Biografia |
Moni Ovadia nasce a Plovdiv in Bulgaria nel 1946, da una famiglia ebraica. Studia a Milano dove si laurea in Scienze Politiche e incomincia la sua attività artistica come cantante e musicista nel gruppo dell' Almanacco Popolare sotto la guida dell'etnomusicologo Roberto Leydi. Nel 1972 fonda e dirige il Gruppo Folk Intemazionale che si dedica allo studio della musica tradizionale di vari paesi, in particolare dell'area Balcanica. Nel 1978 il gruppo cambia struttura e diventa "Ensemble Havadià", dedicandosi a musiche di propria composizione. | ||
Il lavoro teatrale vero e proprio inizia nel 1984 quando avvia una serie di collaborazioni con numerose personalità teatrali tra cui Pier'Alli, Bolek Polivka, Tadeusz Kantor, Giorgio Marini, Franco Parenti. |
Nel '90 fonda la TheaterOrchestra e inizia a lavorare stabilmente con il CRT Artificio di Milano che produce lo spettacolo Golem messo in scena con la collaborazione di Daniele Abbado. Dopo il debutto al Petrucelli di Bari viene presentato con successo a Milano, Roma, Berlino, Parigi e New York. | |
Sempre nello stesso anno con Pamela Villoresi, che ne firma anche la regia, debutta con lo spettacolo Taibele e il suo demone , una coproduzione Piccolo Teatro di Milano. Rinnovando la collaborazione con il Piccolo Teatro e con Mara Cantoni, nel febbraio '96 dà vita allo spettacolo Ballata di fine millennio, grandissimo successo di critica e di pubblico e un'impegnativa tournée nelle principali città italiane. Nel 1994 inizia il sodalizio artistico con Roberto Andò debuttando nell'opera multimediale Frammenti sull'Apocalisse di Daniele Abbado, Nicola Sani e dello stesso Andò presentato al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, e in forma di spettacolo al Festival Roma Europa nel giugno 1995.
Nel febbraio 1995 nasce Diario ironico dall'esilio scritto a due mani con Roberto Andò e coprodotto dal Teatro Biondo Stabile di Palermo.
Partecipa insieme all'attore tedesco Bruno Ganz al primo lungometraggio di Andò Diario senza date (Diary with no dates), presentato alla 51° Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Finestra sulle immagini.
Da non dimenticare nell'89 Progetto Ritsos Delfi Cantata, ispirato al poeta greco Ghiannis Ritsos con le musiche di Piero Milesi e ripreso nel 1994 in una nuova edizione per Suoni e Visioni.
Per le Orestiadi di Gibellina del 1993, a memoria del venticinquennale del terremoto che distrusse la valle del Belice, costruisce con la collaborazione di Studio Azzurro e le musiche di Alfredo Lacosegliaz Ultima forma di libertà, il silenzio ambientato sull'inquietante scenario del Cretto di Burri. Sempre per il Festival di Gibellina del 1996 presenta lo spettacolo evento Pallida madre tenera sorella con la regia di Piero Maccarinelli. Nel 1997 mette in scena Il caso Kafka, scritto a quattro mani con Roberto Andò e diretto dallo stesso Andò. Realizza poi, di nuovo come regista, nel 1998 Mame, Mamele, Mama, Mame, Mamma, Mamà, spettacolo che è tutt'ora in tournée in Italia.
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