclear if TD + ADHD represents an own clinical entity and which component (TD vs. ADHD) is most important in case of co-existence with respect to accompanying problems like emotional or cognitive disturbances. This talk gives an overview of the essential research topics concerning TD + ADHD and shows where empirically-based answers can be found. Further, it may nurture a perspective of future research for a better understanding and treatment of youths with TD + ADHD and their families.
The wider range of interventions
Manfred Doepfner
ADHD is accompanied with impairment of functioning in multiple settings – family, school, peer group- and multiple domains – e.g. achievement, relationships, self-concept. Therefore multimodal treatment aiming at different treatment goals is the intervention of choice. Besides pharmacotherapy cognitive-behavioural interventions are regarded as evidenced-based treatment options for children and adolescents with ADHD and therefore play an important role in the treatment of these patients. In patients with ADHD several problem areas can be identified and determined as goals for cognitive-behavioural interventions (e.g. ADHD-core problems, oppositional behaviour, parent-child interaction problems). The role of cognitive-behavioural interventions within a comprehensive multimodal treatment approach will be discussed. The role of the parent is crucial in the cognitive behavioural treatment of the problems. The Interaction problems typically occur with ADHD children and the principles of behavioural interventions and treatment programs are discussed.
Basic strategies in the parent trainings are: (1) Identification of specific problem situations and behaviour problems and monitoring of the child's progress; (2) analysis of positive and negative consequences of appropriate and problem behaviour; (3) enhancement of attending skills and positive parent-child interactions (4) development of effective commands and positive reinforcement strategies (5) development of appropriate negative consequences to problem behaviour. Token economy and daily report cards as well as response cost and time out were used for increasing appropriate and decreasing inappropriate behaviour. The child is integrated in this process as an active participant and self-management techniques are used.
The Treatment Programme for Children with Hyperkinetic and Oppositional Problem Behaviour, developed in Cologne on the basis of several other treatment manuals will be presented as an example for comprehensive cognitive-behavioural interventions. Studies testing the empirical evidence of parent trainings and other cognitive behavioural interventions in terms of short-term and long-term effects are discussed.
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Firenze, 26.08-29.08.2007
"13 INTERNATIONAL
CONGRESS ESCAP - EUROPEAN SOCIETY FOR CHILD AND ADOLESCENT PSYCHIATRY -
BRIDGING THE GAPS"; Sede:
PALAZZO DEI CONGRESSI / AFFARI - P.ZZA ADUA 1; Info:
cristina.uzzo@escap-net.org
Fees= euro 800,00. THE VALUE OF PSYCHOTHERAPY IN CHILD PSYCHIATRY: A TRAINING COURSE IN PSYCHOTHERAPY
SUNDAY 26TH AUGUST 2007
ESCAP 13th International Congress in Florence
PROGRAMME
8.45am Registration
9.00am Welcome Introduction to Mentalization: A common framework for psychological therapy for children, adolescents and their families. Chair: Professor Peter Fonagy, Freud Memorial Professor (University College London), Chief Executive (Anna Freud Centre)
10.00am A Novel Approach for Psychotherapies (SMART) Dr Pasco Fearon, Senior Lecturer (University College London)
11.00-11.30am Coffee and Tea
11.30am An Integrative Multimodal Approach to Psychotherapy with Severe Mental Illness Dr Dickon Bevington, Consultant Child and Adolescent Psychiatrist (Darwin Centre for Young People, Cambridge)
12.00 Plenary Discussion of Morning Papers
12.30-14.00pm Lunch
14.00pm Psychotherapy for Personality Disorders Dr Efrain Bleiberg, Vice-Chair of Child and Adolescent Services (Menninger Department of Psychiatry and Behavioral Sciences, Baylor College of Medicine)
15.00pm Monitoring Outcomes in Psychotherapy Dr Miranda Wolpert, Director of CAMHS Evidence-Based Practice Unit (University College London)
16.00-16.30pm Coffee and Tea
16.30pm Psychotherapy in the Context of Statutory Services Dr Peter Fuggle, Consultant Clinical Psychologist (Islington Primary Care Trust)
17.30pm Plenary Discussion of afternoon papers
Integrative Multimodal PracticeDr Dickon Bevington
Abstract: Hard-to-reach populations, particularly adolescents in psychiatric crisis and their families, often struggle to engage with conventional multidisciplinary mental health teams. Multiple practitioners pursuing the same patient in order to address different aspects of the dysfunction (systemic, cognitive, social-ecological, neurobiological, psychodynamic, etc) each tend to articulate the ‘problem’ (implicitly or explicitly) in the language of their ‘own’ explanatory framework. Each account can thus appear to contradict the accounts of other practitioners engaged in the same case; reliance is placed upon the young person and family being able to integrate what research and professional development has failed to integrate over the past 100 years. There are further economic and service delivery issues as regards the capacity to deliver multiple specialists to such cases in a timely fashion. We propose a new kind of integrative mental health professional (or the rediscovery of an old one) – the ‘barefoot practitioner’, who is purposefully trained to intervene flexibly, using skills drawn from multiple modalities, and strong supervisory input from specialists. The first training of such workers has been successfully completed at the Anna Freud Centre.
Dr Efrain Bleiberg Mentalization and Narcissistic Vulnerability in Emerging Personality Disorders in Children and Adolescents: Implications for Psychotherapy
Abstract This presentation will review the evaluation of Mentalization has a mechanism to detect intentionality in order to regulate interpersonal distance and narcissistic vulnerability. Normal regulation of distance and vulnerability will be contrasted with a dysfunction in mentalizing that shapes and reinforces the developmental trajectory leading to the emergence of dramatic personality disorder. A model of psychotherapy will be discussed that focuses on interrupting non-mentalizing, coercive cycles and promoting Mentalization in the context of narcissistic vulnerability in children and adolescents and their families.
Miranda Wolpert Monitoring Outcomes in Psychotherapy
Abstract This presentation examines the challenges and possibilities in relation to routine outcome evaluation of psychotherapy. The reasons why outcome evaluation is crucial are presented and the difficulties and complexities inherent in any such endeavour explored. The pros and cons of different approaches to routine outcome evaluation will be outlined and a suggested possible way forward discussed. Drawing on the experience of the CAMHS Outcome Research Consortium (CORC), of which the presenter is Chair, an approach to routine outcome evaluation being widely used currently across the UK and Norway will be outlined and preliminary findings discussed. Details about CORC can be found at www.corc.uk.net
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Firenze,
26.08.2007 "THE
VALUE OF PSYCHOTHERAPY IN CHILD PSYCHIATRY: A TRAINING COURSE IN
PSYCHOTHERAPY"; Sede:
PALAZZO CONGRESSI/AFFARI PZZA ADUA 1; Info:
cristina.uzzo@escap-net.org
Fees= euro 250,00.13 International CongressEuropean Society for Child and Adolescent PsychiatryBridging the Gaps.
Sunday 26 August
9.00 State of the Art Lecture Opposite disorder Barkley
10.00 Main Lecture Childhood Onset Schizophrenia: Update 2007 Rapoport
11.00 Coffee Break
11.15 Symposium – Eating Disorders Chair: Hebebrand
11.15 – 11.45 Prof. Johannes Hebebrand: Synopsis of clinical findings on body weight during the premorbid period, the acute stage and post-recovery in anorexia and bulimia nervosa. 11.45 - 12:15 Dr. Kristian Holtkamp: Neuroendocrine regulation of body weight: Findings in anorexia and bulimia nervosa. 12.15 – 12.45 Dr. Anke Hinney: Genetic findings in obesity and their implication for eating disorders 12.45 – 13.15 Discussion
13.15 Pausa Pranzo
14.00 Symposium – ERICE Chairs: Caffo, Leckman 14.00 – 14.20 PROFESSIONAL DIALOGUE AT TIME OF CONFLICT, Shafiq Masalha 14.20 – 14.40 CAPACITY BUILDING AND THE DEVELOPMENT OF CHILD AND FAMILY MENTAL HEALTH SERVICES IN PALESTINE Shafiq Masalha, Alan Apter 14.40 – 15.00 WAR AND THE YOUNG CHILD: PARENT-CHILD RELATIONSHIP, SOCIAL-EMOTIONAL ADAPTATION, AND PSYCHOLOGICAL WELL-BEING IN ISRAELI AND PALESTINIAN CHILDREN EXPOSED TO WAR, TERROR, AND VIOLENCE. Ruth Feldman 15.00 – 15.20 ERICE (EMPOWERMENT AND RESILIENCE IN CHILDREN EVERYWHERE): HOW CHILD MENTAL HEALTH PROFESSIONALS CAN WORK TOGETHER TO FOSTER THE WELL BEING CHILDREN WHOSE FUTURE IS IN JEOPARDY BECAUSE OF ISRAELI-PALESTINIAN CONFLICT Ernesto Caffo, MD, and James F. Leckman 15.20 – 16.00 Discussion
16.00 Symposium 16.00-16.10 OPENING REMARKS – D. Coghill 16.10-16.50 IMPACT OF ADHD ON THE PATIENT AND THE FAMILY: RESULTS FROM A NEW SURVEY - J. Buitelaar, 16.50-17.15 CLINICAL GUIDELINES FOR USE OF LONG-ACTING PHARMACOTHERAPY IN ADHD - D. Coghill 17.15-17.40 APPROACHES TO SUPPORTING ACADEMIC SUCCESS FOR CHILDREN WITH ADHD – P. Cooper 17.40-18.00 Questions & Answers
18.00 Main Lecture FROM GENERATION TO GENERATION: THE CONTINUING IMPACT OF DONALD COHEN IN THE ENIGMATIC, INTERNAL WORLD THAT IS TOURETTE’S SYNDROME Leckman
19.00 End
Monday 27 August
9.00 State of the Art Lecture Neurologics - P.Lombroso
10.00 Main Lecture ALIGNING EVIDENCE AND PRACTICE: A KEY CHALLENGE FOR TWENTY FIRST CENTURY CHILD PSYCHIATRY - P. Fonagy
11.00 Symposium DIAGNOSIS, COURSE, AND SYMPTOME PROFILES IN CHILDREN AND ADOLESCENTS WITH AUTISM AND AUTISM SPECTRUM DISORDERS Chair: VAN ENGELAND 11.00-11.30 THE DIAGNOSTIC VALIDITY OF TWO AUTISM SCREENING QUESTIONNAIRES - Rauh R 11.30-12.00 DIAGNOSTIC CRITERIA PROFILES, EARLY INDICATORS AND ATTENDANT SYMPTOMS IN CHILDHOOD AUTISM AND ASPERGER SYNDROME – Biscaldi M. 12.00-12.30 RESULTS FROM DIAGNOSTIC EXAMINATIONS OF PARTICIPANTS WITH ASPERGER SYNDROME AND HIGH-FUNCTIONING AUTISM - Inge Kamp-Becker 12.30-13.00 DISCUSSION – Question & Answer
13.00 Pausa pranzo 14.00 Simposio “New perspectives on Trauma and Disaster Intervention” Chair: E. Caffo, B. Nurcombe 14.00-14.20 EVIDENCE BASED INTERVENTION AND CHALLENGES OF TRAUMA RESEACH WITH CHILDREN. THE SCHOOL INTERVENTION PROGRAM AFTER THE 2002 EARTHQUAKE IN MOLISE – E.Caffo 14.20-14.40 Child mental health in complex emergencies - W.Yule 14.40-15.00 ENHANCED CHILD-ORIENTED URBAN RESILENCE FOLLOWING WAR AND DISASTER - N. Laor 15.00-15.20 A LONGITUDINAL STUDY OF THE IMPACT OF CHILDHOOD EXPERIENCE ON ADULT PSYCHOPATHOLOGY AND COGNITIVE SCHEMAS – A. McFarlane 15.20-15.40 INNOVATIVE PROTOCOL AND EVIDENCE BASED INTERVENTIONS WITH CHILDREN AND FAMILIES FOLLOWING TRAUMATIC EVENTS- R. Pynoos 15.40-16.00 Discussion – Questions & Answers
16.00 Symposium 16.00 OPENING REMARKS T. Wilens 16.15 PSYCHOEDUCATIONAL APPROACHES TO TREATMENT R. Tannock 16.30 PSYCHOSOCIAL APPROACHES TO TREATMENT S. Young 17.00 PSYCHOPHARMACOLOGICAL TREATMENT OPTIONS T. Wilens 17.30 Panel Discussion – Question and Answer
18.00 Main Lecture Unipolar Depression in Young People: Mechanisms and Processes in the onset and course of disorder Goodyer
19.00 End
9.00 State of the Art Lecture PEDIATRIC BIPOLAR DISORDER- CLINICAL PICTURE AND LONGITUDINAL COURSE Birmaher
10.00 Main Lecture COGNITIVE BEHAVIOUR THERAPY: PAST, PRESENT AND FUTURE Graham
10.45 Coffee Break
11.00 Symposium BRAIN SYSTEMS INVOLVED IN ADHD AND TOURETTE SYNDROME Chair: Flora Vaccarino 11.00-11.20 DEVELOPMENT OF BRAIN INHIBITORY SYSTEMS AND THEIR POSSIBLE INVOLVEMENT IN ADHD AND TOURETTE SYNDROME (TS) Flora Vaccarino 11.20-11.25 Discussion 11.25-11.45 TRANSLATIONAL NEUROSCIENCE: BLOCKING THE INDUCTION OF REPETITIVE MOVEMENTS Paul Lombroso 11.45-11.50 Discussion 11.50-12.10 NEUROIMAGING OF SELF-REGULATORY CONTROL IN CHILDREN WITH TOURETTE SYNDROME OR ADHD Kerstin Plessen 12.10-12.15 Discussion 12.15-12.35 THE GENETICS OF TOURETTE SYNDROME AND RELATED DISORDERS Matthew State 12.35-12.40 Discussion 12.40-13.00 ABERRANT NEURAL OSCILLATIONS IN TOURETTE DISORDER: IMPLICATIONS FOR TREATMENT James Leckman
13.00 Pausa pranzo
14.00 Symposium SUBSTANCE USE DISORDER IN EUROPE. CONSEQUENCES FOR SERVICES Chair: VAN DER GAAG . 14.00- 14.25 SUBSTANCE (MIS)USE DISODERS & ADDICTION IN YOUTH: A PROBLEM OF SOCIETY AND SERVICES - Van der Gaag Rutger Jan 14.25-14.50 SUBSTANCE (MIS)USE DISODERS & ADDICTION IN YOUTH: DUAL DIAGNOSIS - Van Wijngaarden-Cremers, Patricia 14.50-15.15 SUBSTANCE (MIS)USE DISODERS & ADDICTION IN YOUTH: A EUROPEAN PERSPECTIVE ON DUAL DIAGNOSIS AND SERVICES - Christianne Couwenbergh 15.15-15.40 PREVALENCE OF ADHD IN SUBSTANCE USE DISORDERS PATIENTS IN EUROPE - Geurt van de Glind
16.00 Symposium OBSERVATION OF FETAL AND INFANT MOTOR BEHAVIOUR: A WINDOW FOR EARLY DIAGNOSIS OF DEVELOPMENTAL DISORDERS. A SYMPOSIUM IN HONOUR OF ADRIANO MILANI COMPARETTI Chair: GIOVANNI CIONI
16.00-16.20 INTRODUCTION – Giovanni Cioni 16.20-16.40 OBSERVATION OF FETAL AND INFANT MOTOR BEHAVIOUR: A WINDOW FOR EARLY DIAGNOSIS OF DEVELOPMENTAL DISORDERS. A SYMPOSIUM IN HONOUR OF ADRIANO MILANI COMPARETTI - Mulder EJH, 16.40-17.00 EARLY SIGNS IN RETT DISORDER: DOES BEHAVIOURAL OBSERVATION LEAD TO AN EARLIER DIAGNOSIS? - Christa Einspieler 17.00-17.20 GENERAL MOVEMENTS IN INFANTS WITH AUTISM SPECTRUM DISORDER – Helen Phagava 17.20-17.40 THE INNOVATIVE CONTRIBUTION OF MILANI COMPARETTI ON THE GROUND BREAKING IDEAS IN CHILD REHABILITATION – Adriano Ferrari 17.40-18.00 Discussion – Question & Answer
18.00 Main Lecture SERGE LEBOVICI LECTURE Jeammet
19.00 End
Wednesday 29 August
9.00 State of the Art Lecture Clinically effective treatments for PTSD in children and adolescents: individual and group formats - Yule
10.00-11.00 Main Lecture IS THE CHILD AND ADOLESCENT PSYCHIATRIST BRIDGING GAPS ? Chiland
13.0 -13.30 Questionario
13.30 End
LA QUOTA DI ISCRIZIONE DI EURO 800 E’ RIFERITA A TUTTO IL CONGRESSO ESCAP. SI STANNO ACCREDITANDO ALL’ ECM SOLO LE SESSIONI CHE SI TENGONO IN AUDITORIUM . Present: Russell A. Barkley, Ph.D. Presentation: Advances in Diagnosis and Management of ADHD Content This program provides detailed information on recent advances in the nature, diagnosis, and management of ADHD. In will include a discussion of changes that may be necessary to the DSM-IV diagnostic criteria for ADHD. The nature of subtyping in ADHD will be further clarified, along with the emerging conclusion that one form of the inattentive type may constitute a new disorder. The various etiologies of ADHD will be discussed along with the latest findings from genetics. Advances in management approaches will also be briefly highlighted. Learning Objectives 1. Acquaint participants with necessary adjustments to DSM-IV diagnostic criteria 2. Enlighten participants on the subtypes of ADHD and their clinical implications 3. Educate participants concerning the various etiologies of ADHD 4. Familiarize participants with advances in management approaches
Abstract: Childhood Onset Schizophrenia: Update 2007
Early onset illness of “adult” disorders are typically severe and treatment refractory across all of medicine. From a research viewpoint, there are fewer secondary complications of illness and there may be more salient genetic influence compared to later onset illness.
For the past 20 years, several centers including the Child Psychiatry Branch, NIMH have been studying the diagnosis, treatment, prognosis and genetics of childhood onset schizophrenia defined as onset by the 13th birthday.
The initial questions were whether this disorder was clinically and biologically continuous with the adult disorder. The answer to this appears to be yes. A second question was whether there were some clinical and biological abnormalities that were more striking than those seen for the adult illness. Here too the answer is yes. Clinically early developmental abnormalities in speech, language, motor coordination and/or socialization were deviant for 85%. A higher percentage of parents were diagnosed with schizophrenia spectrum disorders than were a comparison group of parents of adult onset patients. Finally 10% of childhood onset patients had denovo chromosomal duplications or deletions.
Based on these findings several whole genome scans were carried out to examine copy number repeats, and gene expression in childhood onset patients compared to their healthy relatives and community controls. These results supporting numerous denovo genetic abnormalities in Childhood Onset Schizophrenia will be summarized.
Abstract of each talk
Johannes Hebebrand, 11.00-11.40 Synopsis of clinical findings on body weight during the premorbid period, the acute stage and post-recovery in anorexia and bulimia nervosa
Johannes Hebebrand Department of Child and Adolescent Psychiatry of the University of Duisburg-Essen
Premorbid weights of individuals with AN span the whole BMI spectrum, although very high BMIs may be underrepresented. Even after recovery, BMIs are lower than expected, in part due to reduced body fat. A low BMI at referral has been shown to predict mortality and a lower body weight in survivors at follow-up. BMIs of family members of individuals with AN do not appear to be significantly lower than relatives of those without AN. The low weight in AN differs from healthy underweight in many ways. In a study encompassing over 400 male and female students with a BMI below 85% average body weight, most individuals were healthy and tracking of BMI in adulthood implies that many lean young adults will remain so over time. Intentional weight loss is not common among students with a BMI ≤ 85% average body weight, in contrast, approximately 25-33% of such underweight individuals repeatedly attempted to gain weight, are unhappy with their thinness, and thinness was elevated in their relatives. One study reported relatives of AN probands to be at no greater risk of thinness, while another found co-twins of twins with AN were at significantly higher risk for current low BMI. Endocrinologically, serum leptin level also differentiates between constitutionally lean females and those with an eating disorder; only eating disordered females have subnormal leptin levels. Constitutional thinness has been shown to be associated with decreased rather than increased odds of having disordered eating behaviors and attitudes.
References:
Kristian Holtkamp, 11.40 - 12:20
Neuroendocrine regulation of body weight: Findings in anorexia and bulimia nervosa
Kristian Holtkamp University Clinic of Aachen, Department of Child and Adolescent Psychiatry, Aachen, Germany The past decade has witnessed a dramatic acceleration in research on the role of the neuropeptides in the regulation of eating behavior and body weight homeostasis. This expanding research focus has been driven in part by increasing public health concerns related to obesity and the eating disorders anorexia nervosa (AN) and bulimia nervosa (BN). This lecture reviews clinical investigations of hypothalamic and gut-related peptide systems with prominent effects on eating behavior and body weight regulation in AN and BN. To date, most studies found neuropeptide alterations which are apparent during symptomatic states of AN and BN to be normalized after recovery of the disorder. This indicates that neuropeptide disturbancies are consequences rather than causes of malnutrition. However, with respect to gut-related peptides, there appears to be substantial evidence that eating disorder related alterations in neuropeptide secretion or functioning may maintain eating disorder pathology. For example, preliminary evidence suggests that in AN the rapid transition from a state of hypoleptinaemia to one of relative hyperleptinaemia within several weeks of re-feeding is associated with an elevated risk of renewed weight loss. In BN there appears to be substantial evidence for blunting in the meal-related release of the satiety promoting peptides indicating a profound dysregulation of a gut-hypothalamic pathway in the symptomatic state of BN that might be involved in the maintenance of the binge eating behaviour.
Anke Hinney, 12.20 – 13.00
GENETIC FINDINGS IN OBESITY AND THEIR IMPLICATION FOR EATING DISORDERS
Hinney, Anke; Hebebrand, Johannes Department of Child and Adolescent Psychiatry, University of Duisburg-Essen, Essen, Germany
Objective: Twin and family studies have shown a major role of genetic factors in obesity and eating disorders. Candidate gene studies had initially focussed on central neurotransmitter systems and on genes involved in body weight regulation. Obesity has been identified as a risk factor for the development of BN. Accordingly, genotypes predisposing to obesity might be detected in patients with BN. Genome wide scans for obesity, AN and BN had been performed. The chromosomal region that seems to be relevant for BN had previously been detected in obesity. Currently, the gene for the melanocortin-4 receptor (MC4R) is regarded as one of the most relevant ‚obesity genes‘. Binge eating disorder (BED) has been reported to be associated with mutations in the MC4R. Methods: Genotyping of candidate gene SNPs in patients with AN, BN or BED; extremely obese children and adolescents and controls for association studies. Results: Mutations in the MC4R have a major gene effect on the development of obesity in 2-4% of extremely obese individuals. A functionally relevant mutation in the MC4R was detected in a patient with BN. Hence, genes relevant for obesity seem to be involved in BN. We did not find MC4R mutations in patients with BED. Conclusion: Major genes involved in body weight regulation have been detected; one of them involved in BN indirectly via the predisposition to obesity.
References
SYMPOSIUM TITLE: ERICE (EMPOWERMENT AND RESILIENCE IN CHILDREN EVERYWHERE) – THE FUTURE IS IN OUR HANDS Co-Chairs: James F. Leckman, MD; Ernesto Caffo, MD, Yale University and the University of Modena
Guided by the belief that children everywhere are to be cherished and that respect for and protection of children is a shared human value, ERICE works to promote human rights, joint action, training and interventional projects focused on enhancing the well-being of children and families affected by the Palestinian-Israeli conflict. ERICE brings together child mental health professionals from Israel and Palestine to formulate and accomplish joint projects to enhance the well being of children and families that neighbor one another in this strife-torn region of the world. ERICE is led by Shafiq Masalha, PhD, Ruth Feldman, PhD, and Eyad Hallaq, PhD. ERICE is affiliated with a number of leading Israeli, Palestinian, Italian and American Universities including: Al-Quds University, Tel Aviv University, Hebrew University, Bar-Ilan University, University of Rome, and Yale University. This symposium will review the history, psychological process and initial accomplishments of ERICE as well as it long-term goals.
ABSTRACTS Itamar Lurie, PhD; Shafiq Masalha, PhD. Israeli Psychoanalytic Society, Jerusalem 91042; University of Tel Aviv, Tel Aviv 69978
Dialogue between mental health professionals from opposite sides of the conflict in regions of continuous political violence may provide an important avenue for the care of infants and young children. Yet, very little is known about the psychological processes of such dialogue groups over an extend period of time. The talk will present our experience in leading a group of Israeli and Palestinian mental health professionals over a period of three years, including meetings during actual war time. We will analyze the central themes that arouse during group discussions, including building trust, issues of terror and victimization, and the search for a common language. Specific moments of high emotionality in the group will be described, such as moments of crisis or points of recognition of the other and appreciation of the other's perspective. We conclude by providing tentative guidelines for leading such groups and emphasize the need to form dialogue between professionals based on the mutual need to care for innocent children caught within war and violence.
CAPACITY BUILDING AND THE DEVELOPMENT OF CHILD AND FAMILY MENTAL HEALTH SERVICES IN PALESTINE Esti Galili-Weintrub, MD, Eyad Hallaq, PhD, Morshid Farhat, MD, MPH, MBA, Shafiq Masalha, PhD, Ruth Feldman, PhD, Alan Apter, MD, Orit Krispin, PhD, Hadassah University Hospital, Kiryat Hadassah P.O.B. 12000, Jerusalem, Israel 91120; Department of Psychology, Al-Quds University, Beit Hanina, Jerusalem Bar-Ilan University, Ramat-Gan, Israel 52900; and the
At present there are limited mental health services available to children and families in East Jerusalem. The situation in other areas of Palestine is not much better. This presentation describes this need, the available resources, and the initial planning for how best to build capacity within the Palestinian community by training a range of mental health professionals at Palestinian and Israeli Universities.
WAR AND THE YOUNG CHILD: PARENT-CHILD RELATIONSHIP, SOCIAL-EMOTIONAL ADAPTATION, AND PSYCHOLOGICAL WELL-BEING IN ISRAELI AND PALESTINIAN CHILDREN EXPOSED TO WAR, TERROR, AND VIOLENCE. Ruth Feldman, PhD, Eyad Hallaq, PhD, Department of Psychology, the Gonda Brain Sciences Center, Bar-Ilan University, Ramat-Gan, Israel 52900; and the Department of Psychology Al-Quds University, Beit Hanina, Jerusalem
How do young children react to continuous war, terror, and violence? And what are the lasting effects of war on the child’s propensity for psychopathology? A longitudinal follow-up of 200 Israeli and Palestinian children aged 1.5 to 5 exposed to repeated violence examined children’s psychiatric status, mother-child interactions, temperamental regulation of the fear response, physiological indices of stress reactivity, and genetic markers of stress. Symptoms and emotional adaptation were re-assessed one year later. Overall, approximately 70% of the children showed signs of emotional distress in four symptom clusters: re-experiencing of traumatic event, avoidant behavior, hyper-arousal and tension, and specific fears and aggressions, with most children also exhibiting developmental regression in the cognitive, attentive, social, emotional, and self-regulatory domains. Symptoms often did not remit after one year, pointing to the long-term effects of early trauma. Nearly 20% of the children met criteria for PTSD. Altered patterns of physiological stress reactivity were observed in baseline and delta cortisol levels and were related to degree of exposure and cumulative environmental risk. Sensitive mother-child relationship moderated the relation between exposure and outcome with children experiencing positive parenting showing less symptoms and recovering more fully even when exposure was similar in terms of frequency, duration, and intensity. Older children aged 3.5 to 5 were more symptomatic and slower to recover compared to the younger children, highlighting potential sensitive periods. In a world fraught by war and violence, understanding the impact of war on young children is critical for the development of more specific, culturally-sensitive interventions.
ERICE (EMPOWERMENT AND RESILIENCE IN CHILDREN EVERYWHERE): HOW CHILD MENTAL HEALTH PROFESSIONALS CAN WORK TOGETHER TO FOSTER THE WELL BEING CHILDREN WHOSE FUTURE IS IN JEOPARDY BECAUSE OF ISRAELI-PALESTINIAN CONFLICT Ernesto Caffo, MD, and James F. Leckman, MD, University of Modena and Reggio Emilia, Modena, Italy and the Yale Child Study Center, New Haven, CT, USA 06520-7900
This presentation briefly reviews the creation and early history of ERICE, the courage of the participants, and the ongoing support from Italian governmental and non-governmental organizations working with international programs in leading universities in Palestine, Israel, Italy and USA. Literature References
Caffo E, Forresi
B, Lievers LS. Impact, psychological sequelae and management of trauma
affecting children and adolescents. Curr Opin Psychiatry 2005;
18(4):422-8. Caffo E, Belaise C. Psychological aspects of traumatic injury in children and adolescents. Child Adolesc Psychiatr Clin N Am 2003; 12(3):493-535. Canetti L, Bachar E, Galili-Weisstub E, De-Nour AK, Shalev AY. Parental bonding and mental health in adolescence. Adolescenc 1997; 32(126):381-94. Declaration of Rome 2003: Caring for Children Affected by Maltreatment, War, Terrorism, and Disaster <http://www.iacapap.org/>
Feldman R,
Masalha S. The role of culture in moderating the links between early
ecological risk and young children's adaptation. Dev Psychopathol
2007; 19(1):1-21. Feldman R, Masalha S, Alony D. Microregulatory patterns of family interactions: cultural pathways to toddlers' self-regulation. J Fam Psychol 2006; 20(4):614-23. Feldman R, Weller A, Leckman JF, Kuint J, Eidelman AI. The nature of the mother's tie to her infant: maternal bonding under conditions of proximity, separation, and potential loss. J Child Psychol Psychiatry 1999; 40(6):929-39. Grimland M, Apter A, Kerkhof A. The phenomenon of suicide bombing: a review of psychological and nonpsychological factors. Crisis 2006; 27(3):107-18. Leckman JF, Carter CS, Hennessy MB, Hrdy SB, Kervene EB, Klann-Delius G, Schradin C, Todt D, von Holst D. Biobehavioral processes in attachment and bonding. In: Attachment and Bonding a New Synthesis. Carter CS, Ahnert L (eds.). Dahlem Workshop Report 92. Cambridge, MA: The MIT Press, 2005, pp.303-349.
Educational Objectives At the conclusion of this presentation, the participant should be able to discuss the value and challenges faced by a group of child mental health professionals focused on the needs of children and families caught within an inter-group conflict.
Nathaniel Laor, M.D., Ph.D.
Nathaniel Laor is Professor of Psychiatry and Philosophy at Tel-Aviv University, Director of the Cohen Harris Center for Civic Resilience, Trauma and Disaster Intervention and the Tel Aviv Mental Health Center. In the last two years he is been serving his Director of Emergency Mental Health for the Municipality of Tel Aviv-Jaffa. In this capacity he has initiated a unique Public and Preventive Mental Health approach to communal preparedness and a reactivation vis-à-vis terrorist attacks and disaster. Dr. Laor is also Clinical Professor at Yale Child Study Center. He has accumulated a vast experience in the area of trauma since his early work with Vietnam veterans at Yale. During the last decade, Prof. Laor has led the response to massive disasters such as the 1991 SCUD missile attacks on Tel-Aviv, participated in the relief programs following the August 1999 earthquake in Turkey and the 2002 earthquake in Molise, Italy; directed the professional intervention on the individual, school, and city level in response to terrorist attacks in Tel-Aviv, and lately, following the 2006 Lebanon War, the establishment of comprehensive programs on treatment, rehabilitation and preparedness for whole cities in the north of Israel. Prof. Laor is currently one of the world leading experts in the area of the traumatic impact of disasters on children, families and communities. He has developed a unique perspective concerning the revitalization and reactivation of whole communities by immediate interventions, individual psychotherapy, parent-child group interventions, and school reactivation and whole community programs. It has been translated into scientific empirical research, theoretical developments as well as the implementation of multi-disciplinary interventions. This model of intervention is currently serving as a resource for communities in Israel and other countries. Prof. Laor's contribution has been recognized in the academic world. For example, he has written the chapter on Disaster and Child Mental Health in the last edition of the Textbook of Child and Adolescent Psychiatry, edited the 2003 issue on the Posttraumatic Syndrome for the Child and Adolescents Clinics of North America, and co-organized the symposium on Disaster, Child Trauma and Culture for the meeting of the International Association of Child and Adolescent Psychiatry and Allied Professions, in Rome.
Itamar Lurie Curriculum vitae
Itamar Lurie is Clinical Psychoanalyst and Member of the Israel Psychoanalytic Society. He works at the Hebrew University Counselling Centre, Hebrew University of Jerusalem. He has years of experience in counselling teachers on everything connected to youth at risk. Since 2005 he is part of the ERICE Group, composed by child mental health professionals from Israel, the West Bank and Gaza, whose aim is to discuss how best to work together to improve the lives of children in this region of conflict. He is also the author of various articles on youth at risk and children and adolescents mental health. Among the others: Wiseman H, Guttfreund DG, Lurie I, Gender differences in loneliness and depression of university students seeking counselling British Journal of Guidance & Counselling, Volume 23, Issue 2 June 1995 , pages 231 - 243
Ruth Feldman Curriculum vitae
Ruth Feldman, PhD, Department of Psychology and the Gonda Brain Sciences Center, Bar-Ilan University (Israel) as well as with the Child Study Center, Yale University. She is a most successful product of the Yale-Israel venture and is a renowned researcher and teacher in the field of maternal-infant relations. Her studies are focused on the effects of early environmental adversity on infant development and the specific ways in which maternal depression, anxiety, and war-related trauma shape mothering and through it infant physiology, behavior, and - ultimately - mental representation of self, other, and relationship. Since 2005 she is part of the ERICE Group, composed of child mental health professionals from Israel, the West Bank and Gaza, whose aim is to discuss how best to work together to improve the lives of children in this region of conflict. During the last meeting was in Rome (July 2006) she presented the results from her research project, one of the first funded. She is the author of various books and articles on infant development, parenting stress, infant emotion regulation. Among the others: · Feldman R., Maternal versus child risk and the development of parent-child and family relationships in five high-risk populations Dev Psychopathol. 2007 Spring;19(2):293-312
·
Feldman
R, Eidelman AI. Maternal postpartum behavior
and the emergence of infant-mother and infant-father synchrony in preterm
and full-term infants: the role of neonatal vagal tone. · Feldman R. Parent-infant synchrony and the construction of shared timing; physiological precursors, developmental outcomes, and risk conditions. J Child Psychol Psychiatry. 2007 Mar-Apr;48(3-4):329-54. · Feldman R, Masalha S. The role of culture in moderating the links between early ecological risk and young children's adaptation. Dev Psychopathol. 2007 Winter;19(1):1-21. · Feldman R, Masalha S, Alony D. Microregulatory patterns of family interactions: cultural pathways to toddlers' self-regulation.J Fam Psychol. 2006 Dec;20(4):614-23. · Swain JE, Leckman JF, Mayes LC, Feldman R, Schultz RT: Own baby pictures induce parental brain activations according to psychology, experience and postpartum timing, Biological Psychiatry 2006;59(8):126S · Feldman R, Swain JE, Mayes JE: Interaction Synchrony and Neural Circuits Contribute to Shared Intentionality, Behavioral and Brain Sciences 2005;28(5):697-698 · Leckman, JF, Feldman, R, Swain, JE, Eicher, VE, Thompson, N, Mayes, LC: Primary Parental Preoccupation:, Journal of Neural Transmission 2004;111:753-771
ADHD SYMPOSIUM ABSTRACT
The estimated prevalence of childhood attention-deficit/hyperactivity disorder (ADHD) is 4–8% (using Diagnostic and Statistic Manual of Mental Disorders, 4th edition criteria). ADHD has a profound effect on a child’s development and activities ranging from academic progression to the cultivation of peer and family relationships. This symposium aims to overview the impact of ADHD on the child and family not just in terms of symptoms but also family and social relationships. The importance of full day coverage in order to optimize outcomes will also be discussed. As part of this the results of a recent EU online survey of parents of children with ADHD will also be presented. The survey examined parents’ experiences of diagnosis, challenges at different ages through the childhood and adolescence and attitudes regarding medication for ADHD. A review of the data for current pharmacotherapies, and discussion of approaches to assessing efficacy and safety in comparing clinical trial data, will also be presented along with the a summary of evidence-based guidelines regarding use of these treatments. Lastly, the different approaches to teaching that benefit children with ADHD will be discussed including characteristics of supportive academic environments (e.g. nurture groups) and recent evidence for their success. The place of school-based support as part of holistic treatment for the child with ADHD will be conveyed.
FROM GENERATION TO GENERATION: THE CONTINUING IMPACT OF DONALD COHEN IN THE ENIGMATIC, INTERNAL WORLD THAT IS TOURETTE’S SYNDROME James F. Leckman, M.D., Yale Child Study Center, New Haven, CT 06520-7900 Born to and beloved by a family of Chicago bakers, Donald Cohen was a rare human being: intellectually gifted yet down-to-earth; playful yet busy envisioning and building a better world; filled with knowledge but always ready to listen, to be taught, and to find himself in the lives of his trainees. This presentation reviews an emerging area of work that would have delighted Donald by bringing together clinicians, behaviorists, geneticists, neuroanatomists, electrophysiologists, neurosurgeons, psychopharmacologists, experts in transcranial magnetic stimulation, and trainees in the next generation of academic leaders - all in the service of patients with severe, treatment resistant tics. Recent evidence points to the role of aberrant neural oscillations in the pathogenesis of Tourette syndrome (TS). The available anatomic and electrophysiological findings in TS are reviewed in the context of an emerging picture of the crucial role that neural oscillations play in maintaining normal CNS function. Neurons form behavior-dependent oscillating networks of various sizes and frequencies that bias input selection and facilitate synaptic plasticity, as well as the transfer and long-term consolidation of information. Coherent network activity is likely to modulate sensorimotor gating as well as motor acts. The supplementary motor area may play a key role in orchestrating these oscillations. When these networks are dysrhythmic, there may be a loss of control of sensory information and motor action. The known electrophysiological effects of medications, repetitive transcranial magnetic stimulation and surgical interventions used to treat TS likely have an ameliorative effect on these aberrant oscillations. A case can also be made that successful behavioral treatments involve the willful training regions of the prefrontal cortex result an intracortical modulation of aberrant thalamocortical rhythms. A deeper understanding of neural oscillations may illuminate the complex, challenging, enigmatic, internal world that is TS.
Leckman JF, Vaccarino FM, Kalanithi PSA, Rothenberger A. Tourette syndrome: A relentless drumbeat. J Child Psychol Psychiatry 2006; 47(6):537-50.
Paul Lombroso - Neurologics
This lecture will focus on how we learn, and how this knowledge is stored as long-term memories. There are various forms of memory. These are broadly divided into declarative and nondeclarative memories. The former are those types of memories that we are typically familiar with: knowledge for facts and for events. These are the types of memories that we are conscious of and can talk about. Nondeclarative memories are fundamentally different. These are memories that we are not aware of learning. An example of this type of memory is termed procedural memory and represents knowledge for various motor skills, such as learning to play a musical instrument or riding a bicycle. A fundamental property of our brains is that these types of memories are processed in different regions. The hippocampus is critical for declarative memories while the striatum is required for procedural memories. The amygdala is required for processing what is known as emotional learning. The latter is of relevance to our work as psychiatrists as it is now believed that disruptions to the amygdala and how it processes memories is involved in various disorders, including phobias, PTSD, panic attacks, and anxiety disorders. A better appreciation of how these types of learning are consolidated is of considerable interest to both basic scientists and clinicians. The lecture will discuss how memories are stored. We will review what is currently understood about the intracellular pathways that are involved in initiating the cascade of events that leads to long-term memories. A critical concept here is the development of synaptic plasticity. This refers to the changes that occur to synaptic contacts as learning occurs. New synapses are made or older ones are strengthened. The molecular mechanism by which this happens has been a major focus of basic research over the past decade, and we will review some basic concepts in this process. Examples will be given of how we are now able to disrupt normal learning in the laboratory and in specific parts of the brain. Finally, it should not be surprising that disruptions in the normal sequence of events that lead to synaptic plasticity can also lead to cognitive disabilities. Mutations in a number of genes have been found that prevent the normal function of proteins required for learning, and we will discuss the molecular basis for some of these disorders.
Aligning Evidence and Practice: A Key Challenge for Twenty First Century Child Psychiatry
Florence 2007 Professor Peter Fonagy
Abstract
The presentation will review past and current approaches to bridging gaps between evidence and practice. There is a well-recognised gap between what we know and what is born out of the different constraints which govern the laboratory and the consulting room. The presentation will review the controversial issues relating to:
ª The gap between the results of trials and the implications drawn from these trials ª The gap between information available about interventions and interventions which are commonly practiced ª The gap between the outcome data required and the data collected in routine practice
The presentation will draw together information from both adult and child evaluation literature.
DIAGNOSIS, COURSE, AND SYMPTOME PROFILES IN CHILDREN AND ADOLESCENTS WITH
AUTISM AND AUTISM SPECTRUM DISORDERS This symposium will deal with the diagnostic issue of Pervasive Developmental Disorders (PDD). Different screening tools, early indicators, and symptom profiles as well as neuroanatomic / genetic findings (van Engeland) will be discussed. Different perspectives of looking at the broad range of phenotypes in PDD will be highlighted. In particular, we will deal with the question whether the different diagnostic categories of PDD can or cannot be considered as “dimensions” with different degrees of symptoms along one autistic spectrum.
RESULTS FROM DIAGNOSTIC EXAMINATIONS OF PARTICIPANTS WITH ASPERGER´S
SYNDROME AND HIGH-FUNCTIONING AUTISM
SYMPOSIUM TITLE: ERICE (EMPOWERMENT AND RESILIENCE IN CHILDREN EVERYWHERE) – THE FUTURE IS IN OUR HANDS Co-Chairs: James F. Leckman, MD; Ernesto Caffo, MD, Yale University and the University of Modena
Guided by the belief that children everywhere are to be cherished and that respect for and protection of children is a shared human value, ERICE works to promote human rights, joint action, training and interventional projects focused on enhancing the well-being of children and families affected by the Palestinian-Israeli conflict. ERICE brings together child mental health professionals from Israel and Palestine to formulate and accomplish joint projects to enhance the well being of children and families that neighbor one another in this strife-torn region of the world. ERICE is led by Shafiq Masalha, PhD, Ruth Feldman, PhD, and Eyad Hallaq, PhD. ERICE is affiliated with a number of leading Israeli, Palestinian, Italian and American Universities including: Al-Quds University, Tel Aviv University, Hebrew University, Bar-Ilan University, University of Rome, and Yale University. This symposium will review the history, psychological process and initial accomplishments of ERICE as well as it long-term goals.
ABSTRACTS Itamar Lurie, PhD; Shafiq Masalha, PhD. Israeli Psychoanalytic Society, Jerusalem 91042; University of Tel Aviv, Tel Aviv 69978
Dialogue between mental health professionals from opposite sides of the conflict in regions of continuous political violence may provide an important avenue for the care of infants and young children. Yet, very little is known about the psychological processes of such dialogue groups over an extend period of time. The talk will present our experience in leading a group of Israeli and Palestinian mental health professionals over a period of three years, including meetings during actual war time. We will analyze the central themes that arouse during group discussions, including building trust, issues of terror and victimization, and the search for a common language. Specific moments of high emotionality in the group will be described, such as moments of crisis or points of recognition of the other and appreciation of the other's perspective. We conclude by providing tentative guidelines for leading such groups and emphasize the need to form dialogue between professionals based on the mutual need to care for innocent children caught within war and violence.
CAPACITY BUILDING AND THE DEVELOPMENT OF CHILD AND FAMILY MENTAL HEALTH SERVICES IN PALESTINE Esti Galili-Weintrub, MD, Eyad Hallaq, PhD, Morshid Farhat, MD, MPH, MBA, Shafiq Masalha, PhD, Ruth Feldman, PhD, Alan Apter, MD, Orit Krispin, PhD, Hadassah University Hospital, Kiryat Hadassah P.O.B. 12000, Jerusalem, Israel 91120; Department of Psychology, Al-Quds University, Beit Hanina, Jerusalem Bar-Ilan University, Ramat-Gan, Israel 52900; and the
At present there are limited mental health services available to children and families in East Jerusalem. The situation in other areas of Palestine is not much better. This presentation describes this need, the available resources, and the initial planning for how best to build capacity within the Palestinian community by training a range of mental health professionals at Palestinian and Israeli Universities.
WAR AND THE YOUNG CHILD: PARENT-CHILD RELATIONSHIP, SOCIAL-EMOTIONAL ADAPTATION, AND PSYCHOLOGICAL WELL-BEING IN ISRAELI AND PALESTINIAN CHILDREN EXPOSED TO WAR, TERROR, AND VIOLENCE. Ruth Feldman, PhD, Eyad Hallaq, PhD, Department of Psychology, the Gonda Brain Sciences Center, Bar-Ilan University, Ramat-Gan, Israel 52900; and the Department of Psychology Al-Quds University, Beit Hanina, Jerusalem
How do young children react to continuous war, terror, and violence? And what are the lasting effects of war on the child’s propensity for psychopathology? A longitudinal follow-up of 200 Israeli and Palestinian children aged 1.5 to 5 exposed to repeated violence examined children’s psychiatric status, mother-child interactions, temperamental regulation of the fear response, physiological indices of stress reactivity, and genetic markers of stress. Symptoms and emotional adaptation were re-assessed one year later. Overall, approximately 70% of the children showed signs of emotional distress in four symptom clusters: re-experiencing of traumatic event, avoidant behavior, hyper-arousal and tension, and specific fears and aggressions, with most children also exhibiting developmental regression in the cognitive, attentive, social, emotional, and self-regulatory domains. Symptoms often did not remit after one year, pointing to the long-term effects of early trauma. Nearly 20% of the children met criteria for PTSD. Altered patterns of physiological stress reactivity were observed in baseline and delta cortisol levels and were related to degree of exposure and cumulative environmental risk. Sensitive mother-child relationship moderated the relation between exposure and outcome with children experiencing positive parenting showing less symptoms and recovering more fully even when exposure was similar in terms of frequency, duration, and intensity. Older children aged 3.5 to 5 were more symptomatic and slower to recover compared to the younger children, highlighting potential sensitive periods. In a world fraught by war and violence, understanding the impact of war on young children is critical for the development of more specific, culturally-sensitive interventions.
ERICE (EMPOWERMENT AND RESILIENCE IN CHILDREN EVERYWHERE): HOW CHILD MENTAL HEALTH PROFESSIONALS CAN WORK TOGETHER TO FOSTER THE WELL BEING CHILDREN WHOSE FUTURE IS IN JEOPARDY BECAUSE OF ISRAELI-PALESTINIAN CONFLICT Ernesto Caffo, MD, and James F. Leckman, MD, University of Modena and Reggio Emilia, Modena, Italy and the Yale Child Study Center, New Haven, CT, USA 06520-7900
This presentation briefly reviews the creation and early history of ERICE, the courage of the participants, and the ongoing support from Italian governmental and non-governmental organizations working with international programs in leading universities in Palestine, Israel, Italy and USA. Literature References
Caffo E, Forresi B, Lievers
LS. Impact, psychological sequelae and management of trauma affecting
children and adolescents. Curr Opin Psychiatry 2005;
18(4):422-8. Caffo E, Belaise C. Psychological aspects of traumatic injury in children and adolescents. Child Adolesc Psychiatr Clin N Am 2003; 12(3):493-535. Canetti L, Bachar E, Galili-Weisstub E, De-Nour AK, Shalev AY. Parental bonding and mental health in adolescence. Adolescenc 1997; 32(126):381-94. Declaration of Rome 2003: Caring for Children Affected by Maltreatment, War, Terrorism, and Disaster <http://www.iacapap.org/>
Feldman R, Masalha S. The
role of culture in moderating the links between early ecological risk and
young children's adaptation. Dev Psychopathol 2007;
19(1):1-21. Feldman R, Masalha S, Alony D. Microregulatory patterns of family interactions: cultural pathways to toddlers' self-regulation. J Fam Psychol 2006; 20(4):614-23. Feldman R, Weller A, Leckman JF, Kuint J, Eidelman AI. The nature of the mother's tie to her infant: maternal bonding under conditions of proximity, separation, and potential loss. J Child Psychol Psychiatry 1999; 40(6):929-39. Grimland M, Apter A, Kerkhof A. The phenomenon of suicide bombing: a review of psychological and nonpsychological factors. Crisis 2006; 27(3):107-18. Leckman JF, Carter CS, Hennessy MB, Hrdy SB, Kervene EB, Klann-Delius G, Schradin C, Todt D, von Holst D. Biobehavioral processes in attachment and bonding. In: Attachment and Bonding a New Synthesis. Carter CS, Ahnert L (eds.). Dahlem Workshop Report 92. Cambridge, MA: The MIT Press, 2005, pp.303-349.
Educational Objectives At the conclusion of this presentation, the participant should be able to discuss the value and challenges faced by a group of child mental health professionals focused on the needs of children and families caught within an inter-group conflict.
Disclosure Statements As the Co-chair of this symposium, I am unaware of any conflicts of interest from my co-presenters. Director of Research, Child Study Center Neison Harris Professor of Child Psychiatry, Pediatrics and Psychology Yale University School of Medicine The Harrington Lecture
Unipolar Depression in Young People: Mechanisms and Processes in the onset and course of disorder
This lecture will describe the progress over the past decade in understanding the nature, course and outcome of unipolar depression in children and adolescents. The reporting of these conditions in the preschool child and the outcome of moderate to severe depressions in the school age years will be described. The role of two major chemical systems, serotonin and cortisol influencing psychosocial vulnerabilities implicated in this disorder will be discussed. The developmental influence of neurotrophic factors on neurobiological processes will also mentioned. Finally the lecture will consider the importance of turning research into practise as there is a key need for translating research knowledge into benefits for patients, their families and society as a whole.
Ian Goodyer MA MD FMedSci
PEDIATRIC BIPOLAR DISORDER- CLINICAL PICTURE AND LONGITUDINAL COURSE
Boris Birmaher MD
Objective: There is controversy regarding the existence or the manifestations of bipolar disorder (BP) in children. Some psychiatrists often diagnose this disorder while others rarely see a child with BP. Since pediatric BP is accompanied by severe effects on the child’s normal development and increases the risk for other psychiatric disorders and suicide, it is important to recognize and treat it early in life. The goal of this presentation is to critically review the symptoms of BP during childhood and discuss the problems with its diagnosis at this age (e.g., variability in symptom presentation, effects of age on symptoms manifestation). Methods: All existing child BP phenomenological and longitudinal data will be reviewed and critically summarized. In addition, the results of the largest conducted prospective follow-up study in children and adolescents with BP spectrum disorder and the largest conducted high-risk study for bipolar disorder will be presented. Results: In general, taking into account the developmental age of the child, symptoms of BP disorder in youth are similar to adults with BP. However, there are also important differences in child bipolar symptoms from that of adults including more mood fluctuations, mixed states, rapid cycling, irritability, behavior problems, and “ADHD” like symptoms. The high-risk study showed that offspring of BP adults are specifically at risk for BP, depression, and anxiety. When compared with children of control parents, no increased high risk for ADHD or behavioral problems was found. Conclusions: Pediatric BP exists, particularly in children of BP parents. However, the clinical picture of BP plus the children’s problems expressing their mood problems makes the diagnoses of pediatric BP difficult to diagnose and treat. Early recognition and treatment are warranted to avoid the severe consequences associated with this disorder.
Learning Objectives
1) To review the symptoms of pediatric bipolar disorder in children and adolescents and discuss the controversies and problems associated with the diagnosis of this disorder in children. 2) To discuss the psychosocial effects of BP in children and adolescents. 3) To review and present the analyses of a large study evaluating the course and outcome of children and adolescents with BP and a high risk for BP study. These results will be compared with the adult literature.
Axelson D, Birmaher B, Strober M, Gill MK, Valeri S, Chiappetta L, Ryan N, Leonard H, Hunt J, Iyengar S, Bridge J, Keller M. Phenomenology of children and adolescents with bipolar spectrum disorders. Archives of General Psychiatry. 63(10):1139-48, 2006
Birmaher B, Axelson D, Strober M, Gill MK, Valeri S, Chiappetta L, Ryan N, Leonard H, Hunt J, Iyengar S, Keller M. Clinical course of children and adolescents with bipolar spectrum disorders. Archives of General Psychiatry. 63(2):175-83, 2006 Abstract for talk to be given at 13th ESCAP Congress, Florence, Italy, 25-29 August, 2007
Cognitive Behaviour Therapy: Past, Present and Future
Using a narrow definition of ‘evidence’, namely the findings from controlled clinical trials, cognitive behaviour therapy (CBT) is now established as the most effective form of psychotherapy for a wide range of conditions. CBT does not represent a clean break with past forms of psychotherapy; it has elements in it that are derived both from behaviourism and psychoanalysis. But it does contain distinctive components, not previously used in psychotherapy, that have their roots in cognitive neuroscience. In this paper I shall discuss how CBT developed historically, its current place in the management of child and adolescent psychiatric disorders, and how its use might evolve in the future alongside other forms of intervention.
Multiple choice questions
a) The most effective treatment in attention deficit hyperactivity disorder b) Always combined with medication c) Effective in the treatment of most forms of childhood anxiety d) Effective in the treatment of severe depressive disorder e) Useful in the management of paediatric pain syndromes
a) Identification with the aggressor. b) Response prevention c) Guided imagery d) Transference e) Negative automatic thoughts
DEVELOPMENT OF BRAIN INHIBITORY SYSTEMS AND THEIR POSSIBLE INVOLVEMENT IN ADHD AND TOURETTE SYNDROME (TS)
Flora M. Vaccarino, M.D., Yuko Kataoka, Ph.D., James F. Leckman, M.D.
The neural mechanisms underlying features of TS, ADHD and other hyperactivity disorders are not understood. Neuroimaging studies suggest a possible involvement of the caudate nucleus within the basal ganglia. We used stereological morphometric methods to analyze the number of inhibitory neurons in the basal ganglia and cerebral cortex of postmortem tissue from 4 TS individuals as compared to 4 normal controls. Confirming our prior results (Kalanithi et al., 2005), we observed a decreased number of parvalbumin and cholinergic interneurons in the striatum of TS, particularly the caudate nucleus. In contrast, parvalbumin neurons were either increased or not changed in the globus pallidus and in selected cortical areas. Cholinergic and parvalbumin interneurons receive information from the cerebral cortex and thalamus and the parvalbumin neurons suppress inappropriate spread of neuronal activity in the striatum. We will discuss a possible lack of cortico-thalamic control in hyperactivity syndromes and animal studies suggesting an involvement of parvalbumin cells in hyperactivity.
Kalanithi PS, Zheng W, Kataoka Y, DiFiglia M, Grantz H, Saper CB, Schwartz ML, Leckman JF, Vaccarino FM (2005) Altered parvalbumin-positive neuron distribution in basal ganglia of individuals with Tourette syndrome. Proc Natl Acad Sci U S A 102:13307-13312.
TRANSLATIONAL NEUROSCIENCE: BLOCKING THE INDUCTION OF REPETITIVE MOVEMENTS
Roman Tashev, Ph.D., Deepa Venkitaramani, Ph.D., Paul Lombroso, M.D.
Tourette syndrome is characterized by repetitive movements and can be aggravated in some individuals by treatment with stimulant medications. This lecture will discuss one approach that investigators have used to study the basic molecular mechanisms involved in the induction and maintenance of repetitive movements. We have used an animal model that consists of chronic, intermittent amphetamine exposure in rodents. This experimental procedure leads to an increase in repetitive behaviors, a process termed sensitization. The behavioral effects of amphetamine are due to increased dopaminergic and glutamatergic transmission in the striatum and other limbic regions of the brain are thought to result from an induction of synaptic plasticity. Activation of a key signaling protein termed extracellular signal-regulated kinase1/2 (ERK1/2) is believed to mediate aspects of amphetamine-induced synaptic plasticity, but how ERK1/2 signaling is itself regulated is less well understood. The STriatal Enriched tyrosine Phosphatase (STEP) was recently shown to regulate ERK1/2 activity. Data will be present that addresses whether manipulating STEP activity within the striatum is reflected in changes in ERK1/2 activity and in the rate of amphetamine-induced stereotypies. To block ERK1/2 signaling, we generated a TAT-STEP fusion protein that acts as a substrate-trapping protein. It binds to its substrate ERK1/2 and blocks ERK signaling. Infusion of this STEP protein into the striatum prevented amphetamine-induced sensitization. In contrast, STEP knockout mice show increased sensitivity to amphetamine. These results are consistent with the hypothesis that STEP opposes the development of amphetamine-induced stereotypies, and suggests that decreasing STEP activity may have therapeutic value.
NEUROIMAGING OF SELF-REGULATORY CONTROL IN CHILDREN WITH TOURETTE SYNDROME OR ADHD
Kerstin J. Plessen, MD, Ph.D.; Peterson B.S., M.D.
Frontostriatal loops are implicated in the pathophysiologies of several childhood onset neuropsychiatric disorders, such as Tourette syndrome (TS) and Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder (ADHD). Abundant evidence from behavioral, neuroimaging and postmortem studies supports a primary striatal deficit in TS. Children with TS typically experience an attenuation of tics during or shortly after puberty, in congruence with the general improvement of self-regulatory control and the maturation of prefrontal regions at this age. Evidence from volumetric and functional neuroimaging studies suggests that patients with TS frequently activate prefrontal cortices for tic suppression and that children with TS have enlarged prefrontal cortices. Moreover, the corpus callosum and interhemispheric axons seem to have a facilitating effect on the inhibitory influences of prefrontal portions of frontostriatal cicuits, thereby enhancing tic suppression. Thus, TS can be characterized as a disorder involving fronto-striatal circuits, with the striatum generating tics and the prefrontal cortex playing an important role for the adaptation to tics. Evidence illuminating the circuitry in TS will be contrasted to findings from recent neuroimaging studies in children with ADHD. In contrast to children with TS, children with ADHD have primary deficits of inhibitory control. Imaging studies have located these deficits further to the prefrontal portion of the frontostriatal circuits. Thus, neuroimaging studies of TS and ADHD point toward differing but related underlying pathophysiologies. Improving our knowledge of the role of these circuits in specific disorders may help ultimately to improve treatment.
THE GENETICS OF TOURETTE SYNDROME AND RELATED DISORDERS
Althea Stillman, Brian O'Roak, Zelijka Krsnik, Kenneth Kwan, Yoav Kohn, Nenad Sestan, Angeliki Louvi, Matthew State, M.D., Ph.D., Child Study Center, Department of Genetics and Program on Neurogenetics M.D., Ph.D.
Despite considerable evidence for a
genetic contribution, specific genes contributing to Tourette syndrome (TS)
and related disorders have been difficult to characterize. Over the last
several decades, it has become increasingly clear that TS and a related
spectrum of conditions, including Chronic Tics, Tic-related Obsessive
Compulsive Disorder (OCD), Tic-related Attention Deficit Hyperactivity
Disorder (ADHD) and Trichotillomania (TTM) are clinically and genetically
heterogeneous and likely involve both common and rare genetic polymorphisms.
Our laboratory has identified rare variations in the gene SLITRK1
associated with TS (Abelson et al., 2005), and a subsequent study has
implicated rare mutations in this gene in TTM (Zuchner et al., 2006). We
will discuss our recent studies of the genetics, expression and function
SLITRK1 with a particular focus on cortical-striatal-thalamic-cortical
circuits. We will also consider the potential contribution of rare genetic
findings to understanding the biology of complex common neuropsychiatric
disorders such as TS.
Abelson JF, Kwan KY, O'Roak BJ, Baek DY, Stillman AA, Morgan TM, Mathews CA, Pauls DL, Rasin MR, Gunel M, Davis NR, Ercan-Sencicek AG, Guez DH, Spertus JA, Leckman JF, Dure LS 4th, Kurlan R, Singer HS, Gilbert DL, Farhi A, Louvi A, Lifton RP, Sestan N, State MW (2006). Sequence variants in SLITRK1 are associated with Tourette's syndrome. Science 310 (5746) 317-320.
Zuchner S, Cuccaro ML, Tran-Viet KN, Cope H, Krishnan RR, Pericak-Vance MA, Wright HH, Ashley-Koch A (2006).SLITRK1 mutations in trichotillomania. Mol Psychiatry (10):887-9
ABERRANT NEURAL OSCILLATIONS IN TOURETTE DISORDER: IMPLICATIONS FOR TREATMENT James F. Leckman, M.D., Yale Child Study Center, New Haven, CT 06520-7900; F. Vaccarino, M.D.; M. Crowley, Ph.D.; L. Mayes, M.D.; D. Sukhodolsky, Ph.D.; K. Moran, Ph.D.; K. Walton, Ph.D.; A. Mantovani, M.D.; M. Hampson, Ph.D; R. King, M.D.; M. Bloch, M.D.; S. Lisanby, M.D.; R. Llinás, M.D., Ph.D. Objective: This presentation reviews recent evidence that points to the role of aberrant neural oscillations in the pathogenesis of Tourette syndrome (TS). Methods: The available anatomic and electrophysiological findings in TS are reviewed in the context of an emerging picture of the crucial role that neural oscillations play in maintaining normal CNS function. Results: Neurons form behavior-dependent oscillating networks of various sizes and frequencies that bias input selection and facilitate synaptic plasticity, as well as the transfer and long-term consolidation of information. Coherent network activity is likely to modulate sensorimotor gating as well as motor acts. The Supplementary Motor Area may play a key role in orchestrating these oscillations. When these networks are dysrhythmic, there may be a loss of control of sensory information and motor action. The known electrophysiological effects of medications, repetitive transcranial magnetic stimulation and surgical interventions used to treat TS likely have an ameliorative effect on these aberrant oscillations. A case can be made that successful behavioral treatments involve the willful training regions of the prefrontal cortex result an intracortical modulation of aberrant thalamocortical rhythms. Conclusions: A deeper understanding of neural oscillations may illuminate the complex, challenging, enigmatic, internal world that is TS.
Leckman JF, Vaccarino FM, Kalanithi PSA, Rothenberger A (2006). Tourette syndrome: A relentless drumbeat. J Child Psychol Psychiatry 47(6):537-50.
SUBSTANCE (MIS)USE DISODERS &
ADDICTION IN YOUTH:
SUBSTANCE (MIS)USE DISODERS &
ADDICTION IN YOUTH:
PREVALENCE OF ADHD IN SUBSTANCE USE
DISORDERS PATIENTS IN EUROPE
OBSERVATION OF FETAL AND INFANT MOTOR BEHAVIOUR: A WINDOW FOR EARLY DIAGNOSIS OF DEVELOPMENTAL DISORDERS. A SYMPOSIUM IN HONOUR OF ADRIANO MILANI COMPARETTI Giovanni Cioni, University of Pisa and IRCCS Stella Maris
GENERAL MOVEMENTS IN INFANTS WITH AUTISM SPECTRUM DISORDER
THE INNOVATIVE CONTRIBUTION OF MILANI COMPARETTI ON THE GROUND BREAKING
IDEAS IN CHILD REHABILITATION
ABSTRACT – SERGE LEBOVICI LECTURE
A partir du travail de pionnier du Professeur Serge Lebovici seront développées les nouvelles perspectives apportées par les neurosciences sur la continuité du développement de l’enfance à l’âge adulte et les risques de rupture de ce développement. Ces nouvelles recherches permettent de mieux comprendre la place respective de psychothérapie et des psychotropes.
Professeur Philippe JEAMMET F - PARIS
Clinically effective treatments for PTSD in children and adolescents: individual and group formats.
By
William Yule Emeritus Professor of Applied Child Psychology Institute of Psychiatry King’s College London
Investment in both understanding and responding to stress reaction in children and adolescents lags far behind that made to adults. Even so, the past twenty years has witnessed a growth in studies that show considerable promise. In 2005, the UK National Institute for Clinical Excellence (NICE) undertook a systematic review of the world literature and concluded that Trauma Focused Cognitive Behaviour Therapy could be recommended and also that EMDR should be considered. NICE also concluded that medication had little role to play.
This paper will examine the studies of TF-CBT and EMDR as well as consider what needs to be done in mass disasters and emergencies. It will be argued that because there are not yet many naturalistic and follow-up studies of children after disasters, there is still a need to develop more targeted interventions. A better understanding of how to strengthen resilience, for example, or how to boost effective social support, are among issues to be considered. Recent studies on the cognitive processes involved in PTSD have implications for therapy and some findings from these will be presented.
There are a number of emerging therapies that should be investigated as a matter of urgency. These should include Narrative Exposure Therapy and Structured Writing Therapy.
There is a great need for all child and adolescent mental health services to prepare themselves to respond to the needs of large populations following natural disasters such as floods and earthquakes, war and terrorism. Traditional individual therapeutic techniques have little place, even if they were shown to have any worth while effect. Instead, group interventions led by para-professionals with limited supervision need to be considered. This, in turn, has implications for contingency planning across Europe as disasters and terrorism know no boundaries.
Colette CHILAND Professeur émérite à l’Université René Descartes de Paris
IS THE CHILD AND ADOLESCENT PSYCHIATRIST BRIDGING GAPS ?
Yes, the child and adolescent psychiatrist is bridging gaps. Which gaps ? The gap between normality and pathology, but it depends on his/her conception of pathology. The gap between ages. He/she must identify both with the child and the parents and understand the suffering of each one. The gap between sexes. But he/she must have worked through a certain number of prejudices. The gap between mind and body. “Everything goes through the brain, and nothing through the halo” (Julian de Ajuriaguerra). The gap between cultures. He/she must get mastery over ethnocentrism. It is a hard task which needs work, dedication and wisdom.
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Firenze, 28.08.2007 "SUICIDAL
BEHAVIOUR IN CHILDREN AND ADOLESCENTS";
Sede:PALAZZO AFFARI /CONGRESSI - P.ZZA ADUA 1; Info:cristina.uzzo@escap-net.org
; Fees=euro 250,00. Chaired by Dr. Alan Apter (Israel) on August 28th, Tuesday · Title Suicidal Behaviour in Children and Adolescents · Speakers
Alan Apter, University of Tel Aviv · Agenda
09:00-09:30 Definitions of the various types of suicidal
behaviour (Apter) Abstract:
1. Definitions: Suicide behaviors cover a wide spectrum of behaviors. The relationships between these different behaviors are complex and are the subject of much speculation and research. The behaviors covered in this part of the talk will include: suicidal ideation, suicidal threats, suicidal gestures, non- medically serious suicidal attempts, medically serious suicide attempts and completed suicide. There will also be an attempt to define self cutting and self mutilation. 2. Psychiatric and psychological Risk Factors: This part of the talk will include a discussion of the psychopathologies associated with suicide, mental pain, problems of self disclosure, rumination, mood dysregulation, autobiographical memory and the various personality constellations related to suicidal behavior-narcissism, impulsive-borderline and demoralization. There will also be a discussion of the relationship between suicidal behavior and other high risk behaviors.
Abstract: Adolescent Suicide: Assessment and Management. The most salient proximal and distal risk factors for adolescent suicide will be reviewed, along with an approach to their incorporation into an assessment of suicidal risk. The evidence base and “best practice” approach to the clinical management of the suicidal adolescent will be reviewed, included the development of a safety plan, treatment of concomitant psychiatric disorders, and pharmacological and psychotherapeutic approaches to the reduction in suicidal risk will be discussed.
Abstract: The Aftermath of Suicide: Lessons from Loss. The empirical studies on the impact of the suicide of a friend, sibling, or parent on children and adolescents will be reviewed with regard to the incidence of depression, PTSD, complicated grief, and the predictors thereof, including the circumstances of the death and the quality of relationship with the deceased. The role of a suicide in triggering suicidal behavior in the friends, siblings, and children of parental suicides will also be reviewed. On the basis of these findings, recommendations for supporting and treating children and adolescents bereaved by suicide and on the prevention of suicidal contagion will be offered.
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Bergamo,
5.10-14.12.2007 "DALLA
PRIMA CONSULTAZIONE PSICOANALITICA COL PAZIENTE ADULTO ALL' AVVIO DI UN
ESPERIENZA DI PSICOTERAPIA PSICOANALITICA"; Sede: BERGAMO, VIA LAPACANO 8; Info: nuovo_copernico@Yahoo.it; Fees= euro 150,00.
NUOVO COPERNICO CENTRO PER LA RICERCA PSICOANALITICA INDIVIDUALE E DI GRUPPOù BERGAMO
Titolo dell’ Evento: Dalla prima consultazione psicoanalitica col paziente adulto all’avvio di una esperienza di psicoterapia psicoanalitica. 1° modulo di incontri clinici per psicologi e psicoterapeuti
Durata del 1° modulo: 8 incontri di gruppo , della durata di 90 minuti, a cadenza quindicinale. Data di inizio: venerdi 5 ottobre 2007, dalle ore 18 alle 20. Conduttore del Gruppo: Dott. Claudio Donadoni. Medico psicologo. Formatore Psicoanalista membro della Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica (S.I.P.P.). Presidente del Centro “Nuovo Copernico” di Bergamo A chi sono rivolti gli incontri- Agli psicologi e agli psicoterapeuti che abbiano avviato da poco tempo le loro prime consultazioni e i primi trattamenti di sostegno psicologico o di psicoterapia ad orientamento psicodinamico o che desiderino affinare la comprensione del paziente attraverso l’ utilizzo della metodologia psicoanalitica; - E’ prevista una ristretta partecipazione ad alcuni professionisti che utilizzano la relazione come strumento di comprensione e di aiuto in alcuni contesti sociali ed educativi. Obiettivo degli incontri clinici: - offrire momenti di confronto clinico ai partecipanti; - aumentare nel gruppo la comprensione del paziente, delle sue difficoltà, delle sue richieste e delle motivazioni che lo hanno portato alla consultazione con lo psicoanalista. - Costruire le basi per una alleanza terapeutica col paziente e per il successivo avvio della terapia. La metodologia di lavoroIl lavoro di gruppo avrà un taglio essenzialmente pratico-clinico e verterà sulla presentazione e la discussione in gruppo del materiale clinico che di volta in volta verrà portato dai partecipanti.
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Roma, 22.09-15.12.2007 "CON
BION NELLA STANZA D’ANALISI. LAVORO PSICOANALITICO CON BAMBINI, ADOLESCENTI
E GENITORI"; Sede: ROMA VIA DELLE COPPELLE 35; Info: info@aippiweb.it AIPPI@ASSAIPPI.191.IT ; Fees= euro 180,00. A.I.P.P.I. ASSOCIAZIONE ITALIANA DI PSICOTERAPIA PSICOANALITICA INFANTILE Via Alessandria 130 – 00198 ROMA TEL/FAX 06.4404001 E-MAIL aippi@assaippi.191.it
Membro European Federation of Psychoanalytic Psychotherapy (E.F.P.P.) Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Psicoanalitica per bambini, adolescenti e genitori Riconoscimento MIUR D.M. 31.12.1993, L. 56/89, art.3
Programma, curricula e abstract
Corso di aggiornamento Con Bion nella stanza d’analisi. Lavoro psicoanalitico con bambini, adolescenti e genitori
22 SETTEMBRE – 24 NOVEMBRE – 15 DICEMBRE 2007
PALAZZO BALDASSINI VIA DELLE COPPELLE 35 ROMA
22 SETTEMBRE 2007 8,30-9,30 GIOVANNA MARIA MAZZONCINI Introduzione al tema e presentazione dei lavori
Abstract Attraverso una sintetica rassegna dell’opera di W.R. Bion saranno introdotti i lavori del corso. Un particolare riferimento sarà dedicato all’influenza della teorizzazione psicoanalitica di Bion rispetto alla specificità della psicoterapia psicoanalitica dell’età evolutiva.
9,30-10,30 LUISA CARBONE TIRELLI “L’influenza del pensiero di Bion nel lavoro analitico in età evolutiva”
Abstract Si illustreranno alcuni concetti di Bion che diverranno punti di riferimento e di ulteriore elaborazione di teoria e di teoria della tecnica per i trattamenti psicoterapeutici in età evolutiva. In particolare ci si soffermerà sul concetto di Funzione alfa, sull'estensione del concetto di Identificazione proiettiva e sulla considerazione delle Emozioni come legami. A proposito di quest'ultimo si considererà il rilievo che assume l'Istinto epistemofilico e la qualità emotiva della conoscenza, Fattore K anche attraverso i concetti di contenitore-contenuto e di reverie. L'esplorazione della relazione del bambino con il seno materno permette, attraverso essi, di produrre delle rappresentazioni isomorfe della relazione con il paziente nel setting analitico.
10,30-11,30 Dibattito e interventi dei partecipanti
11,30-12,30 LORENZO IANNOTTA “Linking: costruzione e trasformazione dei legami nel processo psicoanalitico” Abstract “Attacchi al legame” di W.R. Bion, pubblicato nel 1959, rappresenta una pietra miliare nella letteratura psicoanalitica in quanto propone una ulteriore specificazione del concetto di identificazione proiettiva, intesa come comunicazione, specificazione che ha avuto rilevanti conseguenze sul modello dello sviluppo del pensiero e della pensabilità e sulla riflessione relativa al cambiamento in analisi. Attraverso l’analisi del saggio si intende prendere in esame, anche con esemplificazioni cliniche, situazioni in cui il paziente opera attacchi all’attività mentale in modo che i legami risultano aboliti, attacchi che compromettono il processo di cambiamento in analisi. Una particolare attenzione è riservata al ruolo della risposta dell’analista in seduta, ritenuta fondamentale per la ‘costruzione dei legami’ e della funzione di ‘costruire legami’.
12,30-13,30 Dibattito e interventi dei partecipanti
24 NOVEMBRE 2007 8,30-9,30 GIOVANNA MARIA MAZZONCINI Introduzione al tema e presentazione dei lavori Abstract Saranno introdotti i concetti sviluppati da W.R. Bion rispetto ai gruppi e alla gruppalità della mente, ai diversi e contemporanei livelli di funzionamento dell’individuo e del gruppo.
9,30-10,30 GIORGIO CORRENTE “Complementarietà tra diverse funzioni della personalità” Abstract Il seminario si propone per un ampio dibattito su alcuni temi post-bioniani in particolare relativi alla Funzione alfa dell'individuo (W. Bion) e alla Funzione gamma del gruppo (F.Corrao), alle loro relazioni ed alle possibili complementarietà. Sono molti gli esempi nella clinica psicoanalitica ed in particolare di quella del piccolo gruppo a funzione analitica dove queste funzioni si intrecciano creando diversi esiti negli individui, nei gruppi e nel processo analitico stesso. Vedremo insieme alcuni di questi esempi tratti dal lavoro quotidiano con i pazienti, con gruppi privati e quelli in ambito istituzionale (comunità terapeutiche per pazienti gravi, reparti di prematuri ed altri). I partecipanti potranno portare brevi esemplificazioni cliniche con la finalità di arricchire la discussione.
10,30-11,30 Dibattito e interventi dei partecipanti
11,30-12,30 GIOVANNA MARIA MAZZONCINI “Dimensioni della mente: dal gruppale all’individuale” Abstract Il seminario si propone una rivisitazione dei concetti di gruppalità e di campo allargato partendo dall'esperienza Bionana dei gruppi e cercando di collegarla al lavoro con i genitori e la famiglia nella psicoterapia psicanalitica infantile. I collegamenti con i concetti di trasformazione e di funzione alfa in contrappozizione con gli assunti di base di un gruppo permetteranno di approfondire i due diversi stati mentali e di sottolineare l'arduo compito dell'analista, coinvolto in tale conflitto, nell'esercitare la sua funzione analitica.
12,30-13,30 Dibattito e interventi dei partecipanti
15 DICEMBRE 2007 8,30-9,30 GIOVANNA MARIA MAZZONCINI Introduzione al tema e presentazione dei lavori Abstract Sarà introdotta l’influenza che l’opera di Bion ha determinato nei programmi dei trainings psicoanalitici: saranno ripresi i concetti basilari di “apprendere dall’esperienza”, “capacità di pensiero negativo” e “senza memoria e desiderio”.
9,30 – 10,30 GIULIANA LISA MILANA “Apprendere e trasmettere la conoscenza psicoanalitica”
Abstract Partendo dalla discriminazione di W.R. Bion tra "fare psicoanalisi" e"parlare di psicoanalisi" verranno considerati i vari aspetti e la funzione che ciascuno di essi ha lungo il percorso formativo. Saranno individuati e messi a confronto i caratteri dei trainings, così come si sono venuti formando e trasformando nel tempo.
10,30-11,30 Dibattito e interventi dei partecipanti
11,30-12,30 GIULIANA LISA MILANA “Problemi attuali del training dello psicoterapeuta dell’età evolutiva” Abstract I compiti e i problemi di una scuola di psicoterapia oggi: interfaccia tra la cura dell'evoluzione personale e interna di ciascuno studente e la funzione di garante nei confronti della comunità professionale e delle istituzioni pubbliche.
12,30-13,30 Dibattito e interventi dei partecipanti
13,30-13,45 Verifica di apprendimento
Per informazioni: A.I.P.P.I. Via Alessandria 130 – 00198 ROMA TEL/FAX 06.4404001 E-MAIL info@aippiweb.it
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Bari,
28-29.09.2007 "DINAMICHE
PSICOSOCIALI NEL GRUPPO ANALITICO ALLARGATO"; Sede: FORTINO, SALA S. ANTONIO - BARI; Info: ilcerchio-onlus@libero.it HNDERI@TIN.IT ; Fees= euro 80,00.
WORKSHOP ANALITICO DINAMICHE PSICOSOCIALI NEL GRUPPO ANALITICO ALLARGATOBARI – 28/29 SETTEMBRE 2007FORTINO - SALA S. ANTONIO
DOCENTI CONDUTTORI
Stocchi Luciana : responsabile del corso
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Padova, 28-29.09.2007 "LA
DOMANDA DI AIUTO DEGLI ADOLESCENTI:INTERPRETAZIONE E RISPOSTE"; Sede: PADOVA-OSPEDALE CIVILE-VIA GIUSTINIANI,6; Info: mirellab25@hotmail.com ; Fees=euro 100,00. relatori : MIRELLA BALDASSARRE, CIANCIUSI LORENZO, GILLIERON Edmond, ALESSANDRA CAPANI, Piero Petrini, Enrico Stenico, ANNAMARIA MANDESE, ANITA CASADEI , Lenio Rizzo, Nicoletta Visconti.C. DESMAREZ-FRISCH (La doctoresse Christine Frisch-Desmarez est pédopsychiatre, psychanalyste, membre de la Société Belge de Psychanalyse. Elle exerce au Luxembourg en pratique libérale et travaille comme consultante dans différentes institutions pour enfants placés par le tribunal de la jeunesse. Elle est formatrice au Luxembourg et en Belgique). S.FRISCH (Le docteur Serge Frisch est psychiatre, psychanalyste, membre titulaire de la Société Belge de Psychanalyse, il est formateur et superviseur au Luxembourg).
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Verona,
13.10.2007 "LO
SPETTRO DELLA PSICOANALISI”; Sede: CENTRO CULTURALE “G. MARANI” OSPEDALE CIVILE MAGGIORE BORGO TRENTO P.LE A. STEFANI,1 VERONA; Info: antecchi@reprint.it ITINERARIPSICO@LIBERO.IT ; Fees= euro 75,00. XI° CONVEGNO “LO SPETTRO DELLA PSICOANALISI” Verona, 13 ottobre 2007 Centro culturale “G. Marani” Ospedale civile di Borgo Trento, via Delellis, n°1,
L’Associazione Itinerari Psicoanalitici organizza questo undicesimo evento, rivolgendosi a psichiatri (numero previsto150) e psicologi (numero previsto150) che hanno un background psicoanalitico e che sono impegnati professionalmente come psicoterapeuti in differenti contesti (individuale, famiglia, gruppo, istituzione). Il seminario si inserisce nell’aggiornamento professionale per l’esercizio dell’attività di psicodiagnostica e psicoterapia e ha come obiettivo l’acquisizione di conoscenze teoriche utilizzabili nell’ambito clinico. La scelta del titolo dell’XI° Convegno è insieme enigmatica e provocatoria e vuole essere uno stimolo a riflettere sull’importanza del movimento psicoanalitico nel quadro socioculturale in cui ci troviamo ad operare e sulla consapevolezza dei suoi contributi e dei suoi limiti. Già Sigmund Freud ne IL disagio delle civiltà del 1929 aveva sottolineato l’interconnessione delle varie culture e la diversità delle risposte a quella “peste”che la psicoanalisi avrebbe portato. Molte sono le domande che ci hanno portato a immaginare il tema di questo convegno: ” la psicoanalisi che pratichiamo ha ancora un legame con quella praticata classicamente anni fa? Vivendo in un mondo in cui i concetti di spazio e di tempo sono così cambiati, cosa è cambiato nei nostri studi? Quali sono le domande che ci vengono dai pazienti e quali le nostre risposte? Le tecnologie, l’informatica come sono entrati nei nostri studi e come hanno trasformato il nostro linguaggio? Quali gli apporti delle neuroscienze, come valutare i fantasmi?.....” L’evento avrà luogo il 13 ottobre 2007 nella sala “G. Marani” dell’Ospedale civile di Borgo Trento, via Delellis, n°1, Verona Si svolgerà in due sessioni:dalle 8,30 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 17,30. Il materiale consegnato ai partecipanti è costituito dagli Atti e da una bibliografia sui temi presentati. Il metodo di verifica dell’apprendimento e l’indice di gradimento sono contenuti nel questionario compilato dai partecipanti alla fine della giornata di studio Responsabile scientifico dell’evento è il dottor Alessandro Bonetti psichiatra,psicoterapeuta. Chairman dell’evento la Dott.ssa Liliana Cunico e Dott. Sandro Panizza psicoanalista SPI. Si tratta di una conferenza clinico-patologica con presentazione di alcune relazioni tenute dai dottori: Prof. Fausto Petrella Psicoanalista Didatta S.P.I. Pavia: I disagi e i vantaggi della psicoanalisi nella postmodernità
Prof. Gherardo Amadei Psicoanalista S.P.I. Milano: Dall’astinenza alla sintonia: emozioni nella stanza d’analisi
Dott. Giovanni Foresti Psicoanalista S.P.I. Pavia: La bilogica delle organizzazioni sociali.
Dott.ssa Maria Teresa Aliprandi Psicologa Psicoterapeuta, Docente Area G., Milano e la Dott.ssa Gemma Pompei Psicologa Psicoterapeuta, Trento : Quale spazio nel pensiero psicoanalitico di ieri e di oggi. Anche quest’anno, come nostra tradizione, abbiamo scelto come “laico” un collega di Verona, il Dott. Enrico Reo Psicologo Psicoterapeuta con una lunga esperienza di Teatro, che presenterà una relazione dal titolo Disarmonie – Luoghi della mente
Nei mesi successivi,nell’ambito della consueta attività di formazione e di aggiornamento, l’Associazione si propone di continuare la discussione di questo tema con i colleghi, in seminari a numero limitato.
ABSTRACTS DEI LAVORI
Dott. Giovanni Foresti: La bilogica delle organizzazioni sociali. La relazione discuterà alcuni modelli concettuali della psicoanalisi che si sono dimostrati utili per comprendere la dinamica psicosociale delle istituzioni. Il riferimento alla teorizzazione di Ignacio Matte Blanco – ossia il tema della ‘bilogica’ del funzionamento psichico – verrà utilizzato per comprendere uno degli aspetti più complessi e sfuggenti della concettualizzazione bioniana: la compresenza/interazione di fantasmi/fantasie gruppali (gli “assunti di base”) e di logiche orientate al perseguimento del compito primario dell’istituzione (il funzionamento del “gruppo-di-lavoro”). Solitamente simboleggiata con una freccia bidirezionale (Û), quest’idea è quella che spinse Bion a postulare la necessità di una “visione binoculare” ed è all’origine di uno dei modelli concettuali oggi più diffusamente impiegati, ossia la funzione di contenitore dei dispositivi istituzionali e l’interazione reciprocamente determinante fra contenitori e contenuti psichici. La relazione discuterà l’ipotesi che la teorizzazione psicoanalitica sulle istituzioni sia molto disturbante, poiché insiste nel sottolineare il carattere insieme instabile e determinante, pervasivo ed elusivo delle dinamiche gruppali. Soggette alla bilogica dell’interazione fra ‘assunti-di-base’ e ‘gruppo-di-lavoro’, esse sono infatti all’origine dei complessi rapporti che intercorrono fra ambiguità istituzionale, conflitti intra- e inter-psichici e trasformazioni organizzative. Le esperienze discusse sono esempi di consulenza e di supervisione psicoanalitica nelle istituzioni.
Dott.ssa M.T. Aliprandi, Dott.ssa M.G.Pompei : Bambino e Adolescente : quale spazio nel pensiero psicoanalitico di ieri e di oggi. La storia del pensiero psicoanalitico ha tracciato diversi profili del bambino e dell’adolescente. Nel passato, li ha costruiti prevalentemente sulle memorie degli adulti. Il fascino dell’osservazione diretta era presente,ma episodico e funzionale alla costruzione della teoria principale. I contributi della ricerca sperimentale ed il lavoro sul campo, sono stati circoscritti e guardati con diffidenza fino alla prima metà del secolo scorso. La psicoanalisi del bambino e dell’Adolescente aveva limitato “permesso di soggiorno”, in patria . I cambiamenti sociali , la ricerca scientifica sistematica ed il lavoro sul campo hanno avuto una forza dirompente su molti concetti, imponendo un’ ampia riflessione . La psicoanalisi del bambino e dell’adolescente ha tracciato nuove morfologie.
Dott. Fausto Petrella : I disagi e i vantaggi della psicoanalisi nella postmodernità Alla psicoanalisi compete il compito di una riflessione critica sulla propria posizione entro il quadro sociale e culturale del presente. Soprattutto si dovrebbero considerare gli effetti sulla psicoanalisi dei grandi sconvolgimenti che hanno caratterizzato la storia del Novecento. Un' operazione critica del genere può essere difficile. La psicoanalisi stessa è insomma un prodotto della "civilizzazione", e in linea di principio essa dovrebbe considerarne gli effetti anche su sé medesima. In base a queste considerazioni esaminerò qualche punto rilevante degli effetti della importazione dell "'estemo" entro le nostre teorie, e il suo impatto sugli stili cognitivi della psicoanalisi. Esporrò, per punti successivi, una serie di momenti decisivi, spesso tra loro embricati, dell' influenza di queste trasformazioni sui nostri assetti teorici e clinici: l'idea di Io e di inconscio, i cambiamenti nella psicosessualità e nella Sexualtheorie, i mutamenti delle forme nosologiche, l'effetto del bisogno di sicurezza sulla teoria, le incertezze circa la finalizzazione dei processi psichici e della terapia, i problemi identitari connessi, l'impatto del1e nuove tecnologie sulla prassi clinica della medicina e anche della psicoanalisi.
Prof. Gherardo Amadei : dall’astinenza alla sintonia: emozioni nella stanza d’analisi La rivisitazione del concetto freudiano di astinenza servirà come spunto per mostrare che solamente il modello psicoanalitico orientato dall’infant research è in grado di dare tempo e spazio idonei alle emozioni e che è il riconoscimento di queste a costituire il passaggio chiave della cura. Verranno presentati il modello teorico e di ricerca sui Sistemi Viventi di Louis Sander, insieme alle applicazioni cliniche del Boston Change Process Study Group e in generale della psicoanalisi ad orientamento relazionale.
Dott. Enrico Reo La psicanalisi ha sempre cercato d’analizzare l’arte, interpretandone i valori simbolici, facendone usi metaforici. La musica, come altre forme artistiche, letta attraverso i pensieri e le immagini di alcuni compositori jazz ci offre l’opportunità di prendere contatto con quelle forma di pensiero che divengono organizzatrici del vuoto, una cornice che circonda un vuoto, un silenzio.
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Verona, 22.09-15.12.2007
“DIVENTARE UOMO.
DIVENTARE DONNA. LA COSTRUZIONE DELL’IDENTITÀ” “DOPO IL CONVEGNO”: SEMINARI
DI STUDIO E APPROFONDIMENTO CLINICO.(SECONDA PARTE).
Sede:
CENTRO CULTURALE “G. MARANI” OSPEDALE
CIVILE MAGGIORE BORGO TRENTO P.LE A. STEFANI,1 VERONA Info: ITINERARIPSICO@LIBERO.IT Fees= euro 100,00. “Diventare Uomo. Diventare Donna. La Costruzione Dell’identità”“Dopo il convegno”: seminari di studio e approfondimento clinico(seconda parte). Verona, 22-09-2007 / 15-12-2007
Il decimo convegno dal titolo “Diventare uomo,diventare donna. La costruzione dell’identità” si è tenuto a Verona il 28 ottobre 2006 e ha avuto come obiettivo l’acquisizione di conoscenze teoriche e cliniche nell’ambito del problema dell’identità. Il tema si è inserito nel programma di aggiornamento professionale per l’esercizio dell’attività di psicodiagnostica e psicoterapia organizzato dall’Associazione Itinerari Psicoanalitici ed è stato accolto con molto interesse. Su richiesta dei partecipanti ci siamo proposti di continuare la discussione in piccoli seminari a tema nei quali esperti psicoanalisti ci aiuteranno a riconoscere i vari aspetti dell’identità e del processo identitario all’interno del materiale clinico. In particolare ci proponiamo di approfondire alcuni problemi dell’identificazione sessuale e personale che sono emersi sia nel convegno che nel corso di seminari sull’adolescenza e che ci sono sembrati di grande importanza ma anche di difficile utilizzazione clinica a causa della molteplicità e dell’unicità di ciascun percorso identitario e della difficoltà a cogliere temi e modelli comuni di riferimento. La domanda fondamentale sembra potersi sintetizzare in una frase del dottor Zucconi: “ Essendosi spostato il baricentro dai livelli edipici a quelli pre-edipici dello sviluppo, quanto converge e quanto diverge il cammino che il bambino e la bambina percorrono per emergere da stati indifferenziati della mente fino a conquistare una coscienza di sé collocata in un corpo maschile oppure femminile?” Attraverso i nostri incontri di studio, ci proponiamo di apprendere una metodologia sul campo e di trovare risorse intellettuali e creative capaci di guidarci nella scelta dei percorsi terapeutici, in accordo con gli obiettivi nazionali di formazione alla psicoterapia e alla psicologia clinica.
Il gruppo di lavoro funziona con la metodologia della “discussione e supervisione di casi clinici in piccolo gruppo” e si svolge nei modi e nei tempi seguenti:
- prima parte della giornata: uno o più colleghi presentano situazioni cliniche particolarmente problematiche e rilevanti per il tema proposto. Il materiale ,sconosciuto agli altri colleghi viene trattato in tutti i suoi aspetti (storia, osservazioni,storia del trattamento, motivazione della supervisione,presentazione di materiale delle sedute) e il gruppo discute il materiale, pone delle domande,formula delle ipotesi. (8.30-10.30)
- seconda parte della giornata: il conduttore supervisiona il materiale, approfondendo i contenuti teorici e presentando possibili modelli di trattamento. Generalmente sono stati presi accordi precedenti con il supervisore che presenta un commento teorico-clinico e fornisce materiale bibliografico.(10.40-13.40)
La formazione attraverso la supervisione è ormai un’acquisizione ben codificata e sicuramente la più efficace per sviluppare una competenza clinica e stimolare quel lavoro della mente che rende possibile la cura psicologica; inoltre l’integrazione con le conoscenze teoriche consente il formarsi di un terreno comune di riferimento e di discussione e la possibilità per i colleghi di avere uno scambio e una collaborazione che si estende a tutto il loro lavoro professionale. Gli incontri hanno le seguenti date:
· 22 settembre 2007, Dottor Pietro Roberto Goisis Psicoanalista SPI e IPA “ Forse sono omosessuale……Identità e scelte sessuali in adolescenza” “A partire dalla domanda e dal dubbio che alcuni adolescenti si pongono nel corso del loro sviluppo psicofisico, viene affrontata la problematica della sessualità e dell’identità:dopo un breve excursus all’interno delle teorie dello sviluppo si prenderanno in considerazione delle problematiche specifiche attraverso esemplificazioni con casi clinici. Sarà data una attenzione particolare alla relazione con i genitori nell’affrontare e gestire il rapporto con l’adolescente in via di definizione identitaria
· 15 dicembre,2007 Dottor Maurizio Freschi Medico psicoanalista SPI e IPA “ Percorsi al limite” In molti casi si assiste ad una impossibilità di abitare la propria realtà sessuale biologica e a modificarla con il desiderio di assicurarsi la sopravvivenza della psiche. Siamo di fronte alla falsificazione della realtà interna come nel paziente perverso che manipola a suo comodo la realtà concreta per sostituire la realtà psichica interiore o a nuclei narcisistici infantili irrisolti..o…. abbiamo a disposizione altri modelli?
I seminari di aggiornamento si svolgeranno il sabato mattina presso il Centro culturale “G. Marani” Ospedale Civile Maggiore Borgo Trento P.le A. Stefani,1 Verona e avranno la durata di cinque ore, dalle 8.30 alle 10.30 (intervallo 10 minuti) dalle 10.40 alle 13.40. Il numero di partecipanti è limitato (max 45). La verifica dell’apprendimento e l’indice di gradimento saranno effettuati con questionario il 16-06-2007 dalle 13.40 alle14.40. L’associazione si riserva degli incontri preliminari di preparazione del materiale clinico, in modo che i seminari possano risultare più efficaci, soprattutto sul piano dello scambio fra colleghi. Il materiale consegnato ai partecipanti è costituito da una bibliografia sui temi presentati. Costo complessivo del seminario: 100 euro.
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Bari,
13.10.2007 "NORMALITÀ
E PATOLOGIA NELL'ADOLESCENZA L'IMMAGINE DEL CORPO IN ADOLESCENZA DIAGNOSI
PREVENZIONE E TERAPIA"; Sede: CASTELLO SVEVO - BARI; Info: studiopg1@tin.it ; Fees= euro 100,00. Programma
“normalità e patologia nell’adolescenza” l’immagine del corpo in adolescenza diagnosi prevenzione terapia
CASTELLO SVEVO - BARI
Sabato 13 ottobre 2007
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Parma, 29.09.2007 "LEGAME
DI COPPIA E TERAPIA PSICOANALITICA" Sede: MONASTERO SAN GIOVANNI EVANGELISTA PIAZZA SAN GIOVANNI- PARMA; Info: edeverdiere@tiscalinet.it FRABERT@INFINITO.IT ; Fees= euro 100,00. Abstract e curricula vitae Seminario “Legame di Coppia e terapia psicoanalitica”
29 settembre 2007 Parma – Monastero di San Giovanni Evangelista
Abstract 1° relazione-Magnoli Un approccio psicoanalitico alla terapia della famiglia. La terapia della famiglia è nata dalle difficoltà incontrate nella presa in carico individuale di un figlio, bambino, adolescente. Essa permette la lettura del sintomo infantile come soluzione al mantenimento dell’omeostasi familiare a cui tutti membri partecipano inconsapevolmente. L’omeostasi è soggetta a cambiamenti ed è minacciata dalla spinta evolutiva dei singoli membri cossi come da fattori esterni. A volte i genitori resistono a questi cambiamenti perché cercano conferme nei figli o proiettano sui figli aspetti non desiderati di sé stessi. La terapia famigliare permette di evidenziare il conflitto d’individuazione della famiglia espresso attraverso il paziente designato, che rinuncia a crescere per non lasciare soli gli altri o un altro(spesso la madre). L’intervento terapeutico è possibile nel momento in cui il sintomo è distonico per un membro della famiglia. La relazione prevede esempi clinici.
Abstract 2° relazione-de Verdière Il terzo nella terapia di coppia: terzo incomodo o comodo? La funzione dell’altro nel legame di coppia Prendere in esame questo tema mi ha portato a riflettere sulla duplice funzione che svolge il terzo: terzo incomodo o comodo
Abstract...quando il figlio conduce i genitori in terapia
Anna Valentini, psicologa psicoterapeuta
Diverse possono essere le modalità con cui, nell’ambito di un percorso terapeutico, una coppia giunge a maturare la necessità di una terapia congiunta. Ciò può accadere durante o al termine di una psicoterapia individuale di uno dei due membri, o a seguito della conclusione di una terapia famigliare, come suo esito. In un Servizio per l’età evolutiva è necessario un atteggiamento terapeutico che si propone di riservare sempre uno spazio mentale ai genitori anche quando una manifestazione sintomatica o un deficit congenito sembrano richiedere un percorso che apparentemente non necessita del loro coinvolgimento diretto. A volte può succedere che è proprio il sintomo del bambino, la sua natura e le sue implicazioni, ad evidenziare un problema della coppia genitoriale che richiede la considerazione del terapeuta ed un trattamento specifico. Un caso clinico descriverà questo percorso che partendo dal sintomo, passando attraverso una consultazione familiare, in cui sarà evidenziato e reso più chiaro il coinvolgimento di tutta la famiglia nel contribuire a mantenere la situazione in equilibrio, porterà poi alla consapevolezza di un problema di coppia. Questo percorso di successive prese di coscienza e maturazioni, alleggerirà il figlio del peso di dover corrispondere ai bisogni inconsci dei genitori.
Abstract per ECM Celeste Picone Alcune coppie chiedono una consultazione a causa di una litigiosità e conflittualità che ha un’importante origine in un problema di salute difficile da riconoscere nella sua portata dolorosa. Il lavoro dell’apparato psichico, volto a fronteggiare l’evento traumatico rappresentato dalla malattia, ha prodotto uno specifico adattamento difensivo caratterizzato da reattività rabbiosa. Questo adattamento in parte condiviso dal partner sano non è più funzionale alla coppia o a uno dei due membri. Il lavoro terapeutico che illustrerò è volto non solo a rielaborare antiche sofferenze ma a realizzare un’elaborazione del dolore per la perdita della piena salute, della prestanza fisica e a favorire una presa d’atto della propria fragilità e bisognosità per costruire un nuovo adattamento.
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Bologna,
6.10-1.12.2007 "DALLA
TRIADE AL TRIANGOLO EDIPICO: IL "TERZO" IN PSICOTERAPIA INFANTILE"; Sede: STUDIO DI PSICOTERAPIA- VIA RANZANI, 5/10 - BOLOGNA; Info: ilcerchioapv@libero.it Fees= euro 200,00. PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE
“Nodo dell’infanzia e clinica psicoanalitica”
Seminari di aggiornamento 2007
Dalla triade al triangolo edipico: il “terzo” in psicoterapia infantile
Luogo di svolgimento: il luogo di svolgimento dei seminari è lo Studio di Psicoterapia, Via Ranzani 5/10 Bologna.
Data di inizio: 6 Ottobre 2007 Data di fine: 1 Dicembre 2007
PROGRAMMA
Tipologia dell’evento: trattasi di seminari di formazione teorico-clinica, che si prevede a carattere continuativo, che ha come titolo generale “Nodo dell’infanzia e clinica psicoanalitica”. Ogni anno viene individuato un tema particolare ( sono già stati portati a termine i seminari 2005 e 2006 rispettivamente sul tema dell’Attaccamento e su quello dello sviluppo del Sé). E’ stato stabilito un numero di partecipanti non superiore a 15 persone. I requisiti richiesti ai partecipanti sono l’iscrizione all’Elenco degli psicoterapeuti (dell’Ordine dei Medici o degli Psicologi) e un’esperienza di lavoro in campo infantile. Il limite numerico serve a favorire una partecipazione attiva dei partecipanti, che utilizzeranno nel corso del seminario anche il lavoro di gruppo.
I seminario: 6 Ottobre 2007
Docente: Dott.ssa Adriana Grotta
Titolo: Il paradigma edipico e il suo ruolo nella teoria psicoanalitica
Abstract: Da Freud alla Psicologia dell’Io, il complesso edipico ha avuto un ruolo chiave nella teoria e nella clinica psicoanalitiche. Negli ultimi anni, l’affermarsi delle teorie delle Relazioni Oggettuali e la Teoria dell’Attaccamento hanno posto in secondo piano quella che veniva considerata una pietra miliare dello sviluppo. Focalizzando l’attenzione sul periodo pre-edipico, anche la sessualità finisce oggi per occupare un ruolo secondario. In questa relazione, si affronta il tema del ruolo del paradigma edipico oggi e della sua importanza per la comprensione dello sviluppo normale e di quello patologico.
II seminario: 1 Dicembre 2007
Docente: Dott.ssa Judith Woodhead
Titolo: La diade madre-neonato, il terzo e la triade.
Abstract: La diade madre-neonato è ampiamente considerata nella letteratura psicoanalitica e nelle ricerche recenti sull’intersoggettività e sullo sviluppo del neonato. La letteratura sul ruolo del “terzo” in relazione alla diade primaria considera sia quello del padre che quello del terapeuta. La relazione prende in esame l’importanza del terzo per il neonato, considerando la triade come precursore della costellazione edipica. Alla nascita di un bambino, aspetti irrisolti della costellazione edipica dei genitori si riattivano in relazione al nuovo triangolo, e contestualizzano la traiettoria dello sviluppo del neonato. Diversi casi clinici, illustrati attraverso la presentazione di video di casi trattati al Centro Anna Freud, permetteranno di comprendere meglio queste problematiche.
Ogni incontro è articolato con la seguente cadenza di tempi:
- Dieci giorni prima di ogni incontro: distribuzione a tutti dell’elaborato scritto. - La relazione verrà presentata dal docente ( in alcuni casi affiancato da un altro relatore) e discussa ampiamente dai partecipanti secondo il seguente schema:
ore 15-16 Presentazione della relazione
ore 16-17.15 Divisione dei partecipanti in due sottogruppi guidati da un conduttore e discussione con formulazione di domande da sottoporre al relatore
ore 17.15 –17.45 Intervallo
ore 17.45 – 19 Discussione con il relatore in plenaria
ore 19 –19.30 Compilazione del questionario di apprendimento
Materiale didattico
Il materiale didattico a disposizione dei partecipanti comprende: bibliografie di approfondimento sull’argomento, consegnata prima dell’incontro elaborato teorico del relatore (inviato prima dell’incontro)
Modalità di verifica della presenza
La presenza dei partecipanti viene verificata tramite firma con indicazione dell’orario di ingresso e di uscita, in presenza di un responsabile. L’attestato di partecipazione viene consegnato solo dopo una partecipazione pari a quanto previsto dalle indicazioni ministeriali in tema di ECM.
Fonti di finanziamento
Il finanziamento avviene interamente attraverso le quote di iscrizione al Corso. Non sono previsti sponsor esterni.
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Milano, 6.10-1.12.2007 "TRAUMA
PSICHICO E REAZIONE POST TRAUMATICA: L'INTERVENTO DI CRISI E L'EVENTUALE
TRATTAMENTO A LUNGO TERMINE; Sede: MILANO- PALAZZO DELLE STELLINE - C.SO MAGENTA,61; Info: paola.morra@tiscali.it ILCERCHIOAPV@LIBERO.IT ; Fees= euro 330,00. PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE
Presentazione e Programma del Corso “La psicoanalisi come psicologia dello sviluppo: problemi teorici e clinici” Marzo-Dicembre 2007
Programma degli incontri 2007:
Date degli incontri: 6 ottobre, 10 novembre, 1 dicembre.
Titolo dell’evento formativo:
Trauma psichico e reazione post-traumatica: l’intervento di crisi e l’eventuale trattamento a lungo termine.
Intervento di crisi in patologia organica con anamnesi positiva per familiarità
1) Le conseguenze psicopatologiche di terapie antitumorali
Spesso il trattamento medico di gravi malattie rappresenta un elemento traumatico nella vita del paziente che non riesce ad adattarsi alle conseguenze della cura. Le terapie possono comportare delle modificazioni dello schema corporeo intollerabile e perciò indurre un disturbo dell’immagine corporea e dell’identità. Inoltre può risultare difficile per il paziente allontanare il fantasma della malattia dal mondo relazionale e familiare. Ne risulta un’ulteriore spinta verso l’isolamento e, nei casi gravi, verso l’allontanamento dal mondo condivisibile.
Rischio di regressione iatrogena nel trattamento di pazienti abusati
2) Intervento di crisi e lavoro analitico nel trattamento dei pazienti con traumi pregressi
I pazienti che giungono in trattamento ad anni di distanza da un evento traumatico mostrano in genere caratteristiche peculiari: da un lato si osserva in loro una tendenza alla riacutizzazione della sintomatologia post-traumatica, il che può rendere necessari interventi di crisi ripetuti nel corso della terapia; dall’altro essi presentano aspetti di cronicizzazione che necessitano di essere elaborati nel transfert con un lavoro analitico più tradizionale. Quest’ultimo, però, deve sempre essere commisurato alla particolare vulnerabilità che caratterizza i pazienti traumatizzati, per i quali un trattamento troppo stimolante (nella modalità di conduzione o nella frequenza delle sedute) costituisce in sé una potenziale causa di scompenso.
3) Trauma e coazione a ripetere: psicoterapia di una giovane donna abusata
Verrà presentato il caso di una paziente che ha subito abusi sessuali in famiglia durante l’infanzia e l’adolescenza. In particolare verrà discusso il significato reattivo della sintomatologia acuta ed il lavoro svolto per attribuire un significato a fatti che il senso di colpa e la lealtà verso i familiari impedivano di riconoscere come tali. D’altro canto verrà esaminato il ruolo di resistenza transferale assunto dalla rievocazione ripetitiva di tali esperienze durante il trattamento, che ha reso necessario un lavoro analitico particolarmente cauto, dato il rischio elevato di traumatizzare ulteriormente la paziente con intrusioni nel delicato equilibrio narcisistico appena raggiunto.
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Eventi
ECM SECONDO SEMESTRE 2007 già accreditati:
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Eventi ECM provenienti da fonti diverse da ECM-Sanità:
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Responsabile editoriale: Giuseppe Leo