Come promesso ecco la recensione di UEFA Striker, un gioco che seppur uscito da un bel pezzo,
merita secondo noi di essere preso in considerazione. Ogni anno, il povero videogiocatore viene
bombardato con una marea di titoli calcistici, ma spesso sono proprio i meno pubblicizzati a
riservare le migliori sorprese. Ed ecco che ci troviamo a parlare di UEFA Striker, un gioco di
calcio che compete sullo stesso piano, a nostro giudizio, con i vari Fifa e ISS. Sviluppato dalla
Rage, prodotto dalla Infogrames, casa di V-Rally, il gioco non presenta sostanziali novità, come
ad esempio campionati africani o la presenza delle panchine a bordo campo con l'allenatore, ma
è talmente divertente che una partita tira l'altra. Tantissimi i pregi, pochi i difetti. Tra i
tanti pregi si può annoverare la strana struttura del gioco: all'inizio c'è ben poco da fare, e
vari campionati, coppe e tornei si liberano soltanto dopo determinate certificazioni, come ad
esempio quella di allenatore, che si ottengono nell'allenamento, superando determinate prove.
Anche quì il giocatore si diverte e impara i fondamentali per creare partite il più reale possibile.
Tra i vari tornei c'è la possibilità di disputare le qualificazioni agli Europei 2000 (con i
gironi reali) e di giocare gli Europei stessi. Si possono anche disputare alcune coppe nazionali,
come ad esemipo la coppa della Scandinavia, quella della Gran Bretagna, con il solito sistema del
vinci-e-libera. Un'altra bella cosa è la possibilità di giocare partite storiche e cercare di
raddrizzare risultati impossibili (far recuperare i 4 gol di svantaggio del Barcellona contro il
Milan nella finale di Coppa Campioni di qualche tempo fa) e alcune di queste partite si vedono in
bianco e nero. Ma veniamo alla partita vera e propria. Il videogiocatore ha l'opportunità di
creare azioni di gioco che si avvicinano molto alla realtà, con scivolate e lanci in profondità,
che se ben usati, aumentano notevolmente lo spessore del gioco. Le partite non sono fitte di
gol, come in Fifa 2000, anche a causa di un buon livello dei portieri, sempre sicuri. Il tutto è
però sapientemente dosato, e il gioco non stanca mai. E' forse questo il pregio principale. La
longevità è spaventosa, io e il mio socio, nonostante lo abbiamo da diversi mesi, continuiamo a
sfidarci in partite in cui si vedono sempre nuove cose, nuovi tipi di gol. In questo trionfo di
pregi, ecco il difetto. L'Infogrames non ha ottenuto le licenze delle squadre di club e così
nel gioco sono presenti i Rossi di Milano, che sarebbe il Milan, e tante altri simpatiche
squadre, che tra l'altro sono solo le più forti d'Europa. Nonostante tutto c'è l'editor per
modificare sia i nomi delle squadre, ma anche dei giocatori, comprese le loro caratteristiche
fisiche. D'altro canto i nomi dei giocatori sono tutti reali, e perciò il gioco fa soprattutto
affidamento sulle nazionali, con le quali si possono fare più tipi di tornei. Ma questo non è
altro che una piccola pecca, neanche poi così importante a causa dell'editor, ripagata in pieno
dal puro divertimento che offre il titolo, grazie a un'eccellente longevità, un'ottima
giocabilità e una buonissima grafica, sempre fluida e scorrevole. In definitiva, ci sentiamo di
consigliare questo titolo, perchè un gioco di calcio in più alla fine non guasta mai, a maggior
ragione quando il gioco è davvero ben fatto.
Come al solito sotto l'albero la EA, nota software house canadese, ci fa trovare un sacco di
titoli interessanti. Cosa c'è di più interessante della ormai storica saga di FIFA (almeno per
noi italiani)? Bene diciamo fin dall'inizio che il gioco è bello e come al solito ricchissimo
di novità e soprattutto di opzioni, forte soprattutto della altisonante licenza FIFA. Ma non
mancano i difetti che sono ormai comuni ad ogni capitolo di questa fortunata serie. Per degli
appassionati come noi che hanno conosciuto le simulazioni calcistiche dell'EA fin dal primo capitolo
è difficile muovere delle critiche, se non altro perchè ormai siamo affezionati al suo
personalissimo stile.
Prima importante novità di quest'anno è l'aggiunta di numerosi nuovi
campionati: c'è infatti il norvegese, il danese, il turco, il greco e tanti altri. Ma questa,
seppure interessante come aggiunta, non riesce a dare spessore al titolo che perde altri colpi nei
confronti della fortunata serie di ISS della Konami. Un altra opzione interessante è la possibilità
di giocare contemporaneamente nella stessa stagione sia il campionato nazionale che le coppe
nazionali e non. Ma passiamo alla realizzazione tecnica vera e propria. Ci dispiace dirlo ma sono
veramente poche le novità. Come al solito le partite spesso si terminano con grandi goleade, ad
esempio è molto comune che una splendida Juve-Manchester tra me il mio socio finisca 6 a 5 o cose
del genere e non è sicuramente un fattore positivo visto che sarebbe molto più bello vincere un
partita 1 a 0 al novantesimo. Un altro, a parer nostro evidente difetto è la sproporzione tra la
dimensione del campo e la velocità del gioco, questo in parole semplici rende l'azione molto
frenetica e ricca di occasioni da rete, per fortuna sono state eliminate tutta quella serie di
finte stratosferiche dell'edizione '99.
Elenchiamo comunque anche qualche pregio. Per la
prima volta appare un pubblico animato, novità importante visto che nelle altre edizioni i tifosi
erano rappresentati soltanto da quadratini colorati, molto belle sono anche le animazioni che fanno
da cornice alla partita (mi riferisco ai festeggiamenti, alle espulsioni e ai riscaldamenti prima
della partita). Originale e simpatica l'iniziativa di inserire squadre del passato. Fare una sfida
ad esempio tra il Grande Real di fine anni '50 e il Brasile campione del mondo '58 è molto suggestivo,
sia per i giocatori con cui giochi sia per i colori, sul patè, non bianco e nero per far distinguere
ai video-giocatori i cartellini. Ovviamente per il resto non cambia niente: editor per i nomi sia
delle squadre che dei giocatori, editor per cambiare i caratteri fisici dei giocatori, possibilità
di fare il calcio-mercato ed una piccola e importante novità: c'è continuità tra una stagione e
un'altra, il che ovviamente diverte di più l'appasionato video-giocatore. Come concludere: la
EA ha creato un titolo sicuramente molto positivo, ha aggiunto molte cose interessanti, ma non
ha cercato di eliminare quei piccoli grandi difetti che fanno di Fifa2000 un non-capolavoro. Anche
se una sfida testa-a-testa è sempre molto, molto divertente.
E' inutile starlo sempre a ripetere ma la EA Sports è la
migliore casa di giochi sportivi e non possono competere con lei
l'Activision o la Codemasters. Ed essendo una casa nordamericana ciò
che meglio gli riesce sono i giochi prettamente Americani, come l'hockey,
il football, il baseball, il basket. Ormai è assodato: i titoli di hockey
più belli sono quelli della EA Sports. E così l'uscita di NHL 2000 non
è passata inosservata e ha dimostrato ancora una volta che, nonostante
i tentativi dell'Activision con NHL Championsip 2000, l'EA "do it better".
Noi amiamo l'hochey sul ghiaccio, l'NHL (vai nella
sezione di Peter Bondra) e così il gioco lo abbiamo subito acquistato.
E' una cosa eccezionale. Un mix incredibile e paurosamente perfetto di
grafica eccellente, giocabilità eccezionale e elongevità assicurata.
La sua struttura è semplice ma, sarà l'amore per l'hockey, sarà che siamo
passati da NHL 99 per PC a un gioco molto più fluido per Playstation,
è di una bellezza eccezionale. Si può scegliere di fare un'amichevole che
tra amici non guasta mai. Oppure iniziare una stagione che a seconda del
tempo che si ha disposizione può essere più o meno lunga. Ci sono le
opzioni in cui si possono scegliere i vari canoni di gioco e scegliere quali
regole inserire all'interno del tuo campionato. Per chi ama il vero hockey
ovviamente tutte. Quindi si parte e, nonostante un ricco numero di statistiche
che si possono consultare nel corso del campionato, dopo una partita si
ha subito voglia di farne un'altra. La telecronaca è uguale alla precedente
edizione, e cioè eccezionale. Ovviamente si possono creare i giocatori,
cambiare le loro caratteristiche, fare operazioni di mercato: queste non
sempre vanno in porto e, se non conviene, vengono rifiutate. Tra una
partita e l'altra ti possono venire anche a te offerte delle operazioni di mercato
con scambi di giocatori, ma se non conviene è possibile rifiutare. Una
volta finita la 'regular season' si giocano i 'playoff'. Finita una stagione
c'è continuità, questa è una novità, e si possono fare gli acquisti proprio come
nell'hockey vero. Ci sono i giocatori che si ritirano e quelli giovani
che sono pronti a fare i "rookie", dunque un mondo virtuale. Un ultimo
sguardo lo vorrei rivolgere all'azione di gioco: essa risulta sempre
fluida e facilmente controllabile, che fa sembrare il tutto molto reale.
Sembra che si sta guardando una partita di hockey dove sei tu a giocare!
Far scivolare il disco per i programmatori è sicuramente più facile di far
rimbalzare la palla (come nel caso del basket) ma ciò che n'è venuto fuori è
qualcosa di incredibile. Se non vi piace l'hockey, compratelo!
Che gioco che ha fatto la Konami!!! Silent Hill, infatti, non è un semplice gioco, ma quasi un
film e la sua trama rimane sempre misteriosa (tra l'altro anche alla fine). Paesaggi cupi e reali,
ai limiti dell'immaginazione, una città oscura in cui il protagonista, Harry Mason, dovrà non poco
faticare per trovare il bandolo della matassa (?). Ebbene, Harry va in vacanza con la sua piccola
figlia a Silent Hill ma durante il traggitto una ragazza attraversa improvvisamente la strada
costringendo Harry a sterzare all'improvviso. Harry e la piccola Cheryl si schiantano e perdono i
sensi, ma quando si sveglia Harry si accorge che Cheryl non c'è più: inizia così la sua ricerca,
scoprendo poco alla volta gli strani avvenimenti di Silent Hill. Quasi all'inizio lo sfortunato
protagonista incontra Cybil, una poliziotta, che lo fornisce di una pistola. Harry però non è come
tutti gli eroi dei videogiochi: spesso manca il colpo perchè è un uomo normale e per facilitare
il videogiocatore egli possiede una radio che emette fruscii ogni volta che si sta avvicinando un
nemico. Ecco che quindi inizia la vera e propria avventura di Harry Mason che dovrà risolvere
enigmi, andare in luoghi angoscianti in cui il suo cuore batte a mille (grazie al sistema di
vibrazione del joy-pad) tutte sensazioni che si trasferiranno inevitabilmete sul giocatore che
sarà accompagnato da una serie di rumori ossessivi e ripetitivi. Sono effetti discordanti e forti,
ma non risultano fastidiosi: anzi, conferiscono un tono cupo all'intero gioco. Harry andrà nella
scuola elementare di Silent Hill (abbandonata ovviamente) e si troverà a metà tra la realtà e
l'immaginazione: infatti mentre è nella vera scuola elementare si ritrova nella stessa scuola ma
con scenari diversi e sarà costretto a rifare l'angosciosa perlustrazione delle aule e di tutto
il resto. Una cosa molto bella del gioco è che c'è una continuità del tempo: regolarmente diventa
notte e quindi giorno. Quindi Harry andrà nella chiesa dove incontrerà una strana signora e nell'
ospedale dove incontrerà il Dottor Kaufmann e un'infermiera: basteranno questi personaggi a rendere
la storia intrigante e misteriosa. Anche nell'ospedale ci saranno due dimensioni la "reale" e
quella "posseduta" che vi renderanno l'animo inquieto. Ad Harry non resta, quindi, che visitare
il negozio di antiquariato, le fogne, l'area turistica, il parco giochi per arrivare al "nulla",
in cui Harry dovrà risolvere un gran numero di enigmi. Ecco che Harry si avvia alla fine del
gioco che lascierà ai giocatori libera interpretazione (saranno cinque i finali), dove non vogliamo
rivelarvi niente. Che dire di Silent Hill: un grande gioco, che più che mostrare l'orrore lo
suggerisce, che lascia una certa libertà ai giocatori (nonostante avessimo vinto il gioco molti
luoghi non li abbiamo visti nè abbiamo risolto alcuni enigmi). Più bello di Resident Evil? Diverso.
Dall'Irlanda un gioco di casa SONY: Speed Freaks. Che dire di questo gioco: in primis, che fino ad
ora non ce n'erano giochi dell Playstation in grado di poter contrastare il dominio di Mario Bros
per quanto riguarda i giochi di guida leggeri multi-utente. Ebbene ora c'è un titolo in grado di
superare Super Mario Karting per N64: si chiama Speed Freaks. Ma vediamo com'è questo gioco
divertente e rilassante. Iniziamo col dire che a Speed Freaks manca quel pizzico di cattività che
spesso si rivela un ingrediente fondamentale per questo tipo di giochi: Speed Freaks è malvagità
allo stato puro. I sei piloti protagonisti di questo gioco, infatti, usano tutti i tipi di
scorrettezze per cercare di vincere usando armi e malvagie varie. All'inizio del gioco i personaggi
sono 6 (o meglio 7, poichè Buster, uno dei piloti, è sempre accompagnato da un bizzarro compagno
di nome Wedgie. Ad essi si aggiungono altri personaggi altrettanto stravaganti e malvagi. Strana
la rapprentazione delle vetture: quattro ruote molto grandi e un volante con la completa assenza
del telaio (ciò ha consentito agli sviluppatori di realizzare in maniera molto particolareggiata
i piloti alla guida che si agitano e fanno gestacci durante le gare). Ma ora veniamo alle armi.
Troviamo vari missili (singoli, tripli, a ricerca), vari tipi di bombe (normali, rosse, volanti),
brucia gomme e mitragliatori; oltre al turbo e all'invisibilità. La cosa impresionante è che le
leggi della dinamica che governano la conduzione di un go-kart vero sono state fedelmete riprodotte
dando a questo titolo maggiore spessore. Che dire dei circuiti: privi di ogni pretesa realistica,
essi sono colorati e vivaci ma rigorosamente realizzati in grafica poligonale 3D. Concludiamo con
un'altra caratteristica strabiliante di questo gioco: Speed Freaks può essere giocato da quattro
giocatori contemporaneamente, mantenedo una grafica di tutto rispetto (solo Anna Kournikova's
Smash Court Tennis, V-Rally 2 e Quake 2 possono essere giocati da quattro giocatori
contemporaneamente). Cosa dire più: Speed Freaks è un grande gioco.
Questa volta la Namco ha tirato fuori dal cilindro un vero e proprio capolavoro: Anna
Kournikova ha prestato il suo nome ad un gioco di tennis che supera ogni limite d'immaginazione.
Eppure i programmatori non hanno dovuto sforzarsi eccessivamente per dare alla luce delle
creature perfette: hanno usato un pizzico di creatività ed ecco apparire ai nostri occhi tennisti
immaginari, in stile cartone animato, tutti con caratteristiche personali. Per la precisione sono
24 i personaggi iniziali che i giocatori possono scegliere e tra questi c'è Anna Kournikova. Ma
per allungarne la longevità e affascinare maggiormente i giocatori ci saranno altri personaggi
che si scopriranno vincendo i tornei. Questi simpatici tennisti si daranno battaglia su 14 campi
da gioco: 10 campi cittadini e 4 terreni da professionista (con differenti superfici). Si può
scegliere di giocare un torneo o un Exhibition Match, un doppio o un singolo, fino ad arrivare
ad una sfida tra due giocatori del computer. Ma è nella modalità multi-giocatore che Smash Court
Tennis dà il meglio di se: si può giocare in quattro contemporaneamente in un'appassionante sfida
in doppio. Ma oltre a questa fantastica possibilità, questo gioco ha anche un altro meraviglioso
pregio: la giocabilità che si contraddistingue per l'istantaneità dei movimenti e per la
semplicità che permette anche al giocatore alle prime armi di divertirsi e di poter sfidare
competentemente anche chi ha giocato ore e ore vicino a questo fantastico titolo. Sarà per lo
svariato numero di opzioni, sarà per l'azione dal ritmo travolgente, ma la Namco, con questo
titolo, ha fatto centro. E cosa ci si poteva aspettare dalla casa che ha prodotto Tekken?
L'Infogrames ha aggiunto ai giochi di guida che fin'ora avevano affascinato milioni di giocatori
in tutto il mondo V-Rally2. Questo titolo s'inserisce con tutto rispetto tra altri, come Toca 2,
Colin McRae Rally, Gran Turismo, V-Rally, e minaccia addirittura di diventare il numero 1.
Partiamo col dire che la longevità di questo gioco è lunghissima, se non infinita. Sono 60 i
tracciati, ambientati in 12 nazioni diverse, e c'è pure un track editor che permette di costruire
personalmente un tracciato se si è "stufi" dei 60 presenti!!! Altro fattore che permette a questo
titolo di insediare seriamente il riconoscimento di miglior gioco di guida è la possibilità di
poter giocare a quattro contemporaneamente, con un multi-tap ovviamente. I poligoni che
costituiscono le vetture saranno di meno ma il divertimento sarà certamente maggiore. Toyota Corolla,
Ford Focus, Peugeot 206 e 306 sono solo alcune delle vetture che i giocatori possono scegliere e
man mano che si vincono Championship e Trophies se ne aggiungeranno anche altre 10 tra cui 3 auto
antiche, storiche del Rally, tipo la Renault Gordini. Inoltre ogni vettura può essere modificata,
permettendovi di esprimere le vostre personali preferenze. La colonna sonora, che nei giochi di
guida è abbastanza importante, è affidata ai Sin, una bizzaria francese a base di trash-metal,
una miscela di chitarre gracchianti, voci deliranti e sintetizzatori impazziti. Non
certo il massimo per un titolo come questo. Un altro neo è costituito dall'assenza dei veri
piloti ma c'è un editor per personalizzare i nomi anche se questi non possono essere di più di 6
lettere. Ma tra queste piccole imperfezioni la cosa che più impressiona è la giocabilità: il tipo
di guida è intuitivo ma mai elementare. Una miscela di fattori esaltanti che rendono questo gioco
uno dei più bei titoli di questo genere, se non il migliore.