La
provenienza
Ma
dalle fornaci di quale città provengono le mattonelle di san Sebastiano?
E’ una questione molto dibattuta che certo non può trovare una risposta
sicura e precisa.
Appaiono ormai superate le tesi del Lazzari che vede
nelle piastrelle di san Sebastiano l’impronta degli artisti di
Casteldurante, e dell’Urbani de Gheltof che nel suo “Studi intorno
alla ceramica veneziana” propone un’origine urbinate.
Gli studi più
recenti propendono per l’assegnazione del pavimento della Cappella
dell’Annunziata o alle fornaci di Faenza o a quelle di Venezia.
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I
fautori dell’origine veneziana vedono nelle piastrelle motivi e soggetti
riscontrabili nella ceramica graffita e nella maiolica veneziana dei
secoli XV e XVI e ricordano anche come, con successivi decreti, la
Repubblica proibiva l’importazione a Venezia di prodotti ceramici da altre città della penisola.
Va però
sottolineato che i simboli e gli animali che compongono il repertorio del
pavimento maiolicato di san Sebastiano sono comuni anche alla tradizione
figulina faentina, e che la ripetuta promulgazione di uno stesso decreto
non può che testimoniare quanto questo venisse spesso disatteso.
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Occorre
poi tener presente che nel 1508 Pietro Lando, nella sua qualità di
Provveditore alla Repubblica Veneta, abitò a Faenza dove certamente poté
ammirare i prodotti dei ceramisti del luogo: fu forse in questa occasione
che commissionò le piastrelle che una ventina di anni dopo vennero
sistemate nella cappella dell’Annunziata.
Significativa infine la testimonianza del Conton che
ci fa notare come nella sua attenta e proficua ricerca lungo gli argini
della laguna riuscì a recuperare migliaia di frammenti di stoviglie
cinquecentesche, ma mai avanzi di piastrelle.
Da questo panorama appaiono
senza dubbio più convincenti gli argomenti a favore dell’attribuzione
del pavimento Lando a Faenza.
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