dal sito www.isardinelmondo.it/   rubrica: “Addii”                     

Nel ricordo di Salvatore Ghirra

Un grande uomo politico

 

     “Ci sono troppi roditori nel palazzo”. Questa sua denuncia avanzata alcuni anni or sono con voce ferma e sicura in un convegno sulle istituzioni, da sola, rivela quale fosse il suo grande cuore.

     Salvatore Ghirra, vivida intelligenza, grande politico, indimenticabile combattente democratico, onesto e leale come pochi, non è più tra noi. Ma come tutti i grandi non morirà mai perché il suo insegnamento non teme il tempo.

     Politico di razza, era dotato di incredibile capacità di sintesi e senso del dovere: nato sindacalista nella zona calda di Carbonia, diventò consigliere regionale del PCI per poi approdare nel movimento repubblicano. Fu per molti anni segretario del Partito Repubblicano Italiano, dal quale si distaccò negli ultimi anni per aderire alla Sinistra Repubblicana e contribuire dunque alla nascita della composita forza dei Democratici di Sinistra.

     Le sue lungimiranti intuizioni lasciavano stupefatti persino i professionisti della politica. Come se leggesse in una magica sfera di cristallo prevedeva, con fiuto eccezionale, gli avvenimenti che avrebbero poi caratterizzato le cronache politiche dei tempi. Con rara modestia ed una invidiabile carica di buona educazione, non si lasciava mai trascinare dall’impulso.

     Caratteraccio dicevano alcuni: a me non risulta. Vero era invece che le sue considerazioni le esplicava con franchezza e sincerità, senza mascherare i sentimenti, e mai ricorrendo all’inconcludente politichese. Chiarezza dunque di linguaggio e di idee, ma anche sapienza nel condurre i suoi avversari politici sul suo terreno preferito, quello della democrazia e della ragione. E quando parlava di onestà era sincero anche fino alla rinuncia di cariche allettanti, proponendo in sua vece persone di grande rilievo politico e morale.

     Un grande insomma, di quelli che ormai è difficile anche solo immaginare, persino impegnato in prima persona nel Movimento per le Riforme di qualche anno fa, per continuare da ultimo la sua battaglia contro l’affarismo subdolo da presidente dell’Associazione “Cesare Pintus”, con interessanti dibattiti sulle tematiche d’attualità.

     Dotato di infallibile memoria, piace ricordarlo puntuale e severo nei giudizi, mai vendicativo o intollerante. Un repubblicano che aveva dato appuntamento ai suoi primi compagni di lotta e che, provenendo da strade diverse, aveva rincontrato per riunirsi definitivamente con loro nel perseguimento degli ideali della sinistra democratica.

     Caro Salvatore, gli amici sinceri non ti dimenticheranno mai e faranno di tutto perché nel tuo ricordo restino vivi i tuoi insegnamenti e l’alto senso morale.

Giovanni Corrao