Sick Boy
Biondo platino, grande esperto di cinema, attento critico dei vari film di 007. Un grande. Non
c'è dubbio che è sicuramente lui il personaggio più amato dal pubblico e dalle donne, per il suo
stile, il suo portamento, la sua signorilità ed eleganza abbinata ad una "sincera tossicodipendenza".
Il libro si apre con lui, descritto da Irwin Welsh con i capelli lunghi, che si sente male a causa
della mancanza di roba e con Renton che lo accompagna da Swanny, o Madre Superiora. Ma oltre la
sua tossicodipendenza c'è di più. Ci sono le donne, per esempio, che a lui di certo non mancano,
c'è, come detto, il cinema e James Bond, alias Sean Connery, quindi ci sarà il suo
impegno nello spacciare, non a caso Renton lo definirà "pappone spacciatore". Non è da mettere da
parte un aspetto del suo carattere. Come si evince dal film Sick Boy non esiterebbe a tradire gli
amici a suo favore, famosa la sua risposta a Renton nel pub londinese, "non si inculano gli
amici" "perchè no? io so che lo farei...". Ma c'è anche un lato "tenero" di Sick Boy, o Simon come si
chiamava. Lo si vede piangere infatti alla morte della presunta figlia, Dawn, trovata morta nella
sua culla a causa delle pessime condizioni igieniche della casa di Madre Superiora. Figlia avuta
da Ally, che disperata aveva svegliato tutti nella notte. Ma alla fine di tutto si vede un Sick
Boy intento negli affari, che si trasferisce a Londra da Renton per piazzare dell'eroina, che
all'uscita di scuola va da Diane per proporle di lavorare con lui. Un gran signore, dunque, un
uomo di classe, ma solo esteticamente. Giaceva nella stessa e miserabile condizione di tutti,
sopraffatto dall'eroina e quando Mark ne uscirà da vincitore lui sarà ancora lì, a rimediare roba
e a cercare di venderla. Eppure molto spesso ha provato ad uscirne da solo, imitato a ruota da
Mark. E sempre ha dovuto ricorrere a tutto l'occorrente per rifarsi. Occorrente che riponeva nel
tacco della scarpa.
Giudizio finale: un mito. Elegante, molto spesso con un lungo cappotto, amato dalle donne,
filosofo della vita. Ma è solo una maschera essendo nella stessa condizione di tutti gli altri,
schiavo dall'eroina.
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