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I
DIARI DELLA MOTOCICLETTA
di Walter Salles Festival
di Cannes Selezione Ufficiale IL
FILM:
Nel
dicembre del 1951 Ernesto Guevara, allora studente di medicina, e il suo
più grande amico, Alberto Granado, da poco laureato in biologia,
partirono su una vecchia moto e attraversarono Argentina, Cile, Perù, Colombia
e Venezuela spinti dallo spirito di avventura.
Ernesto, 23 anni, è uno studente in medicina specializzando in leprologia, e
Alberto, 29 anni, è un biochimico. I due amici lasciano l'ambiente familiare di
Buenos Aires su una sgangherata Norton 500 del 1939. Sebbene la moto si rompa
nel corso del loro viaggio di otto mesi, loro proseguono, facendo l'autostop
lungo la strada. Quel
viaggio segnò profondamente le loro scelte future: al ritorno, erano entrambi
decisi a impegnarsi per cambiare la realtà di degrado e miseria che avevano
toccato con mano in tanti luoghi del Sudamerica. Poco tempo dopo il giovane
Ernesto imboccò la strada che lo portò a diventare il mitico “Che” e
l’amico si dedicò alla cura dei lebbrosi. Nel
2002 Walter Salles (regista di Central do Brasil) ha deciso di portare
sullo schermo quel viaggio leggendario. Le fonti sono state i diari scritti dai
due (pubblicati in Italia da Feltrinelli con il titolo Latinoamericana) e
i ricordi dello stesso Granado, oggi ottantaduenne, che è stato coinvolto nella
preparazione della sceneggiatura e nelle riprese. Il film è stato presentato in
anteprima al Sundance Film Festival dello Utah lo scorso gennaio ed esce in
Italia in contemporanea con il Festival di Cannes. Per l’occasione Alberto
Granado sarà Mercoledì 26 maggio al Cinema Rondinella. Granado è
oggi un testimone straordinario della storia recente di Cuba: nel 1961, ormai
studioso affermato e docente all’università di Caracas, abbandonò la sua
carriera per seguire il vecchio amico nell’isola della Rivoluzione, dove iniziò
un’intensa attività scientifica nei campi della biologia e della genetica. INTERVISTA A WALTER SALLES: -GIANNI
MINA’– Perchè
hai deciso di realizzare un film sul viaggio giovanile di Che Guevara con
Alberto Granado? -WALTER
SALLES- In
primo luogo perché mi è piaciuto molto il libro: lo considero, da un lato, un
libro di scoperta di una geografia umana e fisica che è la nostra, quella del
mio continente, l’America Latina; dall’altro è un viaggio di scelte etiche,
politiche, un viaggio di scoperta di chi non vuole restare a guardare sulla riva
del fiume. Mi sembra che con gli anni Ottanta abbiamo perso qualcosa, nel cinema
ma soprattutto nel quotidiano. Abbiamo perso il desiderio dell’utopia, il
desiderio di cambiare il mondo. In qualche modo, tutti questi elementi erano già
inseriti nel nostro progetto. Innanzitutto, c’erano due personaggi dotati di
una ricchezza umana davvero straordinaria: da una parte Ernesto Guevara De la
Serna, e dall’altra Alberto Granado(...) Per tutti questi motivi ho finito per
tuffarmi in questo difficilissimo viaggio; arduo perché, in qualche modo, ha il
compito di trasmettere allo spettatore seduto in platea la sensazione di
trovarsi nel 1952; ma al contempo il film deve essere un documentario(...) E’
molto difficile raggiungere questo giusto equilibrio, ed è molto difficile
trovare il giusto equilibrio dei personaggi; ma le difficoltà sono state
mitigate dal fascino, non solo per me, ma per tutti quelli che sono stati
coinvolti in questo lavoro, di quello che può essere definito anche “un
viaggio iniziatico”. Sceneggiatura
José
Rivera Fotografia
Eric Gautier Montaggio
Daniel Rezende Musiche
Gustavo Santaolalla Interpreti
Gael Garcia Bernal, Rodrigo De la
Serna, Mercedes Moran, Carlos Conti Origine
Argentina/Stati Uniti 2004 Distribuzione
Bim Durata 126’
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