Il Minotauro, che è
stato fondato da Franco Fornari e da un gruppo di suoi allievi dell’Università
degli studi di Milano, prende il nome da un libro di Fornari “Il
Minotauro” (Rizzoli, Milano, 1977), che applicava la teoria
dei codici affettivi all’analisi della trascrizione di un’assemblea
scolastica.
Al gruppo dei soci fondatori si sono aggiunti via via altri psicologi,
psicoterapeuti e formatori (attualmente 29, ai quali si sommano
numerosi collaboratori esterni), accomunati dal desiderio di condividere
esperienze di ricerca e intervento nei contesti istituzionali e
nell’attività clinica, in una prospettiva che riconosce
particolare importanza all’analisi dei processi di simbolizzazione
affettiva, ad una concezione laica della psicoanalisi, ad un’elaborazione
pacifica del conflitto e ad una dimensione evolutiva del disagio
psichico.
La teoria dei codici affettivi di Franco Fornari
Franco Fornari è nato
a Niviano di Rivergaro, in provincia di Piacenza, nel 1921 ed è
morto a Milano nel 1985. Psicoanalista della società psicoanalitica
italiana e docente universitario, univa l’attività
professionale e la riflessione teorica all’impegno sociale.
Le sue ultime elaborazioni teoriche sono sorte accompagnando interventi
di psicoanalisi delle istituzioni, una pratica che giustifica il
peso assegnato, nella teoria, a concetti che legano il funzionamento
inconscio a processi decisionali, a ruoli e compiti. Il soggetto
è incarnato in un ruolo affettivo, come madre, padre, maschio,
femmina, fratello o sorella oltre che come figlio; parallelamente,
i compiti affettivi si definiscono in relazione ai compiti evolutivi
specifici, che accompagnano le diverse fasi del ciclo di vita non
solo individuale, ma familiare.
Il rapporto dell’uomo con il mondo passa attraverso queste
strutture di relazione e di significazione naturali, precodificate,
che hanno il valore di guida per la sopravvivenza dell’individuo
e della specie, e i codici affettivi sono i diversi sistemi di valori
che guidano l’uomo nel suo rapporto con il mondo. La pluralità
dei punti di vista dei codici affettivi comporta una pluralità
di sistemi motivazionali, democraticamente legittimati a convivere.
L’ interesse per l’adolescenza
Nel corso degli anni, i soci
del Minotauro si sono soprattutto orientati ad approfondire la ricerca
clinica e istituzionale sui problemi dell’adolescenza.
Grazie al contributo di Gustavo Pietropolli Charmet, è stato
messo a punto un modello teorico di riferimento comune, che raccogliendo
l’eredità di Franco Fornari, pone l’accento sull’analisi
della cultura affettiva dell’adolescente, intesa come l’insieme
delle rappresentazioni affettive che l’adolescente effettua
di sé, della famiglia di appartenenza, dei propri oggetti
d’amore e del mondo circostante.
Grande importanza viene assegnata alla dimensione evolutiva entro
la quale si inscrive il cambiamento adolescenziale: si ritiene che,
per approdare all’età adulta, ogni adolescente debba
affrontare e superare dei compiti evolutivi specifici, che gli consentono
riorganizzare il proprio assetto mentale e ad affettivo, e acquisire
una nuova immagine di sé. Tali compiti vengono specificati
come: separazione dalla nicchia affettiva primaria (dalla famiglia
di origine), mentalizzazione del corpo sessuato, formazione di nuovi
ideali e valori di riferimento, nascita sociale (assunzione di un
ruolo socialmente riconosciuto).
Nel quadro generale di tale “Teoria dei compiti evolutivi”,
grande rilevanza clinica assumono le nozioni di rappresentazione
di Sé e degli oggetti, di scacco e bilancio evolutivo, di
mito affettivo prevalente, di cultura di ruolo.
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